Belisario Lucio Randone (Roma,9 novembre1906 –Trevignano Romano,4 agosto1998) è stato unosceneggiatore eregistaitaliano.
Settimo figlio delceramistaFrancesco Randone (1864-1935) e della francese Marie Louise Fontaine (1862-1945), svolge inizialmente la professione paterna presso leMura Aureliane con le sei sorelle –Yris Randone (1888-1958), Honoria (1892-1968), Horitia (1894-1984), Hurania (1896-1965), Lucilla (1900-1971) e Saturnia (1904-1992) – sia a livello amministrativo che come presentatore a mostre ed esposizioni.
Dal 1928 dirige la rivistaCronache d'Arte Educatrice, fondata dal padre[1].
Nei primi anni Trenta, invece, conosciutoAlessandro Blasetti, si rivolge a un ambito di interesse e di lavoro completamente diverso: il cinema, per il quale compare per la prima volta nel 1934 come direttore di produzione del filmIl canale degli angeli diFrancesco Pasinetti, svolgendo anche attività di sceneggiatore, aiuto regista e produttore. Tra il 1942 e il 1944 diresse due film,L'uomo venuto dal mare, affiancato daRoberto De Ribon eTurno di notte, versione italiana del film franceseService de nuit diJean Faurez.
Principalmente, però, ha lavorato come commediografo, collaborando sovente conGiuseppe Marotta (Veronica e gli ospiti,Vado per vedove,Bello di papà eIl contratto) e regista teatrale, oltre che come scrittore radiofonico (la serieUna commedia in trenta minuti) e televisivo, a partire dal 1958, conL'altra madre diretto daMario Ferrero. Per il piccolo schermo fino al 1974 firmerà numerosi altri lavori, tra i qualiProcesso a Maria Antonietta,Il numero vincente,L'avvocato Caraturo,Markheim,La cordicella,La provvidenza e la chitarra,Il novelliere eUna nuova vita, episodio della serieVivere insieme. Grandi successi da lui sceneggiati furonoCoralba conRossano Brazzi, due episodi diNero Wolfe conTino Buazzelli e i tre episodi diPhilo Vance conGiorgio Albertazzi.
Muore nell'agosto del 1998 all'età di 91 anni[2]. Il suo fondo, costituito da una ventina di copioni radiofonici e televisivi, è conservato presso la Biblioteca del Museo Teatrale dellaSIAE[3].
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