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Basilicata

Coordinate:40°38′21″N 15°48′19″E40°38′21″N,15°48′19″E (Basilicata)
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Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vediBasilicata (disambigua).
Basilicata
regione a statuto ordinario
Regione Basilicata
Basilicata – Veduta
Basilicata – Veduta
La Basilicata vista dalsatellite
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Amministrazione
CapoluogoPotenza
PresidenteVito Bardi (FI) dal 16-4-2019 (2º mandato dal 24-5-2024)
Data di istituzione1º gennaio1948[1]
Territorio
Coordinate
del capoluogo
40°38′21″N 15°48′19″E40°38′21″N,15°48′19″E (Basilicata)
Altitudine633[2] m s.l.m.
Superficie10 073,32km²
Abitanti530 423[3] (30-11-2024)
Densità52,66 ab./km²
ProvinceMatera,Potenza
Comuni131[4]
Regioni confinanti  Calabria,
  Campania,
  Puglia
Altre informazioni
Fuso orarioUTC+1
ISO 3166-2IT-77
CodiceISTAT17
Nome abitantilucani, basilicatesi, basilischi[5][6][7]
PatronoGerardo Maiella,Madonna Nera del Sacro Monte di Viggiano[8]
PIL(nominale) 15 287mln(2023)[9]
PIL procapite(PPA) 28 600(2023)[10]
Rappresentanza parlamentare4deputati
3senatori
Cartografia
Basilicata – Localizzazione
Basilicata – Localizzazione
Basilicata – Mappa
Basilicata – Mappa
Le province della Basilicata
Sito istituzionale
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LaBasilicata (AFI:/baziliˈkata/[11]) è unaregione italiana a statuto ordinario dell'Italia meridionale con capoluogoPotenza. Conta 530 423 abitanti.[3] È detta ancheLucania, denominazione che fu ufficiale dal 1932 al 1947[12] oltre a identificare anticamente unaregione dai confini differenti, che inglobava gran parte di quella odierna.[13]

Confina a nord e a est con laPuglia, a nord e a ovest con laCampania, a sud con laCalabria, a sud-ovest è bagnata dalmar Tirreno (Golfo di Policastro) e a sud-est dalmar Ionio (Golfo di Taranto). È divisa in due province:Potenza eMatera, e comprende131 comuni.

Geografia fisica

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Territorio

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Lo stesso argomento in dettaglio:Geografia della Basilicata.
Dolomiti lucane ePietrapertosa
Vista deicalanchi,Montalbano Jonico
Superficie della Basilicata per zone altimetriche.
Superficie della Basilicata per zone altimetriche.

Il territorio della Basilicata è prevalentemente montuoso (47%) e collinare (45%) con un'esigua percentuale pianeggiante (8%).[14] Possiede un'unica grande pianura: la Piana di Metaponto. I massicci delPollino (Monte Pollino - 2.248 m) e delSirino (Monte Papa - 2.005 m), ilMonte Alpi (1.900 m), il Monte Raparo (1.764 m) e il complesso montuoso dellaMaddalena (Monte Volturino, 1.835 m) costituiscono i maggiori rilievi dell'Appennino lucano.

Nell'area nord-occidentale della regione è presente un vulcano non attivo, ilmonte Vulture. Le colline costituiscono il 45,13% del territorio e sono di tipo argilloso, soggette a fenomeni di erosione che danno luogo a frane e smottamenti. Le pianure occupano l'8% del territorio. La più estesa è lapiana di Metaponto che occupa la parte meridionale della regione, lungo lacosta ionica.

I fiumi lucani sono a carattere torrentizio e sono ilBradano, ilBasento, l'Agri, ilSinni, ilCavone, ilNoce e al confine con la Puglia e la Campania l'Ofanto. Inoltre sono presenti torrenti di notevole importanza in regione fra cui il torrente Sauro che confluisce nell'Agri e i torrentiGravina di Matera e di Picciano nel fiume Bradano. Tra i laghi, quelli diMonticchio hanno origini vulcaniche, mentre quelli delPietra del Pertusillo, diSan Giuliano, diMonte Cotugno e diGannano sono stati costruitiartificialmente per usi potabili e irrigui. Artificiale è anche il lagoCamastra le cui acque vengono potabilizzate. Le coste del litorale ionico sono basse e sabbiose mentre quelle del litorale tirrenico sono alte e rocciose (Golfo di Policastro).

La Basilicata ha una grande diversità ambientale ed è suddivisa in sei sotto-zone diverse:

  • Vulture-Melfese a nord-est con caratteristiche di altopiani per lo più seminati a grano, mentre nella zona delVulture abbiamo alternanza di boschi e viti;
  • Potentino/Dolomiti lucane a nord-ovest con una prevalenza di boschi e montagne con un'altezza media di 1.200-1.500 metri;
  • Massiccio del Pollino/Monte Sirino a sud-ovest, che rappresentano le vere montagne lucane con altitudini anche superiori ai 2.000 metri e una forte presenza di foreste e boschi;
  • Val d'Agri al centro-ovest, un altopiano che parte dai 600 ms.l.m. e segue il corso delfiume Agri fino a convergere nella piana di Metaponto;
  • Collina materana al centro-est che presenta collina e alta collina con una grande presenza di argille brulle e calanchi;
  • Metapontino a sud-sud-est che è una vasta pianura alluvionale dove si pratica un'agricoltura intensiva di tipo industriale e una tipologia di costa di tipo bassa e sabbiosa.

Queste diversità si enunciano sia a livello faunistico, sia a quello floristico e infine a quello climatico.

Geologia

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Lo stesso argomento in dettaglio:Terremoto della Basilicata del 1857.

L'intera area della Basilicata è considerata arischio sismico moderato o elevato, specie in corrispondenza dell'entroterra e dei rilievi dell'Appennino lucano, sia a nord verso il confine con laCampania sia a sud verso il confine con laCalabria. Relativamente minore è il rischio sismico sulle coste e nelle zone pianeggianti. Il più grave terremoto mai registrato in Basilicata, nonché uno dei più gravi nella storia della penisola, avvenne nel 1857, con epicentroMontemurro, e provocò circa 11.000 vittime.[15]

Clima

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Ilclima della Basilicata cambia di zona in zona; infatti una caratteristica rilevante è che la Regione è esposta a due mari,Tirreno eIonio. La parte orientale della regione (non avendo la protezione della catena appenninica) risente dell'influsso delmar Adriatico, a cui va aggiunta l'orografia del territorio e l'altitudine irregolare delle montagne.Ma nonostante la diversità, il clima della regione può essere definito continentale, con caratteri mediterranei solo nelle aree costiere. Infatti se ci si addentra già di qualche chilometro nell'interno, soprattutto in inverno, la mitezza viene subito sostituita da un clima rigido e umido.

Presenta quattro aree climatiche rispettivamente suddivise in questo modo:

  • Pianuraionica delMetapontino, dove a inverni miti e piovosi si alternano estati calde e secche, ma abbastanza ventilate.
  • Costa tirrenica. Qui si riscontrano le stesse affinità con il clima dell'area ionica, con la sola differenza che in inverno la temperatura è leggermente più elevata e in estate è leggermente più fresca e l'umidità è molto accentuata.
  • Collina materana, dove i caratteri climatici mediterranei si attenuano notevolmente andando verso l'interno: già a partire dai 300-400 metri gli inverni divengono freddi e nebbiosi, e la neve può fare la sua comparsa diverse volte all'anno da novembre a marzo inoltrato. Anche qui le estati sono calde e secche, con escursioni termiche giornaliere abbastanza elevate.
  • Montagna appenninica, che corrisponde quasi alla metà del territorio regionale. Qui gli inverni risultano molto freddi, con temperature che possono arrivare anche a -15 °C,[16] soprattutto oltre i 1 000 metri di quota, dove la neve al suolo rimane fino a metà primavera, ma può rimanere fino alla fine di maggio sui rilievi maggiori. A Potenza, capoluogo regionale posto a 819 metris.l.m., l'inverno può essere molto nevoso, e le temperature possono scendere anche di molti gradi sotto lo zero, risultando tra le città più fredde d'Italia.[16] Le estati sono moderatamente calde, anche se le temperature notturne possono essere molto fresche. I venti più frequenti provengono in prevalenza dai quadranti occidentali e meridionali.

Ambiente

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Aree protette

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Lo stesso argomento in dettaglio:Aree naturali protette della Basilicata.

La regione Basilicata ospita nel suo territorio undici aree protette, di cui due parchi nazionali e tre regionali:

Le zone sottoposte a protezione occupano circa il 30% dell'intera superficie regionale[18].

Flora

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Il nord della regione alterna ampie radure con sporadiche piante dinocciolo, cratego e rosa selvatica ad aree agricole spoglie e ai boschi che sono costituiti essenzialmente da alberi di castagno, cerro, farnetto, rovere meridionale, molto rara la presenza del tiglio nostrale della sottospecie meridionale e faggio, accompagnati da specie arboree più mediterranee ed arbustive quali laroverella, l'acero campestre, l'acero minore, l'acero napoletano, agrifoglio, pero selvatico, il carpino orientale, il carpino bianco, pioppo nero, pioppo bianco, varie specie di salici, che si alternano a seconda dell'altitudine favorevole solo al di sopra dei 600/700 metri come sulVulture.[19] Sull'Appenino lucano e nellaVal d'Agri la biodiversità è complessa in quanto l'area passa dai 300 ai 2000 metri d'altitudine mostrando eterogeneità ecologica. La fascia fitoclimatica montana che si colloca dai 1.000 ai 1.800 m è quella in cui ricadono le faggete dei Monti Maruggio, Arioso e Pierfaone, presenti ancheAceri: Acero di Lobel, l’Acer Opalus e l’Acero Campestre nonché la Carpinella.

Pino Loricato aTerranova del Pollino

Nell'area del bosco di Rifreddo prevale invece il faggio e, ad altitudini meno superiori, boschi di cerro, farnetto e rovere meridionali. Non sono rari i boschi eliofili dove si ammirano ilcarpino orientale, il carpino nero, il nocciolo e l'acero opalo subspecies neapolitanum. Tra le erbacee sono presenti tipicamente nelle aree appenniniche e nelle valli:Veronica officinalis,Anemone apennina,Scilla bifolia,Atropa belladonna eAllium ursinum, nei valloni più freschi e fertili si presentano in estese coltri vegetali insieme aSambucus nigra eGalantus nivalis. Scendendo al di sotto dei 1000 metri, continua ad essere frequente laginestra comune, come in tutta la regione.[20] L'area delPollino presenta, oltre al bosco e al sottobosco tipici dell'Appennino, dei fondi sabbiosi e rocciosi, dove si evidenzia una vegetazione bassa e rada denominata "gariga", costituita da specie, talvolta aromatiche, come cisto, timo e camedrio arboreo; in altri casi predomina la "steppa mediterranea" con graminacee perenni con alcuni esemplari di ginepro fino ai 900 m di quota, grazie a condizioni microclimatiche determinate dalla capacità della roccia di accumulare calore.

