Benvenuto Benvenuti (Livorno,5 ottobre1881 –Livorno,15 gennaio1959) è stato unpittoreitaliano, appartenente al gruppo pittorico deidivisionisti.
Fu allievo aLivorno diLorenzo Cecchi insegnante presso la localeScuola delle arti e dei mestieri, Cecchi, come il suo amicoAdolfo Tommasi, ispira al giovane Benvenuti i temi della scuola paesaggistica deimacchiaioli. A soli quindici anni, nel1896, esordì con i suoi primi quadri, seguendo la tecnica dei macchiaioli, grazie anche all'influenza di artisti comeLlewelyn Lloyd,Giovanni Fattori eTelemaco Signorini. La fasetardo-macchiaiola però ebbe termine a partire dai primi delNovecento, quando Benvenuti entrò in contatto nel1902 conVittore Grubicy de Dragon, fautore e promotore deldivisionismo. Benvenuti divenne l'allievo più convinto del Grubicy e si trasferì aMilano a partire dal1905 per apprendere dal suo maestro, fino alla morte di quest'ultimo nel1920 di cui divenne erede e curatore testamentario.
Nel1906 presentò due dipinti all'Esposizione Internazionale di Milano conSensazioni luminose[1] e nel1907 espose sette dipinti all'esposizione parigina delSalon des Peintres Divisionistes Italiens organizzata proprio da Grubicy aParigi conMattino sul mare, Mattino d'estate, Mattino d'autunno, Sera d'autunno,Tramonto alla fine della primavera e due paesaggi.[1]
Adottò completamente la tecnica “divisionista”, che cercava nuovi effetti luminosi con piccoli tratti di colori puri accostati, a cui rimane fedele tutta la vita, pur con qualche pausa e un cambiamento da una trama pittorica più mossa a pennellate sempre più nette e sottili, con colori saturi.
Verso la fine deglianni cinquanta fu costretto ad abbandonare la creazione artistica a causa di una progressiva e grave forma dicecità oltre ad aver subitol'amputazione di una gamba.
Morì aLivorno il 15 gennaio del 1959.
Mite e introverso partecipò a pochissime esposizioni nazionali e parigine, si isolò nella sua amataLivorno dove espose nelle gallerie della città. La sua arte venne a lungo dimenticata e fu riscoperta nel nuovo secolo assieme al grande interesse verso il movimentodivisionista che lo pose come un rappresentante deldivisionismo toscano.
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