Centro abitato sin dall'età del Bronzo, cominciò ad assumere importanza sotto la dominazione del popolopeuceta, che la eressero a punto nevralgico del loro dominio. Malgrado una data certa di fondazione per la città non sia ricostruibile, sappiamo dalle fonti greche che già ai tempi dellaguerra del Peloponneso essa era governata da un proprio sovrano con delle proprie leggi.
Nel 326 a.C. divenne alleata di Roma, per poi diventaremunicipium in seguito allaGuerra Sociale, col nome diBarium; nell'etàimperiale essa era già difesa da una larga cinta muraria e da una rocca, doveva contenere al suo interno diversi templi per l'adorazione delle divinità dellaReligione romana, e anche un teatro per i giochi pubblici, seppur di questi resti dell'età antica non sia rimasto praticamente nulla.
Bari rimase l'ultima roccaforte bizantina in Italia, cedendo al dominionormanno conl'Assedio del 1071. La città crebbe d'importanza anche sul piano religioso con l'arrivo dellereliquie diSan Nicola il 9 maggio1087, nello stesso annoPapa Urbano II raggiunse la città per consacrare il luogo dove, due anni dopo, avrà inizio la costruzione dell'imponenteBasilica di San Nicola. Il dominio Normanno su Bari fu però funestato da ribellioni e lotte, nonostante la sua fortuna commerciale, che culminarono il 28 maggio1156 con la totale distruzione della città da parte diGuglielmo I, ma la città comincio a ripopolarsi e ad essere ricostruita solo un decennio dopo sotto il regno diGuglielmo II.
Nei secoli successivi Bari vide il tramontare delle autonomie che si era conquistata nei secoli precedenti e ricoprì un ruolo sempre meno importante col passare degli anni, fatta eccezione per un breve periodo dal1524 al1557 quando ilDucato di Bari venne governato dalla reginaBona Sforza, che fece ritornare la città ai fasti del passato.
Nel 1813Gioacchino Murat diede inizio ad una nuova urbanizzazione della città, abbattendo la cinta muraria, creando il borgo alle porte della Città Vecchia che conserva ancora il suo nome.
Dall'800 in poi e con la creazione delRegno D'Italia a Bari venne affidato il ruolo dicapoluogo dell'areaPugliese, facendola diventare il comune italiano ed europeo più popoloso che si affaccia sulMare Adriatico, dal 1930 è sede dellaFiera del Levante, tra le principali esposizioni fieristiche d'Italia.
Dagli anni 2000 in poi è cominciata una nuova valorizzazione della città che l'ha resa un luogo turistico di livello internazionale, un turismo che gira intorno ai meravigliosi vicoli medievali diBari Vecchia, alle sue costruzioni instile romanico e alle reliquie del santo patrono molto venerate nel mondo ortodosso, ma anche intorno all'eleganteBorgo Murattiano in stile ottocentesco.
La città si affaccia sulMare Adriatico fra i comuni diGiovinazzo, a nord, eMola di Bari, a sud per una lunghezza territoriale e comunale di circa 40 km.
Il territorio comunale è al centro di una vasta area pianeggiante e depressa, laconca di Bari.[6] Tuttavia, nella sua porzione centrale, si spinge per alcuni chilometri nell'entroterra, fino ai centri diCapurso,Triggiano,Bitritto,Modugno eBitonto, incontrando così i primi pendii delleMurge. La città va dai 0 ai 131 metri di altitudine sul livello del mare. Il Municipio, situato inCorso Vittorio Emanuele II, una delle principali vie cittadine, la quale in direzione est si affaccia sulTeatro Margherita, quindi sulmare, si trova a 5 metri di altitudine.
La conformazione della città viene spesso descritta come un'aquila con le ali spiegate, la cui testa è la piccola penisola sulla quale è sorto il primo nucleo urbano,Bari Vecchia; conformazione che si volle dare all'agglomerato e al territorio comunale soprattutto in epocafascista.
Classificazione sismica:[7] zona 3 (sismicità bassa), Ordinanza PCM n. 3274 del 20/03/2003 aggiornata al 16/01/2006 con le comunicazioni delle regioni.
La città è caratterizzata da unclima mediterraneo (o, secondo laclassificazione di Köppen, Csa), con inverni miti ed estati calde. Le escursioni termiche sono contenute dall'azione mitigatrice marina, infatti il capoluogo, trovandosi sulla costa del basso Adriatico, è di tanto in tanto interessato da venti a regime di brezza. Tuttavia la città nei mesi invernali può essere influenzata dalle correnti fredde di provenienza nord-orientale balcanica e nord-occidentali provenienti dagli alti monti abruzzesi, che sporadicamente determinano precipitazioni anche a carattere nevoso: da ricordare le nevicate del 1987, 1993, 1999, 2003, 2007, 2014, 2017 e 2018 in cui caddero mediamente sulla città circa15 cm di neve. Le piogge, concentrate nei mesi invernali, sono caratterizzate da un regime estremamente variabile; nei mesi estivi vi è alternanza tra ondate di caldo torrido provenienti dal nord-Africa alternate da altrettante ondate di caldo umido provenienti dalle regioni ad est del bacino del basso mediterraneo. In contrapposizione alle ondate di caldo, vi sono giorni in cui soffiano venti settentrionali di maestrale, a cui possono associarsi nuclei di bassa pressione transitori che possono dar luogo a fenomeni temporaleschi tipici della stagione estiva, bruschi cali di temperatura e mare agitato.
Il 24 luglio2007 a Bari Palese si toccarono i 45,6 °C, la più alta temperatura mai registrata presso la stazione meteorologica dell'aeroporto cittadino.[8] La temperatura minima assoluta risale al 3 gennaio1993, quando si registrarono -5,9 °C.[9]
Trafugamento e culto delle reliquie di san Nicola di Myra
Un'icona di san NicolaSan Nicola veneratissimo tracattolici,ortodossi è considerato il protettore delle ragazze e dei naviganti. La vicenda del trafugamento della salma è adombrata da sospetti circa l'attendibilità storica del fatto. La tradizione vuole che quandoMyra cadde in manomusulmana, Bari eVenezia, città rivali, entrarono in competizione per il possesso delle reliquie. È noto che la spedizione barese formata da 62 marinai, battendo sul tempo i Veneziani, riuscì ad impadronirsi per prima delle spoglie del Santo, che il 9 maggio1087, furono depositate in una chiesa dibenedettini sotto la custodia dell'abate Elia. La leggenda narra altresì che le spoglie furono collocate nel luogo in cui si fermarono i buoi che trainavano il corpo del Santo. L'abate (poi vescovo di Bari) iniziò la costruzione di una nuova chiesa. L'edificazione terminata entro poco, consentì la consacrazione che fu operata nel1089 dapapa Urbano II. Solo dopo fu edificata l'attuale basilicaromanica. Ancora oggi sono custodite, sotto l'altare della cripta, le ossa del Santo patrono della città. Proprio da queste ossa i monaci avrebbero estratto un liquido dalle potenzialità taumaturgiche, chiamato manna. A questa vicenda vanno ricondotte le qualità di taumaturgo attribuite a san Nicola.
Toponimi:Barë inbarese,Βαριον ingreco,Barium inlatino.Non sono chiare le origini di Bari, ma da quanto emerso dagli scavi nell'area della chiesa di San Pietro, nella città vecchia, sembra ipotizzabile l'esistenza di un originario insediamento dell'età del bronzo, appartenente al popoloillirico deiPeucezi; altri ipotizzano che Bari fosse stata egemonizzata daCreta. Successivamente fu conosciuta dagliantichi Greci con il nome diBarion e daiRomaniBarium.
Entrata a far parte del dominioromano, nelIII secolo a.C. comemunicipium,Barium si sviluppò in seguito alla costruzione dellavia Traiana. Era dotata di un poderoso castello, unazecca, un pantheon con le proprie divinità pagane e molto probabilmente di unteatro (come si ricava da un'epigrafe di un liberto rinvenuta nel succorpo della Cattedrale, ma di cui non sono emerse evidenze archeologiche).[11]
Liberata, dopo sei mesi di assedio deiSaraceni, dalla flottaveneziana, nel1002 si ribellò sotto la guida diMelo di Bari (nobile barese) al governo fiscale delcatapanobizantino, riuscendo nel1018 ad ottenere la propria autonomia.
