Quasi tutte le moderne bananepartenocarpiche utilizzate a scopo alimentare provengono dalle specieMusa acuminata eMusa balbisiana. Ilnome scientifico delle banane èMusa acuminata,Musa balbisiana o l'ibridoMusa acuminata × balbisiana, a seconda della costituzione del loro genoma. I vecchi nomi scientificiMusa sapientum eMusa paradisiaca non sono più in uso.
Nella cultura popolare e nelcommercio con "banana" di solito si riferisce alle banane utilizzate come frutta, mentre lecultivar di Musa con frutti più duri e ricchi d'amido vengono talvolta chiamate "platani" che si consumano cotti come verdure, un prestito dello spagnoloplátano. Questa distinzione tuttavia è puramente arbitraria; le paroleplatano ebanana sono spesso intercambiabili quando il tipo di frutto è desumibile dal contesto. InItalia possono sopravvivere alcunecultivar di banana. In particolare la cultivarcomune di Sicilia è abbastanza rustica inSicilia, dove riesce a portare a maturazione i frutti.[3] Stessa cosa accade in la Sardegna, dove da anni si coltivano banane.[4]
Non si conosce con certezza l'etimologia del sostantivo "banana", che secondo alcune fonti potrebbe essere collegabile al termineportoghese del frutto, anche se altri propendono per una lingua dell'Africa occidentale subsahariana, forse dalla parola dellalingua wolofbanaana.[5]
La pianta di banana è la più grande pianta erbacea dotata di fiore.[8] Le piante sono generalmente alte e robuste e spesso sono scambiate peralberi ma il lorofusto principale è in effetti uno pseudofusto che cresce fino a 6-7 metri a partire da un bulbo-tubero. Ogni pseudofusto può produrre un singolo casco di banane. Dopo la fruttificazione lo pseudofusto muore mapolloni laterali possono svilupparsi. Molte varietà di banane sono perenni.
Le foglie sono disposte a spirale e possono crescere fino a 2,7 metri di lunghezza e 60 centimetri di larghezza.[9] Sono facilmente lacerate dal vento, col risultato di apparire spesso sfrangiate.[10]
Infiorescenza di banana; si osservano le brattee (rosse) i fiori (gialli) e le future banane (verdi)
Ogni pseudofusto generalmente produce una singolainfiorescenza, nota anche comecuore di banana (qualche volta ne vengono prodotte più di una; una pianta eccezionale nelleFilippine ne ha prodotte cinque).[11] L'infiorescenza contiene moltebrattee (a volte chiamate scorrettamente petali) tra le proprie file di fiori. I fiori femminili (che possono svilupparsi in frutti) appaiono in file più in alto sul fusto, rispetto a dove spunteranno i fiori maschili. L'ovario è infero, significa quindi che i piccoli petali e le altre parti del fiore sono situate in cima all'ovario.
I frutti di banana si sviluppano dal cuore di banana, in una grande massa pendula, fatta di file di frutti(chiamatemani)[senza fonte], con fino a 20 frutti per fila. La massa dei frutti è nota comecasco, comprendendo 3–20 mani, e può pesare 30–50 kg. I singoli frutti maturano con il fiore rivolto verso l'alto, non verso il basso.
I frutti singoli di banana (noti anche come bananeo dita[senza fonte]) pesano in media 125 grammi, dei quali circa il 75% èacqua e il 25%sostanza secca. Sono costituiti da uno strato protettivo esterno (una buccia o pelle) con numerosi lunghi e sottili fili (ilfloema), che corrono lungo tutta la lunghezza tra la buccia e la parte interna commestibile. La parte interna della comune varietà di banane da dessert si divide facilmente lungo la sua lunghezza in tre parti distinte che corrispondono alle parti interne dei trecarpelli.
Il frutto è stato rappresentato come unabacca cuoiosa.[12] Nelle varietà coltivate i semi sono piccoli fino quasi al punto della non esistenza; i loro resti sono piccoli puntini neri all'interno del frutto.
Due banane conpera emela. Le piccole macchie marroni sulla buccia mostrano che questi due frutti sono a uno stadio perfetto di maturazione e ideali per il consumo.
