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Aurora Pro Patria 1919

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Aurora Pro Patria 1919
Calcio
Tigrotti,Biancoblù
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
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Maglietta
Maglietta
Manica destra
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Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
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Maglietta
Maglietta
Manica destra
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Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Terza divisa
Colori socialiBianco,blu
SimboliTigre
InnoChe cos'è
Massimo Tornese
Dati societari
CittàBusto Arsizio
NazioneItalia (bandiera) Italia
ConfederazioneUEFA
FederazioneFIGC
CampionatoSerie C
Fondazione1919
Rifondazione1995
Rifondazione2009
ProprietarioItalia (bandiera) Patrizia Testa
PresidenteItalia (bandiera) Patrizia Testa
AllenatoreItalia (bandiera)Leandro Greco
StadioCarlo Speroni
(5867 posti)
Sito webaurorapropatria1919.com
Palmarès
Titoli nazionali1Scudetto Serie D
Stagione in corso
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L'Aurora Pro Patria 1919 S.r.l., meglio nota comePro Patria, è unasocietà calcisticaitaliana con sede nella città diBusto Arsizio, inprovincia di Varese. Milita inSerie C, la terza divisione delcampionato italiano.

Costituita il 3 giugno 2009 da Antonio e Savino Tesoro in continuità con la fallitaPro Patria Gallaratese G.B. S.r.l.[1], le è subentrata ufficialmente il 26 giugno successivo con l'affiliazione allaFIGC. In tal modo ha ereditato latradizione sportiva iniziata nel1919 con la fondazione della "capostipite"Pro Patria et Libertate.

Tra i club calcistici dellaprovincia di Varese, la Pro Patria vanta il maggior numero di presenze nellamassima divisione nazionale (14 totali, comprese le due annate immediatamente antecedenti la riforma che ha dato il via allaSerie A agirone unico, nel1929-1930), nella quale ha militato per l'ultima volta nel1955-1956. Ha inoltre al suo attivo 19 stagioni complessive inseconda serie, l'ultima delle quali nel1965-1966. Nel suo palmarès annovera infine la vittoria delloScudetto Serie D per l'annata2017-2018.

Storia

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Le origini

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Gli albori della pratica calcistica aBusto Arsizio risalgono al1881, allorché venne fondata laSocietà Ginnastica Pro Patria et Libertate, prestigioso sodalizio polisportivo: fu in tale contesto che tale sport iniziò ad essere praticato, seppur in via non ufficiale. Fu in questa circostanza che venne inoltre adottata per la prima volta la divisa da gioco a fasce biancoblù.[2]

Nei primi anni delNovecento nacque quindi l'Aurora, primo club specificamente dedito alla pratica pedatoria, che nel 1907 disputò le prime partite ufficiali. Nei successivi dieci anni sorsero poi altre squadre, che ebbero però un'esistenza effimera.

A metà della stagione 1912-1913 l’Aurora tentò con decisione di salire inPromozione, ma a fine gennaio la sconfitta fuori casa per 3-0 contro laPro Lissone segnò una battuta d'arresto per tale obiettivo. Il dirigente bustocco Luigi Ferrario aveva tuttavia osservato come il terreno di gioco lissonese apparisse assai più piccolo di quello di Busto Arsizio (ubicato presso via Cesare Battisti) ove l'Aurora giocava le gare interne: la società provvide pertanto a inoltrare un reclamo al Comitato Regionale Lombardo, chiedendo che la partita fosse invalidata in virtù di siffatta irregolarità. Sebbene altre due squadre (ilC.S. Saronnese e laGallaratese) avessero imitato l'esempio dei bustocchi presentando a loro volta un reclamo, il comitato lo rigettò. L'Aurora si rivolse così alla presidenza federale di Torino, che il 20 febbraio1913 mandò un delegato a verificare la situazione: costui, constatando come effettivamente il terreno di gioco non fosse regolamentare, diede mandato alla presidenza di annullare tutte le gare disputate sul campo Lissone, onde farle ridisputare sul campo regolamentare più vicino (ubicato aMonza). La partita Pro Lissone-Aurora venne dunque riprogrammata per il 9 marzo1913, ma i lissonesi la disertarono, sicché i bustocchi ottennero a tavolino la vittoria per 0-2. Coi due punti guadagnati l'Aurora raggiunse pertanto laTrevigliese in vetta alla classifica.

La gara di spareggio venne disputata in data 6 aprile 1913 sul campo sportivo "Pro Gorla" diGorla Primo, terminò con il risultato di 2-1 in favore dell'Aurora permettendo alla squadra bustocca di salire nel campionato di Promozione, pari all'attualemassimo livello regionale. Nelle annate seguenti sfiorò in un paio di volte l'accesso alla massima serie nazionale.

La nuova societàPro Patria et Libertate viene costituita ufficialmente il 26 febbraio1919[2] presso il Caffè Brugioli: nel presiedere l'assemblea costitutiva Guidali pronuncia questo discorso:

«Nonostante fossimo tutti ragazzi di valore e coraggio, già prima della guerra, sparsi in tante, troppe formazioni o società, non fummo in grado di costituire una grande squadra, che potesse rappresentare con onore il nome di Remigio Bossi, uno dei padri fondatori della Pro Patria Busto. Adesso che siamo reduci dalla guerra, il cercare di rimettere in piedi preesistenti società sarebbe un'autentica follia. Perciò, visto che si deve ricominciare daccapo, io dico di unirci tutti quanti in una sola grande società, capace di difendere degnamente il nome e il prestigio di Busto Arsizio".[3]»

Gli anni Venti

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La formazione della Pro Patria nella stagione 1928-1929. In piedi, da sinistra a destra:Bekey (allenatore),Bocchi,Bonivento,Fizzotti, Rosanna,Borsani,Carlo Reguzzoni,Gregar, Caimi, Marcora (presidente), Giuseppe Reguzzoni. Accosciati:Agosteo, Colombo, Moltrasio,Giani,Speroni,Crosta

La Pro Patria fa il suo esordio ufficiale nel campionato diPrima Categoria 1919-1920 con una gara disputata il 1º dicembre 1919 a Busto Arsizio contro il Luino e vinta 1-0 grazie al gol di Scarani nel secondo tempo.

Nell'anno 1921 la USB Pro Patria et Libertate, vantava circa un migliaio di soci, con ampia rappresentanza tra i meno abbienti.

L'esordio inDivisione Nazionale, massima serie dell'epoca, avvenne il 23 settembre1927. Nellastagione 1928-1929 la Pro Patria fu una delle squadre qualificate al primo campionato di Serie A della storia. In quel campionato vi fu la contestata gara del 20 gennaio1929 a Novara, con sconfitta per 3-2, in cui il centrocampistaNicolò Giacchetti, sino ad allora presente in 34 gare di massima categoria, colpì l'arbitro Gama, protagonista di un arbitraggio contestatissimo, venendo per questo motivo squalificato per un anno[4]. Il giudice sportivo, squalificò inoltre diversi dirigenti ed altri giocatori della compagine bustocca.

Gli anni Trenta

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Una foto della Pro a cavallo degli anni trenta e quaranta, guidata in campo dal capitanoEgidio Crippa.

Allastagione 1930-1931 risale l'appellativoTigrotti che da allora ha caratterizzato e tuttora sostanzia squadra e tifoseria: fu una felice intuizione del famoso giornalista dellaGazzetta dello SportBruno Roghi, che in seguito fu anche a lungo storico direttore della rosea stessa. Coniò per giocatori della Pro Patria il termine diTigrotti, in virtù dello spirito, del carattere combattivo espresso sul terreno di gioco dagli stessi giocatori bustocchi, con un articolo pubblicato su "La Domenica Sportiva" (supplemento festivo de La Gazzetta dello Sport), il 12 marzo 1931.[5]

La Pro Patria retrocesse in Serie B al termine delcampionato di Serie A 1932-1933. Ilcampionato di Serie B 1933-1934 era allora articolato su due gironi di tredici squadre. La Pro Patria fu inserita nel girone A, tra nord e centro Italia, oltre aCatanzarese,Messina eCagliari. Il presidente cav. Cozzi affidò la direzione tecnica all'ex nerazzurro Pietroboni, programmando una pronta risalita nella massima serie.

Vennero ceduti all'AmbrosianaPaolo Agosteo eNatale Masera, e al LivornoAlfredo Monza, facendo un buon incasso. Al loro posto vennero ingaggiati, il portiereBonifacio Smerzi dall'Ambrosiana,Giuseppe Fiammenghi dal Milan eAntonio Severi dal Legnano. I biancoblù giocarono ad alto livello, guadagnarono la terza posizione con 30 punti, 49 reti all'attivo, 25 al passivo, l'ammissione al girone finale, ma non la promozione in Serie A, che andò alla Sampierdarenese.Mario Loetti firmò 11 gol, Antonio Severi 7,Carlo Azimonti 6, Giovanni Candiani 5.

Il portiere Smerzi fece il suo esordio alla 7ª giornata, non subendo reti sino alla 12ª. Alla 9ª giornata fa registrare una delle più ampie vittorie esterne della sua storia, andando ad imporsi per 5-0, allostadio Ferruccio, diSeregno, con le reti di Antonio Severi,Mario Loetti eMario Dalfini, oltre a due autogol.

Nellastagione successiva la Pro Patria, alle prese con una gravissima crisi societaria, dovuta al peggioramento repentino delle fiorenti industrie tessili della zona a causa delle sanzioni imposte all'Italia per laguerra d'Etiopia, vide a forte rischio il prosieguo della propria attività calcistica. Chiuse il campionato 1934-35 sul fondo della classifica, scontando il declassamento nella nuova Serie C di nuova istituzione, in surrogazione della Prima Divisione. Il presidente Cozzi rassegnò le dimissioni e nessuno volle subentrare. Dopo alcune insistenze accettò la carica di commissario straordinario il rag. Francesco Castiglioni, già presidente della Pro Patria Ginnastica-Atletica. Egli proseguì nel risanamento societario, nonostante il periodo bellico, e facilitò l'avvento del cavalier Giovanni Calcaterra, protagonista nell'41 del ritorno della Pro Patria in Serie B, dopo il primo posto nel girone C del campionato diSerie C 1940-1941.

Gli anni Quaranta

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Il campionato diSerie C 1940-1941 era articolato su otto gironi. Le squadre che si classificavano al primo posto erano ammesse a due gironi finali con diritto di accesso alla serie B per le prime due di ogni girone. La Pro Patria, inserita nel girone C (composto da 16 squadre), vinse il proprio raggruppamento, davvero alla grande, con 52 punti conquistati davanti a Biellese (44 punti) e Varese (40 punti). Venne stabilito un record difficile tuttora da eguagliare, contraddistinto da 24 partite vinte, 4 pareggi, 2 perse, 67 gol fatti e 20 solo subiti. Il presidente cavalier Giovanni Calcaterra, aveva affidato la guida tecnica al bustoccoNatale Masera, brillante attaccante biancoblù degli anni trenta, con trascorsi nell'Ambrosiana-Inter, nel Napoli, nel Bari e nel Varese.

La rosa dei titolari era formata dal portiereAntonio Turconi, detto Turconi I, non spettacolare, ma sobrio ed efficace, la linea difensiva schierata con i quattro “mastini” Borsani,Antonio Bernacchi,Giovanni Ivaldi eFelice Renoldi. A centrocampo lo storico capitanoEgidio Crippa, nel ruolo dicentromediano metodista a dirigere le operazioni, con a supporto le mezze ali Borra ed Erba, all'occorrenza dava una mano in difesa e passava di prima palle invitanti alle punte Fasoli, Gallazzi e Pierino Dondi. Fasoli, scattava, saltava l'avversario ed andava a rete sovente.[6] Gallazzi era un vero panzer, segnava da ogni posizione, grazie al suo tiro potente e implacabile, vero incubo per l'avversario di turno. Dondi, ala sinistra, scaltro, sornione e navigato: aspettava l'attimo fuggente per condannare l'avversario. Supportati a turno daAngelo Turconi, detto Turconi II, il quale diverrà in seguito una colonna della Pro in Serie A, Ferrario,Giancarlo Crespi, Gustavo Tremolada, Cesare Canavesi,Giovanni Guidi, Emilio Massironi, Giovanni Barberis e Franco Ballarati.

Alla settima giornata di campionato la Pro Patria aveva già conseguito 5 vittorie e due pareggi. Nell'arco delle trenta gare vale la pena rammentare il 5-0 all'Omegna, il 4 a 1 aPavia eLecco fuori casa, ed il 3 a 1 rifilato al Legnano in casa.