Nel1098 nella cripta della nuova basilica di san Nicola, si riunì ilconcilio presieduto dapapa Urbano II, al quale intervennero oltre 180 vescovi riunitisi per discutere di problemi dogmatici inerenti ai rapporti tra laChiesa ortodossa eChiesa Romana all'indomani delGrande Scisma.
Un lungo periodo di decadenza (dovuta soprattutto alla politica vessatoria dei governi dominatori) caratterizzò la città sotto le dominazioni diAlduino Filangieri di Candida, Maestro della Regia Corte e Giustiziere di Bari dal 1284, e quelleangioina,aragonese e spagnola, interrotto dallo splendore sotto gliSforza, prima coi duchiLudovico il Moro eBeatrice d'Este, poi con le duchesseIsabella d'Aragona eBona Sforza. Bari subì anche la dominazione veneziana, grazie alla quale si ebbe l'ampliamento del porto e un periodo molto florido, favorito anche dal commercio di prodotti dell'entroterra, molto richiesti sui mercati esteri. Nel 1556 la principessaBona Sforza D'Aragona, dal 1518 seconda moglie del re diPoloniaSigismondo I il Vecchio, lasciò la Polonia stabilendosi a Bari di cui aveva ereditato il principato. Bona Sforza morì nel 1557.
Il 24 aprile1813, conGioacchino Murat fu posta la prima pietra dell'espansione cittadina al di fuori delle mura medioevali ("borgo nuovo", o "borgo murattiano"), caratterizzato dal tracciato ortogonale delle vie. La popolazione crebbe rapidamente dagli allora 18 000 abitanti ai 94 000 dell'inizio delXX secolo: divenuta capoluogo di provincia, vi trovarono sede edifici e istituzioni pubbliche (Teatro Piccinni, la camera di commercio, l'Acquedotto pugliese, ilTeatro Petruzzelli, l'Università degli Studi) e lacasa editriceLaterza.
Durante ilventennio fascista fu costruito il lungomare monumentale[13] ed inaugurata laFiera del Levante, con la quale prese vita il disegno di "Bari porta d'oriente", consacrato negli anni recenti dal ruolo di "European gateway" assegnato dall'Unione europea.
A metà delXX secolo la città si espanse ulteriormente, in modo disordinato, giungendo a sfiorare i 400 000 abitanti neglianni settanta eottanta.
La città affronta i fenomeni delpendolarismo e delladeurbanizzazione, mentre crescono il terziario e l'area industriale. A causa della sua posizione Bari accoglie un notevole flusso di immigrazione dall'Est. L'8 agosto1991 attracca nel porto lanave Vlora, carica di oltre ventimilaalbanesi.
Alle porte del2000 la città vecchia viene ristrutturata e restituita a nuova vita, mentre si avvia al termine un profondo rinnovamento infrastrutturale che coinvolgeporto,aeroporto,interporto eferrovia.
Nel corso dellaseconda guerra mondiale i porti di Bari,Brindisi eTaranto furono fra i più attivi e strategicamente importanti per leforze alleate, che occuparono il meridione italiano in seguito allosbarco in Sicilia, anche per il cospicuo numero di mezzi e navi che i porti ospitarono per tutta la durata del conflitto. Le città portuali tuttavia furono teatro di disastri navali e consuetudinari scenari bellici che penalizzarono soprattutto la popolazione locale. Bari visse due pesanti catastrofi navali, tra le quali la seconda fra le più disastrose di tutta la guerra. Il 9 settembre con ladifesa del porto di Bari la città si libera dall'occupazione nazista.
Il primo e più grave disastro ebbe luogo il 2 dicembre1943, a pochi mesi dalla cacciata dei tedeschi da Bari e dalla battaglia in difesa del porto del 9 settembre. Il porto, in cui erano ormeggiate decine di navi alleate, subì un pesantissimo bombardamento aereo dellaLuftwaffe. Alle 19:25 una pioggia di ordigni, sganciati da 105bombardieriJunkers Ju 88, investì le navi del porto battenti bandiera americana, inglese, polacca, norvegese e olandese e che si concentravano compatte presso il nuovo molo foraneo. L'effetto fu amplificato dal forte assembramento di mezzi: le navi affondate o distrutte furono 28 e 12 altre risultarono danneggiate.[14] Il porto rimase chiuso per tre settimane e ritornò pienamente operativo solo nel febbraio del 1944,[15] Gli anglo-americani, in difficoltà nell'approvvigionare le proprie truppe, dovettero rallentare l'offensiva, consentendo ai tedeschi di attestarsi sullalinea Gustav.[16]
Tra le navi affondate vi era l'ingleseJohn Harvey[17] carica di bombe all'iprite, ungas asfissiante già usato durante il primo conflitto mondiale e presente a Bari solo per essere utilizzato in caso di necessità bellica. Fortunatamente, quando la nave esplose, il vento da terra allontanò verso il largo la nube tossica generata dalle esplosioni. Ciò comunque non impedì all'iprite di disperdersi come miscela oleosa nelle acque del porto, dove contaminò gli indumenti deimarinai, portuali esoccorritori che si erano adoperati per trarre in salvo i superstiti.[18]
Il numero di vittime totale del raid non è mai stato accertato: il totale secondo fonti anglosassoni supererebbe i 680, ma a causa dei moltissimi civili dispersi la stima potrebbe superare il migliaio. Per la gravità delle conseguenze, il bombardamento è conosciuto come uno dei più tragici bombardamenti aerei su basi navali della seconda guerra mondiale, secondo per rilevanza solo all'attacco di Pearl Harbor, tanto da essere ricordato come "La Pearl Harbor Italiana".
Il secondo disastro colpì la città il 9 aprile1945, ore 11:57, quando il piroscafo americanoCharles Henderson[19] esplose a causa di un incidente con il carico di materiale bellico. Le vittime accertate, fra gli abitanti della città vecchia e gli scaricatori del porto, furono 175, e si registrarono 142 dispersi. In totale 317 persone furono travolte e uccise dall'esplosione. Più di 600 rimasero ferite gravemente, migliaia in modo lieve. Un centinaio furono invece le vittime tra gli alleati. L'esplosione, che investì tutta la vecchia città, provocò pesanti danni alla cattedrale, alla basilica di San Nicola e alla Chiesa russa.
Durante le operazioni belliche, in seguito all'armistizio di Cassibile stipulato l'8 settembre1943, e precisamente nei giorni 28-29 gennaio1944, si tenne a Bari (in quegli anni infatti la città era uno dei centri di maggiore attività politica nell'Italia occupata dagliAlleati), il congresso dei comitati provinciali di liberazione, che volle definire per i partiti antifascisti, escluso ilPRI le linee direttive comuni della futura azione politica nazionale: abdicazione diVittorio Emanuele III e formazione di un governo che fosse espressione politica dei comitati di liberazione, dotato di pieni poteri al fine di intensificare lo sforzo bellico e di preparare la nuovaCostituzione.La maggior parte di questi avvenimenti fu commentata e trasmessa daRadio Bari che dal settembre del1943 era diventata la prima radio dell'Italia libera, anche se operava sotto il controllo degli Alleati.
Lo stemma e il gonfalone sono stati riconosciuti con DCG dell'8 giugno 1935.[20]
Lo stemma cittadino è uno scudo sannitico "partito d'argento e di rosso timbrato da una corona di città".[21]
Esso risalirebbe al tempo delle crociate: l'argento, che in araldica corrisponde al bianco, simboleggerebbe la purezza della fede, mentre il rosso rappresenterebbe il sangue versato in sua difesa.[22]
Lo scudo è accompagnato da un ramo diulivo (a sinistra) e uno dileccio (a destra)decussati sotto la punta dello scudo e annodati da un nastro con i colori nazionali.