Le specie endemiche più rappresentative sono l'ontano napoletano e ilpino loricato, emblema del Parco del Pollino, che svetta imponente, sino a 2200 metri, in gruppi o isolato. La corteccia ricorda la lorica dei soldati romani, da qui il nome, impiegato in passato per costruzione di mobili e imbarcazioni. Il pino loricato è, oggi, una specie protetta. Si trovano nell'area, lungo le praterie:millefoglio montano,genziana maggiore,asfodelo montano,narciso selvatico,zafferano maggiore,ranuncolo lanuto, e varie specie diOrchidaceae quali Orchis mascula e Dactiylorhiza latiifoglia.[21] Nell'area marina della costa diMaratea è diffuso il finocchio marino, sono presenti anche il limonio salernitano e sulle spiagge alcuni esemplari delpapavero giallo delle sabbie detto anche papavero cornuto. Più in alto: il fiordaliso delle scogliere, il garofano rupicolo, la cineraria marittima e la campanula napoletana. Esclusiva dell'area del Golfo di Policastro è la raraPrimula palinuri, questa specie protetta di antiche origini è paleoendemica ed è sopravvissuta a diverse ere geologiche. Dominano il paesaggio la tagliamani el'euforbia.[22] Nel Materano la flora è lievemente più omogenea nell'area dellamurgia, dove le specie endemiche sono circa 36, quelle rare 60. Nel materano sono sporadici i boschi, ma si trovano specie di alberi e arbusti tipicamente mediterranei come: laroverella, ilfragno,quercia spinosa nella varietà calliprinos ilcarrubo e illeccio, ilginepro, illentisco, laginestra, e specie della "gariga" come ilcisto, ilpungitopo, il timo spinoso, laferula e l’asfodelo. Numerosi sono i fiori come la vedovella dei prati, lacampanula pugliese, l’eliantemo ionico, il convolvolo, il lino di Tommasini, lo zafferano di Thomas e l’ofris matheolana una piccola e raraorchidea endemica.[23] Tipica dell'area deicalanchi, spoglia arida ed argillosa, è l'alimo, specie adatta ad ambienti desertificati.

Fauna

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Bramea, lepidottero autoctono della regione e del Vulture in particolare

Una delle specie faunistiche più rilevanti è illupo, che trova dimora in particolar modo nel Pollino, nel Potentino e nel Lagonegrese.[24] Sono presenti inoltrevolpe,capriolo,cinghiale,gatto selvatico,lontra,donnola,puzzola,faina,martora,tasso,driomio eistrice.Tra i pesci è da menzionare l'alborella del Vulture, scoperta nel 1838 dai botaniciGiovanni Gussone eMichele Tenore durante un'escursione presso ilaghi di Monticchio.[25] Altre specie ittiche maggiormente diffuse sonotrota,carpa,cavedano,rovella,anguilla,gambero d'acqua dolce egranchio di fiume. Tra gli anfibi non è raro trovare larana italica,tritone italiano,salamandra dagli occhiali, mentre tra i rettili si segnalanotestuggine palustre,tartaruga caretta,biacco,cervone,biscia dal collare,geco di Kotschy e ildrago di Santo Janni, una lucertolaendemica dell'Isola Santo Ianni, vicino la costa diMaratea.[24]

L'avifauna è rappresentata soprattutto dai rapaci, come l'aquila reale, che nidifica sulle pareti dell'Appennino meridionale. Altre specie sonogheppio,poiana,falco pecchiaiolo,grillaio,astore,sparviero,nibbio reale efalco pellegrino. Vi sono anche rari esemplari dicicogna nera, presenti su Pollino eDolomiti lucane.[24] In prossimità delle aree idriche si possono ammirarefolaga,germano reale,airone cenerino,falco di palude,cavaliere d'Italia,cormorano egru. Lariserva regionale Lago piccolo di Monticchio tutela labramea, una specie difarfalla notturna scoperta nel 1963 sulmonte Vulture dall'entomologoFederico Hartig.

Origine dei nomi della regione

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L'origine del nome Basilicata ha diverse ipotesi:

  • il termineBasilikos ingreco vuol dire "funzionario del re" e deriva dalla parola grecaBasileus, denominazione del monarca e dunque degli imperatori bizantini detti appuntoBasileus eBasilissa dei Romei (Re e Regina dei Romani); tuttavia sembra che non siano mai esistiti funzionari bizantini chiamatiBasilici alle dipendenze degli imperatori, infatti le suddivisioni del regno denominatethema, erano circoscrizioni governate dai generali, e la provincia civile-militare in questione era denominataLucania anche in epoca bizantina. La cronologia delle fonti(orale)[non chiaro] dimostra che il termine si rinviene per la prima volta nelCatalogo dei baroni normanni del 1154, quindi indicherebbe a posteriori una dipendenza della regione dell'Impero romano d'Oriente, dato che questa era ormai occupata dai normanni già dal 1150.[26][27] Documentalmente, invece, l'uso del coronimo è ancora più tardo, perché risalente all'epoca sveva, come si evince dal decreto istitutivo.[senza fonte]
  • un'altra tesi fa derivare il nome dalla basilica diAcerenza, il cui vescovo aveva la giurisdizione sull'intero territorio.[senza fonte]

Lucania (unitamente all'etnonimo Lucani) ha invece diverse radici filologiche:

  • la prima èleucos, parola greca trasmessa al latino che significa «bianco», «lucente»; infatti una leggenda vuole che il nome fosse dato da un popolo diretto verso Sud, una volta giunto in una terra dalla quale si vedeva sorgere il Sole, e che il nome Lucania indicasse quindi "Terra della Luce";
  • possibile è l'origine dalucus, cioè "bosco sacro";
  • accreditata è anche l'ipotesi di origine dal grecolycos, ossia "lupo"; se così fosse l'etimologia sarebbe del tutto analoga a quella della tribù degliHirpini (stanziata immediatamente a nord dei Lucani), il cui etnonimo deriva dall'oscohirpos che significava ugualmente "lupo".[28]

Benché lo statuto regionale preveda, esclusivamente, l'uso del vocabololucani per identificare i suoi abitanti,[29] vi è anche una certa diffusione dell'etnicobasilicatesi, soprattutto tra XIX e inizi XX secolo. Studiosi locali comeGiustino Fortunato,Giacomo Racioppi,Tommaso Claps eGiuseppe Gattini, come altri eruditi qualiBenedetto Croce eAngelo De Gubernatis, ricorrevano all'uso del termine.[30] Fu Racioppi a proporne l'uso assieme abasilicaioti ebasilicani, benché questi ultimi non abbiano mai trovato spazio nel linguaggio comune.[31] Più raro l'appellativobasilisco, citato nelDeonomasticon Italicum diWolfgang Schweickard (in cui vengono elencate altre varianti comebasilicatense ebasilicatino, oltre al suddettobasilicatese)[32] che circolò nei primi decenni del 1900, talvolta con accezione negativa, soprattutto da parte di stampa e avversari politici nei confronti di personalità comeFrancesco Ciccotti, rivale ed ex collega di Mussolini ai tempi delPartito Socialista,[33] eFrancesco Saverio Nitti, in carica come primo ministro del regno italiano.[34]

La questione della denominazione territoriale era già dibattuta agli inizi del XIX secolo. Nel 1820, fu avanzata nelparlamento delle Due Sicilie la proposta di rinominare la province di Basilicata ePrincipato Citra (i cui territori corrispondevano grossomodo all'antica Lucania), con gli appellativi diLucania Orientale eLucania Occidentale.[35] Il dibattito s'intensificò all'indomani dell'unità d'Italia.[36]Michele Lacava fu uno dei maggiori promotori del ripristino di 'Lucania', che considerava «splendido e nazionale», al contrario di Basilicata che riteneva «estranio ed oscuro»,[37] entrando in contrasto con Racioppi che difendeva il nome attuale. Lacava considerò 'Basilicata' un nome imposto «in onore diBasilio II, imperatore Bizantino, despota feroce ed ippocrita»[38] e riferì come Lucania fosse ancora vivo nella memoria degli abitanti a distanza di secoli. Fortunato, strenuo sostenitore del toponimo 'Basilicata', ritenne 'Lucania' un ricordo del passato, rimarcando come i confini delle due regioni fossero differenti, ed ebbe a dire: «nato basilicatese, basilicatese – e non lucano – spero morire».[39] Durante il periodofascista il territorio regionale riprese il nome Lucania,[12] ma con la nascita della Repubblica tornò a chiamarsi Basilicata[40].Carlo Levi, che ivi soggiornò in epoca fascista e repubblicana, testimoniò che i contadini con cui ebbe contatti privilegiavano, in gran parte, il nome Lucania ed erano più inclini a presentarsi comelucani.[41] Il dibattito sull'identificazione della regione e dei residenti persiste tuttora.[42][43]

Regione storica della Lucania

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«... La Lucania è il territorio posto tra la costa del Tirreno, dalSele alLao, e quella dello Ionio, daMetaponto aTuri...»

(Strabone, storico del I secolo a.C. - Geografia, VI, 1, 4)

Laregione storica dellaLucania

LaLucania antica era ben più vasta dell'odierna Basilicata; oltre a questa infatti comprendeva vasti territori appartenenti oggi ad altre due regioni: alla Campania (Cilento eVallo di Diano nelSalernitano) e alla Calabria (arrivava aSibari, Turi, e al fiume Lao, nelCosentino). Non comprendeva però le terre a est del fiumeBradano, quindi la stessa Matera, né l'area più settentrionale delVulture, la cui principale città eraVenusia, all'epoca deiDauni. Tali confini geografici riflettono la situazione posteriore alla scissione fraBruzi (antichi abitanti della Calabria) eLucani avvenuta nel 356 a.C. con il confine fra le due regioni nell'istmo tra Turi eCirella (Piccola Lucania). Prima di questa data, le fonti dal V secolo in poi si riferivano a una vasta area, chiamata convenzionalmente dai moderniGrande Lucania, che si spingeva fino allostretto di Messina ed era abitata da genti diceppo italico. I suddetti confini nord-orientali della Lucania furono poi mantenuti nell'istituzione delleregioni augustee, avvenuta intorno al 7 d.C.: le terre dei Lucani (al di qua del Bradano) entrarono a far parte dellaRegio III Lucania et Bruttii, mentre Matera e il Vulture dellaRegio II Apulia et Calabria.

Storia

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Lo stesso argomento in dettaglio:Storia della Basilicata.

Dalla preistoria al Medioevo

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Nellapreistoria i primi insediamenti umani risalgono alPaleolitico inferiore e a rifugi delMesolitico. Dal V millennio a.C. si diffusero gli insediamenti in villaggi fortificati e nell'età del ferro esistette una cultura indigena locale. Dall'VIII secolo a.C. fu fondata lacolonia greca diSiris (di madrepatriamicroasiatica) e intorno al 630 a.C. quella diMetaponto, di colonizzazioneachea, completando l'occupazione della costaionica, mentre nell'interno continuano a fiorire le comunità indigene. I primi contatti deiRomani con iLucani si ebbero con una temporanea alleanza antisannita intorno al 330 a.C.. Dopo la conquista diTaranto nel 272 a.C., il dominio romano si estese a tutta la regione. Venne prolungata lavia Appia fino aBrindisi e vennero fondate lecolonie diPotentia (Potenza) eGrumentum.

