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Monaci basiliani

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Imonaci basiliani sonomonaci che si ispirano alla regola diSan Basilio (nato nel330 e morto nel379).

Possono essere sia dirito greco chelatino, anche se spesso vengono erroneamente indicati come basiliani solo i monaci dirito greco.DalXVI secolo fino ad epoca recente infatti si è creduto in occidente che solo i monaci cosiddetti "greci", cioè di disciplina bizantina, senza differenza di paese e di lingua, fossero «basiliani», costituiti in grande ordine, anzi, che quest'ordine fosse l'unico riconosciuto dalla Chiesa impropriamente detta "greca". I monaci orientali, per loro natura, sono monaci di un determinato monastero e non membri di corporazioni più vaste.[1]

San Basilio e la sua regola

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Lo stesso argomento in dettaglio:Regola di san Basilio.

La regola basiliana fu dettata da san Basilio in due tempi successivi: la prima (Regulae fusius tractatae) comprende 55 articoli sui doveri generali del monaco, anche se Basilio parla genericamente di "fratello"; la seconda (Regulae brevius tractatae) è una specie di casistica sulla vita monastica. In esse San Basilio presenta la vita monastica come lo stato ideale per raggiungere la perfezione cristiana, o meglio invita tutti, anche chi oggi definiremmolaico, a condurre, indipendentemente dalla propria condizione di vita, uno specifico stile di vita.

All'eremo, tipico del primo monachesimo orientale, Basilio preferisce il cenobio, che presupponecelle oromitori autonomi, ma con luoghi di preghiera e di lavoro in comune. Secondo san Basilio, il cenobio favorisce la correzione dei difetti e l'aiuto scambievole tra i monaci.

San Basilio fa propria l'esperienza cenobitica disan Pacomio inEgitto, ma le attribuisce un "carattere ordinale", consistente nel voler conferire una dimensione familiare alle piccole comunità di monaci. Volle inoltre, cosa molto importante, che i monaci fossero integrati nella vita della Chiesa e vivessero inseriti nella comunità civile, dedicandosi anche, sotto l'autorità delVescovo, all'esercizio delministero pastorale.Per questo motivo molti erano anchesacerdoti, un elemento che distingue i basiliani, oltre che dai pacomiani, anche daibenedettini, i cui appartenenti non necessariamente sono sacerdoti.

Per questo motivo san Basilio fondò i suoi monasteri non in luoghi deserti o impervi, ma nelle città o nelle loro vicinanze, in modo che la scelta del silenzio e del raccoglimento fosse legata alla dimensione caritativa soprattutto verso i poveri. Infatti, fondò delle vere e proprie cittadelle dove i monaci davano lavoro ai bisognosi, assistevano i malati, i poveri e gli orfani; queste cittadelle, in seguito, furono denominate "città basiliade".

Fondamentali, nellaregola basiliana, come si è detto, sono tanto il lavoro manuale, che rafforza il corpo, quanto la preghiera, che rinfranca lo spirito, come lo studio dellaS.Scrittura, che illumina la mente.

In Oriente l'ordine basiliano ebbe subito grande sviluppo; in Occidente fu dapprima trapiantato inSicilia ePuglia nell'VIII secolo, poi inCalabria eBasilicata quindi nel resto d'Europa.

Storia

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Durante la dominazione bizantina giunsero nelSalento i monaci Basiliani, così detti da San Basilio il fondatore dell'ordine.Nel726 l'imperatore bizantinoLeone III Isaurico, emanò un editto con il quale ordinava la distruzione delle immagini sacre e delle icone in tutte le province dell'Impero.Mosaici e affreschi furono distrutti a martellate, le icone fatte a pezzi e gettate nel fuoco; furono eliminate molte opere d'arte e uccisi diversi monaci. Motivo del provvedimento era quello di stroncare il commercio delle immagini e combattere una venerazione considerata superstizione e idolatria. Questa lotta, dettaiconoclasta, mise in fuga dall'Oriente migliaia di monaci, che per sfuggire alla persecuzione si rifugiarono nelle estreme regioni meridionali dell'Italia e nel Salento. Un'altra ragione che costrinse gruppi di popolazionigreche,africane esiriane a fuggire dalle loro terre, già nelVII secolo, fu l'incalzare deiMusulmani.[2]I Basiliani, per scampare alle persecuzioni, furono costretti a nascondersi in luoghi solitari come grotte, foreste e sulle pendici delle colline, che divennero luogo d'alloggio e di preghiera. A volte, quando non potevano adattare grotte naturali, scavavano nella roccia più friabile, dove creavano dei rifugi simili a pozzi. Questi rifugi naturali, adattati a dimore, furono chiamati "laure". Qui i monaci continuarono a praticare il loro culto. All'ingresso delle laure c'era sempre un'immagine dellaMadonna detta "Vergine Portinaia" destinata, secondo i monaci, a custodire il rifugio.