Il sapore e la struttura di molti tipi di banane sono influenzati dalla temperatura a cui maturano, e dal grado di maturazione: i frutti fatti maturare per più tempo e a temperature maggiori avranno minore consistenza e saranno più dolci rispetto a quelli più acerbi e cresciuti in ambiente più rigido o ventilato, che saranno quindi più turgidi e meno saporiti. Il colore della polpa evolve dal verde verso il giallo e, in avanzato stato di maturazione, tende a manifestare chiazze marroni corrispondenti ad accumuli di zuccheri. Il livello di maturazione è visibile anche dal colore della buccia: tendente al verde nelle banane acerbe, al giallo scuro con piccole chiazze marroni in quelle molto mature, al giallo acceso nelle altre (quelle di maggior diffusione in ambito commerciale).
Le banane maturano generalmente nella stagione primaverile/estiva del luogo in cui si trovano (l'emisfero meridionale). È nota la tendenza di questo frutto a maturare anche dopo essere stato colto dalla pianta: questo processo è dovuto all'emissione dietilene da parte della banana stessa e caratterizza in generale tutti i cosiddettifrutti climaterici (anche se nel caso della banana il fenomeno è particolarmente marcato). Il fenomeno è accelerato dalle temperature elevate, che influiscono sulla maggiore produzione di etilene, dalla ridotta ventilazione e dalla presenza di altri frutti climaterici, quali mele, pomodori o altre banane, nelle vicinanze. In alcuni processi industriali, le banane vengono messe in ambiente non ventilato e a contatto con etilene prodotto artificialmente proprio per velocizzare la maturazione e ottenere così frutti più dolci in minor tempo.
Le banane sono naturalmente lievemente radioattive,[13] più di quanto lo siano generalmente gli altri frutti, a causa del loro alto contenuto dipotassio, e di conseguenza del relativamente abbondante contenuto dipotassio-40, che si trova naturalmente mischiato col potassio.[14] Qualche volta ci si riferisce alladose equivalente a una banana di radiazione per far comprendere i livelli di rischio della radioattività.[15]
Frutto di banana selvatica: sono visibili i numerosi semi
Il genereMusa è situato nella famiglia delleMusaceae. Laclassificazione APG II, del 2003 (non modificata rispetto a quella del 1998), assegna leMusaceae all'ordine delleZingiberales. Il genere contiene molte specie; diverse producono frutti commestibili, mentre altre sono coltivate come piante ornamentali.[16]
La classificazione delle banane è stata a lungo un problema per i tassonomi a causa del modo in cui Linneo originariamente classificò le banane in due specie (basandosi principalmente sulla loro modalità di consumo):Musa sapientum per le banane utilizzate come frutta eMusa paradisiaca per i platani. Comunque questa classificazione semplicistica si è mostrata inadeguata per gestire l'ampio numero di cultivar (gran parte delle qualisinonimi) che esistono nel centro di diversità delle banane, ilSud-est asiatico.[17]
Ernest Cheesman per primo scoprì cheMusa sapientum eMusa paradisiaca, descritte da Linneo, erano in effetti cultivar e discendenti di due specie selvatiche dotate di semi,Musa acuminata eMusa balbisiana, entrambe descritte daLuigi Colla.[18] Egli propose l'abolizione delle due specie istituite da Linneo per permettere la riclassificazione delle banane in base a tre cultivar distinte morfologicamente - quelle che mostravano principalmente caratteristiche diMusa balbisiana, quelle che mostravano principalmente le caratteristiche botaniche diMusa acuminata, e quelle con caratteristiche di entrambe.[17]
I ricercatoriNorman Simmonds eKen Shepherd nel 1955 proposero il sistema nomenclaturale basato sul genoma. Questo sistema elimina praticamente tutte le difficoltà e le incoerenze del sistema nomenclaturale basato suMusa sapientum eMusa paradisiaca. Nonostante questo,Musa paradisiaca è riconosciuto da alcuni ricercatori, cosa che crea confusione.[18][19]
Generalmente la classificazione moderna delle cultivar di banana segue il sistema di Simmond e Shepherd. Inomi botanici accettati per le banana sonoMusa acuminata,Musa balbisiana oMusa acuminata × balbisiana, a seconda del loro retaggio genetico.
Isinonimi riscontrabili che si riferiscono alla vecchia classificazione includono:
Musa × sapientum L.