Alla fine del V secolo la Lucania era già ampiamente cristianizzata e dopo la caduta dell'impero romano restò in possessobizantino fino allaconquista longobarda nel 568, entrando a far parte delDucato di Benevento. Nel 968, dopo la conquista bizantina, venne costituito ilthema di Lucania, con capoluogo Tursikon (attualeTursi)[44]. Con l'arrivo dei Normanni, ilthema scomparve favorendo la nascita delducato di Puglia e Calabria, di cuiMelfi (già sede dellaContea di Puglia) fu inizialmente capitale. Con leCostituzioni di Melfi, promulgate daFederico II di Svevia, nel 1231 nacque ilgiustizierato di Basilicata[45]. I confini del giustizierato coincidevano quasi del tutto con l'odierna regione, con l'esclusione di Matera (che entrerà nel 1663) e alcune zone delMelandro, dellaVal d'Agri e delMetapontino. Sotto la dominazioneangioina, la Basilicata attraversò una profonda crisi demografica[46] ma nella seconda metà del XV secolo si ebbe una certa ripresa, dovuta anche all'arrivo di esuli greco-albanesi dalle regioni balcaniche dell'Impero bizantino dopo lacaduta di Costantinopoli.

Età moderna e borbonica

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Tra XV e XVI secolo, la Basilicata fu teatro di conflitti traFrancia eSpagna:Miglionico ospitò lacongiura dei baroni controFerrante d'Aragona, a Rionero s'incontrarono i generaliLouis d'Armagnac eConsalvo Fernandez di Cordova tentando, invanamente, una pacifica spartizione delRegno di Napoli,[47] e Melfi subì unpesante assedio da parte dell'esercito francese. Sotto il vicereame spagnolo, fu in gran parte sottoposta alla giurisdizione delPrincipato Citra ma nel 1642 ottenne un'autonomia istituzionale, destinando aStigliano la prima sede dellaRegia Udienza di Basilicata.[48] Quando aNapoli scoppiò la rivolta diMasaniello, nel 1647, una sollevazione popolare guidata daMatteo Cristiano eFrancesco Salazar coinvolse tutta la regione, che aderì allaRepubblica, ma la rivolta venne rapidamente repressa. Nel 1663 venne creata una nuova provincia per la Basilicata, per assicurarne un maggiore controllo, con capoluogo a Matera, fino ad allora parte dellaTerra d'Otranto.

Nel 1735, la Basilicata passò sotto il dominio deiBorbone di Napoli. Sull'onda dei fatti del 1799,Avigliano, ancor prima diNapoli,[49] piantò l'albero della libertà e proclamò laRepubblica Napoletana; da lì i moti si estesero in tutta la regione, ma la rivoluzione venne soffocata dall'esercito sanfedista delcardinale Ruffo, soggiogando le città di Potenza, Melfi,Tito ePicerno.

I francesi ritornarono sette anni più tardi, nonostante la resistenza della popolazione (che, in gran parte, manifestò fedeltà alla corona borbonica),[50] ponendo sotto assedio città comeLauria,Maratea eViggiano. I francesi riorganizzarono l'assetto amministrativo e spostarono la sede dell'alloraprovincia di Basilicata da Matera a Potenza.[51]Charles Antoine Manhès, fissando il suo quartier generale a Potenza, attuò una repressione molto violenta ma efficace contro ilbrigantaggio che imperversava nelle campagne basilicatesi e calabresi. Con il ritorno dei Borbone, nel 1848 le forze radicali tentarono, senza successo, di costituire a Potenza un governo provvisorio, dopo cheFerdinando II aveva ritirato la costituzione liberale, a pochi mesi dalla promulgazione.

Unità d'Italia e brigantaggio

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Nell'agosto 1860, la Basilicata fu la prima provincia continentale delRegno delle Due Sicilie a dichiarare lapropria annessione al nascentestato unitario, mentreGaribaldi si trovava ancora inSicilia.[52] Decaduta l'autorità borbonica, l'esercito di Garibaldi giunse in Basilicata senza incontrare difficoltà, toccando i comuni diRotonda,Maratea eLagonegro. Allaspedizione si unirono circa tremila volontari della brigata "Cacciatori Lucani", che seguì Garibaldi fino al suo scioglimento nel novembre dello stesso anno.[53]

Dopo l'annessione, però, la Basilicata, afflitta da una povertà remota e, al tempo, la provincia più arretrata e isolata del regno borbonico,[54] vide vanificare le proprie speranze di un cambiamento sociale: la mancata promessa di una redistribuzione demaniale, lostatus quo mantenuto dalla classe dirigente e l'incomprensione del regio governo, generarono il malcontento del ceto popolare, che si tradusse in una rivolta armata.[55] Il brigantaggio, fenomeno endemico del Meridione del quale la monarchia borbonica se ne servì ogni qual volta il proprio regno fosse minacciato da potenze straniere,[56] agli albori dell'unità d'Italia assunse i connotati di una vera e propriaguerra civile che interessò le province dell'ex Regno delle Due Sicilie per circa dieci anni, causando migliaia di morti tra rivoltosi e truppe del regio esercito. La Basilicata fu la provincia con il maggior numero di bande, di cui se ne contarono 47 in totale.[57] Le più notorie, capeggiate daCarmine Crocco, fecero del Vulture la propria base operativa.

Sconfitto il brigantaggio, la Basilicata, come tutta l'Italia del tempo, iniziò a subire la piaga dell'emigrazione; un fenomeno che, tuttora, affligge la regione.[58] Tra fine Ottocento e inizio Novecento iniziò a emergere ilmeridionalismo, movimento politico-culturale in favore del Mezzogiorno che tra i suoi esponenti annoverò personalità lucane comeGiustino Fortunato,Francesco Saverio Nitti,Ettore Ciccotti eRaffaele Ciasca. Grazie all'impegno dei meridionalisti, la Basilicata conobbe un lieve ma fondamentale sviluppo, con la realizzazione di scuole, vie di comunicazione, acquedotti, e politiche di bonifica e cura farmacologica.

Storia contemporanea

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Sotto ilfascismo, la Basilicata (che fu rinominata in Lucania) divenne terra diconfino per gli oppositori poichéMussolini, escludendo sporadici episodi di ribellione e oltraggio al regime, non intravide movimenti di vasta portata sociale che ne avrebbero arrecato seri problemi.[59] Il confinato più celebre fuCarlo Levi che, dalla sua esperienza in terra lucana, trasse il romanzoCristo si è fermato a Eboli, in cui denuncia l'arretratezza della regione, con la quale instaurò un forte legame.[60] Con l'abolizione deicircondari, nel 1927 fu istituita la provincia di Matera. Tuttavia, sul finire del ventennio, si verificarono alcuni episodi di insurrezione popolare, come larivolta di San Mauro Forte del marzo 1940 (al cui termine si contarono due vittime), dove centinaia di contadini si ribellarono al regime. Anche nei comuni diBernalda,Pomarico,Salandra eFerrandina scoppiarono tumulti fra il 1943 e il 1945 con veri e propri scontri armati.

Nel settembre 1943 città comeMatera (prima città del Mezzogiorno ainsorgere contro i tedeschi occupanti)[61] eRionero furono vittime di rappresaglie nazifasciste mentrePotenza, Maratea e Lauria subirono i bombardamenti alleati. LaRepubblica di Maschito, nonostante la sua breve durata, fu una delle primeesperienze repubblicane nate dallaResistenza.[62][63] Nel 1944 si verificò il più grave incidente ferroviario italiano e uno dei più gravi mai accaduti, ildisastro di Balvano, in cui morirono più di cinquecento persone.[64] Nel dopoguerra vi furono diverse agitazioni popolari per la redistribuzione delle terre ai contadini, l'episodio più significativo fu l'occupazione delle terre avvenuta aMontescaglioso nel dicembre 1949, seguita da una repressione che portò alla morte del rivoluzionarioGiuseppe Novello.

Il 23 novembre 1980 la Basilicata fu sconvolta dalterremoto dell'Irpinia, che colpì buona parte del potentino. Nel 1993, iSassi di Matera vennero dichiaratipatrimonio dell'umanità tutelato dall'UNESCO, primo sito nel mezzogiorno d'Italia a ricevere tale riconoscimento.[65] Nel 2003 ildecreto varato dalgoverno Berlusconi, che prevedeva l'installazione di un deposito di scorie radioattive aScanzano Jonico, provocò un'intensa protesta a cui aderirono oltre 100.000 persone[66] che portò il governo ad annullare il proposito.[67]

Società

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Evoluzione demografica

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La Basilicata è la penultima regione per densità demografica, superiore solo allaValle d'Aosta; e terzultima per numero di abitanti, prima diMolise e Valle d'Aosta. La regione soffre di uno spopolamento dovuto al fenomeno migratorio e al calo delle nascite, in parte compensato dall'immigrazione straniera.[68] Tra il 1951 e il 2019, si registra un sostanziale incremento della popolazione soltanto nelle quattro aree maggiormente sviluppate della regione (Materano, Metapontino, Potentino, Vulture). Il fenomeno è più accentuato a Matera e nel Metapontino, particolarmente nei comuni diNova Siri,Scanzano Jonico ePolicoro.[68]

Matera ha avuto un notevole incremento dovuto sia al cosiddettopolo del salotto, che ha dato origine a molte piccole imprese legate al campo degli arredamenti,[69] sia alle attività sorte per il grande afflusso turistico generato dall'interesse per il centro storico cittadino diventato "patrimonio dell'umanità". A Potenza, dopo un boom demografico tra gli anni 1950 e i primi 2000, si attraversa una fase di stallo, mentre alcuni centri limitrofi (Tito ePignola), eMarsicovetere, inVal d'Agri, hanno conosciuto una crescita sistematica.[68]

È in atto, invece, un forte spopolamento dei borghi nell'entroterra; alcuni centri della provincia di Matera che, tra gli anni 1960 e 1970 raggiungevano, in media, i 10.000 abitanti comeTricarico,Montalbano Jonico,Irsina eStigliano hanno visto dimezzarsi la loro popolazione. Numerose partenze avvengono anche in diversi comuni montani del Potentino e della Val d'Agri (ad esempioAnzi,Laurenzana,Corleto Perticara,Montemurro), del Pollino (Latronico,Viggianello,Chiaromonte) e nei comuni colpiti maggiormente dalterremoto dell'Irpinia del 1980 comeBalvano,Castelgrande ePescopagano. Al 2019, il bilancio demografico della regione, rispetto al censimento del 2011, mostra una diminuzione del -5,5 ‰ (pari a 24.782 unità),[68] un andamento che va peggiorando di anno in anno.

