| Benigno Zaccagnini | |
|---|---|
| Presidente della Democrazia Cristiana | |
| Durata mandato | 19 gennaio 1969 – 26 luglio 1975 |
| Predecessore | Mario Scelba |
| Successore | Amintore Fanfani |
| Segretario della Democrazia Cristiana | |
| Durata mandato | 26 luglio 1975 – febbraio 1980 |
| Presidente | Amintore Fanfani Aldo Moro Flaminio Piccoli |
| Predecessore | Amintore Fanfani |
| Successore | Flaminio Piccoli |
| Ministro dei lavori pubblici | |
| Durata mandato | 27 luglio 1960 – 22 febbraio 1962 |
| Capo del governo | Amintore Fanfani |
| Predecessore | Giuseppe Togni |
| Successore | Fiorentino Sullo |
| Ministro del lavoro e previdenza sociale | |
| Durata mandato | 16 febbraio 1959 – 27 luglio 1960 |
| Capo del governo | Antonio Segni Fernando Tambroni |
| Predecessore | Ezio Vigorelli |
| Successore | Fiorentino Sullo |
| Sottosegretario di Stato alMinistero del lavoro e della previdenza sociale | |
| Durata mandato | 3 luglio 1958 – 15 febbraio 1959 |
| Contitolare | Ferdinando Storchi |
| Capo del governo | Amintore Fanfani |
| Predecessore | Carlo Repossi Umberto Delle Fave |
| Successore | Angela Gotelli Amos Zanibelli |
| Vicepresidente della Camera dei deputati | |
| Durata mandato | 5 giugno 1968 – 22 ottobre 1975 |
| Presidente | Sandro Pertini |
| Senatore della Repubblica Italiana | |
| Durata mandato | 12 luglio 1983 – 5 novembre 1989 |
| Legislatura | IX, X |
| Gruppo parlamentare | Democratico Cristiano |
| Circoscrizione | Emilia-Romagna |
| Collegio | IX:Borgotaro-Salsomaggiore X:Fiorenzuola d'Arda - Fidenza |
| Sito istituzionale | |
| Deputato della Repubblica Italiana | |
| Durata mandato | 25 giugno 1946 – 11 luglio 1983 |
| Legislatura | AC,I, II, III, IV, V, VI, VII, VIII |
| Gruppo parlamentare | Democratico Cristiano |
| Circoscrizione | Bologna |
| Incarichi parlamentari | |
| |
| Sito istituzionale | |
| Europarlamentare | |
| Durata mandato | 17 luglio 1979 – 27 novembre 1981 |
| Legislatura | I |
| Gruppo parlamentare | PPE |
| Circoscrizione | Italia nord-occidentale |
| Sito istituzionale | |
| Dati generali | |
| Partito politico | Democrazia Cristiana |
| Titolo di studio | Laurea inMedicina eChirurgia |
| Università | Università di Bologna |
| Professione | Medico Chirurgo, specialista inPediatria |
Benigno Zaccagnini (Faenza,17 aprile1912 –Ravenna,5 novembre1989) è stato unpoliticoitaliano.
È statosegretario della Democrazia Cristiana dal 26 luglio del 1975 al febbraio del 1980 durante il periodo delcompromesso storico,membro dell'Assemblea Costituente nel 1946,deputato esenatore fino alla sua morte nel 1989, ricoprendo diverse volte vari incarichi parlamentari e per tre volte incarichi diMinistro della Repubblica.
Era figlio di Aristide Zaccagnini (1879-1960), ferroviere, e di Rita Scardovi (1881-1954), casalinga. Ebbe tre sorelle e due fratelli: Gioconda (1906-2001), Domenica (1908-2007), Santina (1909-2013), Oslavio (1916-1918) e Giuseppe (1918-2010).
Cresciuto in una famiglia cattolica praticante, frequentò la parrocchia diSanta Maria in Porto situata nel centro storico diRavenna. Zaccagnini si iscrisse al locale circolo della Gioventù cattolica (parte dell'Azione Cattolica) e da studente universitario fece parte dellaFUCI; in quest'occasione conobbeAldo Moro (presidente della FUCI),Igino Righetti e monsignorGiovanni Battista Montini (futuro Papa Paolo VI), personalità che svolsero un ruolo incisivo ed importante nell'ambito della sua formazione culturale e spirituale[1].