Il gonfalone è un drappo partito di bianco e di rosso riccamente ornato di ricami d'oro.[20]
«Alla Città di Bari» — Elenco delle ricompense conferite ai benemeriti in occasione del terremoto calabro-siculo 28 dicembre 1908 con RR. decreti 7 e 21 luglio, 9 agosto, 23 settembre 1910; 23 febbraio, 16 marzo, 27 maggio 1911, in Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 130 del 30 giugno 1911
«Città di rilevante importanza strategica per il suo porto, durante l'ultimo conflitto mondiale, si rese protagonista di una tenace resistenza al nazifascismo, sopportando la perdita di un numero elevato dei suoi figli migliori e la distruzione di ingente parte del suo patrimonio monumentale ed edilizio. Venti giovani cittadini vennero trucidati in via Nicolò dell'Arca mentre inneggiavano, all'indomani della caduta del fascismo, alla riconquistata libertà. Al culmine dei moti di riscatto, la popolazione tutta, animata da profonda fede negli ideali di democrazia e di giustizia, con eroico coraggio, unendosi ad un nucleo di militari, impedì, dopo ore di violenti scontri, che le truppe tedesche portassero a termine la prevista distruzione del porto. 1940 / 1945 - Bari» — 12 aprile 2007[23]
Basilica di San Nicola: uno dei simboli della città di Bari, sorge nel cuore della città vecchia, in una larga piazza, dove, prima della sua costruzione, vi era il palazzo delcatapano dell'Impero romano d'Oriente (distrutto durante una ribellione popolare). L'edificio fu eretto tra il1087 ed il1197, allo scopo di custodire le reliquie disan Nicola, trafugate daMyra da alcuni marinai baresi nel 1087. La sua struttura è uno dei migliori esempi di architetturaromanica pugliese.
Lacattedrale di San Sabino fu eretta traXII e ilXIII secolo, ricostruita – con impianto diverso dal precedente – dopo la distruzione della città avvenuta nel1156 ad opera diGuglielmo I di Sicilia. Come la basilica, anche questa chiesa è uno dei migliori esempi diRomanico pugliese: ha una facciata semplice, e, come il resto del complesso, si caratterizza per la presenza dilesene,archi,bifore emonofore. In alto presenta un maestosorosone dalla cornice variegata. I tre portali che immettono nell'interno sono datati all'XI secolo ma sono stati rimaneggiati nelXVIII secolo.
Nel 1924 l'Ente Acquedotto Pugliese si dotò di una sede centrale, affidando a Cesare Vitantonio Brunetti un edificio in Via Cognetti, a poca distanza dal mare. L'imponente candida facciata bugnata che corre attorno ai quattro lati dell'edificio dona l'aspetto inespugnabile di una fortezza. Tuttavia, varcato l'accesso, si possono ammirare gli splendidi interni scaturiti in ogni minimo particolare dalla fantasia liberty diDuilio Cambellotti: il tema dominante è quello dell'acqua, che viene proposto nei grandi affreschi della Sala del Consiglio, nei pavimenti, negli intarsi in legno e madreperla degli oltre 140 mobili originari.[24]
Nel cuore del quartiereMurat, all'angolo tra via Sparano, una delle strade della moda e dello shopping barese, e via Putignani, Aldo Forcignano elaborò nel 1928 un progetto con soluzione d'angolo per l'edificio, che mantiene tuttora chiare destinazioni commerciali. La facciata è un coacervo di colonne, lesene bugnate, capitelli ionici e mascheroni tra i quali si sviluppano le molte finestre, tutte scolpite da Nicola Buono, scultore del vicino paese diCapurso. Gli interni, ricchi di decorazioniliberty, sono dominati da un monumentale scalone e illuminati dalla cupola vetrata che sovrasta l'edificio.
Edificato suCorso Vittorio Emanuele II e radicalmente ampliato negli anni 1905-1907 daEttore Bernich e Augusto Corradini, si presenta come un imponente edificio in stile eclettico. Molti degli stilemi del romanico pugliese vengono fusi con diverse tradizioni architettoniche. La facciata, composta da tre piani in stile veneziano sui quali si apre un leggero loggione colonnato, è un omaggio alla liberazione della città occupata dai Saraceni compiuta dallaSerenissima nel 1022. Gli interni, accessibili mediante un suggestivo androne marmoreo, ospitano diverse decorazioni che richiamano l'epoca federiciana, allegorie delle attività economiche della Puglia e simboli esoterici. L'edificio oggi è adibito ad uso residenziale, ma ospita anche la sede della delegazione regionale dellaGran Loggia d'Italia di Piazza del Gesù, oltre ad un centro polifunzionale con sale per esposizioni e numerosi studi professionali.
Palazzo ottocentesco dei Baroni de Gemmis, neoclassico. Sulla facciata è posta una lapide marmorea in ricordo diGiuseppe Garibaldi, accolto nel suo arrivo a Bari dal Barone patriotaNicola de Gemmis, primo Sindaco di Bari. Il Palazzo ospitò anche la raccolta del bibliofilo ing.Gennaro de Gemmis, fondatore della omonima biblioteca, la più ampia sulla storia della Puglia.[25] Il Palazzo fu requisito per usi militari durante laSeconda guerra mondiale.
Teatro Kursaal Santalucia
IlTeatro Kursaal Santalucia è un edificio sul lungomareAraldo di Crollalanza, a ridosso dei giardinetti di largo Adua, realizzato in stile tardo Liberty a Bari. Il Kursaal Santalucia ospita una duplice funzione di cinema-teatro.
All'esterno le grandi aperture della fascia centrale lasciano intravedere i fasti dellasala Giuseppina. Quest'ultima è impreziosita da altorilievi e affreschi eseguiti dai fratelli torinesiMario e Guido Prayer, noti artisti decoratori dell'epoca.
Utilizzato in passato anche come sala prove per i balletti accolti dal vicinoteatro Petruzzelli è in grado di rievocare nel visitatore suggestive atmosfere anni '20.[26][27]
IlFortino di Sant'Antonio Abate fu eretto per scopi difensivi. La data di costruzione non è accertata; tuttavia talune fonti citano il forte a partire dal XIV secolo. Distrutto dai baresi nel 1463, fu ricostruito nel XVI secolo per volere di Isabella d'Aragona.[28]
La lunga muraglia che circonda tutta la città vecchia, costruita nel XII secolo,[29] e che un tempo offriva uno spettacolo alquanto suggestivo, presentandosi a strapiombo sul mare.[30][31]
Inoltre lungo tutto il litorale barese (e pugliese più in generale) sono presenti le caratteristichetorri di avvistamento erette in epoca medievale per segnalare l'arrivo dei piratisaraceni, una delle quali da tuttora il nome al quartiere di "Torre a Mare" nella zona meridionale della città.
Il Sacrario Militare dei caduti d'oltremare, inaugurato il 10 dicembre del 1967.
Il più grande parco pubblico barese è il Parco 2 Giugno (nel quale è ubicata lagrande meridiana del 1987), nel quartiereCarrassi; vi è la Pineta di San Francesco, polmone verde situato tra i quartieriMarconi - San Girolamo; una pineta sita in Piazza Romita alSan Paolo; giardini pubblici di Piazza Garibaldi e Piazza Umberto I entrambi nel centro della città, e il grande parco costruito sul lungomare nella zona detta "Punta Perotti" nel luogo precedentemente occupato dall'omonimo "ecomostro", nonché aree verdi e piccoli giardini pubblici in molti quartieri. Al momento sono in costruzione due ulteriori parchi nell'area dell'ex caserma occupata Rossani e nei territori bonificati, precedentemente appartenenti alla Fibronit. Tra le spiagge libere spiccano le strutture diPane e Pomodoro eTorre Quetta, tratti di Lungomare nord nei quartieriSanto Spirito ePalese-Macchie, mentre nel litorale sud nei quartieriSan Giorgio eTorre a Mare. Il più recente è il parco che sorge sul territorio della ex caserma Rossani, precedentemente occupata e che conterrà la sede, ancora in costruzione dell'accademia delle Belle arti di Bari.[32]
È inoltre avviato il progetto per la costriuzione del Parco della rinascita,[33] sull'area dove fino al 1985 sorgeva la Fibronit, azienda produttrice di materiali a base di amianto di decessi per i residenti della zona. Il progetto ambisce a creare il parco più grande della città, superando per estensione il parco 2 Giugno.
Alla fine del ventesimo secolo viene istituito, all'interno dei confini comunali, il Parco Naturale attrezzato di Lama Balice che, con i suoi 130 ettari circa di estensione diventa il polmone verde più ampio della città (progetto ingegneri Romualdo Costa, Domenico De Candia, Vincenzo Sassanelli e architetti Luigi Mirizzi e Stefano Serpenti). Lo stesso parco, poi, viene ampliato inglobando territori dei comuni diBitonto eModugno.
Come le altrearee metropolitane italiane, anche Bari a partire daglianni ottanta è stata interessata da una progressiva deurbanizzazione a vantaggio dei comuni dell'hinterland. Negli ultimi 5 anni è stato osservato un incremento della popolazione residente, anche grazie al flusso migratorio, che vede Bari come porta d'ingresso per l'Europa, ma anche località d'insediamento.