Città e comuni principali

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Lo stesso argomento in dettaglio:Comuni della Basilicata.
I comuni della Basilicata

Di seguito vengono riportati i principali comuni della regione per popolazione residente[70]:

#CittàPopolazione
(ab.)
ProvinciaAltitudine
(m s.l.m.)
Superficie
(km²)
1Potenza63.943PZ819175,43
2Matera59.573MT401392,09
3Policoro17.752MT2567,66
4Melfi16.949PZ530206,23
5Pisticci16.727MT364233,67
6Lavello12.886PZ313134,67
7Rionero in Vulture12.447PZ64353,52
8Bernalda11.915MT127126,19
9Lauria11.712PZ430176,63
10Venosa10.673PZ415170,39
11Avigliano10.500PZ86785,48
12Montescaglioso9.223MT365175,79

Emigrazione

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I flussi migratori hanno fatto sì che la popolazione basilicatese crescesse soltanto del 13% tra il 1861 e il 2011, il tasso di crescita più basso a livello nazionale, escludendo ilMolise che ha persino registrato un regresso assoluto della popolazione residente nello stesso arco temporale.[71] La Basilicata è ancora oggi una regione con un rilevante deficit di sviluppo, benché la sua economia sia cresciuta in maniera piuttosto significativa a partire dagli anni novanta, anche grazie alla scoperta del petrolio e all'apertura dellaSATA di Melfi, tant'è che il suo Pil pro-capite è il secondo più alto delMezzogiorno (al 2023).[10] Ma dopo un'interruzione negli anni novanta si è ripreso il fenomeno migratorio sia verso regioni più ricche, sia interna in cui si spopolano i centri più piccoli e si popolano i due capoluoghi e le città delle aree più sviluppate.

Immigrati e minoranze

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Gli stranieri regolari sono 23 297 (11 839 maschi e 11 261 femmine) pari al 4,22% della popolazione lucana. Le nazionalità con una maggior rappresentanza sono[72]:

StatoStranieri regolariSul totale degli immigratiSulla popolazione residente
Romania (bandiera) Romania9 12139,29 %1,62 %
Albania (bandiera) Albania1 9568,42 %0,35 %
Marocco (bandiera) Marocco1 7467,52 %0,31 %
Nigeria (bandiera) Nigeria1 0714,61 %0,19 %
India (bandiera) India1 0224,40 %0,18 %
Altre8 30135,75 %1,47 %
TOTALE23 217100,00 %4,12 %

Tra le altre le più rappresentative sono nell'ordine:Cina,Ucraina,Bulgaria,Tunisia,Polonia,Gambia eSenegal.

Lingue e dialetti

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Dialetti lucani

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Idialetti lucani (o basilicatesi)[73] non hanno un'uniformità linguistica e presentano accenti e fonemi che variano a seconda della zona. Generalmente, i vernacoli regionali sono suddivisi in quattro sottotipi (appenninico-lucano,apulo-lucano,metapontino,calabro-lucano), tutti facenti capo algruppo meridionale intermedio. Nelle aree del potentino (Potenza,Picerno,Tito,Pignola,Vaglio) e dellavalle del Noce (Trecchina,Rivello,Nemoli) sono parlati dialetti di originegalloitalica, influenzati da coloni provenienti dall’Italia nord-occidentale, che si stanziarono in Basilicata tra XII e XIII secolo.[74]

Minoranze etno-linguistiche

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Cartello bilingue a San Paolo Albanese

In Basilicata è presente una consistente minoranzaetnica elinguisticaalbanese dettaarbëreshë. I sei comuni facenti parte della comunità di cui laRegione promuove la tutela, la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio storico, culturale, artistico,linguistico,religioso–liturgico e folkloristico sono tutti inprovincia di Potenza:Barile (Barilli),Brindisi Montagna,Ginestra (Zhura),Maschito (Mashqiti),San Costantino Albanese (Shën Kostandini),San Paolo Albanese (Shën Pali)[75].

La comunità albanese ha nei secoli preservato, seppur in maniera diversa fra le genti di appartenenza, i connotatietnici e culturali specifici degli arbëreshë e ancora oggi mantiene e difende la propria tipicità differenziandola da quella lucana. Un tratto caratteristico della cultura albanese in Basilicata è la lingua d'origine, l'arbërisht, che viene utilizzata dalla comunità intera anche per finalità differenti dal linguaggio colloquiale; infatti i cartelli, le insegne e gli scritti ufficiali degli enti municipali sonobilingui, quindi sia initaliano sia inalbanese; in particolare per quest'ultima vige il riconoscimento da parte dello Stato italiano della condizione di co-ufficialità con la lingua nazionale.[76]

Criminalità organizzata

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Come accaduto nella vicina Puglia, gruppi criminali organizzati hanno iniziato a operare in regione negli anni 1970, determinando un rallentamento dell'economia regionale[77]. Sono attivi in regione anche cartelli criminali indipendenti fra loro[78] che agevolano le attività dei gruppi criminali provenienti dalle regioni limitrofe.[79]

Dopo il 1980 però, quando in seguito alcatastrofico terremoto furono investiti grandi capitali in Basilicata, le organizzazioni delle vicineCampania eCalabria cercarono di penetrare negli affari della regione. Nel 1994 venne fondata a Potenza la cosca deiBasilischi, una'Ndrina della'Ndrangheta calabrese, che si installò in diverse zone della Basilicata, finché non fu sgominata con il maxi-arresto del 22 aprile 1999.[80]

Da allora le piccole attività criminali organizzate che si trovano concentrate nelmaterano, nella zona delMetapontino[81] con posizione centrale diPolicoro[82],Val d'Agri eMelfese (principalmente impegnate nelnarcotraffico, nell'usura, ecc.) sono controllate[83], secondo la procura nazionale antimafia, da alcune cosche locali che fanno capo alla 'Ndrangheta.[84] Malgrado ciò, le province di Potenza e Matera figurano spesso in alte posizioni nelle classifiche inerenti alla sicurezza in Italia.[85][86][87]

Religione

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Laregione ecclesiastica Basilicata è una delle sedici regioni ecclesiastiche in cui è suddiviso il territorio dellaChiesa cattolica in Italia. Il suo territorio corrisponde al territorio della regione amministrativa Basilicata.

Leparrocchie sono 270.
Lediocesi sono sei:

Nella prima metà del novecento, è stato istituito in Basilicata l'unico seminario regionale in Italia, con la qualifica di "minore": ilPontificio seminario regionale minore di Basilicata, con sede a Potenza.

Tradizioni e folclore

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Carnevale di Tricarico

Le tradizioni regionali sono perlopiù legate al culto cristiano e pagano. Ilcarnevale è celebrato in tutta la regione, tra i più antichi e noti vi sono quelli diSatriano di Lucania eTricarico e quello diAliano con le sue maschere "cornute".[88] Diffusi anche i riti arborei, dei quali il più noto è ilMaggio di Accettura, di probabili origini longobarde,[89] in cui si attribuisce agli alberi il potere di generare, soprattutto per propiziare una buona annata agricola. Simili celebrazioni si tengono in altri comuni sulle Dolomiti Lucane, nel Materano e nell'area del Pollino.

Tra le tradizioni cristiane vi è la festa dellaMadonna della Bruna di Matera, che si celebra il 2 luglio, le cui origini risalgono al 1389 ad opera dipapa Urbano VI, già arcivescovo della città.[90] Nella città si celebra ilpresepe vivente sin dagli anni settanta, considerato il più grande al mondo.[91][92] Nei comuni del Vulture viene commemorata, nel periodo pasquale, lavia Crucis, introdotta dagli albanesi aBarile nel XVII secolo, in cui i personaggi e le vicende delle sacre scritture si fondono con la cultura e i costumi arbëreshë. Il rito si è poi diffuso nei comuni contigui (Atella, Rionero, Melfi,Rapolla,Ripacandida, Maschito, Venosa).[93]

Maggio di Accettura

A Maratea si celebra lafesta della traslazione delle reliquie di San Biagio, istituita nel 1695, mentre a Viggiano viene onorata laMadonna Nera, le cui celebrazioni si tengono due volte l'anno, la prima domenica di maggio e la prima domenica di settembre.

Rievocazione storica dellacongiura dei baroni, Miglionico

Di carattere storico sono laPentecoste di Melfi, rievocazione dell'assedio della città compiuto dalle truppe francesi guidate daOdet de Foix ePedro Navarro coadiuvate dai mercenari delleBande Nere nel 1528, e la Congiura dei Baroni di Miglionico, dedicata all'omonimo evento che si tenne nelcastello locale.[94] Tra storia e leggenda è laparata dei Turchi di Potenza, la quale simboleggia quella che fu, secondo i racconti popolari, la vittoria della resistenza potentina contro l'invasore turco grazie ad un miracolo disan Gerardo Della Porta, patrono della città.

Antiche credenze legate alle pratiche magiche hanno fortemente caratterizzato il folclore lucano, attirando gli studi dell'antropologoErnesto de Martino. In voga all'epoca erano i riti eseguiti da fattucchiere (dette "masciare"), guaritori e indovini, tra cui quelli per liberare uno sventurato dalla "fascinazione" (in dialetto: fascinatura o affascino), definita dal de Martino come «una condizione psichica di impedimento e di inibizione, e al tempo stesso un senso di dominazione, un essere agito da una forza altrettanto potente quanto occulta, che lascia senza margine l’autonomia della persona, la sua capacità di decisione e di scelta».[95]

Alcune leggende molto note in Basilicata riguardanoColobraro (detto, scaramanticamente, "quel paese"),[96] in cui, secondo la convinzione dell'epoca, avvennero una serie di episodi sinistri. Similmente alle regioni limitrofe, è diffuso il mito di una creatura, in Basilicata nota, in forma italianizzata, comemonachicchio, un folletto che assume differenti connotati fisici e una natura che varia da dispettoso e bonario a perfido e subdolo, del quale esiste anche una variante femminile meno nota dettamonachella (omonachedd in dialetto), particolarmente diffusa nel Metapontino.[97]

Politica

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Lo stesso argomento in dettaglio:Presidenti della Basilicata e Giunta regionale della Basilicata.

Suddivisione amministrativa

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Tanto nelRegno di Napoli che inquello delle Due Sicilie la Basilicata costituì sempre una sempliceprovincia, con vari capoluoghi a seconda delle epoche; a partire dal1663 il capoluogo fu per più di un secolo Matera, poi, con la legge emanata daGiuseppe Bonaparte l'8 agosto1806, si decise di spostare la sede a Potenza[98].

Con identica configurazione la Basilicata entrò nelRegno d'Italia. Con la legge n. 1 del 1927 la creazione dellaprovincia di Matera spezzò la secolare unità, ricomposta al momento della progettazione delle regioni.

Dal 1º gennaio 1948, ex art. 131 della vigenteCostituzione, la Basilicata è unaregione ad autonomia ordinaria dellaRepubblica Italiana, ma solo con lalegge n. 281 del 1970 furono attuate le sue funzioni.

La regione Basilicata è quindi divisa in due province:

StemmaProvinciaMappaComuniAbitanti
(31/12/2021)
Superficie
(km²)
Sito istituzionale
Provincia di Matera31191.6633.478,89Matera
Provincia di Potenza100348.3366.594,44Potenza
Basilicata131539.99910.073,32BasilicataArchiviato il 5 marzo 2010 inInternet Archive.

