Labandiera francese (infrancesedrapeau français odrapeau tricolore, "bandiera tricolore") è composta da tre bande verticali di pari dimensioni i cui colori sono, partendo dall'asta,blu,bianco erosso.
Emblema nazionale dellaQuinta Repubblica, la bandiera è nata, sotto laRivoluzione francese, dall'unione dei colori della città diParigi (blu e rosso) e del colore della casata deiBorbone (bianco); negli anni a venire, con la caduta definitiva del sistema monarchico inFrancia, il colore bianco venne attribuito aGiovanna d'Arco. Il blu era anche contenuto in epoca medievale e nella prima età moderna all'interno dello stemma reale. Oggi la bandiera è esposta su tutti gli edifici pubblici.
Nei primi anni dellaRivoluzione francese, i tre colori sono stati usati per la prima volta nella forma di una bandiera.
Nel luglio1789, poco prima dellapresa della Bastiglia, che avvenne il giorno 14 dello stesso mese, una grande agitazione regna aParigi. Una milizia è stata costituita, essa porta un segno distintivo, una coccarda a due colori composta dagli antichi colori diParigi: il blu e il rosso. Il 17 luglio 1789Luigi XVI si recò aParigi per incontrare la nuovaGuardia nazionale: essa indossava una coccarda blu e rossa, alla quale sembra che ilmarchese di La Fayette, comandante della Guardia, avesse fatto aggiungere ilreale bianco.[1] Nacque così lacoccarda francese tricolore.
Durante laPrima Repubblica francese, la legge del 15 febbraio1794 rende la bandiera tricolore il vessillo nazionale, con l'indicazione, sulla base delle raccomandazioni del pittoreJacques Louis David, del fatto che il blu deve essere collegato all'hampe (la configurazione originale prevedeva il rosso sul lato dell'asta).[1]
IlXIX secolo ha visto l'avvicendarsi del biancoreale ai tre colori ereditati dallaRivoluzione francese. Labandiera bianca è stata usata durante laRestaurazione francese: ilTricolore venne rimpiazzato dallo stendardo reale, bianco con i gigli, in uso prima della rivoluzione; maLuigi Filippo di Francia, il "re-cittadino", ripristina la bandiera tricolore e impone il superamento delgallo gallico.[1]
Durante laRivoluzione del1848, se la bandiera è stata adottata dal governo provvisorio, la bandiera rossa fu sventolata dal popolo sulle barricate come un segno di rivolta.[1]
Sotto laTerza Repubblica, progressivamente ci fu consenso intorno ai tre colori. A partire dal1880, le bandiere di rinuncia agli eserciti durante lacelebrazione del 14 luglio è un grande momento di esaltazione del sentimento patriottico.[1]
Prima della rivoluzione francese, la bandiera di fatto delRegno di Francia era il dizionario bianco della marina da guerra (XVII secolo - 1790); il drappo bianco era utilizzato anche sulle navi in presenza del re, mentre in presenza di membri della famiglia reale si utilizzava un drappo bianco disseminato di gigli d'oro, con lo stemma reale, gigli in campo blu. Prima ancora si utilizzavano, in epoca medievale e fino al XVI secolo, bandiere blu con i gigli d'oro.
Le costituzioni del 1946 e 1958 (articolo 2) hanno reso iltricolore la bandiera nazionale della Repubblica francese.[2] Oggi, la bandiera francese può essere vista su tutti gli edifici pubblici. È utilizzata in occasione delle commemorazioni nazionali e gli onori le sono resi secondo un cerimoniale molto preciso. Quando ilpresidente francese parla in pubblico, la bandiera francese è spesso dietro di lui. A seconda delle circostanze, vi è anche labandiera dell'Unione europea o la bandiera di un altro paese.[1]
La bandieratelevisiva con la banda bianca più stretta delle altre due
Una legge del 27piovosoanno II – 15 febbraio 1794 – disponeva che la bandiera aveva «tre bande uguali disposte verticalmente»; questa disposizione è poi ripresa nell'articolo 2 dellaCostituzione francese del 1946 che riporta che la «bandiera nazionale ha tre bande verticali di uguali dimensioni»; laCostituzione francese del 1958 non precisa le dimensioni delle bande; le disposizioni precedenti sono quindi considerate sempre valide e non modificate.[3]
Nella marina, le proporzioni delle bande sono diverse, la legge del 27pluviôsean II, disponeva che lebandiere di bompresso e le bandiere ordinarie di poppa dovevano osservare l'«uso stabilito» e che lafiamma doveva avere la proporzioni: 1/5 blu, 1/5 bianco e 3/5 rosso; nelXIX secolo le proporzioni sono state fissate: per la bandiera navale: blu 30%, bianco 33%, rosso 37%; e per la fiamma: blu 20%, bianco 20% e rosso 60%.[3]
Spesso, in caso di riprese televisive o discorsi del presidente della Repubblica o altre occasioni nelle quali la bandiera è inquadrata, si usa una particolare bandiera nella quale la banda bianca è più stretta delle altre due, per evitare che nelle immagini si veda solo la parte bianca della bandiera.