Al 31 dicembre 2023 la popolazione straniera era di 14 573 persone, pari al 4,02% dei residenti.[35] Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti:[36]
«Puèt'èsse nu baròne oppùre nu marchèse; pe mmè sì ppròbbie nudde, ce ttu non zì Barèse.»
(traduzione: "Non importa che tu sia un barone o un marchese; per me non vali nulla se non sei Barese.";Alfredo Giovine, scrittore barese)
Il dialetto barese è una variantediatopicaitaloromanza appartenente al gruppomeridionale intermedio originatosi dallalingua latina nella sua formavolgarizzata parlata durante ilMedioevo, su un precedentesostratopeuceta (di probabile origineillirica, ma profondamente influenzato dall'osco e dalgreco) e, come in qualsiasi altra varietà linguistica, presentando influenze disuperstrato derivanti, oltre che da quelle italoromanze, anche da altre continuità linguisticheneolatine (come quellegalloromanze ediberomanze) e non romanze (principalmentegreco-bizantine); le quali, in alcuni casi, hanno contribuito a caratterizzarne l'inflessione per molti incomprensibile, soprattutto in relazione al livello fonetico dell'analisilinguistica.[37]
La religione più diffusa è ilcattolicesimo. Il santo patrono della città èsan Nicola, le cui reliquie sono ospitate nella basilica a lui dedicata. Per questa ragione, la città, da sempre capolinea e punto d'incontro di oriente e occidente, è divenuta uno dei principali punti di riferimento della cristianità, nonché luogo d'incontro fra cattolici e ortodossi, oltre ad essere una delle principali mete di pellegrinaggio dei fedeli delle tre principali religioni monoteistiche.
Nella città hanno sede diverse strutture sanitarie, sia pubbliche che private.Tre sono i grandi poli ospedalieri generali: ilPoliclinico Consorziale,[38] sede della facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università degli Studi, il Presidio Ospedaliero Di Venere e il più recente Ospedale San Paolo. Le principali strutture specializzate sono invece l'OspedalePediatrico Giovanni XXIII e l'Istituto Tumori Giovanni Paolo II, Istituto di Ricovero e Cura a carattere scientifico, specializzato nella curaoncologica. Un'altra struttura presente ma da tempo ferma è l'Ospedale Militare.
In un'inchiesta del 2007 diAltroconsumo sulla qualità della vita in 21 città italiane (quasi tutti capoluoghi di regione), Bari si è piazzata al 19º posto.[39] La graduatoria è stata compilata in base alle percezioni e ai pareri degli stessi abitanti, quindi senza considerare dati empirici. Nel 2018 si piazza al 77º posto su 107 città.[40]
LaBiblioteca nazionale Sagarriga Visconti-Volpi Conserva un patrimonio librario di circa 500 000 unità: 300 000 volumi di monografie; 55 incunaboli; 2 300 cinquecentine; 50 000 volumi antichi a stampa del XVII, XVIII secolo e della prima parte dell'Ottocento; 5 000 periodici di cui 450 correnti; 460 manoscritti in volume; 16 400 manoscritti a carte sciolte variamente raccolte; pergamene del XIII e XVIII secolo; manoscritti musicali del XIX secolo; 818 caricature originali diFrate Menotti; epistolari di personaggi illustri di Terra di Bari comeTommaso Fiore,Giovanni Modugno eNicola Di Cagno Politi; numerose allegazioni giuridiche manoscritte e a stampa; oltre 700 carte geografiche; 200 fotografie; 3 172 titoli di periodici storici e correnti. I fondi donati alla biblioteca daGiuseppe D'Addosio eGiuseppe De Ninno conservano documenti di storia locale.[41]
La collezione dellaBiblioteca provinciale de Gemmis, ospitata nell'ex convento annesso allachiesa di Santa Teresa dei Maschi, è frutto della donazione del barone ing.Gennaro de Gemmis e contiene circa 70 000 volumi, per lo più di argomento storico. La sezione archivistica è ricca di circa 100 000 fra carte e pergamene delIX secolo ed è considerata la più ampia raccolta di materiale storico locale dellaPuglia.[42]
Diplomi e pergamene antiche conferiscono particolare importanza all'archivio dellabasilica di San Nicola, ma di valore ancor maggiore è il rotulo pergamenaceo miniato dell'Exultet, conservato nell'archivio dellacattedrale di San Sabino. Databile tra l'XI e ilXIII secolo.
Altri centri bibliotecari sono:
la Biblioteca "Gaetano Ricchetti";
la Biblioteca multimediale del Consiglio regionale "Teca del Mediterraneo";
A Bari ha sede dal 1983 il Consorzio delle università mediterranee (CUM), al quale aderiscono oltre 160 istituzioni universitarie delbacino del Mediterraneo.
Il Convitto Nazionale "Domenico Cirillo" è una delle scuole più antiche d'Italia, in attività fin dai tempi dello Stato borbonico.[45] Illiceo classico "Quinto Orazio Flacco" e lo scientifico "Arcangelo Scacchi" vantano entrambe una storia di oltre novant’anni nelle storiche sedi: un edificio edificato in epoca fascista nel primo caso e Palazzo Chartroux nel secondo. Altre scuole importanti sono il liceo classico "Socrate" e i licei scientifici "Enrico Fermi" e "Gaetano Salvemini". Nell'ambito dell'istruzione tecnica spiccano gli istituti di istruzione superiore "Euclide" (con indirizzi nautico, aeronautico e per geometri),il più grande istituto scolastico della provincia[senza fonte], e "Guglielmo Marconi" (fondato nel 1939 come istituto tecnico industriale e oggi comprendente anche il liceo "Margherita Hack"), ed inoltre l'Istituto Tecnico Industriale "Modesto Panetti" (dal 2015 fusosi con l'istituto tecnico per geometri "Pitagora") e gli istituti tecnici commerciali (anche con indirizzo liceo linguistico) "Giulio Cesare" e "Marco Polo".
Fra gli istituti scolastici a gestione privata va menzionato l'Istituto Margherita, fondato nel 1898 e gestito dalle Suore di Maria Bambina. Attualmente è la più grande scuola privata della regione.
L'Università degli Studi di Bari[46] è la più importante università pugliese, nonché fra le più grandi del Meridione in termini di affluenza. Fondata nel1925, l'università conta 13 facoltà e oltre 40.000 iscritti[47]. La sede centrale si trova nello storico Palazzo Ateneo in piazza Umberto I, nel cuore del centro ottocentesco dove hanno sede diverse facoltà umanistiche. Nelle vicinanze sono dislocate le facoltà di giurisprudenza, scienze politiche e lingue e letterature straniere. Il campus universitario ospita la maggior parte delle facoltà scientifiche come la facoltà di Agraria (Dipartimento di Agraria), Biologia, Chimica, Farmacia, Scienze della Terra e Matematica. La facoltà di Economia ha sede nel quartiere Poggiofranco, quella di Medicina all'interno del Policlinico, e quella di Veterinaria nel comune diValenzano.
Nel1990 per gemmazione dall'Università degli Studi, fu istituita la seconda sede universitaria barese, il Politecnico di Bari[48], che ha sede presso il campus universitario della città. Esso conta 11 000 iscritti e tre facoltà di Ingegneria e Architettura, due delle quali con sede a Bari.
Più recente è la fondazione della Libera Università Mediterranea,[49] università privata legalmente riconosciuta nel 2000 che ha sede nel comune diCasamassima, a pochi chilometri da Bari.
Conservatorio di musica "Niccolò Piccinni"
Intitolato al celebre compositore bareseNiccolò Piccinni, oltremodo apprezzato in Italia, a Bari ed in Francia, dove svolse la sua attività di musicista, è ilConservatorio, massima scuola musicale della città di Bari.[50]Il conservatorio barese risulta essere un'eccellenza nazionalmente riconosciuta sia per qualità dell’insegnamento, sia per il prestigio della sede offerta, una storica villa ottocentesca, Villa Bucciero - Lindemann, attorno a cui è sorto un piccolo quartiere, di cui fa parte anche il bellissimo Auditorium "Nino Rota". Il conservatorio Piccinni, con oltre 2000 iscritti, possiede il maggior numero di alunni nelle istituzioni di questo tipo in Italia. Direttore onorario dell’istituto èRiccardo Muti, alunno ai tempi di Rota.