Il presidentePeppino Cerana, dopo la salvezza sofferta dellastagione 1948-1949 era intenzionato a costruire una squadra che potesse giocarsela con le migliori, pronto a stendere un programma ambizioso ma concreto, cercando di mantenere i migliori elementi della rosa biancoblù e cercando rinforzi validi. Già nell'aprile del1949, cercò di piazzare un colpo a sensazione:László Kubala che arrivò a Busto da esule.[7] Purtroppo, la formazione bustocca non poté mai farlo giocare per motivi burocratici.

Gli anni Cinquanta

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Con la disastrosa stagione del campionato diSerie A 1952-1953, culminata con la retrocessione in Serie B, dopo sei campionati consecutivi nella massima serie, il sodalizio andò incontro anche ad una grave crisi societaria, che per poco non minò seriamente, anche l'esistenza stessa della Pro Patria.

La grave situazione in cui venne a trovarsi la società, trovò un'ancora di salvataggio in Mario Bettini che venne eletto commissario straordinario. Riuscì in breve tempo a mettere assieme i cocci della vecchia dirigenza, portando anche nuovi soci. Dopo una tumultuosa assemblea tenutasi nella palestra di via Concordia, si giunse ad un nuovo consiglio che elesse come presidenti, Angelo Garavaglia e Pietro Labadini. La squadra venne affidata aGiacinto Ellena, mediano anni quaranta tra le file di Torino e Fiorentina. L'esordio nel campionato diSerie B 1953-54 avvenne aTreviso, il 13 settembre 1953 con roboante vittoria dei tigrotti per 5-2, che scesero in campo con questa formazione: Danelutti,Guglielmo Toros,Giovanni Visintin;Franco Frasi,Gian Battista Odone,Emilio Lavezzari;Ettore Mannucci,Enrico Pratesi,Norberto Höfling,Franco Danova,Alessandro Pin.

Il 6 giugno 1954 la Pro Patria affrontò il Cagliari a Roma nello spareggio promozione, sconfiggendolo per 2-0, grazie ad una doppietta di Mannucci, rientrando, dopo una sola stagione, in Serie A.[8] La formazione biancoblù scesa in campo per lo spareggio fu la seguente:Angelo Uboldi,Spartaco Donati,Guglielmo Toros, Franco Frasi,Antonio Fossati,Bruno Orzan, Ettore Mannucci, Franco Danova, Norberto Höfling, Enrico Pratesi,Silvano Chiumento.

La Pro Patria et libertate, lasciata la Serie A nel giugno 1956,nel campionato successivo andò incontro a una nuova retrocessione, scivolando addirittura in Serie C. Il comitato di reggenza formato da Garavaglia, Montani e Labadini, che aveva tenuta in piedi la società nell'ultimo anno e mezzo diede le dimissioni. La gestione societaria fu assunta da alcuni imprenditori con commissario straordinario il dottor Ercolino Caimi; in seguito venne poi eletto presidente Daniele Pini. La gestione tecnica venne affidata al duo formato da Cesare Pellegatta come direttore tecnico e da Beniamino Jo Santos, come allenatore.

La rosa dei giocatori era formata da tutti elementi provenienti dalla zona e comprendeva i portieri Danelutti e Filè, i terzini Azimonti, Taglioretti eDanilo Colombo, i mediani Rimoldi, Rondanini, Zagano, Pin eVittorino Calloni, gli attaccanti Benvenuto Quaglia, Moroni, Turconi, Bernasconi, Mungai e Pagani. Il medianoMario Colombo, in disaccordo con la società, decise di astenersi da ogni attività per due anni, al fine di ottenere la disponibilità del cartellino.

La squadra riconquistò la Serie B al termine del campionato diSerie C 1959-1960, vincendo il girone A.

Gli anni Sessanta

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Nel 1961 la Pro Patria venne scelta dalla FIGC per rappresentare l'Italia nellaCoppa delle Alpi 1961, contribuendo alla vittoria finale vincendo le due partire giocate contro loFC Sciaffusa. Dopo un sesto posto nel campionato diSerie B 1961-1962, la Pro Patria et Libertate lasciò la seconda serie al termine delcampionato 1965-1966. Dopo aver conquistato il quinto posto nel girone A del campionato diSerie C 1967-1968, iniziò la discesa che portò ad evitare un'ulteriore retrocessione nel girone A del campionato diSerie C 1970-1971 solo grazie alla miglior differenza reti con laTriestina.

Gli anni Settanta

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L'ultimo posto al termine del campionato diSerie C 1971-1972 decretò quella retrocessione che era stata evitatain extremis l'anno precedente.

La conquista della Serie C avvenne nellastagione 1974-75 con la vittoria del girone B sotto la presidenza di .Peppino Mancini e sotto la guida tecnica diAdelio Crespi, che poteva contare su una rosa composta da giovani promesse come Mela, Bosani, Bartezzaghi e Brunini, e gente esperta come Piaceri, Frigerio, Crugnola, Berra, Croci, Carminati, Brusadelli, Arturo Bosani, Fornara e Bosco. In occasione dei festeggiamenti per il salto di categoria vennero organizzate due amichevoli di lusso con laJuventus e aVarese con lanazionale diFulvio Bernardini.

Gli anni Ottanta

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La società riconquistò laSerie C1 al termine delcampionato 1981-1982, classificandosi seconda alle spalle dellaCarrarese diCorrado Orrico. In C1 rimase però per una sola stagione, segnata anche da una serie episodi dubbi legati al calcio-scommesse che sarebbe poi esploso nelle stagioni successive. Ottenne il penultimo posto a soli 29 punti.

Il miglior piazzamento fu il quarto posto ottenuto nel girone B del campionato diSerie C2 1985-1986.

Alla fine dellastagione 1987-1988, arrivò ultima nel girone B e retrocedette inInterregionale. La stagione fu costellata da problemi economici, di infortuni ma soprattutto dalla morte diAndrea Cecotti, colpito da trombosi carotidea durante l'incontroTreviso-Pro Patria al 28' di gioco; sarebbe morto sei giorni dopo, il 14 novembre1987, nell'ospedale del capoluogo della Marca.

Gli anni Novanta

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La crisi finanziaria, causata da una scellerata gestione, fece retrocedere il club fino a farlo scivolare inEccellenza, al termine delcampionato 1991-92.

La risalita iniziò durante lastagione 1993-94, al termine della quale vinse il campionato di Eccellenza. Nell'annata seguente ottenne un piazzamento a centroclassifica in Interregionale.

La squadra ritornò a calcare i campi del mondo professionistico nellastagione 1995-96: la "Pro Patria et Libertate" non si iscrisse al Campionato di Serie D di quell'anno (pur rimanendo attiva la partita IVA e il numero di matricola FIGC) e l'alloraGallaratese, che aveva appena acquisito sul campo il titolo per partecipare al campionato diSerie C2, cambiò sede legale, colori sociali e nome (operazione permessa delle N.O.I.F. - Norme Organizzative Interne della Federazione - in quanto Busto e Gallarate sono paesi confinanti). Pertanto la Pro Patria fece ritorno nei campionati professionistici, dando vita alla "Pro Patria Gallaratese G.B. Srl" (in breve "Pro Patria Srl") e mantenendo la matricola FIGC della Gallaratese. Quell'anno, conMario Beretta in panchina, arrivò ai play-off, dove in semifinale venne eliminata dalLumezzane.

Lastagione seguente, con Carlo Garavaglia, arrivò al 3º posto finale e venne poi eliminata (vittoria andata 0-1 a Sesto, sconfitta 2-0 in casa) in semifinale play-off dallaPro Sesto diCristian Brocchi, poi alMilan.

Nella stagione1997-1998 arrivò al 4º posto ed in semifinale play-off incontrò laTriestina diGambaro, Coti eZampagna, perse la gara di andata 2-0. Al ritorno si portò sul 2-0 con reti di Polvani al 51' e Bandirali all'85'. Nel mezzo ci furono diverse invasioni del terreno di gioco dei tifosi alabardati: in una dei queste colpiscono con uno schiaffo il proprio giocatore Bambini. Con il doppio vantaggio sarebbe stata qualificazione, ma gli alabardati segnarono al 97' con Gubellini, in un'azione convulsa. La gara venne sospesa al 98' per invasione di campo di alcuni sostenitori bustocchi che cercarono di colpire l'arbitro. Il Giudice Sportivo assegnò così partita vinta alla Triestina con lo 0-2, squalificando anche lo stadio Speroni, per due giornate.[9] Al termine di quel play-off alcuni dirigenti (Caravatti) uscirono dalla società, fondando la Nuova Gallaratese, che si reiscrisse al campionato diTerza Categoria.

Nel dicembre del1999, il capitano M.Concas per problemi alla vista, si ritirò e quell'anno, L'Aurora Pro Patria retrocesse in eccellenza[10]

Gli anni Duemila

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Nellastagione 2000-2001, si piazzò al secondo posto, conGianfranco Motta in panchina; in semifinale play-off incontrò ancora la Triestina diEzio Rossi da cui venne eliminata.

Durante lastagione 2001-2002, nel mese di febbraio, Gianfranco Motta venne sostituito daCarlo Muraro, ex attaccante dell'Inter deglianni ottanta. Arriva ai play-off con il quarto posto, in semifinale incontra il Novara e lo elimina pareggiando in casa la gara di andata per 1-1 con reti al 32' pt Salvalaggio (Pro) e 34' pt Palombo (N). Al ritorno i tigrotti approdano in finale con la vittoria per 2-1 grazie ad una spettacolare doppietta di Stefano Dall'Acqua che segna prima di astuzia al 18' del primo tempo e poi raddoppia con una punizione-missile da trenta metri al 55' che s'insacca nel sette. In finale play-off affronta laSangiovannese di Leo Acori e la supera. con un doppio 1-0, siglato da Simone Erba in Toscana e Marco Zaffaroni in casa, venendo promossa in Serie C1, dopo vent'anni di assenza. La squadra titolare era la seguente: Capelletti (Massimiliano Caniato), Toniolo, Dato (Pennacchioni), Asara, Salvalaggio, Zaffaroni, Erba (Ferraresso), Arioli, Dall'Acqua, Manicone, Romairone (Porfido); a disposizione Sgroni, Mariani, Trezzi, R. Colombo.

Arrivano poi due finali diCoppa Italia di Serie C successive: nel 2002-2003 contro ilBrindisi (0-1 e 1-1 in Puglia) e nel 2003-2004 contro il Cesena (4-1 in Romagna e sconfitta interna 0-1), conPatrizio Sala in panchina.

Lastagione 2004-2005 si concluse con il 10º posto finale.

Nelcampionato 2005-2006 con in panchinaGian Cesare Discepoli sconfisse in casa ilGenoa per 4-3, imbattuto da oltre un anno.

Il2006-2007 la stagione fu travagliata e la salvezza sofferta. InizialmenteMarco Rossi sedeva in panchina ma fu poi sostituito daLoris Dominissini alla 15ª giornata. Quindi tornò Rossi, con cui furono evitati i play-out di un soffio, grazie a tre vittorie consecutive nelle ultime tre giornate. In particolare l'impresa riuscì anche grazie ad una partita che è passata alla storia: quella contro ilPisa allo "Speroni". La Pro Patria, sotto di 2 reti dopo mezz'ora, ed in 10 uomini, prima pareggia, e poi, con un altro espulso per ciascuna squadra, segna altre due reti per un finale di 4-2.[11]

Nelcampionato 2007-2008 in panchina viene riconfermato Marco Rossi. A un buon girone d'andata, chiuso nelle prime posizioni, segue un girone di ritorno in involuzione: la Pro finisce per giocarsi la salvezza ai play-out contro l'Hellas Verona. Il doppio confronto premia quest'ultimo, che vince l'andata alBentegodi per 1-0 (con rete dell'ex Morante al 95') e pareggia al ritorno per 1-1 (con gol al 37' di Negrini per la Pro e al 90' di Zeytulaev per il Verona), sancendo la retrocessione deitigrotti in C2.[12]

Nei mesi precedenti la famiglia Vender, titolare dal1999 della maggioranza azionaria del club, aveva annunciato l'intenzione di farsi da parte: il 26 giugno 2008 a Milano viene quindi formalizzato il passaggio di proprietà della Pro Patria[13], che viene rilevata da una cordata guidata da Giuseppe Zoppo (che subentra ad Alberto Armiraglio alla presidenza), Fiorenzo Scaburri (nominato consigliere) e Roberto Cerboni (che, complici alcuni problemi di salute, rinuncia a un ruolo attivo nell'organigramma). Il 31 luglio 2008, a seguito dell'esclusione di diverse società dalla Serie B in giù (tra le quali laLucchese), la Pro Patria viene ripescata inPrima Divisione 2008-2009 (nuovo nome della Serie C1). Direttore generale è nominato Francesco Lamazza (a sua volta socio minoritario), che assembla una rosa di buon livello, con giocatori d'esperienza (il portiereLuca Anania, i difensoriSimon Barjie edEnrico Morello, gli attaccantiDomenico Cristiano eRobson Machado Toledo) e giovani di prospettiva (gli attaccantiMohamed Fofana eLucas Correa), mettendola a disposizione dell'allenatoreFranco Lerda.

