
Bernardo Buontalenti, vero nomeBernardo Timante Buonacorsi[1] (Firenze,1531 –Firenze,6 giugno1608), è stato unarchitetto,scultore,pittore,ingegnere militare escenografoitaliano che, con la sua lunga ed operosa attività presso la corte granducale fiorentina, fu uno degli artisti più importanti ed influenti della seconda metà delCinquecento e personaggio chiave dell'epoca delmanierismo fiorentino, fortemente legata alla personalità diMichelangelo ed in genere alRinascimento toscano.[2]

Secondo diverse fonti fu lui a inventare ilgelato così come oggi lo conosciamo, nel 1565, alla corte diCaterina de' Medici.[3]
Rimasto illeso da ragazzo da una frana inCosta San Giorgio che travolse la sua casa e la sua famiglia, entrò fin da ragazzo al servizio della corte granducale e divenne allievo delVasari[1] e del pittoreSalviati. Fu anche ammiratore dell'architettura diMichelangelo e delle opere diAmmannati.
La sua formazione fu eccezionalmente completa e gli permise di estendere le sue competenze anche alla scenografia (sotto la guida di Vasari).
Ancora giovane, ebbe l'onore di partecipare agli allestimenti effimeri per le onoranze pubbliche di Michelangelo, con una tela di grandi proporzioni raffigurante i grandi fiumi del mondo.[1]
Collaborò conNiccolò Tribolo e il Vasari ai più importanti cantieri granducali, in cui, dopo la loro morte, subentrerà, sovraintendendo al completamento, per esempio, degliUffizi e del complesso diPalazzo Pitti egiardino di Boboli.
Intorno al 1564 fu tra i collaboratori diBaldassarre Lanci nell'edificazione diTerra del Sole,[N 1] completando la sua formazione con la conoscenza dellafortificazione alla moderna a cui si era appassionato, tanto che Vasari sembra rimproverarglielo,[N 2] avendo trascurato la pittura in cui ben prometteva.

ConFrancesco I, conosciuto fin da ragazzo, si creò, prima ancora della sua ascesa al trono, una completa sintonia intellettuale ed un sodalizio interrotto solo nel1587 con la morte del granduca.
Buontalenti fece sostanzialmente da precettore al principe sulle questioni artistiche, accompagnandolo anche in un viaggio inSpagna tra il1562 e1563.
Per Francesco, ancora principe reggente, Buontalenti progettò, tra l'altro, quella che probabilmente è da considerare sua prima opera architettonica autonoma (1568) ovvero ilPalazzo di Bianca Cappello invia Maggio, ilCasino di San Marco (1574), contenente il laboratorio del principe, e lavilla Medicea di Pratolino con l'annesso parco (1569-1575), noto per le fontane con giochi d'acqua e la scultura colossale dell'Appennino creata dalGiambologna.
Diventato l'architetto di corte, dopo la morte di Vasari nel 1574, fu presente in tutte le committenze granducali, occupandosi dei più svariati campi, dagli interventi urbanistici, come l'ampliamento diLivorno, agli allestimenti effimeri, come l'apparato nelBattistero di Firenze per il battesimo del principe Filippo (1577) e apparati per spettacolari feste di corte, spettacoli, giochi pirotecnici[N 3] per i quali realizzò molti disegni che tuttora si conservano agli Uffizi.
Si cimentò anche nella pittura e nella miniatura,[1] ma in modo saltuario. Più rilevante fu la sua attività nel campo delle arti decorative:oreficeria,ceramicaebanisteria, disegnando molti degli arredi e degli oggetti più preziosi per la corte medicea, realizzati nelle manifatture granducali ospitate prima nel Casino mediceo e poi agli Uffizi. Si occupò anche degli aspetti più minuti della vita di corte, tanto che gli viene attribuita l'invenzione delgelato, in occasione di uno dei banchetti di rappresentanza più importanti a cui sovraintese: le nozze diMaria de' Medici.[3]

