È rimasta iconica la frase da lui pronunciata in un suo discorso: "Quando sento la parola cultura metto mano alla pistola", spesso attribuita erroneamente aGoebbels oGoering.[5] Questa frase fu mutuata da una battuta di un personaggio del drammaSchlageter (prima scena del primo atto) diHanns Johst, che era leggermente diversa: "Quando sento la parola cultura … tolgo la sicura alla miaBrowning" ("Wenn ich Kultur höre … entsichere ich meinen Browning").[6]
Baldur von Schirach nacque a Berlino nel 1907 da padre tedesco direttore di teatro e da madre americana. Sua madre voleva fare di Baldur un musicista, ma a impedire la realizzazione di questo disegno intervenne l'insorgere del movimento nazista nella Germania del primo dopoguerra. Nel 1924 il padre decise di aderire al partito e il giovane Baldur fece lo stesso.
Rapidamente acquistò i favori diAdolf Hitler, che vide in lui l'uomo giusto per la formazione ideologica della nuova gioventù tedesca, e trasferitosi aMonaco per motivi di studio, divenne capo delNationalsozialistischer Deutscher Studentenbund (NSDStB, Unione degli studenti nazionalsocialisti). Il 30 ottobre1931 fu nominato da HitlerReichsjugendführer (capo della gioventù)[1] delloNSDAP. Nel1933, dopo essere stato promosso al grado diGruppenführer delleSA, assunse il comando comeReichsleiter dellaHitler-Jugend, l'organizzazione che fin dall'infanzia inculcava nei giovani tedeschi l'ideale hitleriano dell'ariano.
Nel1932 sposòHenriette Hoffman (figlia del fotografo ufficiale di Hitler -Heinrich Hoffmann - e che si sarebbe confrontata col Führer in persona sulla deportazione degli ebrei), con la quale ebbe tre figli e una figlia e dalla quale avrebbedivorziato nel1950, durante la detenzione in carcere. Nel1934 organizzò lo svolgimento di 287 corsi, nei quali furono impartiti addestramenti relativi alle funzioni di comando a cui parteciparono 12 727 giovani dirigenti della Hitlerjugend e 24 660 Führer delDeutsches Jungvolk. Proclamò il 1936 "anno del giovane popolo tedesco" e dispose che un'intera annata di decenni dovesse entrare nelle file dellaHitlerjugend. Nello stesso anno venne anche nominato Segretario di Stato.
Nel1940, a seguito dello scoppio delsecondo conflitto mondiale, Schirach organizzò l'evacuazione di cinque milioni di bambini dalle principali città tedesche che rischiavano ilbombardamento. Nello stesso anno entrò volontariamente nellaWehrmacht e prestò servizio nellacampagna di Francia, ottenendo la promozione atenente e laCroce di Ferro di seconda classe. Dopo essere stato richiamato dal fronte, il 2 agosto 1940 Schirach cedette il comando dellaHitler-Jugend adArtur Axmann[2] e venne nominato da HitlerGauleiter delReichsgau di Vienna, carica che ricoprì fino al termine del conflitto. Questa carica lo vide coinvolto nel trasferimento di circa 185.000ebrei verso l'Europa orientale nel tragico contesto dell'Olocausto.
Nonostante le critiche da lui rivolte contro il trattamento troppo duro riservato agli ebrei in viaggio verso Est, le proteste riguardo allaNotte dei cristalli (dove proibì l'intervento diretto allaHitler-Jugend) e contro il duro trattamento inflitto alle popolazioni slave, egli non rassegnò mai le dimissioni; tali proteste, però, screditarono il suo operato presso Hitler fin dal1943. Nella città austriaca si occupò anche dei piani di espansione urbanistica dellaGrande Vienna (Gross Wien).
Dopo la resa dellaGermania nel maggio1945 Schirach venne imputato al processo di Norimberga. Durante il processo fu uno dei tre uomini che denunciarono Hitler (gli altri furonoAlbert Speer eHans Frank). Egli affermò di non conoscere nulla riguardo aicampi di sterminio e presentò alcune prove a discarico che mostravano come egli si fosse opposto, presentando un memorandum aMartin Bormann, all'inumano trattamento degli ebrei. Il 1º ottobre1946 Schirach venne riconosciuto colpevole di "crimini contro l'umanità"[4] e condannato a vent'anni di carcere da scontare presso ilcarcere di Spandau. Mentre era in prigione, sua moglie Henriette ottenne la separazione, il 20 luglio1949. Schirach venne rilasciato il 30 settembre1966[7] e si ritirò senza clamore nel sud della Germania, dove pubblicò nel1967 le proprie memorie dal titoloIch glaubte an Hitler (Ho creduto in Hitler). L'8 agosto1974 morì e fu sepolto nel cimitero di Kröv-an-der-Mosel.