La squadra debutta in campionato con sei vittorie consecutive nelle prime sei giornate, issandosi in testa alla classifica del proprio girone e proponendosi quale pretendente alla promozione inSerie B. Il 9 novembre 2008, a seguito della vittoria per 3-1 sulCesena, i biancoblù raggiungono il millesimo successo in gare di campionato.

Nei mesi invernali, a dispetto del clima sereno legato alla posizione in classifica e al fruttuoso calciomercato (che rinforza la rosa con l'innesto del centrocampistiGuilherme Raymundo do Prado e Andrea Migliorini), emerge una spaccatura in seno alla società: Zoppo inizia infatti ad accusare Cerboni di non aver ottemperato alle proprie spettanze nella gestione amministrativa. Quest'ultimo nega le accuse e infine si disimpegna completamente dalla gestione della Pro, rimettendo le proprie quote[14].

La realtà della situazione societaria si rivela ai primi del 2009, allorché i calciatori denunciano il mancato pagamento delle mensilità di stipendio e contributi da ottobre 2008 in poi; nella circostanza laGuardia di Finanza esegue alcune perquisizioni nella sede sociale di via Ca' Bianca, interrogando anche alcuni tesserati[15]. Nel mese di febbraio il direttore generale Francesco Lamazza viene sollevato dal suo incarico, "reo" di aver presenziato a unflash mob di protesta dei giocatori presso il municipio, nella cui circostanza aveva criticato pubblicamente il presidente Zoppo[16]. I giocatori, lamentando la gravità della situazione (giacché la carenza di fondi mette a repentaglio la prosecuzione della stessa attività sportiva) minacciano di scioperare e mettono inmora la società[17]. A far loro eco intervengono vari creditori (farmacie, ristoranti, giardinieri, istituti previdenziali, banche e nondimeno i club che avevano venduto atleti alla Pro), che dinnanzi alla ripetuta presentazione di assegni scoperti o protestati rogano a carico della società le prime istanze di fallimento[18].

La carica di d.g. viene frattanto offerta da Zoppo all'imprenditore Flaviano Tonellotto, ex presidente dellaTriestina, il quale tuttavia rinuncia nel giro di tre giorni, complice la montante protesta della tifoseria[19]; in tale lasso di tempo il presidente tenta invano di cedergli il 50% delle azioni societarie per 2,5 milioni dieuro, per i quali gli viene offerto a garanzia un immobile ipotecato[18]. Tutto l'entourage biancoblù inizia quindi ad invocare le dimissioni del patron, che pervicacemente rifiuta, continuando inoltre ad annunciare (senza darvi seguito) il pronto arrivo di nuove risorse e la ricapitalizzazione della società[17].

Il 2 aprile 2009, stante la persistenza del pesante passivo, la Pro Patria Gallaratese G.B. viene dichiarata fallita dal tribunale diBusto Arsizio, che la pone inesercizio provvisorio sotto la guida del curatore Luca Regalia. Quattro giorni dopo, su ordine delGIP diBusto Arsizio, ifinanzieri arrestano Giuseppe Zoppo[20]: secondo le ricostruzioni degli inquirenti guidati dal sostituto procuratore Massimo Baraldo, dopo aver perso tutti i soci che l'avevano sostenuto nell'acquisto della società, l'ex patron aveva subito cercato di rivenderla. Non essendoci riuscito, aveva cominciato ad appropriarsi indebitamente dei fondi biancoblù, cessando di pagare stipendi, debiti e contributi: in tal modo già a fine 2008 il passivo era lievitato a circa 2 milioni dieuro, per poi arrivare a 3 nel giro di pochi mesi. Parallelamente la sua società Czg Consulting (detentrice dell’85% delle azioni della Pro) aveva emesso fatture per 350 000 euro a carico di un'impresa pubblicitaria di Milano, con la quale non vi era però alcun contratto: ciò allo scopo di giustificare una parte degli ammanchi di cassa. Una banca aveva quindi accettato di erogare a Zoppo un credito da 450 000 euro, avendo ricevuto a garanzia un assegno equivalente intestato a un soggetto che aveva affidato tale cifra al patron perché la investisse: proprio quest'ultimo soggetto, venuto a sapere delle manovre dell'imprenditore, aveva denunciato il raggiro alle autorità. Lo stesso patron usava poi ritirare personalmente gli incassi delle partite e aveva omesso di versare buona parte della cifra dovuta ai Vender per l'acquisto della società, appropriandosi poi di quanto regolarmente corrisposto dai soci minoritari Roberto Cerboni e Fiorenzo Scaburri[18]. Nei mesi seguenti Zoppo viene ripetutamente incarcerato o messo agliarresti domiciliari, per poi essere rinviato a giudizio conrito abbreviato perbancarotta fraudolenta, tentatatruffa eappropriazione indebita: il processo di primo grado si risolve quindi in una condanna a cinque anni di reclusione, poi ridotti a quattro anni e due mesi inappello[21].

Nel mentre, a dispetto di tutte le suddette difficoltà, la squadra non subisce penalizzazioni (nemmeno a seguito di reclami presentati da altre società) e riesce a mantenersi ai vertici del proprio girone, mancando la promozione diretta solo nelle ultime giornate. Qualificata ai play-off, il 31 maggio affronta in trasferta la gara di andata della semifinale contro laReggiana: al 36' del primo tempo i tigrotti perdono per 3-0, salvo poi rimontare e pareggiare i conti conDo Prado al 38', Mosciaro al 41' e Cristiano al 59'. La Pro riesce quindi a passare in vantaggio (sempre con Do Prado), ma subisce ancora una volta il pareggio dei padroni di casa. A un minuto dalla fine è però ancora Do Prado a trasformare un rigore (assegnatogli a seguito di un fallo su Toledo), fissando il punteggio sul 5-4 per la Pro. Il ritorno a Busto Arsizio si risolve ancora in favore della Pro Patria, che vince per 3-2.

In finale i biancoblù affrontano il Padova. La partita d'andata in trasferta termina sullo 0-0, con protagonista il portiere Giambruno, che al 9' di gioco para un rigore al patavino Rabito. La gara di ritorno, in uno stadio Speroni esaurito in prevendita già al primo giorno, vede la Pro favorita, ché la migliore posizione in classifica di stagione regolare le consente di essere promossa anche in caso di pareggio. A 10' dal termine tuttavia Di Nardo porta gli ospiti in vantaggio deviando un rimpallo, per poi raddoppiare su contropiede nel giro di due minuti (complice un errore difensivo biancoblù). Nei minuti finali Urbano accorcia le distanze e infine, in pieno recupero, Do Prado fallisce un gol da favorevole posizione.[22]

Parallelamente va in porto la rifondazione societaria: il 3 giugno 2009, alla terza ed ultima asta fallimentare, la neocostituita societàAurora Pro Patria 1919 S.r.l., guidata dalla famiglia Tesoro, acquisisce il ramo d'azienda del fallimento e rileva l'eredità storica biancoblù[23]; il 26 giugno la FIGC sancisce il trapasso assegnandole il titolo sportivo[24]

Per lastagione 2009-2010 la panchina viene affidata inizialmente aGiuseppe Manari, che nella stagione precedente aveva svolto il ruolo di allenatore in seconda: egli è tuttavia privo del patentino professionistico, sicché come tecnico viene fatto figurare il preparatore dei portiereRaffaele Di Fusco. Solo sei giocatori vengono confermati dal campionato precedente (Enrico Morello, Bruccini, Melara, Giambruno, Polverini eDomenico Cristiano), ai quali si affiancano i nuovi acquistiNicholas Caglioni,Mario Pacilli,Antonio Aquilanti,Matteo Serafini,Matteo Pivotto,Tommaso Chiecchi,Giovanni Passiglia, Mathias Urbano, Francesco Ripa e lo svizzero Lombardi. La squadra però non ingrana e si attesta stabilmente a fondo classifica: all'ottava giornata, a seguito della sconfitta esterna contro ilFigline, Manari si dimette. Col subentratoVincenzo Cosco, dopo alcuni buoni risultati, la squadra riprende presto a incassare sconfitte e a stazionare in zona playout: alla sest'ultima giornata anche Cosco (entrato in polemica col patron Savino Tesoro) lascia l'incarico all'interim del preparatore dei portieriRaffaele Di Fusco. Due settimane dopo gli subentraGianluca Gaudenzi, che non riesce ad evitare la retrocessione in Seconda Divisione, sopraggiunta a seguito del doppio confronto nei play-out con ilPergocrema: il doppio pareggio (2-2 in casa, 1-1 in trasferta) salva infatti i cremaschi in virtù del miglior piazzamento in stagione regolare[25].

Gli anni Duemiladieci

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Il 18 giugno 2010 la Pro Patria chiama sulla sua panchina l'allenatore Raffaele Novelli, che nel 2009-2010 aveva guidato ilSorrento, puntando apertamente all'immediata promozione in Prima Divisione.

Il campionato inizia bene, con una squadra che si issa fin dall'inizio alle posizioni di vertice in classifica. Il 28 settembre 2010, tuttavia, il presidente Antonio Tesoro rassegna le dimissioni a causa delle incomprensioni con il padreSavino Tesoro, proprietario della squadra, il quale a sua volta manifesta la volontà di non investire più nel club e di volerlo cedere a titolo gratuito in tempi rapidi. A novembre, dopo oltre un mese senza l'arrivo di alcun acquirente, Tesoro minaccia di mettere in liquidazione la società e causarne la radiazione dal calcio professionistico italiano.[26] L'amministrazione comunale bustocca, capitanata dal sindaco Gigi Farioli e dall'assessore allo sport (e presidente onorario della Pro Patria) Alberto Armiraglio, interviene per ovviare alla difficile situazione e scongiurare l'avvio della procedura di liquidazione; vista la mancanza di acquirenti, decide di fondare il consorzio "La Tigre nel Cuore", basato sull'azionariato popolare. Nel consorzio dovrebbero figurare anche alcuni noti imprenditori locali, che versando importanti quote di capitale, dovrebbero permettere di salvare la Pro Patria. Intanto, nonostante la difficile situazione societaria, la squadra continua a vincere e, grazie al lavoro del segretario generale Giuseppe Iodice, riesce a limitare i danni in classifica derivanti dal dissesto societario (che si traduce in ritardi nei pagamenti di stipendi e contributi), riducendo a 7 i punti di penalizzazione.

Il 1º giugno 2011 la Regione Lombardia, nella persona dell'assessore allo Sport, Monica Rizzi, ha insignito tutta la tifoseria biancoblù, del premio “Rosa Camuna”, massima onorificenza concessa dall'istituzione regionale, come esempio positivo a sostegno di una squadra di calcio. La Pro Patria da diversi mesi era in piena crisi societaria, abbandonata dalla proprietà, la famiglia Tesoro, nonostante la squadra fosse in vetta al campionato. I tifosi biancoblù (e con essi alcuni imprenditori), sostituendosi di fatto alla società, si fecero carico delle spese autotassandosi, promuovendo eventi come cene allo stadio, spettacoli di cabaret (presso il teatro Manzoni di Busto, a cui parteciparono tra gli altri Fabio Oreglio e Gigi Rock) e tornei di calcetto tra tifosi e vecchie glorie biancoblù, raccogliendo i fondi necessari per arrivare a fine stagione, permettendo ai giocatori di poter fare la spesa, pagare gli affitti di casa, e provvedere alle trasferte. La medaglia venne consegnata sul campo domenica 3 giugno 2011, prima della finale di andata di play-off, Pro Patria-FeralpiSalò, dall'addetto alle pubbliche relazioni della Regione Lombardia ed ex allenatore dei bustocchi, Leo Siegel.

La squadra riesce infine a concludere il campionatoLega Pro Seconda Divisione 2010-2011 piazzandosi in zona play-off, nei quali incontra dapprima laPro Vercelli (battuta all'andata 5-2 allo stadio Speroni di Busto Arsizio e poi incapace di ribaltare il risultato nella gara di ritorno, vinta per solo 2-0) e poi in finale ilFeralpiSalò. Il doppio confronto con i verdazzurri gardesani si conclude 1-1 all'andata (giocata a Busto), mentre il ritorno a Salò finisce 2-1. La Pro Patria non riesce pertanto a conquistare la promozione, mentre sul fronte societario le quote azionarie passano nelle mani dell'imprenditore Pietro Vavassori, che la iscrive al campionato successivo.[27]

Nelcampionato 2011-2012 i biancoblù pagano una penalizzazione record di 13 punti, senza la quale sarebbero stati a lungo al comando della classifica. Questa penalizzazione viene poi diminuita di due punti. La Pro Patria continua l'inseguimento ai play-off: se è vero che, al netto del pesante fardello della penalizzazione sarebbe stata promossa in Lega Pro Prima Divisione con due giornate di anticipo, alla fine della stagione si deve accontentare del settimo posto.