Economia

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La Basilicata, svantaggiata dalla propria costituzione morfologica, emarginata per lungo tempo dagli investimenti e ancora largamente sprovvista di importanti vie di comunicazione, è una regione che vive una situazione di evidente penalizzazione in termini competitivi e di crescita, nonostante sia ricca di risorse naturali. Tuttavia, l'economia regionale ha visto un certo miglioramento dagli anni 1990. Secondo i dati raccolti dall'Eurostat al 2023, la Basilicata è in 18ª posizione tra le regioni italiane per prodotto interno lordo (15 287 €)[9] ma figura al 14º posto (2° nell'ambito del Mezzogiorno) in termini di pil procapite, con un reddito pari a 28 600 €.[10] Il tasso di disoccupazione si attesta al 7,5%, il 13° più basso a livello nazionale e il più basso del Mezzogiorno.[99] Meno incoraggiante è l'occupazione compresa tra 15 e 64 anni, in cui la regione si colloca al 16º posto (4° nell'Italia meridionale e insulare), con una percentuale del 54,9%.[100]

Agricoltura

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Campo dipomodoro Ciettaicale,Tolve

Il settore agricolo costituisce ancora un caposaldo dell'economia regionale. La produzione di colture di pregio è relegata solo in alcuni territori regionali a causa dei condizionamenti esercitati dalla montuosità del territorio, dalla sua scarsa fertilità e dall'irregolarità delle precipitazioni. La riforma fondiaria, cominciata a partire dagli anni 1950, assieme all'assegnazione di migliaia di case sparse e di terre ai braccianti, alle bonifiche e alle irrigazioni di vasti comprensori (grazie anche allo sbarramento delBradano e di altri fiumi), dopo che era già avvenuto lo smembramento dei grandi latifondi appartenenti all'antica nobiltà feudale o alle grandi organizzazioni ecclesiastiche con l'abolizione della feudalità, ha contribuito allo sviluppo dell'agricoltura.

Vigneto diAglianico aBarile, con ilMonte Vulture sullo sfondo

La loro localizzazione ha quindi determinato aree piuttosto differenziate per caratteristiche produttive: privilegiate risultano levalli dell'Agri, nel suo medio corso, e dell'Ofanto, oltre alla piana di Metaponto, dove talvolta sono ancora visibili i resti delle antiche masserie amministrate in passato dalle famiglie borghesi. Strutture che, raggiunto il più alto livello produttivo tra Settecento e Ottocento e assicurata l’occupazione più o meno grande di salariati, furono poi progressivamente ampliate e ristrutturate fino ad assumere, dove l'agricoltura fu più fiorente, la dignità di villa o casino di campagna.

La produzione cerealicola è maggiormente sviluppata nelle zone interne del materano. Le colture più estese sono quelle del frumento, seguito da altri cereali (granturco,orzo eavena) e patate; abbastanza diffusi sono la vite (soprattutto uva da vino), l'olivo, presente nelle aree collinari, e gli agrumi, nelle piane ioniche; un certo incremento hanno registrato alcune colture industriali, in particolare la barbabietola da zucchero e il tabacco, e quelle ortofrutticole. Sulle colline a ridosso delMetapontino invece c'è una fiorente coltivazione divigneti, mentre nella piana sono molto sviluppate le piantagioni di alberi da frutto:fragole,susine,pesche,pere,kiwi,agrumeti.

Tra i prodotti ortofrutticoli si distinguonopeperone di Senise,fagiolo di Sarconi,melanzana rossa diRotonda, fragola Candonga del Metapontino,pomodoro Ciettaicale di Tolve, pistacchi diStigliano,[101] l'arancia Staccia diTursi eMontalbano Jonico[102] e le castagne delVulture come il marroncino di Melfi.[103] Si producono ancheoli di oliva extravergini tra i qualil'olio del Vulture e quello ottenuto dall'oliva majatica diFerrandina. Il vino basilicatese più rappresentativo è l'Aglianico del Vulture;[104][105] tra gli altriTerre dell'Alta Val d'Agri,Matera eGrottino di Roccanova.

Allevamento e pesca

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L'allevamento è suddiviso per zone, infatti nella zona del materano abbiamo quello di ovini, suini, caprini mentre quello dei bovini è per lo più praticato nelle zone montuose del potentino e nei grandi pascoli del melfese. Dati i limitati sbocchi sul mare, la pesca non costituisce una rilevante attività produttiva.

Energia

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Lago di Pietra del Pertusillo, bacino artificiale in Val d'Agri

La regione è ricca diidrocarburi, particolarmentemetano (nellaValle del Basento) epetrolio, inVal d'Agri, dove è situato il più grandegiacimento dell'Europa continentale.[106][107][108] Le risorse lucane, gestite daEni eShell in Val d'Agri eTotal,Mitsui e Shell nella Valle del Sauro, contribuiscono per oltre l’80% alla produzione nazionale di idrocarburi.[109] Il primo trattamento viene effettuato nel Centro Olio Val d’Agri (COVA) diViggiano e nel Centro Olio Tempa Rossa diCorleto Perticara; altri centri minori sono il Centro Olio diPisticci e lecentrali a gas di Pisticci eFerrandina;[110] il greggio viene, in seguito, trasportato tramite oleodotto alla raffineria Eni diTaranto mentre il metano è immesso nella rete di distribuzione nazionaleSnam Rete Gas.

Nonostante lo sfruttamento delle materie prime abbia contribuito alla crescita delPIL regionale e portato disponibilità finanziarie dovute alleroyalties,[111] esso ha sollevato polemiche da parte di associazioni agricole e ambientaliste, che accusano l'assenza di un reale beneficio economico e una forte contaminazione ambientale,[112][113] rappresentando un pericolo per l'ecosistema[114] e la produzione agricola locale (ad esempio il miele),[108] nonché per la salute dei cittadini che, secondo i critici, avrebbe subito un aumento di malattie e mortalità.[115]

La Basilicata possiede il più grande bacino idrico d'Italia, che costituisce oltre il 30% delle risorse nazionali.[116] Il settore idrico lucano contribuisce anche al fabbisogno dellaPuglia (destinandone il 65% prevalentemente per uso potabile),[117] diCampania eCalabria.[114][118][119] Le dighe diMonte Cotugno ePertusillo sono i maggiori fornitori dell'acquedotto pugliese.[120]

Industria

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Stabilimento SATA di Melfi, oggi controllato daStellantis

L'industria della regione è, prevalentemente, basata sulle attività di piccole e medie imprese. La grande industria regionale è maggiormente concentrata nel Vulture.San Nicola di Melfi ospita unostabilimento automobilistico della multinazionaleStellantis, in passato del gruppoFIAT, inaugurato nel 1993 e considerato uno degli impiantiautomotive più moderni al mondo,[121][122] che offre circa 7.300 posti di lavoro (2019).[121] La frazione è anche sede di uno stabilimento del gruppoBarilla, sorto nel 1987, con 355 dipendenti (2017).[123] Nella Valle di Vitalba,Atella, sono attive diverse piccole e medie imprese, tra cui la Costruzioni Motori Diesel (CMD), specializzata in prodotti destinati ai settori automobilistico e nautico.[124] L'area ospitava anche uno stabilimentoParmalat, in seguito rilevato dallaVicenzi per la produzione a marchio "Mister Day", che ha cessato l'attività nel 2018.[125]

Una certa importanza è anche rivestita dalla zona industriale diBalvano, in cui risiede uno stabilimento dellaFerrero, nato nel 1987, che contribuì a risollevare le condizioni economiche del paese dopo il terremoto del 1980.[126] Uno dei principali export della regione è rappresentato dalle acque minerali, con una produzione stimata di un miliardo di bottiglie l'anno.[127] Nella frazioneMonticchio Bagni operano aziende comeFonti del Vulture eGaudianello (controllate, rispettivamente, daCoca-Cola eNorda), ai vertici in Italia nel comparto delle effervescenti naturali e con una forte presenza nel Meridione, soprattutto Puglia e Campania.[128] Non meno rilevanti nel settore sono Cutolo Rionero, con sede ad Atella, e Fonti del Pollino diViggianello, entrambe parte del gruppoSan Benedetto.[129]

A Matera è presente l'industria ferroviariaFerrosud, diverse aziende alimentari come laDi Leo e uno stabilimento del gruppo di arredamentiNatuzzi; nell'area industriale diTito Scalo vi sono aziende operanti nei settori metalmeccanico e geotecnico mentre nellaValle del Basento sono presenti impianti di produzione tessile. Nel Metapontino, infine, vi è una presenza di aziende agricole con produzione industriale soprattutto di fragole e alberi da frutto.

Artigianato

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Puntino ad ago diLatronico
Arpa di Viggiano

In Basilicata, la tradizione artigianale è ancora molto presente. La lavorazione del legno è tra le più comuni e antiche, presente sin dall’epoca pre-romana, grazie alla fitta presenza di foreste e boschi[130] e, in tutta la regione, si possono trovare diverse creazioni: mobili di pregio, suppellettili, strumenti musicali, oggetti domestici e a uso gastronomico. L'argilla, materiale di cui la regione è ricca,[131] è utilizzata per la produzione di maioliche, porcellane e ceramiche, in particolare nel Vulture (Venosa,Melfi, Rionero), in Val Camastra (Calvello) e nel Materano (Grottole,Policoro,Matera).

Radicata è anche la lavorazione di cartapesta e tufo, soprattutto a Matera, per la creazione di sculture e oggetti d'arredamento. Paglia e vimini vengono adoperati per realizzare ceste, panieri, canestri in giunco e borse; tale tradizione è, perlopiù, diffusa a Maratea, ma anche in altri comuni comeFrancavilla in Sinni,Accettura,Ruoti,Avigliano e Venosa. Il ricamo e il merletto sono attività ancora praticate in tutta la regione;Latronico è nota per una particolare tecnica detta "puntino ad ago", molto laboriosa e unica in Italia.[132] Diffusa è anche la lavorazione di metalli e leghe come ferro, rame, ottone e latta per la fabbricazione di attrezzi per il camino, ringhiere, cancellate, campanacci per le mucche e utensili da cucina.[131] Tra val d'Agri e alta collina materana avviene la lavorazione della pietra diGorgoglione, che trova molteplici utilizzi nel campo di arredamenti, pavimentazioni e rivestimenti.[133][134]

Balestra di Avigliano

Tra i prodotti più distintivi dell'artigianato basilicatese vi sono l'arpa di Viggiano (localmente dettaarpicedda), strumento iconico dei musicisti ambulanti lucani dei secoli trascorsi; il presepe in cartapesta e il cucù di Matera, un fischietto di argilla a forma di gallo; e l'orologio da torre di Lagonegro, unica realtà del genere nel centro-sud Italia.[135] Anche se quasi scomparsa, è ancora attiva la produzione dellabalestra di Avigliano, antico coltello considerato un oggetto di pregio per i collezionisti.[136]

Turismo

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Sassi di Matera
Scorcio della costa diMaratea

Ilturismo è basato su tre categorie:

Grazie ad un lieve miglioramento di accessibilità, soprattutto dai versanti tirrenico (con ilraccordo autostradale Sicignano-Potenza) e ionico (con il potenziamento dellaSS 106 jonica, da cui si dipartono le arterie di penetrazione lungo i fondovalle delBradano, delBasento e dell'Agri), la Basilicata ha registrato un costante aumento di arrivi a partire dagli anni 2000.[138][139] Tuttavia, la regione presenta, ancora, un movimento turistico debole: con circa 700 000 arrivi e poco più di 2 000 000 di presenze all'anno, con una permanenza media di quasi 3 giorni e legata, in massima parte, a Matera e alle località balneari.[140]

Al 2022, la Basilicata è la penultima regione per numero di pernottamenti, prima solo alMolise.[141]

Infrastrutture e trasporti

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Il territorio montuoso ha sempre reso difficili le comunicazioni nella regione; inoltre mancano gliaeroporti, ad eccezione di un'aviosuperficie a Pisticci.