Nel 1937 Zaccagnini si laureò inMedicina eChirurgia, successivamente si specializzò inPediatria e fino all'8 settembre 1943 esercitò la professione medica anche durante ilconflitto mondiale: dal 1941 al 1943 fu ufficiale medico nei Balcani. Convintoantifascista, dopo l'8 settembre 1943 prese parte allaResistenza: fece parte, in qualità di medico, dell'VIII Brigata Garibaldi a Ravenna[1] e fu inoltre chiamato a partecipare alle riunioni delComitato di liberazione nazionale di Ravenna in qualità di rappresentante dellaDemocrazia cristiana (di cui era segretario nella città di Ravenna); questo evento rappresentò la sua prima partecipazione ad un organismo politico. In questo frangente strinse amicizia conArrigo Boldrini e, nonostante la loro diversità ideologica in quanto Boldrini afferiva alPartito Comunista Italiano, collaborarono alacremente alla liberazione dell'area dellaRomagna[2].

Nel 1946 fu eletto all'Assemblea Costituente con 11 121 preferenze nel Collegio elettorale di Bologna e fu confermato allaCamera dei deputati nel 1948 nella circoscrizione di Bologna ottenendo 16 898 voti preferenziali; inoltre in questi anni ricoprì il ruolo di membro della V Commissione (Difesa) e della XI Commissione (Lavoro) e successivamente divenne anche membro della direzione centrale della DC e poi del Consiglio nazionale del partito. Alle elezioni del 1963 fu capolista e riscosse 46 303 preferenze.[1] Negli anni sessanta si schierò a favore della formula politica delcentrosinistra, aderendo alla corrente di Aldo Moro. Fu rieletto alla Camera dei Deputati fino al 1979, mentre dal 1983 fino alla morte fece parte delSenato della Repubblica; Zaccagnini si candidò sempre inEmilia-Romagna, regione in cui ilPCI raggiungeva la maggioranza assoluta.
La sua attività governativa cominciò nel 1958, quando divenne sottosegretario alMinistero del lavoro e della previdenza sociale nelgoverno Fanfani II. L'anno successivo fuMinistro del lavoro e della previdenza sociale nelgoverno Segni II, e mantenne tale carica anche durante la breve esperienza delgoverno Tambroni (1960), per divenire, sempre nello stesso anno,Ministro dei lavori pubblici nel successivo governo guidato daAmintore Fanfani, ilterzo esecutivo presieduto dal politico toscano.

Soprannominatol'onesto Zac,[3] con una reputazione di grande integrità, negli anni seguenti Zaccagnini preferì incarichi parlamentari o di partito: dal 1962 al 1968 fu presidente del gruppo parlamentare dellaDemocrazia Cristiana, dal 1968 al 1975 vicepresidente della Camera, e dal 1973 al 1975 presidente del Consiglio Nazionale della DC. Zaccagnini, che inizialmente aveva aderito alla corrente diIniziativa democratica (più nota come corrente dorotea), dal 1968 si avvicinò adAldo Moro, uscito da quella corrente dopo aver lasciato la Presidenza del Consiglio. Nel 1975 fu eletto segretario nazionale della Democrazia Cristiana. Alle elezioni politiche del 1976 la DC, da lui guidata, ottenne il 38,7% dei voti (+3,4% rispetto alle elezioni amministrative dell'anno avanti), riuscendo in tal modo a frenare la corsa aPalazzo Chigi diEnrico Berlinguer, segretario del partito comunista, che pur toccò col 34,4% il suo massimo risultato elettorale.
Durante il rapimento diAldo Moro da parte delleBrigate Rosse, Zaccagnini difese la linea della fermezza, cioè il rifiuto di trattare coi terroristi in termini tali che ne implicassero un riconoscimento politico. Il tragico esito della vicenda, che si concluse con la morte dell'amico e capocorrente, lo debilitò umanamente e politicamente, anche a causa di alcuni passaggi critici delle lettere dalla prigionia di Moro, ove lo definiva "il più fragile segretario che abbia mai avuto la DC":[4] nel 1980 fu sostituito nella carica di segretario nazionale daFlaminio Piccoli, e da quel momento in poi non accettò più nessun incarico istituzionale. Nel 1984 fu eletto alParlamento Europeo.
Benigno Zaccagnini è deceduto aRavenna il 5 novembre 1989, da senatore in carica, all'età di 77 anni a causa di unarresto cardiaco improvviso;[5] i funerali furono celebrati dal CardinaleErsilio Tonini nellaChiesa di Santa Maria in Porto alla presenza delle alte cariche dello stato nonché dei suoi colleghi di partito.
Altri progetti
| Predecessore | Ministro del lavoro e della previdenza sociale | Successore | |
|---|---|---|---|
| Ezio Vigorelli | 16 febbraio1959 - al 26 luglio1960 | Fiorentino Sullo |
| Predecessore | Ministro dei lavori pubblici | Successore | |
|---|---|---|---|
| Giuseppe Togni | 27 luglio1960 - 21 febbraio1962 | Fiorentino Sullo |
| Segretari della Democrazia Cristiana | ||
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