La formazione bustocca, priva di penalizzazioni, inizia bene ilcampionato 2012-2013. Dopo la ventiduesima giornata, grazie alla vittoria sulCastiglione, si ritrova al primo posto in classifica con una partita in meno.[28] Dopo un girone d'andata trionfale e uno di ritorno con qualche difficoltà, la squadra di mister Firicano riesce, con la vittoria (0-2) al Natale Palli di Casale Monferrato a riconquistare la Lega Pro Prima Divisione, chiudendo il campionato al 1º posto. I biancoblù riconquistano così la terza serie dopo 3 anni in Seconda Divisione.

Il 12 giugno 2013 il patron Vavassori (deluso in particolare dall'impossibilità di dotare la società di un congruo centro sportivo) annuncia la volontà di disimpegnarsi dalla gestione della Pro Patria[29]; per un mese si succedono trattative per il passaggio delle quote, che portano a un nulla di fatto[30]. La squadra viene iscritta senza la necessaria fideiussione al 30 giugno[31], ma a 2 giorni dalla scadenza per la presentazione dei ricorsi, Vavassori ci ripensa e resta al timone della società[32][33] La squadra chiude ilcampionato 2013-2014 al tredicesimo posto e in virtù del blocco delle retrocessioni conferma la militanza nella terza serie.

Al termine dell'annata 2014-2015 la Pro Patria perde iplay-out contro ilLumezzane e retrocede inSerie D, dopo aver disputato tutta la stagione regolare nelle ultime posizioni della classifica ed aver subìto tre cambi di allenatore.[34] Il 31 agosto 2015 tuttavia la squadra bustocca viene ripescata inLega Pro per occupare uno dei posti lasciati liberi dal fallimento di alcuni club e dalle penalizzazioni subite da altri per casi di illecito sportivo. Ai primi di settembre si concretizza la cessione del club, che Pietro Vavassori lascia senza debiti a una cordata capeggiata dalla società Sport Plus 4 You s.r.l., composta da un team di professionisti guidati dall'ex giocatoreFulvio Collovati (che assume le cariche diamministratore delegato edirettore generale) con la collaborazione degli imprenditori Patrizia Testa e Nazareno Tiburzi.[35] La nuova proprietà esprime quale presidente del club l'avvocato Emiliano Nitti, mentre alla guida della prima squadra viene chiamato Alessandro Oliva[36].

Tuttavia, la squadra, composta in pochi giorni e quasi senza un periodo di preparazione pre-campionato[37], si rivela in ritardo di condizione e inadeguata alla categoria, perdendo con molti gol di scarto le prime partite della stagione: dopo quattro turni, il 5 ottobre, il tecnico Oliva viene esonerato[38] e sostituito transitoriamente da Angelo Mastropasqua, cui il 20 ottobre2015 subentraAlessio Pala.

La situazione però non migliora: il 6 novembre, con la squadra ancora a zero punti,Fulvio Collovati si dimette dalle sue cariche, restando soloconsigliere d'amministrazione[39]. Non sortisce egualmente effetto l'ulteriore avvicendamento in panchina tra Pala (complice lo sgradimento di una parte della rosa) e Mastropasqua: complice una penalizzazione di tre punti perinadempienze burocratiche pregresse i biancoblù restano a fondo classifica e infine retrocedono matematicamente inSerie D alla 30ª giornata, a seguito della sconfitta esterna per 3-1 contro ilPadova[40].

Nella stagione 2016-2017 la Pro Patria (alla cui presidenza arriva la stessa Patrizia Testa, con Nazareno Tiburzi come vice) viene inserita nel girone B di Serie D e affidata alla guida del tecnico Roberto Bonazzi. Pur inserendosi nelle posizioni di testa, i tigrotti non riescono mai ad insidiare la posizione di capolista, occupata inizialmente dallaPergolettese e infine dalMonza (che vince il raggruppamento e sale di categoria con anticipo sulla fine della stagione regolare). Sul finire del girone di ritorno una serie di risultati negativi porta alla rottura tra la squadra e il tecnico, che dopo aver lamentato per alcune settimane una preparazione imperfetta e uno scarso impegno da parte dei tesserati, si dimette il 13 aprile 2017[41]. In sua sostituzione viene chiamatoIvan Javorčić[42], che guida la squadra ai playoff-ripescaggio, perdendo per 2-1 la semifinale contro il Ciliverghe Mazzano.

La stagione 2017-2018 vede la compagine bustocca (nuovamente inserita nel girone B) ingaggiare un prolungato duello al vertice con il Rezzato, che si risolve in favore della Pro Patria solo nelle ultime due giornate della stagione regolare: i tigrotti chiudono primi in classifica con un solo punto di vantaggio sulla squadra bresciana, garantendosi la risalita diretta in Serie C senza dover passare dai play-off. Il risultato consente inoltre ai biancoblù di giocarsi loscudetto di serie D: per la prima volta nella storia sociale anche questo obiettivo viene coronato dal successo, giacché la finale dellapoule disputata il 2 giugno 2018 aSan Giovanni Valdarno vede la Pro Patria imporsi sullaVibonese per 2-1, acquisendo il diritto per la stagione seguente ad apporre sulle proprie maglie lo scudo tricolore[43].

Per il campionato 2018-2019 la società riassortisce la rosa con alcuni giovani di prospettiva (quali Mora e Lombardoni) e confermando i "senatori" Santana, Gucci, Le Noci, Disabato e Gazo: il campionato, impreziosito dalle vittorie esterne contro il Novara per 0-1 (che rompe un digiuno che durava dal 2002), contro il Pisa per 0-2, dalla doppia affermazione contro l'Entella (poi vincitrice del campionato) e dalla vittoria in casa contro la forte Carrarese, vede la Pro tornare dopo 10 anni a giocarsi i play-off promozione. Qui è proprio la Carrarese a fermare la corsa dei tigrotti, imponendosi per 2-0.

Nella stagione 2019-2020 la Pro Patria si prefissa nuovamente l'obiettivo salvezza; pur registrando le partenze di Mora, Zaro e Gucci, gran parte della rosa viene riconfermata. Il campionato trascorre tra alti e bassi, con la Pro che però si mantiene sempre distante dalle zone calde della classifica, complici le vittorie negli scontri diretti contro la Giana Erminio e la Pergolettese. A febbraio 2020 lo scoppio della pandemia di Covid-19 porta infine al blocco delle competizioni calcistiche: la Serie C decide infine di non riprendere la stagione regolare, stilando le classifiche finali tramite un rapporto matematico tra partite le giocate fino a quel momento. Grazie a questo calcolo la Pro Patria si piazza all'ultima posizione utile per i play-off, dai quali tuttavia si ritira spontaneamente, al pari di altre squadre.

Gli anni Duemilaventi

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La stagione 2020-2021 vede la pro Patria qualificarsi nuovamente per i play-off venendo però eliminata al primo turno.A fine stagione lascia l'allenatoreIvan Javorcic che dopo quattro anni saluta la società bustocca.

Cronistoria

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Cronistoria dell'Aurora Pro Patria 1919
  • 1919 - Fondazione dellaPro Patria et Libertate Unione degli Sports Bustesi.
  • 1919-1920 - 1ª nel girone A dellaPromozione Lombarda. 3ª nel girone finale.Ammesso in Prima Categoria.

Partecipante allaCoppa Italia (interrotta ai sedicesimi).

Primo turno eliminatorio diCoppa Italia.
Primo turno eliminatorio diCoppa Italia.
Terzo turno eliminatorio diCoppa Italia.
Primo turno eliminatorio diCoppa Italia.
Qualificazioni diCoppa Italia.

  • 1940-1941 - 1ª nel girone C dellaSerie C. 2ª nel girone finale A.Promossa in Serie B.
Sedicesimi di finale diCoppa Italia.
Sedicesimi di finale diCoppa Italia.
Sedicesimi di finale diCoppa Italia.

Terzo turno diCoppa Italia.

Primo turno diCoppa Italia.
Vince laCoppa delle Alpi in rappresentanza dell'Italia.
Primo turno diCoppa Italia.
Primo turno diCoppa Italia.
Primo turno diCoppa Italia.
Secondo turno diCoppa Italia.
Turno intermedio diCoppa Italia.

Ottavi di finale diCoppa Italia Semiprofessionisti.
Ottavi di finale diCoppa Italia Semiprofessionisti.
Fase a gironi diCoppa Italia Semiprofessionisti.
Sedicesimi di finale diCoppa Italia Semiprofessionisti.
Fase a gironi diCoppa Italia Semiprofessionisti.
Fase a gironi diCoppa Italia Semiprofessionisti.

Sedicesimi di finale diCoppa Italia Semiprofessionisti.
Fase a gironi diCoppa Italia Serie C.
Fase a gironi diCoppa Italia Serie C.
Fase a gironi diCoppa Italia Serie C.
Sedicesimi di finale diCoppa Italia Serie C.
Fase a gironi diCoppa Italia Serie C.
Primo turno diCoppa Italia Serie C.
  • 1987-1988 - 18ª nel girone B dellaSerie C2.Retrocessa nel Campionato Interregionale.
Fase a gironi diCoppa Italia Serie C.
Terzo turno di Coppa Italia Dilettanti (Fase Interregionale).
Ottavi di finale di Coppa Italia Dilettanti (Fase Interregionale).

Primo turno di Coppa Italia Dilettanti (Fase Interregionale).
Primo turno diCoppa Italia Dilettanti (Fase Interregionale).
  • 1992-1993 - 5ª nel girone A dell'Eccellenza Lombardia.
Secondo turno di Coppa Italia Dilettanti Lombardia.
  • 1993-1994 - 1ª nel girone A dell'Eccellenza Lombardia.Promossa nel Campionato Nazionale Dilettanti.
Secondo turno di Coppa Italia Dilettanti Lombardia.
Primo turno diCoppa Italia Dilettanti (Fase C.N.D.)
  • 1995 - LaPro Patria et Libertate non si iscrive al Campionato Nazionale Dilettanti e laGallaratese,promossa in Serie C2, cambia sede, colori sociali e nome diventandoPro Patria Gallaratese G.B.
  • 1995-1996 - 5ª nel girone A dellaSerie C2. Perde la semifinale dei play-off.
Primo turno diCoppa Italia Serie C.
Terzo turno diCoppa Italia Serie C.
  • 1997-1998 - 3ª nel girone A dellaSerie C2. Perde la semifinale dei play-off. Al termine della stagione, alcuni dirigenti escono dalla società fondando laNuova Gallaratese, che riparte dal campionato dellaTerza Categoria provinciale.
Fase a gironi diCoppa Italia Serie C.
Fase a gironi diCoppa Italia Serie C.
Fase a gironi diCoppa Italia Serie C.

Fase a gironi diCoppa Italia Serie C.
  • 2001-2002 - 4ª nel girone A dellaSerie C2.Promossa in Serie C1 dopo aver vinto i play-off.
Fase a gironi diCoppa Italia Serie C.
Finalista diCoppa Italia Serie C.
Secondo turno diCoppa Italia.
Finalista diCoppa Italia Serie C.
Fase a gironi diCoppa Italia.
Sedicesimi di finale diCoppa Italia Serie C.
Primo turno diCoppa Italia.
Semifinale diCoppa Italia Serie C.
Fase a gironi diCoppa Italia Serie C.
Sedicesimi di finale diCoppa Italia Serie C.
Fase a gironi diCoppa Italia Lega Pro.
  • 2009 - La società, al termine della stagione fallisce e viene fondata l'Aurora Pro Patria 1919 conservando la categoria.
  • 2009-2010 - 16ª nel girone A dellaLega Pro Prima Divisione.Retrocessa in Lega Pro Seconda Divisione dopo aver perso i play-out.
Secondo turno diCoppa Italia.
Secondo turno diCoppa Italia Lega Pro.

Secondo turno diCoppa Italia Lega Pro.
Primo turno diCoppa Italia.
Primo turno diCoppa Italia Lega Pro.
Fase a gironi diCoppa Italia Lega Pro.
Finalista diSupercoppa di Lega di Seconda Divisione.
Secondo turno diCoppa Italia.
Terzo turno diCoppa Italia Lega Pro.
Fase a gironi diCoppa Italia Lega Pro.
Trentaduesimi di finale diCoppa Italia Serie D.
Primo turno diCoppa Italia Serie D.
Vince loScudetto Serie D (1º titolo).
Fase a gironi diCoppa Italia Serie C.
Secondo turno diCoppa Italia.
Ottavi di finale diCoppa Italia Serie C.