Il "Museo archeologico" di Bari,[52] fondato nel1875 comeMuseo Provinciale, è stato notevolmente ampliato nel tempo grazie a donazioni private e nuove scoperte archeologiche che hanno arricchito le bacheche dell'istituto. Esso infatti comprende la più completa raccolta di materiale archeologico pugliese, soprattutto ceramiche e bronzi. Il museo è fondamentale ai fini di una completa conoscenza dellaciviltà apula dalVII secolo a.C. alIII secolo, dell'anticaDaunia (attualeprovincia di Foggia), dellaMessapia e soprattutto dellaPeucezia (attualeprovincia di Bari).
Il museo si trova all'interno dell'ex monastero di Santa Scolastica.
LaPinacoteca metropolitana di Bari, sita nel palazzo della Provincia di Bari, si compone di opere databili dalXV secolo all'attuale, la cui paternità è attribuita ad artisti qualiTintoretto,Giovanni Bellini,Antonio Vivarini eBartolomeo Vivarini,Paolo Veronese epittori di scuola napoletana comeLuca Giordano e numerosi ottocentisti italiani. La pinacoteca è intitolata al pittore di epocarococòCorrado Giaquinto, nativo di Molfetta. Il museo ospita inoltre un'importante raccolta (collezione Grieco) di opere dell'Ottocento e Novecento italiano, comprendente dipinti di macchiaioli toscani come Fattori, Lega, Signorini, Banti e di artisti come Morandi, De Chirico, Carrà, De Pisis, Campigli, Casorati, Mafai, Sironi. Sono presenti, inoltre, opere di Pellizza da Volpedo, De Nittis, Netti, Boldini e Toma. La pinacoteca ospita anche opere di autori contemporanei come Pino Pascali. È sede di mostre ed eventi culturali.
Musei Universitari: Scienze della Terra, Zoologia, Orto Botanico, faunistico, strumenti di fisica, informatica, anatomia e morfologia degli animali domestici, chimica, merceologia, psicologia e psicotecnica, entomologia[61]
Bari ospita diversi giornali e reti radiotelevisive a carattere locale, ma conta anche sedi di testate a diffusione nazionale. Fra queste si ricorda la prima emittente televisiva privata nata nel sud ItaliaTelebari e a seguireAntenna Sud,Studio 100 eTelenorba, principale gruppo privato italiano per ascolti, oltre agli studi di altre emittenti pugliesi che hanno sede anche a Bari.
Inoltre, la città ospita le sedi di diverse emittenti radiofoniche e la sede regionale dellaRai.
Le testate giornalistiche più importanti sonoLa Gazzetta del Mezzogiorno[65], l'edizione pugliese delCorriere del Mezzogiorno,[66] dorso meridionale delCorriere della Sera, e l'edizione barese del quotidianoLa Repubblica.[67] Dal 9 agosto 2021 è in edicola l'edizione di Bari delNuovo Quotidiano di Puglia.[68] È presente, altresì, la redazione cittadina delQuotidiano di Bari (edizione di Bari del giornaleQuotidiano di Foggia, entrambi stampati a Foggia.[69] Hanno cessato le pubblicazioni i quotidianiPuglia[70] eBarisera,[71][72] che veniva distribuito a partire dal pomeriggio, e le edizioni baresi dei free pressCity[73] eLeggo.[74] Il free pressEPolis, dopo la chiusura nel 2018,[75] è diventato invece un settimanale.[76] Il 21 settembre 2018 è nato un nuovo settimanale gratuito,L'Adriatico.[77][78] Ha cessato le pubblicazioni il settimanalePuglia d'oggi.[79]
La storia delle televisioni di Bari nasce con Telebari, fondata dall'ingegnere Orfeo Mazzitelli. Telebari fu la prima televisione privata del sud Italia, tutt'oggi attiva nel territorio barese.
Bari è sede della redazione regionale per la Puglia dellaRai,[80] Norba News ed è stata anche la sede della redazione centrale del telegiornale del gruppoTelenorba,[81] con sede aConversano, che controlla le emittenti TgNorba 24, Telenorba (ex Telenorba 7) e Teledue (ex Telenorba 8).
Bari è inoltre sede di altre emittenti televisive locali, qualiAntenna Sud[82] (una volta collegata aLa Gazzetta del Mezzogiorno) e Studio 100 ma anche di Teleregione Color (emittente barlettana), Fly Tv.
Diverse sono le radio che da Bari hanno iniziato le proprie trasmissioni, spostandosi poi in altre città: questo è il caso di Radio 5 Network (ora a Lecce), Radio Farfalla (ora aMottola) e ReteOtto (ora a Lecce).
Oltre alle edizioni web dei giornali cartacei, delle tv e delle radio locali, sono presenti anche diversi quotidiani online:BariToday[83] del gruppoCitynews,BariLive[84],Borderline24[85],il Quotidiano Italiano - Bari[86],Pugliain[87],Quinto Potere[88],BariSeraNews.it[89],Barinedita[90],Bari e...[91].
La Fondazione Lirico-Sinfonica "Petruzzelli e Teatri di Bari" gestisce i maggiori teatri cittadini, ilPetruzzelli e ilPiccinni, e l'AuditoriumNino Rota presso il Conservatorio Musicale.
Oltre alTeatro Margherita chiuso dal 1980 ma riaperto nel 2009 (ma solo per le mostre), gli altri teatri cittadini sono:
Il Teatro Petruzzelli nacque dall'esigenza della città di possedere un contenitore culturale degno di una città desiderosa di elevarsi al livello delle altre metropoli italiane. La passione di Bari per il teatro era nota, ma i luoghi di rappresentazione non erano ritenuti sufficienti, neanche dopo la costruzione del teatro comunale Piccinni nel1854.
Interno del Teatro Petruzzelli.Il teatro Petruzzelli visto dall'alto.
Il Comune decise quindi di sfruttare un piazzale sul mare (Largo della Marina), adibito a ospitare concerti e rappresentazioni di strada, per edificare il teatro. Nel1896 fu scelto il progetto presentato da due commercianti baresi, Onofrio ed Antonio Petruzzelli, e nel1898 iniziarono i lavori di edificazione. La struttura esordì la sera del 14 febbraio1903 con la rappresentazione deGli Ugonotti diGiacomo Meyerbeer.
Il Teatro Petruzzelli è il quarto teatro italiano per dimensioni e il più grande teatro privato d'Europa.
La notte tra il 26 e il 27 ottobre1991 il teatro venne distrutto da un incendio doloso. L'ultima opera rappresentata fu laNorma diVincenzo Bellini (che, ironicamente, si chiude con la scena di un rogo).
Nel2008 si sono conclusi i lavori di ripristino del teatro alla sua funzionalità e il 7 settembre2009 le chiavi del teatro sono state consegnate alla Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari che ne ha assunto la gestione.[93]
Il Teatro Piccinni è il più antico teatro barese esistente. La struttura è in grado di contenere più di ottocento spettatori. Il teatro fu inaugurato il 4 ottobre1854 con la rappresentazione delPoliuto diGaetano Donizetti. Un anno dopo, nel1855, fu intitolato al musicista bareseNiccolò Piccinni, oltremodo apprezzato nella città natale e inFrancia, dove svolse la sua attività di compositore.
L'auditorium Nino Rota, di proprietà delConservatorio Niccolò Piccinni, è la più importante sala d'ascolto della città di Bari, in ristrutturazione dal1991[94], è stato riaperto nel 2017[95]. L'edificazione, promossa dall'amministrazione provinciale neglianni sessanta, fu completata nel1981.[94] Fu intitolato al compositore milaneseNino Rota, a lungo direttore del conservatorio barese.
Hanno avuto la città di Bari come sfondo della loro trama i seguenti film:
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Motivo:Lungo elenco da verificare, per ogni film valutare l'effettiva rilevanza dello stesso col luogo , un paio di riprese non giustificano l'inserimento
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Nel film statunitense del1995I ponti di Madison County,Meryl Streep informaClint Eastwood delle sue origini italiane, dicendo di aver vissuto in una città italiana sulmare Adriatico, che si rivela essere Bari. Eastwood risponde tuttavia di conoscere Bari, avendola visitata per qualche giorno prima di salpare daBrindisi per laGrecia.
Bari è sede del Cineporto (situato nel complesso dellaFiera del Levante), uno spazio con sale di registrazione e strumentazione cinematografica, aperto dall'Apulia Film Commission col fine di sviluppare l'industria cinematografica inPuglia.