Musa paradisiaca L.
Musa × paradisiaca L.
Musa paradisiaca L. subsp.Musa sapientum J. G. Baker
Musa rosacea N. J. von Jacquin
Musa violacea J. G. Baker
Musa cliffortiana L.
Musa dacca P. F. Horaninow
Musa rosacea N. J. von Jacquin
Musa × paradisiaca L. subsp.sapientum(L.) C. E. O. Kuntze
Musa × paradisiaca var.dacca (P. F. Horaninow) J. G. Baker ex K. M. Schumann
Per una lista di cultivar classificate col nuovo sistema vedi:Cultivar di banana.
Comparazione tra i due antenati selvatici delle banane nella tabella di Simmonds e Shepherd (1955)
Mentre le banane originarie contenevano molti semi, varietà senza semi etriploidi sono state selezionate per il consumo umano. Queste si propaganoasessualmente dai polloni della pianta. Questi polloni sono chiamatifollower osucker in commercio.
Nelleregioni tropicali questo tipo di frutto è disponibile per tutto l'anno, il che spiega il motivo per cui la quasi totalità delle banane proviene proprio da questi paesi. Nel commercio globale, la più importante varietà di banana coltivata è laCavendish.
A causa della limitata diversità genetica, le banane coltivate inmonocultura sono soggette a varie malattie e attacchi di parassiti come laSigatoka Nera, e nuovi ceppi della malattia diPanama, causata dalfungoFusarium tropical race 4 (TR4)[20].
Lapropagazione vegetativa delle monoculture (essenzialmente dovuta alla mancanza di semi vitali nelle banane commercializzate) ha provocato la diffusione di malattie virali lungo le aree di coltivazione delle banane. Le malattie virali delle banane commercialmente rilevanti includono ibadnavirus che sono responsabili dellamalattia delle righe nere ocercosporiosi. Si pensava che questa malattia derivasse dal DNA di un virus integrato nelgenoma della specieMusa balbisiana, una delle specie selvatiche che ha contribuito a molte delle specie coltivate nel ventunesimo secolo. La malattia dalle righe nere della banana può presentare vari sintomi, oppure può averne pochi o addirittura nessuno sulla pianta di banana infettata se sono curate e trattate con abbondante fertilizzante. IlBanana Bunchy Top Virus (BBTV) è il virus più distruttivo inAsia e ci sono solamente due metodi per controllarlo: sradicamento delle piante infette e controllo degliafidi vettori che diffondono l'infezione.
Le banane contengono circa il 75% di acqua, il 23% dicarboidrati, l'1% diproteine, lo 0,3% digrassi, e il 2,6% difibra alimentare (questi valori variano a seconda delle diverse coltivazioni di banane, del grado di maturazione e delle condizioni di crescita).
La polpa della banana, essendo ricca di provitamina A,vitamina B1,vitamina B2,vitamina C,vitamina PP, e, seppur in misura minore, divitamina E, di sali minerali (calcio,fosforo,ferro epotassio) e dicarboidrati, ha proprietà nutrienti, ri-mineralizzanti e stimolanti per la pelle. La banana contiene anche lavitamina B6, che favorisce il metabolismo delleproteine. È opinione comune che la banana sia un cibo particolarmente ricco dipotassio. In realtà, il contenuto medio di potassio nella banana è di circa 350 mg per ogni 100 g di parte edibile,[21] molto inferiore, ad esempio, ai 570 mg[22] di unapatata lessa o al forno.
La banana Cavendish, la più coltivata e consumata in tutto il pianeta, pecca di scarsa diversità genetica che la rende estremamente vulnerabile ad aggressive malattie che potrebbero portarla all'estinzione in breve tempo. Le principali minacce attuali:
Malattia di Panama, causata da funghi terricoli, che cancellò la varietàGros Michel (Big Mike) negli anni cinquanta.
Sigatoka Nera, un'altra malattia provocata da funghi che ha raggiunto le proporzioni di un'epidemia mondiale.
Una nuova variante patogena,razza tropicale 4, affligge le coltivazioni di Cavendish nel Sud-est asiatico ed è per questo alla radice dei problemi riguardanti i commerci di esportazione. La diffusione dellarazza tropicale 4 inAmerica potrebbe avvenire se gli insetti cosiddettisucchiatori di banane infette vi sbarcassero oppure se del terreno infestato fosse trasportato dall'Asia; entrambe le cose sono strettamente proibite sia nei paesi produttori sia in quelli esportatori.