Le celle

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Le celle erano piccole grotte scavate nella roccia più friabile nelle quali si entrava dall'alto attraverso una cavità; all'interno c'era il "giacitoio", dove riposavano i monaci, e la cripta con parete affrescata destinata alla celebrazione dellamessa, oppure dellecappelle connicchie che ricordano leabsidi, né mancano esempi dibasiliche anche a cinquenavate come quella scoperta vicino aBari e nelmaterano.[2] Nella maggior parte dei casi, la decorazione è mancante di una ripartizione logica e nemmeno è presente una narrazione dei ciclievangelici come nei monasteri rupestri inCappadocia, bensì è distribuita in scene staccate senza continuità. Uno dei temi ricorrenti è, invece, quello dellaDeisis, nella cui rappresentazione si vedeGesù benedicente tra laMadonna esan Giovanni Battista. La cronologia delle decorazioni va dalX alXV secolo ed il loro stile, nei primi tempi, è aderente più con le pitture delle grotte dell'Asia minore, di tradizione paleocristiana monastica, piuttosto che con l'arte bizantina. Le influenze bizantino-provinciali, assieme a quelleromaniche sono presenti nelle decorazioni realizzate nelXIII eXIV secolo, come quelle della grotta diSanta Maria di Idris aMatera e in quella di San Nicola aFaggiano inPuglia.

I paesi intorno aLeuca, facenti parte dell'impero bizantino, furono i primi ad ospitare i monaci basiliani perché erano i primi ad essere avvistati dalle navi che li portavano verso la penisola; della loro presenza sono rimasti i segni, anche se sono passati dieci secoli.Terminata la persecuzione iconoclasta nell'843, i monaci abbandonarono a mano a mano i loro rifugi e innalzarono, nei paesi più importanti, chiese e monasteri che divennero ben presto importanti centri culturali e sociali: infatti si occupavano dell'istruzione dei fanciulli e degli adulti, insegnavano le tecniche della pesca e dell'agricoltura, dissodavano la terra, rendevano fertili le paludi e le affidavano alla gente del posto per coltivarle.

Importarono varie piantagioni nel Salento: laquercia Vallonea, dalle grosse ghiande dalle quali ricavava la farina per il pane, ilgelso, ilcarrubo, il pino d'Aleppo e incrementarono la coltura dell'olivo. Grazie all'opera costante dei monaci l'agricoltura risorse.

La giornata dei basiliani

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In base alla regola dettata da San Basilio, la giornata dei basiliani, indipendentemente dallo specifico ordine di appartenenza, dovrebbe essere scandita dalla preghiera in comune detta sette volte al giorno: da mezzanotte all'alba, poi alle ore 9.00, alle 12.00 e alle 15.00, quindi piccole ore di "Terza", "Sesta" e "Nona". Al tramonto del giorno "l'azione di grazia dei lucernari", caratterizzata dall'inno "Gioiosa luce", tipico nellaChiesa bizantina. Poi all'ora di andare a letto laCompieta con il Salmo 90. Non è fissato un tempo di meditazione.

L'altra occupazione rilevante del monaco basiliano è, come già detto, il lavoro manuale artigianale spesso consistente in tessitura, calzoleria, muratura, falegnameria e agricoltura.

Quello dei basiliani è uno stile frugale con una sostanziale semplicità nell'abbigliamento, costituito spesso da una semplice tunica.

Gli ordini basiliani cattolici

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LaChiesa cattolica ha riconosciuto:

Basiliani d'Italia

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I basiliani in Italia furono fondati il giorno diPentecoste del1579 con la convocazione del capitolo generale dei monaci di rito greco-bizantino aSan Filarete diSeminara, inprovincia di Reggio Calabria. Nel novembre dello stesso anno,papa Gregorio XIII, con labolla pontificiaBenedictus Dominus, costituì ufficialmente l'ordine.

Ordine di San Giosafat

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L'Ordine di San Giosafat prende il nome dal monaco e martireGiosafat Kuncewycz (†1623) e si è diffuso inLituania,Galizia eRutenia.

Melchiti del SS.Salvatore e Baladiti Suwajriti

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IMelchiti del SS.Salvatore ed i Baladiti Suwajriti sono entrambi ordini sorti inLibano. Il primo è stato fondato nel1684 ed approvato dapapa Benedetto XIV nel1743; il secondo fu approvato anch'esso da Benedetto XIV nel1757.

Basiliani aleppini

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I Basiliani aleppini si sono staccati dai baladiti nel1824 e sono stati riconosciuti ufficialmente nel1832.

Note

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  1. ^Enciclopedia Italiana, 22
  2. ^abLe Muse, De Agostini, Novara, 1965, vol. 5 p. 407

Bibliografia

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  • Basiliani, inEnciclopedia dell'arte medievale, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1991-2000.URL consultato il 2 novembre 2013.
  • Cirillo Korolevskij,Basiliani, inEnciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1930.URL consultato il 2 novembre 2013.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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