Oltre all'autostrada A2 e alRA5 Potenza - A2, la regione dispone di altre significative arterie, come laS.S. 106 Jonica (strada a scorrimento veloce classificata extraurbana principale), laS.S. 407 Basentana (strada extraurbana secondaria a due corsie per senso di marcia) laS.S. 658 Potenza - Melfi (e altre che seguono il corso dei principali fiumi lucani, laS.S. 655 Bradanica (Foggia - Matera) la S.S.598 Fondovalle dell'Agri e la S.S. 653 Fondavalle del Sinni (Policoro -Lauria). Altre strade di collegamento sono strade provinciali o ex strade statali.

I collegamenti ferroviari sono svolti daTrenitalia eFerrovie Appulo Lucane che operano nei collegamenti da e verso la regionePuglia e Calabria.

Nella regione sono presenti le seguenti linee ferroviarie:

È in corso di realizzazionelinea Ferrandina-Matera, mentre laferrovia Sicignano degli Alburni-Lagonegro è sospesa dall'esercizio fin dal 1987.

Porti

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Porto turistico di Policoro

Le uniche strutture portuali presenti in regione sono porti turistici dedicati alla nautica da diporto:

Strade

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Lo stesso argomento in dettaglio:Strade provinciali della provincia di Matera e Strade provinciali della provincia di Potenza.

Trasporto aereo

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Cultura

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Istruzione

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Università della Basilicata: Campus di Macchia Romana, Potenza

L'Università degli Studi della Basilicata, fondata nel 1982, è l'unico istituto universitario statale della regione; ha sede principale a Potenza e una sede distaccata a Matera. La regione ospita due conservatori: ilConservatorio Carlo Gesualdo da Venosa di Potenza e ilConservatorio Egidio Romualdo Duni di Matera. A Matera è ubicata la seconda sede dell'Istituto centrale per il restauro (ICR), inaugurata nel 2017. Dal 1997 Melfi è sede dell'università popolare "Francesco Saverio Nitti", federata alla Unione Nazionale Italiana Educazione Degli Adulti (UNIEDA).[146]

Ricerca

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Il CROB di Rionero

L'IRCCS Centro di Riferimento Oncologico della Basilicata (CROB) di Rionero è riconosciuto a livello nazionale nella specializzazioneoncologica con decreto ministeriale del 10 marzo 2008 e costituisce il terzo polo oncologico a carattere scientifico del Mezzogiorno, assieme all'IRCCS Giovanni Pascale di Napoli e all'Istituto Tumori Giovanni Paolo II diBari.[147] Dal 1994 è attivo ilCentro di geodesia spaziale Giuseppe Colombo di Matera, parte del gruppoTelespazio, che opera nel campo deltelerilevamento. In regione vi sono due osservatori astronomici: l'Osservatorio astronomico di Castelgrande, che possiede il secondo telescopio più grande d'Italia,[148] e ilPlanetario Osservatorio astronomico di Anzi.

Viggiano accoglie una delle tre sedi dellaFondazione Eni Enrico Mattei, specializzata nellosviluppo sostenibile, assieme aMilano eVenezia.[149] ARotondella è presente il centro ricerche Trisaia dell'ENEA, sede tra le altre cose dell'impianto ITREC (oggi di proprietà dellaSOGIN). Dal 1991 la zona industriale diTito Scalo è sede di un'area di ricerca delCNR, composta dall'Istituto di Metodologie di Analisi Ambientale, l'Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale e l'Istituto di Struttura della Materia.

Editoria

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In regione sono pubblicati alcuni quotidiani, i principali sono:il Quotidiano del Sud, la Nuova del Sud,la Gazzetta del Mezzogiorno (Edizione Basilicata) e il Giornale di Basilicata.Le emittenti televisive principali sonoTrm di Matera, Telecento e la Nuova TV di Potenza.

Matera capitale europea della cultura 2019

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Lo stesso argomento in dettaglio:Matera capitale europea della cultura.

Candidata nel 2008, Matera è stata designata il 17 ottobre 2014capitale europea della cultura per l'anno 2019, insieme alla città bulgara diPlovdiv. È stata la quarta città italiana (dopoBologna,Firenze eGenova), prima delMezzogiorno, a ricevere questo riconoscimento.[150]

Arte

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Preistoria e antichità

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Pelike diPittore di Pisticci
Tavole Palatine, Metaponto

Prime testimonianze artistiche, databili tra finePaleolitico eMesolitico, sono rintracciabili nelle pitture rupestri del complesso dettoTuppo dei sassi, nei boschi diLagopesole, scoperto nel 1965 e considerato la più antica traccia artistica dell’uomo in Basilicata.[151] Testimonianze di epoca preistorica provenienti dall'area della Murgia materana sono custodite nelmuseo archeologico nazionale Domenico Ridola di Matera.

Il materiale ceramico rivela una grande tradizione nella lavorazione dell'argilla, in gran parte rinvenuto nei siti diSerra d'Alto eMetaponto, in cui operò ilPittore di Pisticci, pioniere dellaceramica lucana, la più antica fabbrica di ceramografiaitaliota;[152] e altri comePittore di Amico ePittore di Policoro. Della cultura greca a Metaponto rimangono anche i resti di un tempio dedicato aHera, noto comeTavole Palatine e detto anche "Scuola diPitagora" in onore del filosofo che insegnò e visse l'ultima fase della sua vita nell'attuale frazione diBernalda. Nel territorio diArmento furono rinvenuti reperti orafi e scultorei quali lacorona di Kritonios, il Satiro in ginocchio e il cavaliere di Armento, i primi due oggi esposti alleStaatliche Antikensammlungen diMonaco di Baviera,[153] il terzo alBritish Museum diLondra.[154]

Testimonianza di epoca romana è il cosiddettosarcofago di Melfi (detto anche diRapolla, luogo in cui fu rinvenuto), proveniente dall'Asia Minore e oggi preservato nelmuseo archeologico nazionale del Melfese. Lecatacombe ebraiche di Venosa costituiscono un importante lascito di civiltà ebraica in Italia meridionale.

Medioevo

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Chiesa rupestre della Madonna delle Virtù, Matera

Nuovi impulsi artistici si ebbero con l'arrivo deimonaci basiliani, in particolare nel Materano dove lasciarono un'alta concentrazione dichiese rupestri (155 a oggi accertate), considerate patrimonio dell'umanità dall'UNESCO,[155] ma anche nel Pollino, nelle valli dell'Agri e delSinni; seguiti daibenedettini che fecero erigere monumenti come le abbazie dedicate a San Michele Arcangelo diMonticchio eMontescaglioso, e l'abbazia incompiuta di Venosa.

Monumento funerario degliAltavilla, Santissima Trinità di Venosa

Nel periodo normanno e svevo sorsero numerose fortificazioni e ampliamenti di strutture longobarde e bizantine preesistenti, molti dei quali oggi sono ridotti in rovine. Tra le strutture di origine normanno-sveva meglio conservate vi sono i castelli diMelfi,Lagopesole,Miglionico (più noto comeCastello del Malconsiglio per le vicende legate allacongiura dei baroni),Valsinni ePalazzo San Gervasio. Esempi diarte romanica sono le cattedrali diAcerenza,Melfi,Rapolla eMatera; lachiesa di San Michele di Potenza, ilsantuario di Santa Maria Regina di Anglona di Tursi e labadia di Santa Maria di Pierno.

Ilcomplesso della Santissima Trinità di Venosa presenta tracce di origine romana,paleocristiana,longobarda e romanica, e custodisce il sacrario degliAltavilla, in cui furono sepoltiRoberto il Guiscardo e i suoi fratelli.[156] Appartengono all'epoca angioina gli affreschi della Trinità di Venosa e delle chiese rupestri di Santa Maria della Valle di Matera, Sant'Antuono diOppido Lucano, Santa Lucia di Rapolla e diSanta Margherita di Melfi, in quest'ultima vi è raffigurata una delle interpretazioni medievali dell'incontro dei tre vivi e dei tre morti.[157]

Età moderna

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Presunto ritratto diLeonardo da Vinci,Museo delle antiche genti di Lucania,Vaglio

Con l'insediamento aragonese, sorsero i castelli diVenosa,Bernalda e ilcastello Tramontano di Matera, rimasto incompiuto dopo l'assassinio del suo feudatarioGiovan Carlo Tramontano, e ilpalazzo Loffredo di Potenza, oggi sede delmuseo archeologico nazionale della Basilicata. Prime testimonianze rinascimentali in Basilicata sono il presepe in pietra diAltobello Persio e la cappella dell'Annunziata realizzata dal figlio Giulio, entrambi nella cattedrale di Matera; nonché ilpolittico di Miglionico realizzato daCima da Conegliano[155], il polittico diGiovanni Bellini custodito nella chiesa di Santa Maria della Platea aGenzano di Lucania e la statua di Sant'Eufemia, di incerta attribuzione alMantegna o aPietro Lombardo, nellaconcattedrale di Santa Maria Assunta diIrsina.

A quest'epoca risale un presunto ritratto diLeonardo da Vinci (etichettato comeritratto lucano), conservato nel museo delle antiche genti di Lucania diVaglio. Agli inizi del cinquecento, i pittori toscani Bartolomeo daPistoia eSimone da Firenze operarono in Basilicata: il primo fu autore di affreschi nelsantuario di San Donato aRipacandida e nella chiesa matrice di San Giovanni Battista aCalciano, il secondo realizzò numerose opere, in particolare una raffigurazione dell'adorazione dei Magi nellaconcattedrale di Sant'Andrea di Venosa (della quale è rimasta un frammento) e un polittico nella chiesa di Santa Maria degli Angeli aSenise, assieme ad altre disseminate traStigliano,San Chirico Raparo eSalandra.

La pittura locale, discuola napoletana, ebbe come esponentiGiovanni de Gregorio detto "Il Pietrafesa",Carlo Sellitto,Pietro Antonio Ferro eGiovanni Todisco. Da Napoli giunsero alcunipittori fiamminghi che lasciarono non poche opere in terra lucana, alcuni nomi sonoDirk Hendricksz,Guglielmo Borremans,Aert Mytens,Cristiano Danona eCornelis Smet.[158]

Dal Barocco all'età contemporanea

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Murale a Satriano di Lucania

All'epocabarocca risalgono ilpalazzo Lanfranchi e ilpalazzo del Sedile di Matera, oggi sede delconservatorio. Ilpalazzo vescovile di Melfi, benché di origini normanne, subì radicali mutazioni a causa dei terremoti, fino ad assumere un impianto prettamente barocco. Nel XIX secolo si distinsero i pittoriGiacomo Di Chirico,Vincenzo Marinelli,Michele Tedesco e lo scultoreAntonio Busciolano.