Dal 2010 la città ospita un proprio festival di cinema: il"Bif&st".
Il Teatro Margherita negli anni 80Il Teatro Margherita oggi
Fu fondata l'8 dicembre1926 come "Accademia Polifonica Barese" dal musicista barese Biagio Grimaldi (1897-1986), insieme all'organista Donato Marrone, che di quell'impresa era l'anima intellettuale. L'associazione acquisì subito un notevole repertorio di polifonia sacra e profana che affiancava ai massimi autori del genere[96] la musica dei compositori pugliesi e le melodie popolari baresi. I concerti della Polifonica conobbero una diffusione ampia attraverso le frequenze diRadio Bari e della Radio italiana. Alla morte del fondatore, l'accademia prese il nome attuale. La Polifonica dispone di un archivio storico-musicale, che nel1998 è stato riconosciuto di "notevole interesse storico" dalMinistero per i Beni e le Attività Culturali.
Lacucina pugliese in generale si basa sui tre prodotti agricoli principali della regione cioè ilgrano, l'olio e ilvino. La cucina barese è arricchita anche daortaggi efrutta, abbondanti nell'agricoltura locale, e dalla produzione delpane pugliese e delle paste alimentari casalinghe:orecchiette,recchietèdde ostrascenàte, la variante tarantinachiancarelle (ossia orecchiette di grandezza varia),cavatelli,lagane,troccoli (ossiafettuccine),fusilli (ossiamaccheroni arrotolati), tripoline emegnuìcchie (ossia gnocchetti di semola).
Condimenti sovrani sono l'olio d'oliva e l'aglio. Ottime sono le minestre di verdure e quelle a base di pane (pancotto ecaponata),ceci,fave intere o schiacciate (concicorie),cavoli,sedani, cardi efinocchi che compaiono in tavola anche da soli con olio, o salati o con brodo dimaiale.
I piatti di carne sono per lo più a base diagnello (tacche al forno,cottarello, involtini in barese "ghiemmerìidde"), di maiale (capocolli e salsicce varie, soprattutto condite conpeperoncino),coniglio e cacciagione. Una raffinatezza è quella dei tordi in salsa conservati nel vino bianco.
In quanto città di mare, Bari è famosa per i numerosi piatti dipesce: il dentice alle olive, l'orata alla san Nicola, lealiciarraganàte e ipolpetti "che ll'àcqua lòre", in casseruola.
Tra i dolciumi tipici, molti legati a periodi di festività, si ricordano le "carteddàte"cartellate e ibocconotti (tipiche ricette natalizie), le paste reali, le castagnèdde, le sassanìidde, lezeppole (tipiche del giorno di san Giuseppe), le "scarcelle" (dolce pasquale) eu sanguinàcce, ossia sanguinaccio dolce.
Tra i vini pregiati di Bari e della provincia si ricordano: il Castel del Monte, il Moscato di Trani, il Primitivo di Manduria molto conosciuto anche nel resto dell'Italia, il Primitivo di Gioia, il Negroamaro Salentino, bianchi di Alberobello e Locorotondo, l'Aleatico e varietà di Cerasuolo e di Sangiovese. È abbondante la produzione di vini da taglio tra cui ilBarletta.
La Fiera del Levante[98] è una delle principali fiere delbacino del Mediterraneo, nata nel1929 per iniziativa del Comune, dell'Amministrazione Provinciale e dellaCamera del Commercio di Bari e operativa continuativamente dal1930 con due sole esclusioni, una degli anni dellaseconda guerra mondiale, dal1940 al1946 l'altra nel 2021 a causa della pandemia da Coronavirus.
Complessivamente gli espositori che partecipano annualmente alle manifestazioni sono cinquemila tra nazionali ed esteri. I visitatori ammontano a circa due milioni.
La rassegna storica, nonché la più nota al grande pubblico, è la fiera campionaria, la più grande d'Europa, che ha luogo ogni settembre con oltre settecentomila visitatori e più di duemila espositori, in un'apposita vasta area, ampia circa 300 000 metri quadrati, situata a nord-ovest della città, in vicinanza della punta di San Cataldo, al limite occidentale del porto nuovo.
La fiera è inoltre volta a favorire gli scambi tra Oriente e Occidente, di cui Bari costituisce, per tradizione millenaria, il più favorevole punto d'incontro.
Dal 7 al 9 maggio si svolgono i festeggiamenti in onore del patrono della città, san Nicola. Già alla vigilia delle festività religiose affluiscono in città molti " ziazì" ossia pellegrini devoti al Santo. Una delle usanze tradizionali è l'offerta del pane alla basilica. A rievocare l'antico arrivo delle reliquie di san Nicola, la sera della vigilia si tiene ilCorteo storico san Nicola.[99]
In occasione del corteo storico di san Nicola, che come da tradizione si tiene a maggio, i percussionisti, figuranti e sbandieratori delle sue associazioni sfilano lungo le vie di Bari fra coreografie e messinscena. Le due bande musicali che si esibiscono sono: la Militia Santi Nicolai e la Barium.
Il giorno della festa si svolge la solenne processione in cui la statua del Santo viene portata fino alMolo san Nicola dove si tiene una celebrazione eucaristica presieduta dall'Arcivescovo di Bari; la statua viene poi trasportata in mare da un corteo di imbarcazioni. Verso sera avviene il raduno delle imbarcazioni presso il molo in cui si saluta il ritorno del Santo nella basilica, attraverso una nuova sontuosa processione al culmine della quale avviene "l'artefìzzie" ossia scoppio difuochi pirotecnici.
Il giorno dopo, in seguito alla celebrazione eucaristica di saluto che si tiene inPiazza del Ferrarese,[100] nella cripta della basilica si procede ufficialmente al prelievo della santamanna (che i monaci benedettini trassero dalle ossa del santo) alla presenza di fedeli e autorità religiose e civili. Tutta la ritualità religiosa è immersa in una cornice profana di luci e abbellimenti e di concerti bandistici, che contribuiscono a creare un'atmosfera suggestiva.
Processione dei pellegrini di San Nicola a Bari, 8 maggio
Il 10 maggio, ultimo giorno di festa, dopo la messa celebrata in Piazza del Ferrarese la statua di san Nicola, prelevata "da la màghene", solennemente trasportata in processione, viene riportata In Basilica.
San Nicola è inoltre festeggiato a Bari anche il 6 dicembre, anniversario della sua morte. Evento importante è l'atmosfera che si crea nella città vecchia, alle prime luci dell'alba, per assistere alla prima messa delle 5:00, celebrata dall'arcivescovo di Bari-Bitonto e la consegna delle chiavi della città al Santo, e prosegue con una lunga processione della statua per le vie della città vecchia. Quella del 6 dicembre è festa sentita in tutto il mondo cristiano e particolarmente nei paesi del nord Europa,Russia compresa.
A tale proposito, Bari, nel marzo 2007 è stata visitata dall'allora presidente russoVladimir Putin, il quale durante il meeting italo-russo si è recato nella basilica di San Nicola per rendere omaggio alle reliquie del santo.In quell'occasione Putin definì Bari, secondo il sentimento religioso del popolo russo legato alla figura di san Nicola, "la città più importante del mondo dopo Gerusalemme".[senza fonte] Al momento in cui la chiesa russa è stata consegnata ai legittimi proprietari, ufficialmente nell'aprile del 2008, il primo cittadino della cittàMichele Emiliano ha donato la cittadinanza barese al primo ministro russo Vladimir Putin, recandosi direttamente a Mosca. Il successore di Putin,Dmitrij Anatol'evič Medvedev, tornò a Bari il 1º marzo del 2009 per riprendere possesso dellachiesa russa.
Una delle tradizioni ancora vive è quella per cui le ragazze che desiderano sposarsi scrivono le proprie aspirazioni matrimoniali su bigliettini che sono poi inseriti nella teca di vetro che accoglie la statua del santo. Essa si rifà a una delle leggende più diffuse su san Nicola, secondo cui il santo abbia consentito a tre fanciulle povere di sposarsi donando loro tre sacchetti colmi di monete d'oro. Da allora è rappresentato, nella tradizionale iconografia, con tre palle d'oro in mano.
Tra il 2011 e il 2019 si è tenuto in città ilBari Geek Festival (BGeek), un festival internazionale dedicato al fumetto, ai giochi da tavolo, ai videogiochi e a tutto ciò che fa parte della cosiddetta sottocultura nerd.