Secondo turno diCoppa Italia.
  • 2021-2022 - 11ª nel girone A dellaSerie C. Perde il secondo turno dei play-off.
Primo turno diCoppa Italia Serie C.
Secondo turno diCoppa Italia Serie C.
Secondo turno diCoppa Italia Serie C.
  • 2024-2025 - 18ª nel girone A dellaSerie C.Retrocessa in Serie D dopo aver perso i play-out ma poi riammessa per completamento organico.
Secondo turno diCoppa Italia Serie C.
inCoppa Italia Serie C.

Colori e simboli

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Colori

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Storicamente la Pro Patria adotta quale prima divisa una maglia a strisce orizzontali bianco-blu, generalmente abbinata a pantaloncini bianchi e calzettoni bianchi (entrambi con finiture blu); dalla fine degli anni 1930 prende piede la prassi alternativa di abbinare alla maglia interna anche pantaloncini blu. La Pro Patria risulta essere l'unica squadra professionistica italiana adottante stabilmente una divisa principale a strisce orizzontali, tradizionalmente comune nelrugby ma più rara nel calcio. A livello europeo condividono tale prassiSporting Lisbona,Celtic,QPR,Reading eDe Graafschap.

Le divise da trasferta o terze (laddove previste dai contratti di sponsorizzazione) hanno invece adottato diverse soluzioni stilistiche, aventi tuttavia come filo conduttore pressoché costante la monocromaticità e lo "stacco" visivo dalla maglia interna: nel corso del tempo i tigrotti hanno dunque vestito casacche "di cortesia" colorate in blu, bianco, rosso (queste ultime due tinte sono particolarmente apprezzate dai tifosi in quanto richiamano lo stemma araldico di Busto Arsizio), nero o finanche giallo e arancione.

Simboli ufficiali

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Stemma

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Lo stemma storico della Pro Patria è unancilepartito: nella metà sinistra è collocato lo stemma comunale diBusto Arsizio (troncato di rosso con B maiuscola bianca e di bianco con B maiuscola blu alla fiamma nascente), mentre nella destra trovano posto le iconiche fasce bianco-blu. L'insieme è racchiuso da una corona ellittica blu contenente la denominazione sociale, diversamente declinata a seconda dei periodi.

La suddetta soluzione è stata storicamente predominante fino alla stagione 2008-2009. Nel corso della sua storia il club ha bensì utilizzato occasionalmente anche stemmi di foggia differente:

  • uno scudo circolare diviso orizzontalmente in due parti: in alto era collocato il disegno di unatigre, mentre nella parte bassa trovavano posto le fasce biancoblù e la denominazione sociale.
  • uno scudo circolare diviso orizzontalmente in due parti: in alto erano collocate le fasce biancoblù, in basso le fiamme rosse mutuate dal blasone di Busto Arsizio.
  • unoscudo a losanga a fasce bianco-blu con la denominazione sociale collocata in posizione centrale.
  • a seguito della fusione con laGallaratese, uno scudetto tripartito e coronato: nello spazio di sinistra erano collocate due G, in quello di sinistra due B (ad indicare Gallarate e Busto Arsizio), divise verticalmente da un palo a fasce bianco-blu.

L'emblema adottato dal 2009 è unoscudo gotico dai bordi arrotondati,partito internamente in una metà sinistra contenente lo stemma comunale diBusto Arsizio (troncato di rosso con B maiuscola bianca e di bianco con B maiuscola blu alla fiamma nascente) e in una destra recante il motivo a fasce bianco-blu proprio della società. In capo campeggia una striscia blu contenente la denominazione sociale, in carattericancellereschi aurei.

  • Il logo storico, adottato a più riprese e con minime varianti fino al 2009
    Il logo storico, adottato a più riprese e con minime varianti fino al2009
  • Stemma in uso tra il 1995 e il 1998 a seguito della fusione con la Gallaratese
    Stemma in uso tra il 1995 e il 1998 a seguito della fusione con laGallaratese
  • Il simbolo dal 2009
    Il simbolo dal 2009

Inno

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Nelle ultime stagioni è stato scelto come inno della squadra "Che cos'è", di Massimo Tornese[46] Lo stesso viene trasmesso allo stadio in occasione delle partite casalinghe della Pro Patria. Alla squadra è stata dedicata un'altra canzone che porta il nome omonimo della squadra. Pro Patria, appunto, del gruppo Oi! Erode.[47] Esiste anche un inno non ufficiale composto dalla band heavy metal Longobardeath dal titoloAcciaio BiancoBlu.

Mascotte

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Simbolo riconosciuto della Pro Patria è latigre: dalla metà degli anni 2000 la mascotte sociale è un tigrotto antropomorfo bianco e blu chiamatoCapitan ProPatria[48], il cui aspetto e nome vennero scelti mediante un concorso nelle scuole bustocche.

Strutture

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Stadio

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Lo stesso argomento in dettaglio:Stadio Carlo Speroni.
Lostadio Carlo Speroni

Il primo campo da gioco della Pro Patria fu loStadium di via Valle Olona, a Busto Arsizio: inaugurato il 19 ottobre 1919, disponeva di tribune in legno capaci di contenere circa 10 000 spettatori.

Allorché la Pro Patria venne promossa per la prima volta in Serie A si decise di dotarla di un'infrastruttura più moderna e funzionale: nei pressi dei confini comunali conCastellanza venne pertanto edificato lo Stadio Comunale. Denominato StadioBruno Mussolini tra il 1941 e il 1945, nel 1971 venne intitolato alla memoria del mezzofondistaCarlo Speroni, che dopo il ritiro dalle competizioni era stato massaggiatore della Società fino alla morte nel 1969.

Capace di accogliere fino a 18 000 spettatori negli anni dei maggiori successi biancoblù, lo stadio venne sottoposto a varie ristrutturazioni: con la fine delXX Secolo la capienza venne portata a 4627 posti per i supporters locali e 1240 per quanto riguarda gli ospiti, per una capienza complessiva di 5867 posti.

Nel 2009 lo Stadio Carlo Speroni ha ospitato le riprese del videoclip del singolo "Brucia Ancora" dei Club Dogo in collaborazione con J-Ax.

Centro di allenamento

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Alle spalle della tribuna dei Popolari Coperti vi erano due campi in cui la squadra ha svolto i propri allenamenti quotidiani per diversi anni. Nel 2000, con l'avvento della proprietà della Famiglia Vender, sono stati ristrutturati, creando un campo in erba per la Prima Squadra e uno in terra battuta per il Settore Giovanile.

Tuttavia, a seguito di alcuni lavori presso la linea ferroviaria adiacente ai campi, il campo in erba non è stato più utilizzabile. Da allora sia la Prima Squadra ma soprattutto il Settore Giovanile si sono ritrovate a dover spesso ricorrere a soluzioni in affitto temporaneo nei comuni di Gallarate, Casorate Sempione, Magnago, Olgiate Olona e Cassano Magnago.

Da alcuni anni si sta discutendo con il Consiglio Comunale per la realizzazione definitiva dei campi di allenamento all'esterno dello stadio: attualmente, per la realizzazione degli stessi, sono stati acquistati e bonificati dei terreni dal confinante Comune di Castellanza.[49][50]

Società

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Organigramma Societario

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Staff dell'area amministrativa
  • Italia (bandiera) Patrizia Testa - Presidente
  • Italia (bandiera) Stefania Salmerigo - Vicepresidente
  • Italia (bandiera) Cristian Moroni - Segreteria Generale
  • Italia (bandiera) Sandro Turotti - Direttore Sportivo
  • Italia (bandiera) Giuseppe Gonnella - Team Manager
  • Italia (bandiera) Davide Pane - Delegato Sicurezza
  • Italia (bandiera) Alessandro Bianchi - S.L.O.
  • Italia (bandiera) Martina Crosta - Responsabile Comunicazione e Ufficio Stampa
  • Italia (bandiera) Giovanni Giovanditti - Coordinatore Settore Giovanile
  • Italia (bandiera) Massimiliano Capelli - Segreteria Settore Giovanile
  • Italia (bandiera) Enrico Ferrero, Alberto Lazzarini - Area Scouting
  • Italia (bandiera) Maurizio Pacchioni - Addetto all'Arbitro
  • Italia (bandiera) Gabriella Raineri - Biglietteria
  • Italia (bandiera) Roberta Corradin- Fotografo Ufficiale

Sponsor

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Cronologia degli Sponsor Ufficiali
  • 1982-1983 Cote d'or
  • 1983-1984 Giltex
  • 1984-1986 Limea Fisma
  • 1987-1988 Milano Leasing
  • 1988-1989 ...
  • 1989-1990 Everest Immobiliare
  • 1990-1995 ...
  • 1995-1998La Prealpina, Charro
  • 1998-2001La Prealpina
  • 2001-2002 La Fenice Assicurazioni, Faciba Planet
  • 2002-2007 Ge.S.A.
  • 2007-2008 Fogliani Elettroforniture
  • 2008-2009 Fiora ConcessionariaVolkswagen
  • 2009-2010 Fondo Scrovegni, Vegagest Immobiliare, Casta
  • 2010-2011non presente
  • 2012-2013 Italsempione
  • 2013-2015 Italsempione, Faciba Planet
  • 2015-2016non presente
  • 2016-2018 Unet
  • 2021-2023 San Carlo Istituto Clinico
  • Dal 2018 ad oggi Hupac
Cronologia degli sponsor tecnici

Allenatori e presidenti

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Le singole voci sono elencate nellaCategoria:Allenatori dell'Aurora Pro Patria 1919.
Allenatori
Presidenti
  • 1919-1920Italia (bandiera) Carlo Castiglioni
  • 1920-1931Italia (bandiera) Carlo Marcora
  • 1931-1935Italia (bandiera)Luigi Cozzi
  • 1935-1936Italia (bandiera) Francesco Castiglioni (Commissario straordinario)
  • 1936-1937Italia (bandiera) Carlo Marcora
  • 1937-1938Italia (bandiera)Luigi Cozzi
  • 1938-1942Italia (bandiera) Giovanni Calcaterra
  • 1942-1943Italia (bandiera) Renato Borri
  • 1943-1944Italia (bandiera)Mario Bettini eItalia (bandiera) Luigi Mara
  • 1944-1945Italia (bandiera) Luigi Mara
  • 1945-1948Italia (bandiera) Antonio Formenti
  • 1948-1952Italia (bandiera)Peppino Cerana
  • 1952-1953Italia (bandiera) Comitato di reggenza
  • 1953Italia (bandiera) Mario Bettini (Commissario straordinario)
  • 1953-1954Italia (bandiera) Angelo Garavaglia eItalia (bandiera) Pietro Labadini
  • 1954-1956Italia (bandiera) Angelo Garavaglia
  • 1956-1957Italia (bandiera) Angelo Garavaglia,Italia (bandiera) Giovanni Montani eItalia (bandiera) Pietro Labadini (Comitato di reggenza)
  • 1957Italia (bandiera) Dott. Ercole Caimi (Commissario straordinario)
  • 1957-1959Italia (bandiera) Daniele Pini
  • 1959-1970Italia (bandiera) Enrico Candiani
  • 1970-1972Italia (bandiera) Giuseppe Mancini (Commissario straordinario)
  • 1972Italia (bandiera) Ernani Ferrario
  • 1972Italia (bandiera) Giuseppe Mancini (Commissario straordinario)
  • 1972-1973Italia (bandiera) Carlo De Bernardi
  • 1973-1976Italia (bandiera) Giuseppe Mancini (Commissario straordinario)
  • 1976-1977Italia (bandiera) Adriano Mancini (Commissario straordinario)
  • 1977-1978Italia (bandiera) Giuseppe Mancini (Commissario straordinario)
  • 1978Italia (bandiera) Ercole Caimi
  • 1978-1979Italia (bandiera) Bruno Marcora
  • 1979-1982Italia (bandiera) Giancarlo Colombo
  • 1982-1983Italia (bandiera) Mario Felotti
  • 1983-1984Italia (bandiera) Carlo Monoli
  • 1984-1987Italia (bandiera) Bruno Fusari
  • 1987-1988Italia (bandiera) Luigi Crespi
  • 1988-1993Italia (bandiera) Mara Vincenzi (Italia (bandiera) Danilo Filippini - Amm. delegato)
  • 1993-1995Italia (bandiera) Grazia Bertucci (Italia (bandiera) Giorgio Campo - Amm. delegato)
  • 1995-1996Italia (bandiera)Renzo Tosolini
  • 1996-1996Italia (bandiera) Roberto Ferrario
  • 1996-1997Italia (bandiera) Giuseppe Mancini
  • 1997Italia (bandiera) Giovanni Bosio
  • 1997-1999Italia (bandiera) Lino Petenà
  • 1999-2008Italia (bandiera) Alberto Armiraglio (2000-2008Italia (bandiera) Roberto Vender - Amm. delegato)
  • 2008-2009Italia (bandiera) Giuseppe Zoppo
  • 2009Italia (bandiera) Luca Regalia (Curatore fallimentare)
  • 2009-2010Italia (bandiera) Antonio Tesoro
  • 2010-2011Italia (bandiera) Savino Tesoro (Proprietario)
  • 2011Italia (bandiera) Massimo Pattoni (Amministratore unico)
  • 2011-2014Italia (bandiera) Pietro Vavassori (Italia (bandiera) Fiorenzo Riva - Amministratore unico)
  • 2015-2016Italia (bandiera) Emiliano Nitti
  • 2016-Italia (bandiera) Patrizia Testa

