Il suo territorio abitato fin da tempi lontanissimi, è ricco di testimonianze di frequentazioni umane risalenti all'età del bronzo (1700 a.C.), tesi questa, confermata dall'archeologia dellaciviltà nuragica, nata e sviluppatasi in Sardegna, della quale i Nuraghi che costituiscono le sue vestigia più eloquenti sono considerati come i monumenti megalitici più grandi d'Europa.
Abitata probabilmente dalla tribù dei "Nurensi" o da quella dei "Celsitani del Gennargentu" che nelII secolo d.C. erano al comando dell'Esercito Imperiale Romano, Augustis, nasce urbanisticamente, come “stazzo”, luogo di stazionamento, in epoca romano-augustea lungo la strada che da “Caralis” l'attualeCagliari portava aOlbia passando per “Forum Traiani”, oggi Fordongianus; fu una stazione militare romana contro le irruzioni dei barbaricini, ribelli a Roma e indipendenti, che Roma non riuscì mai a sottomettere del tutto.
Nel medioevo appartenne alGiudicato di Arborea, e fece parte dellacuratoria di Parte Barigadu (Barbariana - Porta di Barbagia).Nel anno1407 la “Curatoria di Austis” fa capo ai comuni diTeti eTiana. Alla caduta del giudicato (1420) passò sotto il dominio aragonese e venne incorporato nella Signoria di Austis, feudo degliAmat. Dal1607 al1807 fece parte della prefettura diSorgono. Nel1839, con la soppressione del sistema feudale, il paese viene riscattato agli Amat per divenire un comune amministrato da un sindaco e da un consiglio comunale.
Nel1845 passa alla prefettura di Busachi, e dal1960 entra a far parte della XIIcomunità montana.
Le prime fonti di censimento ufficiali risalgono al1861 – anno dell'Unità d'Italia – quando Austis contava 668 abitanti, una crescita costante la porta a raggiungere i 1482 nel1961.L'emigrazione deglianni sessanta, verso il Belgio, la Germania e la Francia, ma soprattutto quella degli anni successivi verso la Toscana è causa di un forte spopolamento, che porta a contare nell'anno2017, 816 abitanti.
Lo stemma e il gonfalone del comune di Austis sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 29 ottobre 2012.[5]
«Stemmainquartato: nel primo, di rosso, al serto dialloro, di verde, racchiudente la lettera maiuscola A, d'oro; nel secondo, di verde, algiglio di giardino, reciso, fiorito di due, d'argento; nel terzo, di verde, alle settespighe di grano d'oro, impugnate, legate di rosso; nel quarto, di rosso, al monte all'italiana di sei colli, fondato in punta, d'oro. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo di giallo.
Austis, particolare del costume tradizionale femminile