APalazzo San Gervasio,Camillo D'Errico, ricco possidente con la passione dell'arte, acquistò quadri di scuola napoletana e europea arrivando, con il passare del tempo, a formare una grande pinacoteca. Con oltre trecento dipinti, circa cinquecento stampe e seimila volumi, quella del D'Errico è la più grande collezione privata del Mezzogiorno.[159] Ad oggi, le opere sono esposte tra la pinacoteca D'Errico di Palazzo San Gervasio e ilMuseo d'arte medievale e moderna di Matera.

Tra gli artisti contemporanei sono da citare i pittoriJoseph Stella,Luigi Guerricchio,Mauro Masi,Antonio Masini,Maria Padula e gli scultoriMarino di Teana eEugenio Santoro.Carlo Levi,Kengiro Azuma,José Ortega lasciarono importanti opere in Basilicata, oggi custodite a Matera. È diBruno Innocenti ilCristo di Maratea, una delle statue dedicate al Redentore più grandi d'Europa e laseconda statua più alta d'Italia.[160]

L'artista rumeno Constantin Udroiu, esule sotto il regime diCeaușescu ed esponente dell'arte bizantina contemporanea, realizzò opere pittoriche in diverse località della regione:Accettura, Matera,Montescaglioso, Potenza, Melfi,Genzano di Lucania, Bernalda, Metaponto,Montalbano Jonico e Ferrandina.[161] Negli anni ottanta nacque il fenomeno deimurales di Satriano di Lucania, che ha fregiato il comune del titolo di "borgo più dipinto d'Italia".[162][163] Altri murales possono essere ammirati nei comuni vicini diSant'Angelo Le Fratte eSavoia di Lucania.[164]

Letteratura

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Orazio Flacco,Giacomo Di Chirico (1871)

In epoca romana, la colonia di Venosa diede i natali aQuinto Orazio Flacco, semplicemente noto come Orazio, uno dei maggiori poeti latini, dalle cui opere sono tratte citazioni in uso ancora oggi comeCarpe diem,Aurea mediocritas,Nunc est bibendum eIn medias res. Orazio, che visse la fanciullezza nel Vulture, decantava nelle sue odi la natia Venosa e altri luoghi che frequentava nella prima fase della sua vita comeAcerenza,Forenza eBanzi.[165]

Sotto il dominio svevo, la Basilicata conobbe uno sviluppo letterario, in particolare nel Vulture, attraverso figure comeRiccardo da Venosa edEustachio da Matera. Per secoli ignorata,Paolino e Polla di Riccardo da Venosa, fu riscoperta a metà dell'Ottocento e, in tempi moderni, è stata oggetto di studio per la sua particolare vena ironica.

IlRinascimento basilicatese vide Venosa come principale centro culturale, favorita dall'eredità di Orazio e dal mecenatismo deiGesualdo eDel Balzo; con la nascita dell'Accademiadei Piacevoli edei Soavi e l'Accademiadei Rinascenti, quest'ultima fondata da Emanuele Gesualdo, figlio del compositoreCarlo.[166] Ilpetrarchismo ebbe come esponentiIsabella di Morra, benché il suo stile oscuro e malinconico si differenziava dalla poesia amorosa in voga al tempo, tanto da anticipare i temi che saranno propri delRomanticismo;[167] eAurora Sanseverino, poetessa dell'Arcadia, annoverata tra i più grandi mecenati delregno di Napoli inepoca barocca.[168]Tommaso Stigliani, personaggio irriverente e, inizialmente, amico diGiovan Battista Marino, divenne in seguito uno dei maggiori letterati antimarinisti del suo tempo.[169]Lo cunto de li cunti diGiambattista Basile raccoglie diverse fiabe ambientate in Basilicata, come nelle zone diLagonegro,Acerenza eLagopesole.

Successivamente, la Basilicata, sempre più isolata e lontana dal progresso, conobbe un irreversibile declino culturale che spinse diversi intellettuali a spostarsi nei maggiori centri come Napoli o al di fuori del regno. Tra il Settecento e l'Ottocento si distinseroFrancesco Lomonaco, detto il "Plutarco italiano"[170] e mentore diAlessandro Manzoni;Ferdinando Petruccelli della Gattina, considerato l'iniziatore delromanzo parlamentare italiano;[171][172]Nicola Sole, autore di apprezzati canti patriottici;Francesco Torraca, noto per i suoi studi suDante e uno dei maggiori critici letterari del suo tempo.[173] In campo giuridico spiccanoGiovanni Battista De Luca, considerato il fondatore del lessico giuridico italiano;[174] eMario Pagano, che gettò le basi dell'odiernaCorte Costituzionale.[175]

Tra gli autori del Novecento lucano una menzione va aLeonardo Sinisgalli,Rocco Scotellaro,Beniamino Placido eAlbino Pierro, tre volte candidato alpremio Nobel per la letteratura.[176]Carlo Alianello, romano di origini lucane, ambientò alcune opere letterarie nella terra d'origine dei suoi genitori, tra cuiL'alfiere eL'eredità della priora, che diverranno soggetto di miniserie televisive. Tra i contemporanei sono da citareRaffaele Nigro,Gaetano Cappelli,Giuseppe Lupo eMariolina Venezia.

Musica

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I viggianesi,Filippo Palizzi (1853)

Uno strumento musicale tipico del folclore lucano è l'arpa viggianese (detta anchearpa portativa o, in dialetto,arpicedda), un'arpa di modeste dimensioni, con una struttura sottile e leggera che ne facilitano il trasporto. Nei secoli trascorsi, fu lo strumento distintivo dei musicisti erranti della Val d'Agri che vagarono per il mondo esportando le proprie tradizioni, molti dei quali furono ammessi in orchestre sinfoniche a livello internazionale.[177] L'arpa portativa è anche lo strumento di Remì, protagonista diSenza famiglia diHector Malot, il quale avrebbe tratto ispirazione dai musicanti viggianesi e il loro caratteristico strumento.[178][179] A Viggiano ha sede la prima scuola in Italia di arpa popolare italiana, fondata dall'arpistaGiuliana De Donno, già componente del gruppo musicalePaideja. Altri strumenti della tradizione sonozampogna,ciaramella ecupa cupa.

Tra i compositori sono da menzionareGiovanni da Oppido, autore del più antico manoscritto pervenuto di musica ebraica[180];Carlo Gesualdo da Venosa, talvolta citato come il maggioremadrigalista del XVI secolo;[181] eCarlo Curti, fondatore dell'Orquestra Típica Mexicana, considerata una precorritrice delle bandemariachi;[182] tra gli altriGiovanni Maria Trabaci,Egidio Romualdo Duni,Vincenzo Ferroni,Francesco Stabile,Rocco Cristiano eLeonardo De Lorenzo. Ilduo comicoLyons and Yosco ottenne notorietà negli Stati Uniti con il branoSpaghetti Rag, che vendette un milione di copie.[183]Ruggero Leoncavallo, durante un soggiorno a Potenza, avrebbe intrapreso la composizione dell'operaChatterton.[184]

Tra gli artisti moderni, grande successo è stato riscosso daMango eArisa in ambitopop; per quanto riguarda lamusica etnica un notevole contributo si deve adAntonio Infantino e iTarantolati di Tricarico.[185] Nei primi anni duemila è stato attivo sulla scena musicale il gruppo rockLe Mani. Un'altra formazione musicale, iKrikka Reggae, presenta uno stile che abbina ildialetto metapontino allamusica giamaicana.[186] Nel panorama chitarristico spiccanoVittorio Camardese, medico di professione che rivoluzionò la tecnica deltapping,[187] ePino Forastiere, tra i maggiori rappresentanti della chitarra acustica moderna in Italia.[188]GionnyScandal,FSK Satellite eAngelina Mango si sono distinti nel panorama musicale italiano degli anni recenti.

Cinema e televisione

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Enrique Irazoqui ePier Paolo Pasolini a Matera, sul set deIl vangelo secondo Matteo (1964)

Nonostante, sul finire degli anni venti del novecento, la regione iniziò ad apparire su alcune produzioni propagandistiche dell'Istituto Luce,[189] solo a partire dal dopoguerra la Basilicata diventa meta di numerose pellicole cinematografiche nazionali e internazionali.

Matera è il palcoscenico più ambito. ISassi fanno da sfondo per diverse produzioni a tema religioso, che accomunano la città aGerusalemme;[190] nonché a carattere etnico-sociale, rappresentando terre arcaiche, misteriose e lontane dalla civiltà. Altri centri cinematografici sonoCraco, Melfi, Maratea e, in anni recenti, la scenografia ha interessato anche i comuni sulleDolomiti lucane comeCastelmezzano ePietrapertosa.

La prima pellicola girata in regione fuNel mezzogiorno qualcosa è cambiato (1949) diCarlo Lizzani, un documentario dedicato allaquestione meridionale, in cui Matera appare tra i luoghi di ripresa.[191] Nel tempo si sono succedute altre opere comeGli anni ruggenti (1962),Il demonio (1963),Il Vangelo secondo Matteo (1964),Non si sevizia un paperino (1972),Cristo si è fermato a Eboli (1979),Io non ho paura (2003),La Passione di Cristo (2004),Quantum of Solace (2008),Basilicata coast to coast (2010),Wonder Woman (2017) eNo Time to Die (2021).[192][193] Film comeIl brigante di Tacca del Lupo (1952),Il conte di Matera (1957),Li chiamarono... briganti! (1999) sono ambientati in Basilicata, ma le riprese non vennero effettuate in regione.[194][195][196]Rocco e i suoi fratelli (1960), benché girato e ambientato a Milano, ha come protagonista una famiglia di immigrati lucani, su scelta del registaLuchino Visconti dopo un periodo di ricerche su usi e costumi locali.[197]

Tra le serie televisive sono da menzionareL'Alfiere (1956),L'eredità della priora (1980),Il generale dei briganti (2012),Questo è il mio paese (2015),Sorelle (2017),Imma Tataranni - Sostituto procuratore (2019) ePer Elisa - Il caso Claps (2023).[193][198][199]

Personalità che si sono distinte nel mondo cinematografico sono registi comeRobert G. Vignola,Pasquale Festa Campanile,Tanio Boccia,Ruggero Deodato e attori comeRocco Papaleo,Antonio Petrocelli,Antonio Gerardi,Domenico Fortunato,Carmen Di Pietro,Caterina Sylos Labini eAlessandra Di Sanzo.