Calciatori

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Le singole voci sono elencate nellaCategoria:Calciatori dell'Aurora Pro Patria 1919.
  • I più titolati; i Campioni del Mondo, Mario Varglien (1934) eErnesto Vidal (Uruguay 1950). EdAnnibale Frossi Campione Olimpico nel 1936 aBerlino.
  • Sono 5 (cinque) i giocatori cresciuti nella Pro Patria che hanno poi vinto uno scudetto; Carlo Reguzzoni bustocco, 4 scudetti con il Bologna con 119 partite, 1935-1936 / 1936-1937 / 1938-1939 / 1940-1941: con 141 reti, miglior bomber di sempre del Bologna (relativamente alle reti in serie A). Mario Varglien I, 5 con la Juventus, dal 1930-1931 al 1934-1935. Arturo Boniforti, Bologna nel 1940-1941, Enrico Candiani, bustocco, Ambrosiana-Inter nella stagione 1939-1940. Luciano Re Cecconi, 1 scudetto nella Lazio, 1973-1974, Bruno Rogora, 1 con laFiorentina 1968-1969.
  • Quattro sono stati i nazionali con la maglia della Pro: Angelo Turconi, Lello Antoniotti, Emidio Cavigioli e Francesco La Rosa.
  • Enrico Muzzio, nella stagione1962-1963, in Serie B, segnò cinque reti in una sola gara, Pro Patria-Parma 5-0, eguagliando, ma in una partita casalinga, il record diCarlo Dell'Omodarme inCagliari-Como 1-5, ottenuto in trasferta (Serie B 1959/60). Il record è tuttora imbattuto.
  • Due furono i giocatori alle Olimpiadi di Londra del 1948, Angelo Turconi ed Emidio Cavigioli.
  • Il portiere Angelo "Bubo" Uboldi 265 presenze tra Serie A e B tra la fine degli anni quaranta e gli anni cinquanta, fu convocato nella Nazionale cadetta allora diretta daVittorio Pozzo.

Di seguito i giocatori campioni del mondo che, nel corso della loro carriera da giocatore o allenatore, hanno militato nelle file della Pro Patria:

Contributo alle nazionali

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Di seguito i giocatori nella rosa della Pro Patria che hanno giocato con lanazionale; il debutto e il numero di presenze quando indossavano la maglia biancoblù.

GiocatoreDataPartitaRisultatoPresenzeGol
Emidio Cavigioli2 agosto 1948Italia - Stati Uniti9 - 023
Francesco La Rosa16 luglio 1952Italia - Stati Uniti8 - 020
Angelo Turconi2 agosto 1948Italia - Stati Uniti9 - 021

Palmarès

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Competizioni nazionali

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2017-2018

Competizioni giovanili

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1950
2022-2023 (girone A)

Altre competizioni

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1946-1947 (girone A)
1940-1941 (girone C),1959-1960 (girone A)
2012-2013 (girone A)
1974-1975 (girone B),2017-2018 (girone B)
1993-1994 (girone A)
1961 1º titolo (comeLNP)

Statistiche e record

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Lo stesso argomento in dettaglio:Statistiche e record dell'Aurora Pro Patria 1919.

Partecipazione ai campionati

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LivelloCategoriaPartecipazioniDebuttoUltima stagioneTotale
Divisione Nazionale21927-19281928-192914
Serie A121929-19301955-1956
Seconda Divisione41922-19231925-192619
Prima Divisione11926-1927
Serie B-C Alta Italia11945-1946
Serie B131933-19341965-1966
Serie C271935-19362024-202537
Serie C171982-19832007-2008
Lega Pro Prima Divisione32008-20092013-2014
Serie C2161978-19792001-200221
Lega Pro Seconda Divisione32010-20112012-2013
Serie D22016-20172017-2018
Serie D31972-19731974-19758
Campionato Interregionale41988-19891991-1992
Campionato Nazionale Dilettanti11994-1995

La Pro Patria ha disputato96 stagioni sportive a livello nazionale a partire dall'esordio il 12 novembre1922, compreso 1 torneo diAlta Italia disputato con titolo sportivo di B. Sono considerate professionistiche, ai sensi delle NOIF della FIGC concernenti la tradizione sportiva cittadina, le86 annate giocate in Serie A, B e C/C1/C2. In precedenza la Pro Patria afferiva al Comitato Regionale Lombardo, nel quale ritornò per demerito sportivo fra il1992 e il1994.

Campionati regionali
Altri tornei
  • Partecipazione al Campionato Alta Italia1943-44.
  • Partecipazione al Torneo Benefico Lombardo1944-45.

Statistiche di squadra

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  • Il miglior piazzamento in Serie A della Pro Patria è l'ottavo posto al termine del campionato 1947-1948.
  • Con le sue 12 partecipazioni in Serie A (girone unico), è la prima squadra espressione di una città non capoluogo di provincia, come numero di presenze in massima serie.
  • I più titolati; tre i Campioni del Mondo, Peppino Meazza (1934-1938), Mario Varglien (1934) eErnesto Vidal (Uruguay 1950). EdAnnibale Frossi Campione Olimpico nel 1936 aBerlino.
  • Nella stagione di serie B1946-47 ottenne 21 vittorie interne, ossia vinse tutte le partite casalinghe.
  • Nel2000 è giunta seconda classificata nel prestigioso concorso istituito dal "Guerin Sportivo", sulle maglie più belle delle squadre d'Europa.
  • Il 9 novembre 2008, superando il Cesena 3-1 allo "Speroni", nell'incontro valevole per l'undicesima giornata, arriva a quota mille vittorie (conteggiando solo quelle di campionato).
  • La sua storia pone la Pro Patria al 46º posto nella graduatoria dellatradizione sportiva delle 65 squadre che hanno giocato in Serie A.

Statistiche individuali

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In grassetto i giocatori ancora in rosa

Record di presenze

Tifoseria

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Storia

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La tifoseria biancoblu nel corso degli anni si è contraddistinta come una delle migliori realtà di provincia del nord Italia, facendo registrare numeri importanti sia in casa che in trasferta, arrivando a toccare negli anni della Serie A e della Serie B picchi di 18.000 presenze, questo acquista ancora più valore considerato il fatto cheBusto Arsizio dista daMilano, e da squadre ben più blasonate qualiInter eMilan, appena trenta chilometri.

Gli anni duemila hanno invece visto un calo delle presenze soprattutto in trasferta dove si è fatta molta fatica, se non in rare occasioni, a raggiungere i numeri del passato, complici anche le leggi sempre più restrittive e una lunga serie di DASPO che hanno colpito la tifoseria bustocca decimandola in più occasioni a seguito delle intemperanze di cui si è resa protagonista la tifoseria biancoblu con le tifoserie avversarie e di episodi a sfondo razziale.

Oltre che su Busto Arsizio la squadra può contare su un cospicuo numero di tifosi provenienti dalle zone limitrofe prima su tutte la Valle Olona, da sempre un motore del tifo per la Pro e anche da paesi appartenenti alla provincia di Milano quali Vanzaghello (in cui vi è anche una sezione delPro Patria Club),Castano Primo eTurbigo. In passato vi fu anche un gruppo di ragazzi provenienti da Genova che seguì la Pro Patria sia in casa che in trasferta.

Gli ultras della Pro Patria si sono organizzati in vari gruppi nel tempo. Vanno ricordati iTigers Supporters, nati nel1973 e sciolti nel1990, ilCommandos Tigri, nato nel1973 e scioltosi nel2003 che ha sicuramente segnato le pagine migliori del tifo bustocco, tanto da ricevere stima e rispetto da tifoserie di squadre ben più blasonate, lo storico gruppoBustoCrew, gruppo di orientamento politico destroide il cui motto era"Me Ne Frego!", nato nel 2000 sulle orme del gruppo degliSkinheads e deiCasuals di Sacconago, popoloso quartiere a sud diBusto Arsizio, sciolto nel 2003 dopo appena tre anni a causa dell'acquisto da parte della dirigenza del calciatore di origine nigerianaIkechukwu Kalu e infineVecchiaGuardia, gruppo composto essenzialmente da ex componenti degli storiciTigers Supporters sciolto anch'esso nel 2003 come tutti i gruppi della curva.

Dopo un anno transitorio in cui la curva rimase priva di gruppi organizzati nel 2005 nacquero i gruppiBattaglion Bustocco,Zena formato da ragazzi provenienti da Genova,United88, gruppo di estrema destra comprendente giovani e vecchi skins e infineUltimo Baluardo, che fu per scelta un gruppo autonomo che, salvo rari casi, seguì la squadra in maniera indipendente dal resto della curva.

Due anni dopo, a seguito della morte del tifoso laziale Gabriele Sandri, tutti i gruppi della curva, ad eccezione diUnited 88, il cui direttivo deciderà comunque in linea con il resto della curva di non esporre più il proprio vessillo, decidono di sciogliersi e da quel momento in poi pur rimanendo vivo e presente sui gradoni il gruppoUltras Pro Patria 1919, non verrà più esposto nessun striscione facente riferimento ad alcun gruppo ultras, adottando uno stile totalmentecasual fino al 2014.

Durante la stagione calcistica 2014/2015 i gruppi decidono di comune accordo di tornare ad esporre i propri striscioni in balaustra e si assiste alla nascita di due nuovi gruppi satellite all'interno della curva bianco blu ovveroBanda Deviata eGioventù Bustocca, gruppo composto principalmente dalle nuove leve provenienti sia daBusto Arsizio che dalle città limitrofe, che negli anni guadagnerà sempre più importanza all'interno della tifoseria fino al suo scioglimento. Dopo appena due stagioni, complici pesanti e numerosi diffide il gruppoBanda Deviata è costretto a sciogliersi. Durante la stagione 2018/2019 anche il gruppoGioventù Bustocca comunica il suo scioglimento.

Il 3 gennaio 2013, l'amichevole contro il Milan, giocata allostadio Carlo Speroni, fu sospesa dopo che il calciatore rossoneroKevin-Prince Boateng, vittima inizialmente di cori contro la celebre fidanzata, ex velinaMelissa Satta e successivamente di ululati, aveva scagliato il pallone contro la tribuna scoperta nella quale risiedevano il centinaio di ultras presenti all'incontro e la squadra rossonera aveva deciso di abbandonare il terreno di gioco.[51]

Va sottolineato il fatto che il gip Patrizia Nobile ha definitivamente archiviato il reato di istigazione all'odio razziale, tuttavia il tribunale ha riconosciuto i 6 tifosi indagati colpevoli di ingiuria aggravata dai motivi razziali disponendo anche un risarcimento complessivo per le parti civili, la Lega Pro e il Comune di Busto Arsizio, di diecimila euro, a carico dei sei condannati che dovranno pagare anche le spese processuali. A seguito dell'episodio la tifoseria bustocca è stata raggiunta da numerose diffide. Il 28 maggio 2015, i 6 tifosi in questione vengono definitivamente assolti in quanto stando alle parole del giudice "non ci fu nessun coro razzista rivolto a Boateng ed ai giocatori di colore del Milan, pertanto il fatto non sussiste".[52]

Negli ultimi anni sono da segnalare le trasferte a Padova,stagione 2008/2009 in occasione dei Play-Off per la promozione in Serie B, dove accorsero circa 2.500 bustocchi; la trasferta di Salò, nella quale giunsero 800 tifosi per assistere al Play-Off per la promozione in C1 della stagione 2010/2011 o ancora la trasferta diCasale Monferrato, nella quale il settore ospiti registrò il tutto esaurito con circa mille tagliandi venduti.

