È una cittadina delBasso Alentejo posta su una altura da cui domina le colture agricole della regione, della quale è il principale centro economico e commerciale; è inoltre un nodo di comunicazioni stradali sulle direttrici est-ovest fraSiviglia eLisbona e nord-sud fraÉvora eFaro.
Fu un'importante città romana col nome di Pax Julia derivante dal trattato di pace con la popolazione locale. Fu attaccata dagliarabi nelVII secolo e fu riconquistata nella prima metà delXII secolo durante il regno diSancho I del Portogallo. Neglianni '60 del secolo scorso fu al centro di un fallito tentativo di rivolta contro il regime dittatoriale diAntónio de Oliveira Salazar (1889-1970) che fu guidato dal generaleHumberto Delgado, ucciso dopo poco dalla polizia segreta.
Nel periodo successivo allarivoluzione dei garofani del 25 aprile 1974 (così detta perché i soldati dell'incruento colpo di Stato portavano il fiore nelle canne dei fucili) Beja è stata una protagonista della transizione dal precedente regime alla democrazia e ha riorganizzato l'economia agricola già basata sul latifondo in un sistema cooperativistico.
il castello che sorge sulla parte più alta della città. La città è cinta da mura romane delle quali però rimane solo un arco diroccato inserito nelle mura medioevali;
la torre di Menagem alta 40 m, della fine delXIII secolo, dall'alto della quale si gode un vasto panorama delle "sierras" spagnole e della pianura sottostante. Nel cortile c'è un piccolo "museo militare" e, a fianco del castello, è la cattedrale di Sâo Tiago;
Santo Anaro chiesa oggi sconsacrata che ospita un museo civico lapidario. Rappresenta uno dei rari documenti dell'arte protoromanica in Portogallo;
Il convento de Nossa Senhora de Conceição, fondato nel 1467, che si richiama stilisticamente alla grande chiesa diBatalha, ospita il Museu da Reina dona Leonor e una chiesa barocca;
Quartieri residenziali moderni attorniano il centro storico.
A6 km a sud c'è il borgo di Santa Clara de Loredo da cui in2 km si raggiungono le rovine di Pisoesin cui gli scavi hanno riportato alla luce i resti di una villa romana con pavimenti a mosaico, colonne, calidarium.Mertola, a30 km a sud, importante paese di circa 10 000 abitanti posto sulle pendici di un colle, dominato da un castello alto sullaGuadiana che rappresenta un notevole esempio di recupero ambientale e storico di un centro minore.È l'antica Myrtilis dei romani divenuta dal VII secolo fino al XII secolo l'araba Martula. È uno dei più importanti insediamenti del Baixo Alentejo, centro agricolo e commerciale, scalo del fiume Guadiana.I monumenti più importanti sono:
il castello che conserva tratti delle mura medioevale e due torri, quella bassa a pianta quadrata si affaccia verso la "Ribeira de Oeiras" che confluisce nella Guadiana e l'altra, più alta e merlata detta "Torre de Menagem è del XIII secolo. Ai piedi del castello sorgevano gli antichi insediamenti romano ed arabo; gli scavi hanno messo in luce l'ingresso a un criptoportico romano utilizzato successivamente come cisterna e i resti degli edifici arabi costruiti nelsecolo VIII sulle fondazioni del foro romano.
La Igreja Matrix con una modesta torre campanaria e ornata di pinnacoli, fu realizzata utilizzando l'anticaMoschea degliAlmoravidi della fine del secolo XII. Della moschea restano tracce : gli archi a ferro di cavallo delle porte e il "mihrab" la nicchia che indica la direzione della "Mecca" per la preghiera. Delsecolo XVI sono gli interventi cristiani sull'edificio: il portale rinascimentale e la copertura che sostituisce la precedente in legno.
Il Museo Romano è collocato nei sotterranei della "Camara Municipal" in un moderno allestimento che raccoglie i resti di una casa romana venuti in luce neglianni '70 delXX secolo scavando le fondazioni per la ricostruzione dell'edificio del Comune e quelli provenienti da scavi in altre località della regione, in particolare una statua togata delI secolo d.C., frammenti architettonici, monete, ceramiche e lapidi.
Il Museu Islamico e de Arte Sacra, collocato nei locali dell'antica chiesa della Misericordia, raccoglie statue di terracotta e legno dipinto dei secoli XVI-XVIII, paramenti sacri, e tre pannelli dell'antico retablo della chiesa parrocchiale raffiguranti San Giacomo che combatte iMori; la sezione dedicata all'arte islamica custodisce ceramiche, monili, iscrizioni e lapidi.
Il convento de São Francisco del XVI secolo, di cui rimangono resti che, restaurati, ospitano mostre e spettacoli.