Ilbalestriere è un tiratore dibalestra,arma diffusasi inEuropa durante ilmedioevo. Dapprima fu considerata un'arma ingiusta ed immorale, perché data la sua potenza di tiro anche un umile contadino poteva abbattere un nobile in armatura, e fu persino criticata per questo dallaChiesa; successivamente la balestra divenne l'arma da lancio più temuta del Medioevo, prima dell'arrivo dell'arco lungo inglese, durante laguerra dei cent'anni. Tutti gli eserciti cristiani si dotarono di corpi di balestrieri, equipaggiati con armature identiche a quelle della fanteria, e protetti durante le fasi di caricamento da un grandescudo chiamatopavese, retto da un portascudo chiamato pavesaro, in genere un giovane.Era importantissimo considerare il fattore terreno, prima di schierare un corpo di balestrieri: la balestra infatti pur avendo una invidiabile gittata, richiede tempo per essere caricata, ed inoltre il suo tiro è di tipo lineare, e non parabolico, cosa che impediva ai balestrieri di tirare oltre degli ostacoli per colpire un nemico, a differenza dell'arco.
Oltre la celebre scuola francese, furono celebri inItalia ibalestrieri genovesi[1], quellipisani e quellilucchesi soprattutto per il loro contributo allaprima crociata.
Nel corso delXV secolo, si affermò molto anche la scuola dei balestrieri diGubbio e diSansepolcro, che da allora celebrano ilPalio della Balestra.
Si ebbero corpi di balestrieri a piedi e a cavallo. Durante ilRinascimento, i balestrieri a cavallo venivano spesso usati come guardia personale dei Signori locali. Famosi furono i balestrieri a guardia diFederico da Montefeltro: élite della Compagnia Feltria (l'esercito deiMontefeltro), erano cavalieri armati di balestra ed erano chiamati"corazze del Duca". Nelle antichemarine da guerra, i balestrieri formavanola guarnigione militare dellagalea, e in caso di battaglia erano aiutati da tutti gli uomini liberi dai servizi essenziali della nave. In tempo di guerra, ogni galeagenovese doveva imbarcarne almeno quattro, i quali erano esentati dai doveri di bordo.
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