Gemellaggi e rivalità

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L'unico gemellaggio tuttora in vigore è quello con i sostenitori dellaTriestina,[53] datato1977 e molto sentito da entrambe le tifoserie. Altra amicizia sentita da entrambe le tifoserie è quella con i tifosi dellaTorres[53] esistente dalla stagione 1994/1995, nata durante il viaggio verso Castelsardo e rinsaldata durante i vari incontri di campionato tra le due squadre ultimo dei quali durante la stagione 2014/2015. Si intrattengono inoltre buoni rapporti con la tifoseriaSalernitana. In passato vi era una sentitissima amicizia con la tifoseria cremonese, o per meglio dire con il gruppoNEP, trasformatasi poi in una solida amicizia fra le due curve, ma negli ultimi anni, complice lo scioglimento del gruppoNEP questo rapporto è andato via via scomparendo. Permangono in ogni caso buoni rapporti e amicizie personali. Nei primi anni 2000 anche il rapporto con la tifoseria dellaLucchese era ottimo, soprattutto fra i gruppiUnited 88 e iBulldog poi complice la militanza in gironi diversi e lo scioglimento del gruppo deiBulldog; questo rapporto è andato via via affievolendosi, pur permanendo anche in questo caso un buon numero di amicizie personali.

Durante il finale di partita valevole per lo scudetto di Serie D 2017/2018 che vede contrapposte Pro Patria eVibonese, a seguito dell'invasione di alcuni tifosi biancoblu sul terreno di gioco si assiste ad un confronto tra bustocchi e vibonesi che mette in allarme le forze dell'ordine presenti, ma che si risolve con complimenti reciproci e un post-partita passato insieme all'esterno dello Stadio Fedini di San Giovanni Valdarno.

Sempre all'interno dei confini nazionali, negli ultimi anni è nato un rapporto di amicizia con la tifoseria dellaFermana, in particolare con il gruppoSotto Mentite Spoglie, rafforzatosi con gli incontri durante gli eventi organizzati dalla tifoseria triestina e in occasione delle reciproche visite tra le due tifoserie. Durante la stagione 2023/2024 sono stati esposti striscioni di reciproco rispetto tra i bustocchi e i sostenitori del gruppoNuova Guardia delTrento.

A livello internazionale si segnala un rapporto di amicizia con gli ultras spagnoli delMarbella FC, con i quali ci sono state negli ultimi anni reciproci e numerosi incontri.

Per quanto riguarda invece le rivalità, la tifoseria bustocca può "vantarsi" del fatto di essere una compagine odiata in molte parti delle penisola, soprattutto nel Nord Italia, in quanto durante gli anni si è resa protagonista di vari disordini venutisi a creare con le tifoserie avversarie, sia in casa, che in trasferta, guadagnandosi la nomea di "tifoseria calda" e per questo è stata bersagliata da una lunga serie di DASPO e in alcuni casi arresti.

«Partite-sentimento, come Pro Patria-Legnano. Sono gare come queste, con questo fascino, che possono battere il calcio d'affari, di violenza, di depravazione[54]»

(Franco Scoglio)

Un'immagine di Legnano-Pro Patria del 5 aprile 1931, 7ª giornata di ritorno del campionato di Serie A, terminata0-0

La rivalità per eccellenza e più sentita da ambo le parti è senz'altro quella con la tifoseria delLegnano,[53] anche e soprattutto per motivi territoriali, essendo i due comuni confinanti. Fra le due città esiste una vera e propria rivalità secolare che va al di là della sfera calcistica e sportiva.

Sono numerosi gli episodi di violenza ed incidenti che hanno contraddistinto nei vari decenni gli incontri tra Legnano e Pro Patria. Proprio per questa ragione, gli ultimi match tra la due formazioni lombarde sono quasi sempre stati disputati in assenza delle tifoserie ospiti. In occasione del match di Prima Categoria del 2012 fra CAS Sacconago, squadra diSacconago, quartiere di Busto Arsizio, e Legnano sono avvenuti scontri davanti ad un bar frequentato da tifosi biancoblu vicino allo stadio comunale del CAS durante in tragitto che i legnanesi stavano facendo per recarsi allo stadio. Puntualmente si verificano risse fra le due tifoserie nei luoghi più disparati, dai centri città, alle discoteche, ai bar.

Altra rivalità degna di nota è quella con ilNovara,[53] che ha visto il suo apice nel 1995 quando gli ultras bustocchi si sono resi protagonisti di un assalto al bar dei tifosi novaresi, situato davanti alloStadio Silvio Piola diNovara, da cui ne è poi derivato un duro scontro anche all'esterno del bar fra le due tifoserie. Ancora nel 2005, anno in cui il parcheggio in erba, soprannominato Maracanà, adiacente alloStadio Carlo Speroni, divenne teatro di una maxi rissa al termine della quale un tifoso novarese fu ricoverato con urgenza in ospedale a seguito delle ferite riportate.

Anche con i sostenitori delVarese[53] non si può certo dire che corra buon sangue a causa del fatto che i bustocchi non hanno mai riconosciutoVarese come la propria provincia. Ciò ha fatto sì che vari incontri fra le due squadre sfociassero all'esterno e all'interno dello stadio in duri scontri, va detto che in passato vi fu anche un rapporto di amicizia fra iTigersSupporters e iBoys Varese, che però creò all'interno della tifoseria bustocca una spaccatura, in quanto non tutti erano favorevoli a questa amicizia, tanto che l'ala deiTigersSupporters poco favorevole instaurò di contro un'amicizia con gliUltras Tito Cucchiaroni dellaSampdoria assieme ai quali assistettero ad un "caldo" Varese - Sampdoria seguito da scontri fra le tifoserie, ciò segnò definitivamente l'inizio delle ostilità fra le due tifoserie.

Un'altra rivalità sentitissima è quella con la tifoseria delLecco, acuita dopo gli scontri nel prepartita dell'incontro Lecco - Pro Patria durante la stagione calcistica 2010/2011, che hanno visto fronteggiarsi una trentina di bustocchi e una cinquantina di lecchesi armati di spranghe e bastoni, causando decine di diffide fra i sostenitori provenienti da Busto Arsizio.

Ulteriori rivalità sono quelle con i sostenitori delMantova[53] (a causa di duri scontri avvenuti in occasione della gara valevole per la Coppa Italia nella stagione 2009/2010 nei quali rimase gravemente ferito un poliziotto),Pavia,[53]Casale,Pro Vercelli[55] eCarrarese,[53] con la cui tifoseria ci furono episodi di violenza soprattutto durante gli Anni '80, sia a Busto Arsizio che aCarrara, al punto che durante la stagione 1982/1983 i carraresi subirono uno smacco goliardico che inasprì ancor più questa rivalità, quando alcuni bustocchi portarono dei water dipinti di gialloblu all'interno dello Stadio Carlo Speroni, complici anche i controlli pressoché inesistenti di un tempo, attraversando la pista di atletica e deponendoli sotto il settore da loro occupato e invitando i gialloblu ad invadere il terreno di gioco per dar vita ad una maxi rissa.

Rivalità minori sono quelle conAlessandria,Frosinone[56],Ravenna,Pro Sesto,Olbia,Giana Erminio (nata nel corso della stagione 2015/2016 quando per le vie di Busto Arsizio si assistette ad una vera e propria caccia all'uomo nei confronti dei tifosi zolesi giunti in automobile daGorgonzola) ePergocrema,[53][57] acuita dal fatto che in passato vi era un'amicizia tra la tifoseria bustocca e quella cremonese, rivale storica del Pergocrema.

Occorre infine citare la rivalità con la tifoseria delSaronno,[53] sentita maggiormente durante gli anni ottanta, quando le squadre militavano nel medesimo campionato, ma tali dissapori sono ritornati in voga nella stagione 2017/2018 nella quale si sono registrati scontri fra le due tifoserie in occasione di Busto 81 - Saronno[58].

Per ultima va citata la rivalità con la tifoseria delComo con la quale si è passati da un rapporto di amicizia ad un rapporto di rivalità vera e propria a causa di tafferugli tra le due tifoserie avvenuti in occasione di una festa della curva comasca.

In passato ci furono anche duri scontri all'esterno dello stadio Carlo Speroni nel post-partita di Pro Patria -Milan.

Organico

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Lo stesso argomento in dettaglio:Aurora Pro Patria 1919 2025-2026.

Rosa 2025-2026

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Rosa tratta dal sito ufficiale della Pro Patria[59]

N.RuoloCalciatore
1Italia (bandiera)PWilliam Rovida
4Italia (bandiera)DPietro Reggiori
5Italia (bandiera)CAlessandro Di Munno
6Italia (bandiera)DMatteo Viti
7Italia (bandiera)AAlessandro Orfei
8Italia (bandiera)CAndrea Schiavone
9Italia (bandiera)AKing Udoh
10Italia (bandiera)AFerdinando Mastroianni
11Francia (bandiera)ABertony Renelus
12Italia (bandiera)PRyan Gnonto
13Italia (bandiera)DTommaso Aliata
14Italia (bandiera)AGiorgio Citterio
15Italia (bandiera)AAndrea Auci
16Italia (bandiera)AAbdelrahman Frattini
17Italia (bandiera)CAlessandro Sala
N.RuoloCalciatore
18Italia (bandiera)DChristian Galantucci
19Italia (bandiera)DChristian Travaglini
20Italia (bandiera)DChristian Mora
21Italia (bandiera)CTommaso Ricordi
22Italia (bandiera)PLuca Bongini
24Italia (bandiera)CAndrea Marra
25Italia (bandiera)CDavide Ferri
26Italia (bandiera)DAlberto Masi
27Italia (bandiera)CLuca Giudici
29Italia (bandiera)CFederico Gentile
30Italia (bandiera)ALeonardo Ferrario
39Italia (bandiera)DMattia Motolese
80Italia (bandiera)CNiccolò Bagatti
Italia (bandiera)ASimone Andrea Ganz

Staff tecnico

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Aggiorno al 24 luglio 2025.[60]

Staff dell'Area Tecnica
  • Italia (bandiera)Leandro Greco - Allenatore
  • Italia (bandiera)Andrea Dessena - Vice Allenatore
  • Italia (bandiera) Giuseppe Le Noci - Collaboratore tecnico
  • Italia (bandiera) Nicolò Degiorgi - Preparatore Atletico
  • Italia (bandiera) Renato Redaelli - Preparatore dei Portieri
  • Italia (bandiera) Matteo Celotti - Recupero Infortuni
  • Italia (bandiera) Giuseppe Monti - Responsabile Sanitario
  • Italia (bandiera) Massimo Besnati - Medico Sociale
  • Italia (bandiera) Marco Luigi Valcarenghi - Ortopedico
  • Italia (bandiera) Luca Bettinelli - Responsabile Area Fisioterapica
  • Italia (bandiera) Mirko Nucera - Massaggiatore

Note

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  1. ^Comunicato ufficiale F.I.G.C. (PDF), sufigc.it.URL consultato il 3 giugno 2015(archiviato dall'url originale il 24 settembre 2015).
  2. ^abAuguri cara vecchia Pro Patria et Libertate!, suinformazioneonline.it.URL consultato il 1º giugno 2015(archiviato dall'url originale il 2 giugno 2015).
  3. ^Nasce la Pro Patria, dopo la vittoria del '18, Giorgio Romussi,Rispuntano gli artigli - Storia della Pro Patria dalle origini ai giorni nostri, Busto Arsizio (VA), La Litografica Editrice, 1975, pagina 4.
  4. ^Luca Dibenedetto, El balon fiuman, pagina 146.
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Bibliografia

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  • Calci di Passione - Cento anni di storia sportiva a Busto Arsizio di A.Brambilla, M.Linari e C.Magni - Città di Busto Arsizio (VA) - Italgraf Snc, Castellanza.
  • Giorgio Romussi,Rispuntano gli artigli - Storia della Pro Patria dalle origini ai giorni nostri, Busto Arsizio (VA), La Litografica Editrice, 1975
  • Alberto Brambilla,Storie in biancoblu - Una città e la sua squadra, Cavallirio (NO), Eos Editrice, 1999