Per il complesso diPalazzo Pitti progettò buona parte delle decorazioni interne ed alcune sistemazioni del giardino, come laGrotticina della Madama (1570) e la celebreGrotta detta "del Buontalenti" (1575) che conservava iPrigioni diMichelangelo.
Si occupò anche del cantiere diPalazzo Vecchio ed in particolare dell'ampliamento posteriore.
Dal1563 al1580, ampliò anche il palazzo degliUffizi, allestendo con opere d'arte la Galleria all'ultimo piano, gettando le basi per il museo più antico dell'Europa moderna. Completò anche ilcorridoio che unisce il palazzo con il Pitti.
Nello stesso complesso realizzò latribuna ottagonale (1584-1587), destinata ad ospitare le opere più importanti della collezione medicea e la famosaPorta delle Suppliche, con un timpano rovesciato che è diventato un'opera emblematica del manierismo.
All'interno degli Uffizi realizzò anche ilTeatro Mediceo (1583-1586), per il quale progettava anche i costumi e le scenografie per i vari spettacoli che ebbero vasta risonanza e furono una tappa importante nelteatro rinascimentale verso il teatro barocco italiano. Memorabile l'allestimento degli "Intermedi della Pellegrina", rappresentata nel1589 per il matrimonio diFerdinando de' Medici.[4]
Già per Francesco I aveva sistemato varie dimore extraurbane, come lavilla medicea di Lappeggi (dal1569) e lavilla di Trefiano (progettata nel1570).
Dal1575 al1590, si occupò di varie opere allavilla della Petraia e allavilla Medici. Intorno al1583, anno in cui iMedici acquistarono la villa sulMontalbano, ristrutturò completamentevilla La Magia. Nel1586, progettò lavilla medicea di Coltano.
Nelle ville fuori città Buontalenti utilizzò un linguaggio estremamente semplificato, con grandi superfici intonacate, secondo il prototipo dellavilla medicea di Poggio a Caiano.

Anche nell'arte militare apportò numerosi contributi, sia nelle fortificazioni, come nelForte di Belvedere oppure nellemura di Pistoia,Sansepolcro,Grosseto,Prato,Portoferraio eNapoli. Si possono annoverare a tal riguardo due trattati riguardanti le fortificazioni e le tecniche ingegneristiche. Perfezionò le armi, come i cannoni, e inventò una granata incendiaria.
Suo il progetto originario per la città nuova, ilFosso Reale e lefortificazioni di Livorno, che andò ad integrare il nucleo preesistente dell'abitato medievale all'interno di un impianto planimetrico regolare, di forma pentagonale.
Detto progetto, pervenutoci in due copie realizzate solo nel 1797 e 1801, impegnò Buontalenti sin dal 1575; il disegno non forniva particolari indicazioni sull'organizzazione funzionale della nuova città, ma si limitava ad evidenziare una serie di isolati edificabili all'interno della cerchia di mura. I lavori partirono nel1577 e si conclusero, con sensibili modifiche rispetto al progetto originario, all'inizio del XVII secolo.
Lo stesso Buontalenti approntò un progetto per ilduomo cittadino, ipotizzando la costruzione di una chiesa, con annesso convento, circondata da portici su tutti i lati, secondo un modello desunto dal trattatoDe re aedificatoria diLeon Battista Alberti. Anche in questo caso il disegno fu completamente rivisto dai suoi successori.
Abitò in unpalazzetto divia Maggio, dove accoglieva un circolo di amici ed intellettuali. Nonostante l'enorme successo, la sua prodigalità lo rovinò e se non fosse stato per il Granduca, che gli offrì una pensione, sarebbe morto in completa miseria.

Nel1593, si impegnò alla facciata dellachiesa di Santa Trinita e successivamente delle cappelle diSanto Spirito, dei modelli per la facciata delDuomo e diSan Lorenzo.
Pur gravemente ammalato, fu attivo, grazie a numerosi collaboratori, fino agli ultimi anni, progettando, tra l'altro, lavilla medicea di Artimino, nella quale ripropose l'immagine di semplicità delle ville di un secolo prima, con semplici superfici murarie intonacate[5], e forse lavilla medicea dell'Ambrogiana[6] e lavilla di Cerreto Guidi. Morì a Firenze il6 giugno1608 e fu sepolto nella tomba di famiglia nellachiesa di San Niccolò Oltrarno.
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