Per la lettura di questo paragrafo, può essere di supporto vedere la voceQuartieri di Bari ed il paragrafo "Storia" (più sopra).
«Per me, la trovo attraente questacittà nuova, con le sue vie larghe, ad angoli retti, che consentono di veder sempre in fondo ad esse il mare, come si vedono a Torino le Alpi»
Il centro storico della città è costituito dallacittà vecchia (come usano chiamarla i baresi) e dalBorgo murattiano. La città vecchia, sita su un'appendice diroccia calcarea affacciata sul mare (luogo corrispondente al nucleo primordiale di Bari), ha il tipico impianto urbanisticomedioevale (caratterizzato da strade strette che formano una raggiera irregolare, con al centro le due chiese principali), e, risalente all'epocabizantina, ospita i principali monumenti della città, quali labasilica, lacattedrale e ilCastello normanno-svevo.
Il Borgo murattiano è invece in tipico stile ottocentesco, molto simile ai modelli urbanistici delle città statunitensi (fu costruito infatti nei primi decenni delXIX secolo), con isolati “a scacchiera” e strade larghe come negli Stati Uniti. Nel murattiano si trovano molti negozi di grandi marche (degni di nota quelli d'abbigliamento), ristoranti e bar raffinati.
Attorno al centro si sviluppano i rioni centro-periferici della città.Madonnella, grande quartiere innalzato durante il fascismo, sito a Sud-Est del centro, è il tipico esempio diarchitettura ed urbanisticafascista. Quasi tutta la zona centrale del lungomare (ad eccezione del centro storico) è dello stesso periodo (anni venti e trenta del '900) ed è caratterizzata da palazzi pubblici (scuole, caserme, palazzi per uffici, ecc.) instile littorio (proprio del fascismo).
Gli altri rioni centro-periferici, dovuti allo sviluppo demografico ed economico del dopoguerra, sono caratterizzati da una maglia quadrilatera meno regolare del murattiano e hanno arredi urbani propri delrazionalismonovecentesco: da nord-ovest a sud,San Girolamo,Fesca,Libertà,Marconi,Carrassi,San Pasquale,Picone,Japigia ePoggiofranco, che si distingue per essere tra i più ricchi e moderni quartieri di Bari.
A corona del centro della città e più distanziate da esso, nell'ordine di 5–10 km ci sono poi, nelle direzioni Nord-Ovest, Sud e Sud-Est le cosiddette ex-frazioni, altri sei quartieri con fisionomia urbanistica più autonoma rispetto a Bari città: si tratta di (da nord a sud-est)Santo Spirito,Palese Macchie,Carbonara di Bari,Ceglie del Campo,Loseto eTorre a Mare.
In direzione Ovest e in una posizione intermedia fra il centro-periferia e le ex-frazioni c'è il quartiere San Paolo, un grande agglomerato urbano, edificato a partire dagli anni cinquanta del '900 nell'ambito dell'edilizia economica e popolare; esso viene considerato a tutti gli effetti un'appendice del centro di Bari, in quanto fin dal principio fu abitato da molti baresi. La zona industriale è posta più ad Ovest, al confine fra il territorio comunale di Bari e quello diModugno ed è condivisa dai due comuni. Osservando Bari dall'alto, si nota come sia stata urbanizzata in blocco da Nord a Sud e più distaccata verso Est ed Ovest (ci sono grandi spazi vuoti fra Japigia e San Pasquale e fra Picone e i quartieri a Nord-Ovest).
I comuni della provinciaValenzano,Triggiano eModugno, confinanti con il capoluogo, vengono spesso considerati, orientativamente, parte integrante di esso (anche considerando i molteplici rapporti, soprattutto economici, che stringono con Bari). Ad oggi l'area metropolitana di Bari si estende su una superficie territoriale di2269,74 km² e conta circa 1 milione di abitanti[102].
LaFerrovia Adriatica separa il centro dai quartieri centro-periferici meridionali; affiancata a questa corre via Capruzzi (importantestrada urbana di scorrimento), da cui si diramano altre importanti strade (tra queste le vieDe Gasperi eGiulio Petroni, che dopo aver attraversato Carrassi e S. Pasquale raggiungono infineCarbonara).
CorsoVittorio Emanuele II (nato nel1813 grazie all'abbattimento delle vecchie mura urbiche) è la strada divisoria fra il centro storico e il murattiano; su esso s'affacciano le sedi delle principali istituzioni comunali (Municipio, Palazzo dellaPrefettura), ilTeatro Piccinni ed altri storici palazzi. CorsoCavour, dall'incrocio con C.so Vitt. Em.le (nei pressi del centro storico), fiancheggia ad est tutto il centro e attraversando con un ponte la Ferrovia, s'innesta in viale Unità d'Italia (grande via del quartiere San Pasquale).
Viale Japigia-Gentile, a Est, è un prolungamento di via Capruzzi e attraversa tutto il quartiere Japigia, per poi immettersi nellastatale 16. Proprio la 16 svolge un importantissimo ruolo di collegamento e smistamento del traffico, favorendo l'ingresso nelle diverse zone periferiche della città e nei comuni (fungendo quindi da "Tangenziale di Bari").[103]
Il lungomare (opera completata durante il fascismo, compresa l'aggiunta della fascia di terreno tra la città vecchia - il centro storico medioevale - ed il mare, prima non carrabile) attraversa buona parte della città, connettendo le zone San Girolamo e San Giorgio.
I quattro grandiospedali pubblici sono il Policlinico (costruito durante il Fascismo) aPicone, il presidio ospedaliero del quartiere San Paolo, l'ospedale Di Venere a Carbonara e l'Istituto pediatrico Giovanni XXIII a San Pasquale, adiacente alla viaAmendola.
Da annotare la presenza dei quattro, storici mercati popolari della città: "Nicolai" (q.re Libertà), "Montegrappa" (Carrassi), "Japigia", "Mazzini" (Marconi), che prendono nome dalle vie o dalle zone (come nel caso del mercato di Japigia) in cui fino a circa dieci anni fa venivano allestiti un giorno alla settimana (con conseguente chiusura di quelle strade al traffico automobilistico). Ora hanno sede in spazi coperti, costruiti o adeguati a tale uso, nelle vicinanze delle locazioni precedenti.
In questi anni il Comune di Bari si sta dotando di un nuovoPiano Urbanistico Generale, il cui "Documento Programmatico Preliminare" (DPP) è stato approvato dallaGiunta Comunale nel 2009 e dalConsiglio Comunale nel 2011; questo Piano sostituirà il precedenteP.R.G., realizzato dall'architettoLudovico Quaroni nel 1965 (a riprendere il precedente piano Calzabini-Piacentini, del1952) e attuato a partire dal 1979.[104] Il nuovo Piano Urbanistico mira a riqualificare il territorio comunale soprattutto nelle periferie, nel settore ambientale, nella razionalizzazione del settore dei trasporti e nella riconnessione delle "smagliature" venutesi a creare nel tempo nel tessuto urbano.[104][105][106]
Il territorio del comune di Bari è suddiviso amministrativamente in cinque municipi, che nel 2014 hanno sostituito le vecchie circoscrizioni in vista dell'istituzione dellacittà metropolitana.[107][108]
Antico centro marinaro, Bari ha sempre avuto una spiccata vocazione mercantile che l'ha resa un importante centro di commerci, oggi il secondo del meridione. Proprio i commercianti hanno decretato la fortuna della città moderna: a loro è dovuta la costruzione dell'imponente edificio della Camera di Commercio, del teatro Petruzzelli e di molti dei principali edifici storici del centro murattiano.
Nel2024 il tasso di disoccupazione si è attestato al di sotto del 5.1%, dato significativamente inferiore rispetto alla media del resto dell'Italia.
Ben sviluppata è anche l'agricoltura:vigneti,oliveti,mandorleti efrutteti sono le principali colture, a complemento delle quali sono sortioleifici e stabilimenti enologici e conservieri. Attivissimo il commercio di prodotti agricoli, favorito dalla specializzazione delle colture (pomodori,carciofi,cetrioli,uva da tavola,pere,ciliegie efichi), che determina una forte corrente di esportazione.
Molto sviluppato è anche il commercio delpesce per il quale è attivo un mercato ittico all'ingrosso.