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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V · D · M
Aurora Pro Patria 1919 – Archivio delle stagioni
Pro Patria et Libertate
Unione degli Sports Bustesi
1919-20 ·1920-21 ·1921-22 ·1922-23 ·1923-24 ·1924-25 ·1925-26 ·1926-27 ·1927-28 ·1928-29 ·1929-30 ·1930-31 ·1931-32 ·1932-33 ·1933-34 ·1934-35 ·1935-36 ·1936-37 ·1937-38 ·1938-39 ·1939-40 ·1940-41 ·1941-42 ·1942-43 ·1943-44 ·1944-45
Pro Patria et Libertate
Sezione Calcio
1945-46 ·1946-47 ·1947-48 ·1948-49 ·1949-50 ·1950-51 ·1951-52 ·1952-53 ·1953-54 ·1954-55 ·1955-56 ·1956-57 ·1957-58 ·1958-59 ·1959-60 ·1960-61 ·1961-62 ·1962-63 ·1963-64 ·1964-65 ·1965-66 ·1966-67 ·1967-68 ·1968-69 ·1969-70 ·1970-71 ·1971-72 ·1972-73 ·1973-74 ·1974-75 ·1975-76 ·1976-77 ·1977-78 ·1978-79 ·1979-80 ·1980-81 ·1981-82 ·1982-83 ·1983-84 ·1984-85 ·1985-86 ·1986-87 ·1987-88 ·1988-89 ·1989-90
Associazione Calcio Pro Patria et Libertate1990-91 ·1991-92 ·1992-93 ·1993-94 ·1994-95
Pro Patria Gallaratese G.B.1995-96 ·1996-97 ·1997-98 ·1998-99 ·1999-00 ·2000-01 ·2001-02 ·2002-03 ·2003-04 ·2004-05 ·2005-06 ·2006-07 ·2007-08 ·2008-09
Aurora Pro Patria 19192009-10 ·2010-11 ·2011-12 ·2012-13 ·2013-14 ·2014-15 ·2015-16 ·2016-17 ·2017-18 ·2018-19 ·2019-20 ·2020-21 ·2021-22 ·2022-23 ·2023-24 ·2024-25 ·2025-26
V · D · M
Serie C 2025-2026
Girone AAlbinoLeffe ·Alcione ·Arzignano Valchiampo ·Cittadella ·Dolomiti Bellunesi ·Giana Erminio ·Inter U23 ·Lecco ·Lumezzane ·Novara ·Ospitaletto ·Pergolettese ·Pro Patria ·Pro Vercelli ·Renate ·Trento ·Triestina ·Union Brescia ·Vicenza ·Virtus Verona
Girone BArezzo ·Ascoli ·Bra ·Campobasso ·Carpi ·Forlì ·Gubbio ·Guidonia Montecelio ·Juventus Next Gen ·Livorno ·Perugia ·Pianese ·Pineto ·Pontedera ·Ravenna ·Rimini ·Sambenedettese ·Ternana ·Torres ·Vis Pesaro
Girone CAtalanta U23 ·Audace Cerignola ·AZ Picerno ·Benevento ·Casarano ·Casertana ·Catania ·Cavese ·Cosenza ·Crotone ·Foggia ·Giugliano ·Latina ·Monopoli ·Potenza ·Salernitana ·Siracusa ·Sorrento ·Team Altamura ·Trapani
V · D · M
Squadre di calcio vincitrici dellaSerie C - Cronologia
Prima DivisioneUdinese (1930) ·Comense,GC Vigevanesi,Cagliari (1931) ·Giovanni Grion,Messina,Sampierdarenese (1932) ·Perugia,Foggia,Viareggio (1933) ·L’Aquila,Pisa,Lucchese (1934) ·Taranto,Siena (1935)
Serie CCatanzarese,Cremonese,Spezia,Venezia (1936) ·Anconitana-Bianchi,Padova,Sanremese,Taranto,Vigevano (1937) ·Casale,Fanfulla,Salernitana,Siena,SPAL (1938) ·Brescia,Catania (1939) ·Reggiana,Vicenza (1940) ·Prato,Fiumana (1941) ·MATER,Palermo-Juventina (1942) ·Varese,Pro Gorizia (1943) ·1944 ·1945 ·Magenta,Vita Nova,Bolzano,Centese,Gubbio,Nocerina (1947) ·Udinese,Fanfulla,Prato,Catania (1949) ·Seregno,Treviso,Anconitana,Messina (1950) ·Monza,Marzotto Valdagno,Piombino,Stabia (1951) ·Cagliari (1952) ·Pavia (1953) ·Parma (1954) ·Bari (1955) ·Venezia (1956) ·Prato (1957) ·Reggiana (1958) ·Mantova,Catanzaro (1959) ·Pro Patria,Prato,Foggia (1960) ·Modena,Lucchese,Cosenza (1961) ·Triestina,Cagliari,Foggia (1962) ·Varese,Prato,Potenza (1963) ·Reggiana,Livorno,Soccer Trani (1964) ·Novara,Pisa,Reggina (1965) ·Savona,Arezzo,Salernitana (1966) ·Monza,Perugia,Bari (1967) ·Como,Cesena,Ternana (1968) ·Piacenza,Arezzo,Taranto (1969) ·Novara,Massese,Casertana (1970) ·Reggiana,Genoa,Sorrento (1971) ·Lecco,Ascoli,Brindisi (1972) ·Parma,SPAL,Avellino (1973) ·Alessandria,Sambenedettese,Pescara (1974) ·Piacenza,Modena,Catania (1975) ·Monza,Rimini,Lecce (1976) ·Cremonese,Pistoiese,Bari (1977) ·Udinese,SPAL,Nocerina (1978)
Serie C1Como,Matera (1979) ·Varese,Catania (1980) ·Reggiana,Cavese (1981) ·Atalanta,Arezzo (1982) ·Triestina,Empoli (1983) ·Parma,Bari (1984) ·Brescia,Catanzaro (1985) ·Parma,Messina (1986) ·Piacenza,Catanzaro (1987) ·Ancona,Licata (1988) ·Reggiana,Cagliari (1989) ·Modena,Taranto (1990) ·Piacenza,Casertana (1991) ·SPAL,Ternana (1992) ·Ravenna,Palermo (1993) ·Chievo,Perugia (1994) ·Bologna,Reggina (1995) ·Ravenna,Lecce (1996) ·Treviso,Fidelis Andria (1997) ·Cesena,Cosenza (1998) ·Alzano Virescit,Fermana (1999) ·Siena,Crotone (2000) ·Modena,Palermo (2001) ·Livorno,Ascoli (2002) ·Treviso,Avellino (2003) ·Arezzo,Catanzaro (2004) ·Cremonese,Rimini (2005) ·Spezia,Napoli (2006) ·Grosseto,Ravenna (2007) ·Sassuolo,Salernitana (2008)
Lega Pro Prima DivisioneCesena,Gallipoli (2009) ·Novara,Portogruaro (2010) ·Gubbio,Nocerina (2011) ·Ternana,Spezia (2012) ·Trapani,Avellino (2013) ·Virtus Entella,Perugia (2014)
Lega ProNovara,Teramo,Salernitana (2015) ·Cittadella,SPAL,Benevento (2016) ·Cremonese,Venezia,Foggia (2017)
Serie CLivorno,Padova,Lecce (2018) ·Virtus Entella,Pordenone,Juve Stabia (2019) ·Monza,Vicenza,Reggina (2020) ·Como,Perugia,Ternana (2021) ·Südtirol,Modena,Bari (2022) ·Feralpisalò,Reggiana,Catanzaro (2023) ·Mantova,Cesena,Juve Stabia (2024) ·Padova,Virtus Entella,Avellino (2025)
V · D · M
Squadre di calcio vincitrici dellaSerie C2 - Cronologia
Serie C2Sanremese,Pergocrema,Fano,Rende (1978-79) ·Prato,Modena,Giulianova,Cosenza (1979-80) ·Rhodense,Padova,Casertana,Campania (1980-81) ·Carrarese,Ancona,Siena,Barletta (1981-82) ·Prato,Legnano,Francavilla,Messina (1982-83) ·Livorno,Pavia,Jesina,Reggina (1983-84) ·Siena,Virescit Boccaleone,Brindisi,Licata (1984-85) ·Lucchese,Centese,Teramo,Nocerina (1985-86) ·Torres,Ospitaletto,Vis Pesaro,Frosinone (1986-87) ·Carrarese,Mantova,Perugia,Palermo (1987-88) ·Casale,Chievo,Fidelis Andria,Campania Puteolana (1988-89) ·Siena,Varese,Fano,Battipagliese (1989-90) ·Alessandria,Palazzolo,Chieti,Ischia Isolaverde (1990-91) ·Ravenna,Vis Pesaro,Potenza (1991-92) ·Mantova,Pistoiese,Juve Stabia (1992-93) ·Crevalcore,Gualdo,Trapani (1993-94) ·Brescello,Montevarchi,Nocerina (1994-95) ·Novara,Treviso,Avezzano (1995-96) ·Lumezzane,Ternana,Battipagliese (1996-97) ·Varese,SPAL,Marsala (1997-98) ·Pisa,Viterbese,Catania (1998-99) ·Spezia,Torres,Messina (1999-00) ·Padova,Lanciano,Taranto (2000-01) ·Prato,Teramo,Martina (2001-02) ·Pavia,Florentia Viola,Foggia (2002-03) ·Mantova,Grosseto,Frosinone (2003-04) ·Pro Sesto,Massese,Manfredonia (2004-05) ·Venezia,Cavese,Gallipoli (2005-06) ·Legnano,Foligno,Sorrento (2006-07) ·Pergocrema,Reggiana,Benevento (2007-08)
Lega Pro Seconda DivisioneVarese,Figline,Cosenza (2008-09) ·Südtirol,Lucchese,Juve Stabia (2009-10) ·Tritium,Carpi,Latina (2010-11) ·Treviso,Perugia (2011-12) ·Pro Patria,Salernitana (2012-13) ·Bassano,Messina (2013-14)
V · D · M
Squadre di calcio vincitrici delloScudetto Serie D - Cronologia
Scudetto IV SerieCatanzaro (1953) ·Bari (1954) ·BPD Colleferro (1955) ·Siena (1956) ·Ravenna (1957)
Campionato InterregionaleCosenza,Mantova,Spezia (a pari merito) (1958)
Scudetto DilettantiCrevalcore (1993) ·Pro Vercelli (1994) ·Taranto (1995) ·Castel San Pietro (1996) ·Biellese (1997) ·Giugliano (1998) ·Lanciano (1999)
Scudetto Serie DSangiovannese (2000) ·Palmese (2001) ·Olbia (2002) ·Cavese (2003) ·Massese (2004) ·Bassano Virtus (2005) ·Paganese (2006) ·Tempio (2007) ·Aversa Normanna (2008) ·Pro Vasto (2009) ·Montichiari (2010) ·Cuneo (2011) ·Venezia (2012) ·Ischia Isolaverde (2013) ·Pordenone (2014) ·Siena (2015) ·Viterbese Castrense (2016) ·Monza (2017) ·Pro Patria (2018) ·Avellino (2019) ·2020 ·2021 ·Recanatese (2022) ·Sestri Levante (2023) ·Campobasso (2024) ·Livorno (2025)
V · D · M
Busto Arsizio
StoriaStoria di Busto Arsizio ·Contea di Busto Arsizio ·Pieve di San Giovanni Battista (Busto Arsizio) ·Toponomastica storica di Busto Arsizio
Natura e geografiaBustese ·Conurbazione dell'Olona ·Rile ·Tenore ·Parco Alto Milanese ·Parco Ugo Foscolo ·Borsano ·Sacconago ·Buon Gesù ·Cascina Brughetto ·Cascina dei Poveri ·Altre cascine ·Rifugio Città di Busto
Edifici storici,
monumenti eopere d'arte
Porte di Busto Arsizio ·Piazza Garibaldi ·Villa Ottolini-Tosi ·Villa Ottolini-Tovaglieri ·Villino Dircea Gambini ·Villa Nicora-Colombo ·Casa Bossi ·Casa Colombo ·Casa Castiglioni ·Villa Leone ·Palazzo Frangi ·Carceri ottocentesche di Busto Arsizio ·Molini Marzoli Massari ·Teatro Sociale ·Palazzo Marliani-Cicogna ·Palazzo Gilardoni ·Villa Comerio ·Villa Calcaterra ·Villa Pozzi ·Colonia elioterapica ·Monumento equestre a Enrico dell'Acqua ·Sede della Società Elettrica Alto Milanese ·Cristo morto adorato da san Domenico di Guzman ·Autoritratto di Biagio Bellotti ·Santi Filippo Neri e Luigi Gonzaga in gloria ·Altre opere di Biagio Bellotti
Chiese
ed edifici religiosi
Basilica di San Giovanni Battista ·Santuario di Santa Maria di Piazza(Madonna dell'Aiuto) ·Chiesa di San Michele Arcangelo ·Chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo (Borsano) ·Chiesa vecchia dei Santi Apostoli Pietro e Paolo (Sacconago) ·Chiesa nuova dei Santi Apostoli Pietro e Paolo (Sacconago) ·Chiesa di San Rocco ·Chiesa di Sant'Antonio Abate ·Chiesa di San Gregorio Magno in Camposanto ·Chiesa di Madonna in Veroncora ·Chiesa di Madonna in Campagna ·Chiesa di Madonna in Prato ·Tempio civico della Beata Vergine delle Grazie ·Chiesa di San Bernardino ·Battistero di San Filippo Neri ·Cappella di Sant'Ambrogio in Canton Santo ·Edicola di San Carlo Borromeo ·Edicola di Santa Maria Nascente ·Cimitero monumentale
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SportSocietà Ginnastica Pro Patria et Libertate ·Aurora Pro Patria 1919 ·Pro Patria Scherma ·Pro Patria Bustese ·Stadio Carlo Speroni ·UYBA Volley ·Coppa Città di Busto Arsizio ·PalaYamamay ·Derby dell'Altomilanese
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