La varietàGros Michel (Big Mike) è stata una delle prime a essere coltivata massicciamente. Come già detto, fu cancellata dalla malattia di Panama neglianni cinquanta. LaGros Michel era molto adatta a essere esportata nei paesi extra tropicali. Maggiore cura è richiesta per il trasporto dellaCavendish.[20]
Recenti prove archeologiche e paleoambientali nelle paludi del Kuk, nellaProvincia degli Altopiani Occidentali dellaPapua Nuova Guinea suggeriscono che la coltivazione della banana risalga almeno al5000 a.C. e forse anche all'8000 a.C. Ciò farebbe degli altopiani della Nuova Guinea il luogo in cui il banano fu domesticato. È probabile che altre specie di banani selvatici siano stati domesticati successivamente in altre zone dell'Asia sud-orientale.
Oltre ai frutti, nellacucina indiana delBengala e delKerala si usano i fiori del banano, crudi o cotti. Negli stessi paesi e anche inBirmania si usa pure il cuore tenero del tronco del banano.
Un altro modo per consumare il frutto è l'essiccazione. Le banane essiccate hanno un colore marrone scuro e un sapore tipico e intenso.
Le banane sono state anche usate per produrremarmellate, mentre, al contrario di altri frutti, le banane sono state usate solodi recente[da quando?] per prepararesucchi espremute, Infatti, malgrado l'85% di contenuto d'acqua, è stato storicamente difficile estrarre il succo dal frutto perché, quando pressata, la banana diventa semplicemente polpa. Nel 2004, scienziati del "Bhabha Atomic Research Centre" (BARC, inIndia), hanno brevettato una tecnica per estrarre il succo sottoponendo la polpa di banana in un recipiente a una reazione che impiega da 4 a 24 ore.
Le foglie di banana, grandi, flessibili e impermeabili, sono usate comeombrelli e per avvolgere cibi.
La superficie interna della buccia di banana, infine, può essere strofinata sull'irritazione provocata dall'edera del Canada per attenuarne i sintomi. Inoltre, la pelle della banana è stata utilizzata come medicinale per il trattamento dellapsoriasi. È possibile inoltre usare la buccia di banana come lucido per scarpe ecologico.[24]
Le banane sono tra i frutti più consumati al mondo. Tuttavia, i coltivatori di banane ricavano esigui guadagni. Per questa ragione le banane sono disponibili come articoli delcommercio equo in alcuni Stati. La banana ha una storia commerciale che incomincia con la fondazione dellaUnited Fruit Company alla fine del XIX secolo. Per gran parte delXX secolo, le banane e ilcaffè hanno dominato le esportazioni dell'America centrale. Neglianni trenta, le banane e ilcaffè hanno contribuito per il 75% al volume delle esportazioni regionali. Più tardi, nel 1960, i due raccolti hanno realizzato il 67% delle esportazioni della regione. Sebbene i due prodotti crescano nelle stesse regioni, non hanno la tendenza a disturbare il mercato a vicenda. La United Fruit Company basava i suoi affari quasi interamente sul commercio di banane, visto che il commercio di caffè era troppo difficile da controllare. Il terminebanana republic è stato largamente utilizzato per i paesi della regione centro americana, ma in senso strettamente economico è applicabile solo aCosta Rica,Honduras ePanama, che sono state effettivamente repubbliche delle banane, ossia paesi la cui economia è guidata dal commercio delle banane.[25]
Nel 2019Greenpeace ha pubblicato un "Eco Menù" composto da 10 consigli per nutrirsi senza impattare troppo sul pianeta.[26] Al punto 7 si consiglia di evitare il consumo di banane, assieme adavocado,ananas equinoa in quanto coltivati in modo insostenibile a discapito di foreste e diritti umani. Queste pratiche relative alla coltivazione di banane sono state messe in evidenza da una puntata del programma "Indovina chi viene a cena" suRai 3 dove, tra l'altro, si evidenziava anche il massiccio uso di pesticidi sia in fase di coltivazione sia prima del trasporto. Si raccomandava pertanto di lavare la buccia del frutto prima di maneggiarlo.[27]
Nel 2002, sono stati raccolti oltre 68 milioni di tonnellate di banane, di cui 12 milioni di tonnellate sono stati commercializzati nel mondo. Nel 2005 il raccolto è stato di oltre 72 milioni di tonnellate, mentre nel 2014 ha superato la soglia dei 100 milioni, attestandosi a oltre 107 milioni di tonnellate.
