La sua composizione è caratterizzata dalla presenza di diverse specie mineralogiche tra cui prevalgono gliossidi e gliidrossidi dialluminio e diferro. In particolare, è ricca di metaidrossido d'alluminio AlO(OH) e di ortoidrossido Al(OH)3.[3] La quantità diidrossido di alluminio varia nei differenti depositi tra il 30% e il 75%.
In genere un deposito bauxitico si presenta sotto forma di aggregato di consistenza litica nel quale si trovano sparse dellepisoliti, ovvero dei noduli di forma tondeggiante, la cui forma sarebbe dovuta al trasporto subito. Il colore della bauxite è in genere rosso cupo con irregolari macchie biancastre.
La bauxite è il principale minerale per l'estrazione dell'alluminio.[3]
Minerale di Bauxite proveniente dalla miniera di Lecce nei Marsi, attualmente dismessa.
La bauxite, vista come minerale di alluminio, è normalmente ricca di impurità quali silice ed ossidi di ferro e titanio.
Il processo industriale di produzione dell'alluminio (Processo Bayer) prevede come primo passo la separazione delle impurità dai sali di alluminio, mediante reazione con soluzioni concentrate diidrossido di sodio; gli idrossidi di alluminio diventano alluminato sodico solubile in acqua, mentre le impurità non passano in soluzione e possono essere separate. L'alluminio dell'alluminato sodico viene poi fatto precipitare, per diluizione della soluzione, inidrossido di alluminio, che viene poi avviato alle successive fasi di purificazione.[3]
Motivo:L'Italia non è rilevante per l'estrazione della bauxite.
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La miniera di bauxite è ubicata nellaNurra, a nord-est rispettoOlmedo, paese dell'entroterra algherese distante 13 km dallacittà catalana e 22 km da Sassari. Il giacimento bauxitico fu scoperto agli inizi degli anni '80 e viene scavato per l'estrazione dell'allumina che sta alla base della lavorazione dell'alluminio. La concessione mineraria di Bauxite, Bentonite, Caolino, denominata Olmedo venne rilasciata allaSocietà Sarda Bauxite S.p.a. dall'Assessorato regionale dell'Industria nel 1992, estesa su una superficie di circa 3500 ettari di cui 50 coltivati in sottosuolo. Dal 2007 la multinazionale grecaSilver & Baryte Industrial Minerals, dopo un anno e mezzo di gestione provvisoria, ha ottenuto la concessione definitiva (per 15 anni) della miniera. In Seguito la multinazionaleImerys ha acquisito la Silver & Baryte ed annunciato di rinunciare per politiche interne al mercato della Bauxite causando di fatto la chiusura dell'impianto di Olmedo e rinunciando ai restanti 7 anni di concessione.[5]In conseguenza sono nate numerose azioni di protesta da parte dei dipendenti e relativi annunci da parte di funzionari della Regione Sardegna per trovare soluzioni e tentare di affidare con bando pubblico la concessione ad altri eventuali investitori.[6][7]Dopo le varie rivendicazioni e lotte sindacali, i minatori son stati assunti dalla IGEA, società partecipata al 100% dall'assessorato dell'Industria della Regione Autonoma della Sardegna.
In località Graxioleddu, a nord-est dell'abitato diOlmedo, la società coltiva la bauxite in sotterraneo, mediante il metodo di coltivazione a camere e pilastri. La struttura di superficie della miniera è costituita da una serie di piazzali (per una superficie complessiva di circa 2,5 ettari), dove il minerale estratto dal sottosuolo subisce un primo trattamento di frantumazione, vagliatura e quindi stoccaggio. In località Montiju de su Cossu, nel territorio diAlghero, sono previste operazioni minerarie a cielo aperto mediante l'utilizzo del metodo di coltivazione a gradoni. Quella di Olmedo risulta un'ottima bauxite monoidrata con alto tenore di ossidi alluminio e basso tenore in ferro.
La miniera dismessa di bauxite a Collerosso diLecce nei Marsi
Nel territorio diLecce nei Marsi (AQ), lungo la rete sentieristica dellaVia dei Marsi in località Collerosso a 1426ms.l.m., è situata la miniera di bauxite, a ridosso dei confini delParco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Scoperta nei primi anni dell'Ottocento, fu sfruttata per fondere negli altiforni il minerale rosso per estrarne soltanto ferro, in quanto all'epoca non si conosceva l'esistenza dell'alluminio (di cui ne conteneva circa il 60%), come peraltro non esisteva ancora il termine "bauxite". Il minerale, raccolto, veniva trasportato da muli lungo un sentiero d'alta quota (attuale Cammino della Bauxite, inserito nella Rete Italiana dei Cammini) fino allaferriera diSan Sebastiano dei Marsi, frazione diBisegna, dove veniva trasformato in ferro a beneficio dei comuni vicini.
Dismessa nel 1859, alla vigilia dell'Unità d'Italia, riprese la sua produzione costante nel 1904, stavolta di bauxite, rappresentandone la maggiore produzione italiana, che veniva trasformata in alluminio nel vicino stabilimento di Bussi (PE) fino al 1930, quando smise di produrre, per riaprire temporaneamente dagli anni Cinquanta agli anni Sessanta, con la chiusura definitiva dell'estrazione[8].
Nella zona diOtranto l'attività di produzione della bauxite è stata attiva dal1940 al1976. La miniera (posizione geografica40°07′55″N 18°30′02″E40°07′55″N,18°30′02″E), a cielo aperto, non è stata sottoposta a processo di recupero ambientale, e lo scavo è stato riempito dalle acque naturali. Si è così creato un piccolo ecosistema lacustre, che costituisce un significativo esempio di ri-naturalizzazione spontanea di un ambiente antropizzato.
La miniera diSan Giovanni Rotondo era il più grande sito estrattivo della Puglia, esteso per oltre 1600 ettari e attivo per quasi 40 anni, fino al 1974. Il sito conserva ancora torretta, argano e le strutture del villaggio destinato ad ospitare le abitazioni dei dirigenti, gli uffici, i lavoratori e la scuola per i figli dei dipendenti della Società AnonimaMontecatini, concessionaria dell'estrazione.[10]