Il suo desiderio di conoscere il testo biblico originale lo ha indotto ad iscriversi alMoody Bible Institute, dove ha studiato non solo le lingue antiche, ma anche le tecniche dicritica testuale. Tuttavia, l'approfondimento dei suoi studi dibiblistica edesegesi biblica lo ha convinto della necessità e dell'opportunità di iniziare a conclamare le discrepanze fra i manoscritti biblici piuttosto che compiere infruttuosi e inopportuni sforzi di attenuarne (e addirittura armonizzarne) le incongruenze.
Ehrman ha lasciato quindi l'evangelicalismo ed è tornato alla Chiesa Episcopale, rimanendo cristiano per quindici anni; poi, scontrandosi insanabilmente con ilproblema del male e della sofferenza, ha optato per una posizioneagnostica.[2]
Ehrman è fermamente critico dei sostenitori della tesi delmito di Gesù, che egli definisce come tesi marginale e priva di alcun sostegno accademico.[3] Egli afferma invece cheGesù fosse unprofetaebreo apocalittico,[4][5][6][7]progressivamente divinizzato dai suoi fedeli dopo la suamorte.[7][8] Secondo Ehrman, Gesù fu processato per il crimine di ribellione contro l'Impero romano, condannato e infinecrocifisso.[7] Sempre secondo Ehrman, Gesù non viene mai rappresentato come Dio nei Vangeli sinottici, scritti 40 anni dopo la sua morte, e ladivinità di Gesù e laTrinità sarebbero concetti sviluppatisi in seguito.[7]
Ehrman ha subito numerose e vivaci critiche dagli studiosi evangelici statunitensi, sostenitori dell'infallibilità e inerranza della Bibbia. I teologi evangeliciAndreas Köstenberger,Darrell L. Bock e Josh Chatraw hanno accusato Ehrman di «definire il consenso accademico in base agli studiosi che sono concordi con le sue opinioni, escludendo gli altri».[9] Il libroHow Jesus Became God (pubblicato in italiano comeE Gesù diventò Dio dalla casa editriceNessun Dogma) ha ricevuto durissime critiche dagli studiosi evangelici e cattolici conservatori: gli studiosi evangelici Michael Bird,Craig Evans e Simon Gathercole hanno scritto un libro in risposta, intitolatoHow God Became Jesus, in cui definiscono le opere di Ehrman come «confuse, basate su letture errate dei testi e finzioni accademiche».[10]
In una recensione al libroL'Antico Testamento pubblicata suLa Civiltà Cattolica, il filosofo e teologo cattolicoRoberto Giovanni Timossi ha descritto Ehrman come uno studioso che «si è collocato da tempo tra gli esegeti che perseguono e diffondono quasi ideologicamente una lettura scettica delle Sacre Scritture, portando avanti un programma di demitologizzazione che la maggior parte degli studiosi ha abbandonato da tempo», affermando però al contempo che «se si fa la tara delle sue deviazioni o esagerazioni ideologiche – che peraltro sono facilmente individuabili –, scritti divulgativi come questo risultano ben strutturati e chiari, adatti a un primo approccio storico e letterario all’Antico Testamento».[11]
^ Bart Ehrman,I cristianesimi perduti. Apocrifi, sette ed eretici nella battaglia per le sacre scritture, Roma, Carocci, 2012, pp. 67-69,ISBN978-88-43-06688-9.
^ Bart Ehrman,E Gesù diventò Dio. L'esaltazione di un predicatore ebreo della Galilea (Ediz. integrale), Roma, Nessun Dogma, 2017, pp. 84, 90-99, 113-115, 157-158,ISBN978-88-98602-36-0.
Bart Ehrman e Andrew S. Jacobs,Christianity in Late Antiquity, 300-450 C.E.: A Reader, Oxford University Press, USA, 2003,ISBN0-19-515461-4.
The Apostolic Fathers: Volume II. Epistle of Barnabas. Papias and Quadratus. Epistle to Diognetus. The Shepherd of Hermas, Harvard University Press, 2003,ISBN0-674-99608-9.
The Apostolic Fathers: Volume I. I Clement. II Clement. Ignatius. Polycarp. Didache, Harvard University Press, 2003,ISBN0-674-99607-0.