Confronto di tonalità tra la bandiera in uso dal giugno 1976 al 12 luglio 2020 (i colori sono più chiari) e la bandiera originale dellaRivoluzione, utilizzata dal 5 ottobre 1958 al giugno 1976 ed attualmente dal 13 luglio 2020 (i colori sono più scuri)
Nonostante tutte le leggi definiscano i colori della bandiera francese (blu, bianco e rosso), esse non ne precisano le sfumature; tuttavia delle consuetudini sono state prese e istituite per le bandiere ufficiali. I colori della bandiera navale sono più scuri della bandieraa terra.
«IlPresidente della Repubblica franceseValéry Giscard d'Estaing ha modificato la sfumatura delblu nel giugno1976 al fine di renderla più "lisibile" o più "telegenica" (approssimativamentePantone 286C), contemporaneamente ilrosso diventava più vivo (approssimativamentePantone 185C)».[4] Il13 luglio2020, il presidenteEmmanuel Macron, incoraggiato da Arnaud Jolens, direttore operativo dell'Eliseo, ha deciso di riportare il blu ed il rosso alle tonalità originali del1794. Tuttavia finora il presidente non ha effettuato una disposizione ufficiale del cambio nel pantone pur utilizzandode facto il tricolore precedente al 1976 (con ilblu marino al posto delblu cobalto) nelle cerimonie dell'Eliseo.
L'«Album des pavillons nationaux et marques distinctives», edito dalloSHOM, indica che i colori ufficiali della bandiera francese sono ilbleu sombre e ilrouge vif; più precisamente "Blu:Pantone 282c eCMYK 100.70.0.50" e "Rosso:Pantone 186c eCMYK 0.80.90.5".[5]
Il sitoFrance Diplomatie riporta(va) i seguenti colori: PANTONE Reflex Blue e PANTONE Red 032, rispettivamente RGB(0,85,164) e RGB(239,65,53), rispettivamente CMYK(100,80,0,0) e CMYK(0,100,100,0).[6]
Le tabelle seguenti riportano le diverse combinazioni dei colori; da notare che le conversioni indicate daSHOM eFrance Diplomatie sono approssimate, in grassetto sono quindi indicati i codici colore sopracitati e le loro più precise conversioni.
IlpresidenteValéry Giscard d'Estaing ha modificato la sfumatura delblu nel giugno1976 al fine di renderla più "lisibile" o più "telegenica". Il13 luglio2020, il presidenteEmmanuel Macron, incoraggiato da Arnaud Jolens, direttore operativo dell'Eliseo, ha deciso di riportare il blu ed il rosso alle tonalità originali del1794. Non è mai, tuttavia, stato imposto un obbligo di modifica della tonalità di colore agli edifici pubblici, dunque entrambe le bandiere sono considerate ufficiali.
Ledipendenze d'oltremare della Francia hanno come unica bandiera ufficiale la bandiera francese, essendo delle regioni d'oltremare; tuttavia, come per le regionimetropolitane anche quelle d'oltremare hanno una propria bandieralocale oregionale (a volteufficiale a voltenon ufficiale), che spesso, a torto, viene indicata come "bandiera nazionale", cosa che rappresenta un nonsenso visto che si tratta diregioni ecollettività e non dinazioni.
Secondo laSociété française de vexillologie, le bandiere d'oltremare sono:[14]
«None of the flags reported in this section can be seen anywhere on the island. The local political leaders never seen them nor heard about them. The coat of arms is widely used by the municipality of Saint-Martin on letterheads and official documents, but not on a flag.»
(FR) Hervé Pinoteau,Le chaos français et ses signes : étude sur la symbolique de l'État français depuis La Révolution de 1789, La Roche-Rigault, Presses Sainte-Radegonde, 1998,ISBN2-908571-17-X,bnf:36986816 .
(FR) Hervé Pinoteau,La symbolique royale française : Ve-XVIIIe siècles, La Roche-Rigault, Presses Sainte-Radegonde, 2004,ISBN2-908571-36-6,bnf:39180324 .