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Basilica di Sant'Anastasia al Palatino

Coordinate:41°53′17.49″N 12°29′02.67″E41°53′17.49″N,12°29′02.67″E
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Basilica di Sant'Anastasia al Palatino
Facciata
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneLazio
LocalitàRoma
Coordinate41°53′17.49″N 12°29′02.67″E41°53′17.49″N,12°29′02.67″E
Religionecattolica dirito siro-malabarese
TitolareAnastasia di Sirmio
Diocesi Roma
Stile architettonicobarocco
Inizio costruzioneXVII secolo
Sito webwww.basilicasantanastasia.it/
Modifica dati su Wikidata ·Manuale
Interno

Labasilica di Sant'Anastasia al Palatino è unluogo di cultocattolico diRoma, posto alle pendici delPalatino. La chiesa ha la dignità dibasilica minore. Funge inoltre da chiesa nazionale per la comunitàperuviana di Roma e per la comunitàindiana dirito siro-malabarese. Essa è una delle chiesestazionali di Roma.

Storia

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Costruita nei primi decenni delIV secolo (325-326?), sorge su preesistenti architetture romane variamente stratificate adiacenti alla recinzione esterna delCirco Massimo (tabernae e costruzioni private che sorgevano lungo una strada alle pendici sudoccidentali delPalatino). In seguito fu dedicata a sant'Anastasia di Sirmio (281-304), donna romana, martire sotto Diocleziano. Già negli atti del sinodo del499 la chiesa risulta registrata con iltitulus Anastasiae.

La Basilica è collegata dalla tradizione alla predicazione disan Girolamo (IV sec.) - che probabilmente vi ha risieduto e portato dalla Terra Santa importanti reliquie, ancora custodite - e di sanLeone Magno (V secolo).

La chiesa fu restaurata diverse volte: dapapa Damaso I (366-383),papa Ilario (461-468),papa Giovanni VII (705-707),papa Leone III (795-816), epapa Gregorio IV (827-844). La chiesa moderna deve le sue forme apapa Urbano VIIIBarberini, che ne ordinò il restauro nel1636. Ulteriori restauri furono ordinati nel XIX secolo dapapa Pio VII epapa Pio IX.

Fino al Settecento è stata il punto di partenza della processione penitenziale presieduta dalpapa ilmercoledì delle Ceneri, e che terminava allabasilica di Santa Sabina dove veniva celebrata la primamessa stazionale dellaquaresima.

Descrizione

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Dipinti interni e ilSan Giovanni nel deserto di Pier Francesco Mola

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Qui è conservata latela diPier Francesco Mola conSanGiovanni Battista nel deserto del1658 circa. La chiesa conserva al suo interno una gran quantità di tele di Lazzaro Baldi (e collaboratori) e uno splendido dipinto di Francesco Trevisani raffigurantesan Turibio. Nel transetto di sinistra si trova la tomba monumentale del filologo e cardinaleAngelo Mai, opera dello scultore neoclassicoGiovanni Maria Benzoni.

La Reliquia di San Giuseppe

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In una sala protetta, un reliquiario seicentesco custodisce le venerate reliquie del manto di San Giuseppe e una parte del velo della Vergine Maria, che, secondo la tradizione, furono portate a Roma da Gerusalemme da San Girolamo.[1]

Celebrazione del Giubileo del 2000

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In occasione dellaGiornata mondiale della gioventù tenutasi a Roma nel corso delGiubileo del 2000 in questa chiesa è stata allestita un'immensasacrestia, in cui furono custodite 700.000particole di cui decine di migliaia sono state consumate nelle celebrazioni che si sono tenute nelCirco Massimo.

Note

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  1. ^ María Cristina Napolitano,Un viaggio nel cuore della fede: sulle orme di San Giuseppe a Roma, suTurismoReligioso.Travel.URL consultato il 21/04/2024.

Bibliografia

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  • Alessandra Cerrito,Contributo allo studio del titulus Anastasiae inFederico Guidobaldi,Olof Brandt ePhilippe Pergola (a cura di),Marmoribus vestita. Miscellanea in onore di Federico Guidobaldi, Studi di antichità cristiana 63, Città del Vaticano, Pontificio Istituto di archeologia cristiana, 2011.ISBN 978-88-85991-53-8
  • Giovan Battista Fidanza (2010).Le vicende artistiche della chiesa di Sant'Anastasia al Palatino nel Seicento: una verifica con la Visita Apostolica del 1727. Bollettino d'Arte6: pp. 123–144.ISSN 0391-9854 (WC ·ACNP)
  • Andrea Carandini e Daniela Bruno,La casa di Augusto. Dai "Lupercalia" al Natale, Bari, Laterza, 2008.ISBN 88-420-8641-X.
  • Fabio Barry, "Building history: the Baroque remodellings of S. Anastasia al Palatino,"Storia dell'Arte 95 (1999): 45-102.

Voci correlate

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