Se si accetta l'identificazione con Natanaele, la città d'origine di Bartolomeo eraCana inGalilea[3]. Non ci sono indicazioni sulla data di nascita. È incerto anche il luogo di morte (Aghbac,Bojano,Armenia oSiria) e la data (verso il 68 d.C.). Il nome Bartolomeo (in ebraico antico בר-תולמי,trasl.bar-Tolmay; in grecoΒαρθολομαῖος, trasl.Bartholomaios) è unpatronimico che significa "figlio di Talmai";[4][5] l'unico utilizzo nellaBibbia avviene in riferimento all'apostolo. Viene festeggiato il 24 agosto ma, per motivi di vicinanza conBenevento, aBojano viene festeggiato il 25.
Se accogliamo l'identificazione con Natanaele, secondo ilVangelo di Giovanni questo apostolo era amico diFilippo[6]: fu, infatti, questi a parlargli entusiasticamente delMessia quando gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scrittoMosè nellaLegge e iProfeti, Gesù, figlio diGiuseppe diNazareth». La risposta di Natanaele fu molto scettica: «Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono?» Ma Filippo insistette: «Vieni e vedrai». Natanaele incontrò Gesù, e quanto il Nazareno gli disse fu sufficiente a fargli cambiare idea. Gesù: «Ecco davvero unIsraelita in cui non c'è falsità». Natanaele, stupito, gli chiese come facesse a conoscerlo e Gesù di rimando: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico». L'essere raggiunto da Cristo nei suoi pensieri più intimi, suscitò in lui un'immediata dichiarazione di fede: «Rabbi, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele!» Gesù, allora, gli rispose «Perché ti ho detto che ti ho visto sotto il fico credi? Vedrai cose maggiori di questa».
NelVangelo arabo dell'infanzia, è riportato che una donna per intercessione diMaria sdraiò il suo bambino gravemente malato nel letto di Gesù, e quel bambino, Natanaele Bartolmai, un giorno sarà San Bartolomeo.
Il nome di Bartolomeo compare nell'elenco dei dodici inviati da Cristo a predicare e, ancora, negliAtti degli Apostoli, dove viene elencato insieme con gli altri apostoli dopo l'ascensione al cielo di Gesù.
Da questo momento non si hanno notizie certe. La tradizione racconta della sua vita missionaria in varie regioni delMedio Oriente tra cui laMesopotamia.[7] Secondo alcuni, forse si spinse fino all'Atropatene e all'India.[8] Anche la morte è affidata alla tradizione che lo vuole ucciso, scuoiato della pelle, secondo alcune fonti da parte del re deiMedi nella regione della Siria, mentre altre fonti parlano dell'Atropatene. La tradizione molisana lo vuole invece scuoiato aBenevento. Sarebbe poi arrivato aBojano con la sua pelle in mano e morì lì poco dopo.[senza fonte]
Nel264 le reliquie del santo giunsero aLipari, quando era vescovosant'Agatone, fino a quando vennero parzialmente disperse dagli arabi nelIX secolo; nel410 le spoglie vennero portate aMaypherkat che, a causa del gran numero direliquie che il vescovoMaruta vi radunò, venne chiamataMartiropoli.
Nel507 l'ImperatoreAnastasio I le portò aDara, inMesopotamia. Nel546 ricomparvero a Lipari e nell'838 aBenevento, dove il deposito delle presunte reliquie del santo fu sempre conservato con gelosa vigilanza anche in situazioni di pericolo, come quando l'imperatoreOttone II di Sassonia, nel983, pretese la consegna delle sacre reliquie. In quell'occasione, secondo le fonti, gli fu consegnato con l'inganno il corpo disan Paolino,vescovo di Nola. L'imperatore cinse la città d'assedio riuscendo infine ad espugnarla e prendere le reliquie del santo (almeno una parte) e fece ritorno a Roma, dove fece edificare unabasilica dedicata a San Bartolomeo sull'Isola Tiberina per deporvi i resti.[9] La comunità scientifica, tuttavia, è sempre divisa su quali reliquie dell'apostolo siano effettivamente giunte a Roma e se sia stato l'imperatoreOttone II a ottenerle o, meglio, il successoreOttone III di Sassonia. Se è pur vero che a Roma, infatti, si venerava anche il corpo di San Paolino portatovi dall'imperatore (poi restituito a Nola), è pure da notare che tra X e XI secolo il culto dell'apostolo ha in Roma una forte ascesa (segno di un reale arrivo di almeno una porzione delle reliquie) come documentato da numerosi cronisti dell'epoca. Le ricognizioni romane furono eseguite nel1157 e poi due volte nel XVI secolo, dopo le inondazioni del Tevere.[10]
La prima ricognizione delle reliquie conservate a Benevento, fu fatta nel1338 dall'arcivescovo Arnaldo da Brusacco durante un concilio provinciale. Le ossa, dopo essere state mostrate singolarmente ai vescovi ed al popolo accorso, furono riposte in una pregiata cassa di bronzo dorato che, seppur rovinata dai bombardamenti delII conflitto mondiale, ancora si conserva nel museo diocesano.