Teatro

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Teatro Francesco Stabile, Potenza

Ilteatro Francesco Stabile di Potenza è l'unicoteatro lirico della Basilicata,[200] inaugurato nel 1881 alla presenza del reUmberto I, della reginaMargherita e del principeAmedeo, che assistettero aLa traviata diGiuseppe Verdi. In città è anche ubicato il Cineteatro Don Bosco, sorto nel 1930 e restaurato tra il 1985 e il 1990 dopo un lungo periodo di inattività.[201]

Altri teatri storici sono il Teatro Ruggero II di Melfi, i cui lavori iniziarono nel 1856; Teatro Lovaglio di Venosa, inaugurato nel 1936, in cui furono proiettati i primi film delcinema muto e premiato nel 2002 con una medaglia d’oro dall'Associazione Generale Italiana dello Spettacolo (AGIS) per aver superato i 60 anni di attività cinematografica;[202]Cineteatro Duni di Matera, istituito nel 1948, il più capiente della regione con 1.200 posti.[203]

In regione ci sono anche due auditorium: l'Auditorium del Conservatorio Carlo Gesualdo da Venosa di Potenza, realizzato nel 1986, e l'Auditorium Raffaele Gervasio di Matera.

Tra i maggiori esponenti teatrali della regione vi sonoUlderico Pesce eEgidia Bruno.

Cucina

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Lo stesso argomento in dettaglio:Cucina lucana e Prodotti agroalimentari tradizionali lucani.
Alcuni prodotti lucani a marchio di qualità:Lucanica di Picerno,Peperone di Senise,Pane di Matera,Melanzana Rossa di Rotonda

La cucina lucana è, perlopiù, basata sul consumo di carni suine e ovine, legumi, cereali, verdure e tuberi. Tratti tipici della cucina tradizionale sono l'ampio uso di mollica di pane e frutta secca come condimento e di aromi comepeperoncino erafano.

Specialità della gastronomia regionale è ilpeperone crusco, a cui è stato attribuito l'appellativo di "oro rosso" della Basilicata;[204][205] un peperone essiccato dal sapore delicato, consumato sia come spuntino sia come ingrediente di numerose ricette locali. Il peperone crusco viene ottenuto dall'essiccazione dellavarietà di Senise, una delle più pregiate a livello nazionale.[206]

Di rilevanza sono i salumi come la salsiccia con la varietàlucanica (come fu definita dai Romani questa specialità lucana,[207] diventata poi nota in nord Italia comeluganega), oggi conosciuta comelucanica di Picerno. Tra i formaggi, spiccanopecorino di Filiano,canestrato di Moliterno,caciocavallo podolico,padraccio etreccia dura (o treccione).[208]

Tra i prodotti da forno vi sonopane di Matera, pane diTrecchina, il pane di patata diSan Severino Lucano, mentrecarchiola,strazzata,pastizz e falagone costituiscono un importante elemento delcibo di strada regionale. Nel Pollino è tipico ilmischiglio, una miscela di farine di legumi e cereali che trova impiego nella lavorazione di pasta e prodotti da forno.[209] Per quanto riguarda gli alcolici, si ricordano l'Amaro Lucano di Pisticci e laBirra Morena di Balvano.

La Basilicata è, altresì, nota per le sue acque minerali. Nelle sorgenti delVulture, area di maggior produzione, i materiali vulcanici forniscono alle acque sorgive una naturale effervescenza, caratteristica rara nel panorama delle acque minerali.[210] Tali acque vengono imbottigliate pressoMonticchio Bagni, frazione di Rionero.

Eventi

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Gran Fondo del Vulture
Ponte tra i due parchi
Quadri plastici

Tra gli eventi più rilevanti della regione vi sono:

Sport

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Lo stesso argomento in dettaglio:Sport in Basilicata.

Il calcio è lo sport più praticato. I club più rilevanti sono ilPotenza, che raggiunse il proprio apice negli anni sessanta disputando cinque campionati consecutivi inserie B, e l'AZ Picerno. Tra le altre società vi sono ilMatera, che partecipò alla serie B per una stagione nel 1979, e ilMelfi. Nel calcio a 5 il team delComprensorio Medio Basento giocò nel massimo campionato diserie A. Importante squadra di pallacanestro è l'Olimpia Basket Matera mentre quelle pallavolistiche includono laPallavolo Femminile Matera, che ottenne grande successo negli anni novanta, e laRinascita Volley Lagonegro. Per quanto riguarda i giochi da tavolo è da menzionare l'Accademia scacchi Potenza, che partecipò alla serie A1 Master, la massima categoria della disciplina.[219] Altri sport praticati sono ciclismo, pallanuoto, rugby, arti marziali, baseball, hockey su pista e tiro con l'arco, con diverse società sportive dilettantistiche attive sul territorio della regione.

Onorificenze

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Attestato e medaglia di bronzo di eccellenza di III classe 1ª fascia di pubblica benemerenza del Dipartimento protezione civile - nastrino per uniforme ordinaria
— Roma, decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 7 febbraio 2008[220]
Attestato e medaglia di bronzo dorata di eccellenza di I classe di pubblica benemerenza del Dipartimento della Protezione civile - nastrino per uniforme ordinaria
«Per la partecipazione all'evento sismico del 6 aprile 2009 in Abruzzo, in ragione dello straordinario contributo reso con l'impiego di risorse umane e strumentali per il superamento dell'emergenza»
— Roma, decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 ottobre 2010[221]

Simboli

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Lo stesso argomento in dettaglio:Simboli della Basilicata.
Gonfalone della Regione

Lo stemma della regione è costituito da unoscudo sannitico di colorargento riportante quattrofasce ondateazzurre che, secondo l'articolo 8 dello Statuto della regione, rappresentano i principali fiumi lucani.

Note

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  1. ^Operativa dal 1970
  2. ^db-city.com, suit.db-city.com.
  3. ^abDato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2024 (dati provvisori).
  4. ^Istituto nazionale di statistica,CODICI STATISTICI DELLE UNITÀ AMMINISTRATIVE TERRITORIALI: COMUNI, CITTÀ METROPOLITANE, PROVINCE E REGIONI (XLS), suistat.it, 30 giugno 2023.URL consultato il 23 settembre 2023.
  5. ^baṡilicatése, sutreccani.it.URL consultato l'11 ottobre 2020.
  6. ^Ci sono solo lucani in Basilicata?, suaccademiadellacrusca.it.URL consultato il 18 febbraio 2021.
  7. ^basilisco, inTreccani.it –Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  8. ^San Gerardo Maiella, subasilicataturistica.it.URL consultato il 19 marzo 2021.
  9. ^ab(EN)Regional gross domestic product (million PPS) by NUTS 2 regions, suec.europa.eu.URL consultato il 14 aprile 2024.
  10. ^abc(EN)Regional gross domestic product (PPS per inhabitant) by NUTS 2 regions, suec.europa.eu.URL consultato l'8 aprile 2024.
  11. ^Luciano Canepari,Basilicata, inIl DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 1999,ISBN 88-08-09344-1.
  12. ^abDizionario d'ortografia e di pronunzia, sudizionario.rai.it.URL consultato il 26 giugno 2009(archiviato dall'url originale il 17 dicembre 2011).
  13. ^ Antonio Canino,Basilicata, Calabria, Torino, Touring Editore, 1980, p. 120.
  14. ^Basilicata: Clima e Dati Geografici, sucomuni-italiani.it.URL consultato il 7 gennaio 2021.
  15. ^I terremoti nella storia: il terremoto del 16 dicembre 1857 in Basilicata, uno dei più distruttivi della storia sismica italiana, suingvterremoti.com.URL consultato il 26 novembre 2020.
  16. ^abIl clima della Basilicata, sucentrometeoitaliano.it.URL consultato il 7 gennaio 2021(archiviato dall'url originale il 9 gennaio 2021).
  17. ^Parco del Pollino, suunesco.it.URL consultato il 4 dicembre 2020.
  18. ^Documento della Regione Basilicata (PDF), suconsiglio.basilicata.it.URL consultato il 3 marzo 2009(archiviato dall'url originale il 18 gennaio 2006).
  19. ^Flora del Vulture, suaptbasilicata.it.URL consultato l'11 aprile 2021(archiviato dall'url originale l'11 aprile 2021).
  20. ^Flora parco Appennino Lucano Val d'Agri e Lagonegrese, suparcoappenninolucano.it.URL consultato l'11 aprile 2021(archiviato dall'url originale l'11 aprile 2021).
  21. ^Flora Pollino, suparcopollino.gov.it.URL consultato l'11 aprile 2021(archiviato dall'url originale l'11 aprile 2021).
  22. ^flora costa Marateota, suceamatera.it.URL consultato l'11 aprile 2021.
  23. ^Flora murgia materana, sumatera.cloud.URL consultato l'11 aprile 2021.
  24. ^abcBasilicata fantastica: vacanze alla scoperta delle specie animali nei parchi e nelle oasi, subasilicataparchi.viaggi.corriere.it.URL consultato il 18 aprile 2024.
  25. ^Un'oasi, la sua culla (PDF), suold.consiglio.basilicata.it.URL consultato il 20 aprile 2024.
  26. ^ Di Felice Uda,Storia della denominazione di Basilicata per Homunculus, 1874.
  27. ^ F. Curcio Rubertini,Storia della Lucania dalle origini fino ai tempi nostri, 1879.
  28. ^ Carlo D'Adamo,I sardi nella guerra di Troia, Quaderni dell'Associazione culturale Insieme per conoscere, vol. 1, Gherli, 2007, p. 55,ISBN 9788890102820.
  29. ^Statuto della Regione Basilicata, suconsiglio.basilicata.it.URL consultato il 18 novembre 2021.
  30. ^Vedasi opere comeStoria del regno di Napoli di Croce,Dizionario biografico degli scrittori contemporanei di De Gubernatis
  31. ^Luigi Ranieri,Basilicata, UTET, 1972, p.2
  32. ^ Wolfgang Schweickard,Deonomasticon Italicum, Walter de Gruyter, 2013, p. 195.URL consultato il 18 novembre 2021.
  33. ^Mussolini si scagliò con una delle sue note scarnificanti contro l'antico compagno socialista Ciccotti, direttore del Paese: lo definì spudorato e «lercio basilisco sfrontato servitore di Cagoia» per aver pubblicato che i fasci erano associazioni a delinquere e fece anche un accenno ad alcuni scabrosi precedenti dell'uomo. Giorgio Pini,Mussolini, l'uomo e l'opera, Volume 2, La Fenice, 1957, p.141-142
  34. ^"Il termine basilicatese escogitato dal Racioppi non scacciò tuttavia quello dotto di lucano, nè riuscì peraltro a bandire dalla mente degli italiani quello di basilisco, il cui uso anzi ebbe una recrudescenza al tempo di Francesco Saverio Nitti [...] Era uso a quel tempo, da parte della stampa avversa, rivolgere a Nitti lo spregiativo epiteto di basilisco, così come D'Annunzio gli aveva riservato quello di «Cagoja»". Pietro Borraro,Giacomo Racioppi e il suo tempo, Congedo, 1975, p. 135
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Bibliografia

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Controllo di autoritàVIAF(EN127244500 ·ISNI(EN0000 0001 2353 3721 ·BAV497/794 ·LCCN(ENn79063209 ·GND(DE4004627-8 ·BNE(ESXX455434(data) ·BNF(FRcb119431507(data) ·J9U(EN, HE987007564354905171
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