L'industria è da sempre trainante e si sviluppa nei comparti alimentare, chimico, petrolchimico, tessile, del legno e, soprattutto, meccanico. Nel settore alimentare operano le aziende di caffè comeSaicaf e Bristol Battista. Nella meccanica operano aziende comeMagneti Marelli,Baker Hughes,Bosch e dello stabilimento Magna PT (in passato di proprietà dellaGetrag): Bari ospita il principale distretto industriale tedesco in Italia.[109]
Alla fine deglianni ottanta nel centroElasis fu sviluppato per laFIAT il noto sistemacommon rail, ceduto poi allaBosch. L'area industriale si è progressivamente spostata all'esterno della città, ed è oggi ospitata fra i comuni di Bari eModugno, con propaggini verso i comuni diPalo eBitonto. L'avvio alla saturazione dell'area ha inoltre favorito, nell'ultimo decennio, la crescita del comparto industriale diMolfetta.
Nel1987 la congestione del centro cittadino ha spinto un imprenditore locale, Giuseppe Degennaro, a costruire nei pressi della città un centro integrato direzionale e commerciale all'ingrosso: oggiil Baricentro, alle porte del comune diCasamassima, è ancora uno dei più grandi centri commerciali d'Europa.
I servizi costituiscono uno dei settori più vivaci dell'economia, con aziende comeDeloitte,Accenture, Atos,Pirelli e IBM. Con l'avvento dell'apertura delle suddette multinazionali, si è assistito all'aumento della spesa per la ricerca e per lo sviluppo, prima di allora abbastanza limitata.
A garantire e promuovere lo sviluppo economico di Bari e provincia c'è laCamera di Commercio di Bari,[110] un ente autonomo che svolge funzioni di interesse generale per il sistema delle imprese promuovendo e curandone lo sviluppo nell'ambito delle economie locali.
Da Bari passa anche laStrada statale 16 Adriatica, che tra le uscite diBari Japigia eFiera del Levante-Porto di Bari acquista le caratteristiche disuperstrada, con tre corsie per senso di marcia, e funge datangenziale: questa serve sia il traffico di transito che di distribuzione, e l'Anas investe ogni anno cifre notevoli per la manutenzione dell'arteria, che è fondamentale per i collegamenti con ilporto. Verso sud laSS 16 raggiungeBrindisi eLecce, e verso nord costituisce una valida alternativa all'A14 fino aFoggia.
Per il decongestionamento del traffico è prevista la realizzazione del terminale dell'asse di collegamento Nord-Sud[111] (dalporto allatangenziale)[112], dell'asse Est-Ovest (dalla strada provinciale 236 a via Giulio Petroni) e il completamento della strada di scorrimento Terza Mediana Bis, una sorta di tangenziale interna, tra lo svincolo autostradale Bari Nord e corso Trieste. L'asse viario di progetto dovrà assorbire e drenare una considerevole parte di traffico a differente provenienza e viabilità e precisamente: traffico extraurbano riveniente dall'A14, dall'A16, dallaStrada statale 16 Adriatica, dallaStrada statale 379 Egnazia e delle Terme di Torre Canne, dallaStrada statale 613 Brindisi-Lecce, dallaSS 100, dallaSP 231, dallaSS 96, dallaSP 236 e dalle ulteriori strade provinciali a sud (Strade statali ET14 ed ET15), dirette nella fascia urbana compresa fra la rete ferroviaria e latangenziale.
È inoltre in previsione una nuova variante della strada statale 16 per la parte centro sud, con sei svincoli.
Fermata San Gabriele del servizio ferroviario metropolitano
Nell'area urbana i servizi ferroviari sono organizzati su sei linee convergenti nella stazione di Bari Centrale, gestite da quattro diversi operatori, che costituiscono ilservizio ferroviario metropolitano.
Il 20 luglio2013 è entrata in servizio la linea 2 delservizio ferroviario metropolitano che collega l'aeroporto alla stazione centrale ed alla rete ferroviaria nazionale.[114]
Entro il2027 sarà completata la linea AV/ACNapoli - Bari, collegando la Puglia al sistema AV italiano e al Corridoio Scandinavia - Mediterraneo della rete Trans European Network.[115] La città è sede del segretariato per ilCorridoio pan-europeo 8.
Ilporto di Bari è tradizionalmente considerato porta tra l'Europa, lapenisola balcanica e ilMedio Oriente. È uno scalo polivalente in grado di rispondere a tutte le esigenze operative. Fra i principali delmare Adriatico, il porto di Bari nel2007 ha movimentato 1,8 milioni di passeggeri, dei quali circa 350 000 croceristi.
L'Interporto Regionale della Puglia è situato alla periferia nord-ovest della città, a breve distanza dallo svincolo autostradale e dall'aeroporto, ed è collegato con l'area portuale, mediante il passante nord-sud, e con la rete ferroviaria, mediante un attrezzato terminal ferroviario. Costituisce il più importante centro logistico multimodale di scambi commerciali della Regione Puglia, e tra la regione stessa e i vicini paesi del bacino mediterraneo, e quelli del Nord Europa per via marittima.[116]
La città dispone di una rete di 38 linee urbane, gestita dalla societàAMTAB,[117] più alcune linee complementari, quali quelle scolastiche e riservate ai disabili.
L'amministrazione comunale aveva inoltre deliberato la ricostruzione di unalinea filoviaria lunga14 km per la quale è previsto l'impiego di quattro filobus prodotti acquistati alla fine degli anni novanta e altri tre di nuova costruzione.
Sino al1987 la città disponeva di quattro linee filoviarie per un totale di15,4 km. La reintroduzione dei filobus era prevista nel 1992. L'appalto venne vinto ma si aprì un contenzioso tra l'azienda e il comune e i lavori non vennero portati a termine. Inoltre una nuova normativa europea impose un sistema di alimentazione per le linee filoviarie diverso da quello realizzato a Bari e i lavori furono definitivamente bloccati.[118]
Bari è all'avanguardia per la mobilità ecosostenibile ed in particolare per lepiste ciclabili. Agli attuali numerosipercorsi ciclabili disponibili che hanno una lunghezza complessiva superiore a200 km si aggiungeranno nel prossimo futuro altri400 km che collegheranno i 41 comuni della Città Metropolitana di Bari (Biciplan Metropolitano - Piano Metropolitano della Mobilità Ciclistica).
Nelciclismo, Bari è stata sede della partenza delGiro d'Italia nell'edizione del1990[130], e in totale la città è statasede di tappa della "Corsa Rosa" in trentanove occasioni (venti partenze e diciannove arrivi).[130] Pertanto, Bari si colloca all'undicesimo posto nella classifica delle sedi di tappa più ricorrenti nella storia della corsa.[131]
^ Giuseppe Gioia, Gaetano Mele e Francesco Signorile,PER NON DIMENTICARE - DIZIONARIO Barese / Italiano Italiano / Barese, WIP Edizioni, luglio 2020, p. 499.
^Regio decreto30 marzo 1931, n. 392, in materia di "Autorizzazione al comune di Bari delle Puglie a cambiare la propria denominazione in quella di «Bari»"
^Cfr.AE2008, 00416. Datata attorno al160-180, attesta un decretodecurionale con cui venne riconosciuto alliberto Lucio Gellio Primigenio, come merito per aver salvato da una potenziale carestia il popolo, un posto in teatro e una statua.
^ Ministero per i beni e le attività culturali,Archivi di biblioteche: per la storia delle biblioteche pubbliche statali, Roma, Ed. di Storia e Letteratura, 2002, pp. 15-20.
^Don Francesco Preite -Direttore della Casa SalesianaDon Giuseppe Ruppi Bibliotecario - Presidente Laoratorio don Bosco oggiDon Giuseppe Morante - Vice BibliotecarioDr. Roberto Errico - Funzionario di Biblioteca Segretario Generale Laboratorio don Bosco oggiOrari di apertura: dal lunedì al venerdì 09:00/13:00 - 14:00/19:00 Indirizzo: Via Martiri D'Otranto, 69, 70123 BariInfo 0805750186 - 0805750198Per accedere basta un documento di riconoscimento.
^Alla Polifonica si deve la prima esecuzione in Italia, nel1930, al teatro Piccinni di Bari, dellaFantasia per pianoforte, coro e orchestra diBeethoven.
In neretto icapoluoghi di regione, in corsivo lecittà metropolitane. (1): lo statuto dell'Emilia-Romagna indica lacittà metropolitana di Bologna come capoluogo della regione.