La seconda ricognizione fu fatta dall'Arcivescovo di Benevento, Pietro Francesco Vincenzo Maria Orsini (futuroPapa Benedetto XIII), il13 maggio1698. Dopo il controllo innanzi a 23 vescovi, magistrati e al popolo ammesso, le reliquie furono riposte in nove ampolle, otto delle quali furono racchiuse nell'urna di porfido, e una, contenente l'intero osso del metacarpo, fu destinata alla venerazione pubblica.
La terza ricognizione fu fatta il24 agosto1990 dall'Arcivescovo metropolita Carlo Minchiatti con la seguente bolla arcivescovile:
«Attestiamo con la massima garanzia a tutti coloro che esamineranno il presente documento, che noi, per la maggior gloria di Dio onnipotente e la venerazione dei suoi santi, abbiamo proceduto ad una ricognizione di sacri frammenti delle ossa di San Bartolomeo apostolo. Li abbiamo prelevati dal luogo autentico che li custodiva nella basilica dedicata allo stesso santo in Benevento il 24 agosto 1990 e con devozione li abbiamo collocati in una teca di ottone argentato, protetta da un contenitore di cristallo di forma ovale, perfettamente chiusa e legata con un cordoncino di colore rosso e sigillata con il nostro sigillo impresso in cera spagnola e li abbiamo consegnati con facoltà di esporli alla venerazione dei fedeli.
Informiamo che per nessuna ragione è consentito di vendere le reliquie o di barattarle con altre merci. A garanzia di ciò abbiamo sottoscritto di nostro pugno questo documento testimoniale e lo abbiamo confermato col nostro sigillo.
Benevento, dalla sede arcivescovile il 24 agosto 1990.Il Segretario (Sac. Antonio Raviele) ( + Carlo Minchiatti Arcivescovo metropolita)»
Nel2001, prima dell'inizio dei restauri della Basilica, l'Arcivescovo di BeneventoSerafino Sprovieri indisse la quarta ricognizione canonica delle reliquie. Dall'ampolla vitrea n. 4 furono prelevati alcuni frammenti ossei destinati allaCattedrale di Lipari e alle sei parrocchie dell'Arcidiocesi di Benevento intitolate all'apostolo.[11]
Reliquie conservate a Patti
Una reliquia del Santo é conservata presso laCattedrale di Patti, a lui intitolata, posta in un'urna d'argento insieme alle reliquie di Santa Febronia. LaDiocesi di Patti infatti anticamente fu legata a quella di Lipari fino alla divisione avvenuta nel 1399.[12]
A causa del supplizio a cui sarebbe stato condannato, lo si vede spesso raffigurato mentreviene scuoiato o con un coltello in mano.
La più nota scultura di san Bartolomeo è un'opera diMarco d'Agrate, un allievo diLeonardo, esposta all'interno delDuomo di Milano, in cui è appunto rappresentato scorticato con la Bibbia in mano; l'opera è caratterizzata dalla minuta precisione anatomica con cui viene reso il corpo umano privo della pelle, che è scolpita drappeggiata attorno al corpo, con la pelle della testa penzolante sulla schiena del martire.
Michelangelo, nelGiudizio Universale dellaCappella Sistina, lo rappresenta con la propria pelle in mano; si dice che l'artista abbia voluto porre il proprio autoritratto sulla maschera di volto che appare su questa pelle. La teoria è stata formulata dal medico calabreseFrancesco La Cava nel 1925.[13]
Inoltre San Bartolomeo difende gli umani dalle tentazioni da parte del demoneAstaroth.
^Bartolomeo, santo-apostolo, inEnciclopedia UTET, collanaLa Biblioteca di Repubblica, vol. 2, UTET-DeAgostini, Marzo 2003,ISSN 1128-4455 (WC ·ACNP).
^(EN) Alban Butler e Paul Burns,St. Bartholomew, inButler's Lives of the Saints: August, A&C Black, 1998,ISBN978-0-86012-257-9. Ospitato suGoogle Books. Che accenna anche al possibile significato di "son of furrow".
^San Bartolomeo, inSanti, beati e testimoni - Enciclopedia dei santi, santiebeati.it.URL consultato il 5 settembre 2024.
^Rufino, storico latino vissuto nel IV secolo, assegna a Bartolomeo l'India Citerior, quella più vicina all'Occidente, zona in cui si recò anche sanPanteno.