Bagno di Gavorrano frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | Gavorrano |
Territorio | |
Coordinate | 42°56′22″N 10°53′18″E42°56′22″N,10°53′18″E (Bagno di Gavorrano) |
Altitudine | 40 m s.l.m. |
Abitanti | 3 451 (2011) |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 58023 |
Prefisso | 0566 |
Fuso orario | UTC+1 |
Nome abitanti | bagnese, bagnesi, bagnaioli[1] |
Cartografia | |
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Bagno di Gavorrano è unafrazione delcomune italiano diGavorrano, nellaprovincia di Grosseto, inToscana.
Il borgo è distante 3 km dal capoluogo comunale, ed è diventato la zona più popolata e più fornita di impianti e servizi.
La frazione è sorta attorno ad un anticobagno termale che la tradizione riferiva ai tempi diNerone e per questo era conosciuto comeBagno di Nerone. Fino aglianni cinquanta era possibile giovarsi delle acque solfuree, che erano raccolte in vasche, visibili in alcune foto d'epoca; successivamente, probabilmente a causa dell'attività estrattiva della miniera, il livello idrostatico si abbassò e le acque termali scomparvero (la scomparsa delle acque avvenne nel luglio del 1955). Infatti la miniera ha ancora delle gallerie allagate che continuamente vengono svuotate grazie alla presenza di impianti di pompaggio, questo per evitare problemi di assesto idrogeologico nella zona.[2][3]
In passato fu località di confine sulla strada che dallaRepubblica di Siena entrava nelPrincipato di Piombino.[4] Si conservano ancora infatti toponimi come "via della Dogana" e "fosso delle Quarandelle" (da "quarantene").
Tra i principali elementi di natura storica, vi sono le costruzioni risalenti alventennio fascista, fra cui i cosiddetti "Palazzi", edificati dall'aziendaMontecatini con progetto attribuibile all'architettoGio Ponti, su cui in parte sono ancora visibilidelle crepe dove un tempo erano affissi[non chiaro] motti inneggianti al regime, e un palazzo vicino che un tempo era sede delPNF.[5]
Altri monumenti sono lachiesa di San Giuseppe artigiano, sede della omonima parrocchia, istituita nel gennaio del1956 con a capo donPierino Gelmini,[6] e la casa del popolo, inaugurata il 23 settembre 1973, alla presenza diPietro Ingrao, grazie al volontariato degli operai della miniera.[7] La borgata di San Guglielmo, costruita all'inizio del Novecento, e posta a sud di Bagno di Gavorrano, fu utilizzata, durante laprima guerra mondiale, come luogo di detenzione dei prigionieri.
Fuori dal paese, nelle campagne poco a nord oltre la strada statale Aurelia, è situata la chiesetta di Sant'Ansano, risalente alXVII secolo e successivamente sconsacrata, che è stata adibita a fienile di una proprietà poderale. Presenta un'abside retta con volta a botte.[8] Nella stessa zona, in aperta campagna, sono situati numerosi edifici rurali, alcuni dei quali di interesse storico-architettonico: si segnalano la Fattoria di Camporotondo, che si presenta come un insieme di casali, tra cui spicca la villa padronale dei primi del Novecento, con caratteristica torre a pianta quadrata sul retro,[9] e la Fattoria del Pelagone, risalente alla metà del XIX secolo, con la grande villa padronale[10] ed il cascinale adibito originariamente astalla.[11]
Quella che segue è l'evoluzione demografica della frazione di Bagno di Gavorrano.
Anno | Abitanti |
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1936 | 266[12] |
1961 | 1 877 |
1981 | 1 950 |
2001 | 3 022 |
2011 | 3 451 |
A Bagno di Gavorrano è situato lostadio Romeo Malservisi-Mario Matteini, impianto sportivo che ha ospitato le partite casalinghe dell'Unione Sportiva Gavorrano, oggi dell'Unione Sportiva Follonica Gavorrano, dalcampionato 2010-2011 militante inLega Pro Seconda Divisione.Mentre durante la stagione 2017-2018 hanno militato nella Serie C Italiana.
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