In base ai dati dellaFAO relativi alla media del periodo 2000 – 2004, il maggior produttore mondiale di banane è l'India (circa il 23% della produzione mondiale);Brasile,Ecuador,Cina eFilippine producono ciascuno l'8 – 9% della produzione mondiale.
Il commercio mondiale è però dominato (come paesi esportatori) dall'Ecuador (quasi il 30% del totale delle esportazioni), seguito daCosta Rica, Filippine eColombia. In totale questi quattro paesi alimentano circa i 2/3 del totale mondiale delle esportazioni di banane.
I più grandi paesi importatori sono gliStati Uniti e l'Unione europea; quest'ultima, secondo i dati FAO del periodo 1999 – 2003, assorbe il 34% del totale mondiale delle importazioni di banane.
I paesi latino-americani servono principalmente il mercatonordamericano edeuropeo, mentre le Filippine sono il principale fornitore delGiappone.
La rappresentazione di una persona che scivola su unabuccia di banana è stata la materia prima dellacommedia per generazioni, specie di quellaslapstick. In realtà è stato ampiamente dimostrato che la buccia di banana non è particolarmente sdrucciolevole,[29] soprattutto grazie a una ricerca effettuata nel 2011 da alcuni scienziati giapponesi[30] che valse loro ilPremio Ig Nobel per la fisica nel 2014.[31]
Le banane sono usate anche in senso umoristico comesimbolo fallico (una metafora per ilpene umano data la somiglianza in forma e dimensione).
Neglianni quaranta ecinquanta, unaleggenda metropolitana narrava ditarantole nascoste tra i caschi di banana; un riferimento è presente anche nella canzoneDay-O (Banana Boat Song), canto popolare giamaicano, in cui si parla della presenza della mortale tarantola nascosta nelle banane (Hide the deadly black tarantula). In realtà le tarantole non si nascondono tra le banane, ma esemplari del generePhoneutria hanno questa abitudine; questi ragni autoctoni delle esotiche zone dell'America centrale e meridionale sono molto velenosi e altamente aggressivi.[32]
Un'altra leggenda metropolitana attribuisce proprietàallucinogene a un'ipotetica sostanza chimica, chiamatabananadina, che si otterrebbe essiccando le bucce di banana e si assumerebbe tramite il fumo. Diversamente da tante leggende metropolitane, l'origine di quest'ultima è stata tracciata. Risale a un articolo in un giornale studentesco, ilBerkeley Barb, del marzo 1967, ispirato alla storia del cantanteCountry Joe McDonald. Questa storia è stata portata all'attenzione dell'opinione pubblica più tardi, neglianni ottanta, quando un gruppopunk satirico,The Dead Milkmen, pubblicò una canzone riguardante gli effetti della buccia di banana da fumare. Perfino laFDA aprì un'inchiesta.
NegliStati Uniti d'Americabanana è un termine dispregiativo per indicare una persona di origini asiatiche che ha assimilato interamente lacultura statunitense e non conosce affatto lacultura cinese o quella di altre nazioni dell'Asia meridionale e orientale di cui è originario. Il riferimento implicito alla banana è dovuto alla somiglianza dei due soggetti: "giallo fuori, bianco dentro".[33][34]
In diversi contesti sportivi, il lancio di una banana viene effettuato come gesto provocatorio e razzista nei confronti dei giocatori avversari, in particolare quelli di origine africana.[35][36][37]
^ Michel H. Porcher e Prof. Snow Barlow,Sorting Musa names, suplantnames.unimelb.edu.au, The University of Melbourne, 19 luglio 2002.URL consultato l'11 gennaio 2011.
^abDan Saladino,Mangiare fino all'estinzione, Cap. XXII pag. 178, 2023, trad. Giovanni Garbellini, Einaudi,ISBN 978 8806 25678 4.