| Aulo Cecina Severo | |
|---|---|
| console dell'impero romano | |
| Nome originale | Aulus Caecina Severus |
| Nascita | 43 a.C. circa Volterra |
| Morte | dopo il21 |
| Figli | 6 figli |
| Gens | Caecina |
| Padre | Aulo Cecina |
| Tribuno militare | 25 a.C. |
| Questura | 19 a.C. |
| Consolato | 1 a.C. |
| Aulo Cecina Severo | |
|---|---|
| Nascita | Volterra43 a.C. circa |
| Morte | dopo il21 |
| Cause della morte | Sconosciute |
| Religione | Religione romana |
| Dati militari | |
| Paese servito | Impero romano |
| Forza armata | Esercito romano |
| Grado | Dux |
| Comandanti | Tiberio Claudio Nerone |
| Guerre | Guerre romano-germaniche |
| Campagne | |
| Decorazioni | Ornamenta triumphalia |
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| Manuale | |
Aulo Cecina Severo (in latinoAulus Caecina Severus;Volterra,43 a.C. circa – dopo il21) è stato unpolitico emilitareromano dell'età giulio-claudia.

Nacque attorno al43 a.C.; appartenente allagens Caecina, era originario diVolterra nell'Etruria, figlio di un certo Aulo Cecina e fratello diGaio Cecina Largo, console suffetto nel13. Ebbe sei figli.
Divenne consolesuffectus nell'1 a.C. all'età di 42 anni, poiché qualehomus novus, non avendo una discendenza consolare, dovette aspettare per tradizione dopo i 40 anni. Era stato in precedenzatribuno militare, attorno al25 a.C., poiQuestore nel19 a.C.
Fu uno dei migliori generali sottoAugusto eTiberio, diventando, in seguito alle operazioni militari che si svilupparono nell'areaillirico-balcanica, il primo governatore della neo-costituita provincia diMesia (o forse come dice Syme è un anacronismo diCassio Dione Cocceiano, e pertanto Cecina Severo eraproconsole diMacedonia[1]), dove fu duramente impegnato durante la grande rivolta controPannoni eDalmati dal6-9.
Nel6 riusciva ad espugnareSirmio, che era stata occupata dagli insorti, e riuscì a difendere la neo-provincia da attacchi e razzie diSarmati Iazigi eDaci, avvalendosi anche dell'aiuto del retrace,Rhoimetalkes. L'anno seguente, insieme aMarco Plauzio Silvano, sotto l'alto comando del futuroimperatoreTiberio, guidò cinque legioni aSiscia, ed evitò una possibile distruzione dell'intera armata romana nella battaglia delle paludi Volcee. Negli anni successivi, dell'8 e 9, rimase impegnato lungo ilfronte macedonico, sia a difendere la provincia affidatagli, dai continui attacchi diDaci eIazigi, sia penetrando da est nell'Illirico meridionale, per reprimere gli ultimi focolai della rivolta dei Dalmati.

Nel14 divenne legato diGermanico nellaGermania inferior, e dopo tre anni di campagne in Germania (dal14 al16), otteneva gliOrnamenta triumphalia e la parziale sconfitta diArminio. L'onore diRoma era salvo. La disfatta subita a Teutoburgo era stata riscattata. Di lui si ricorda nel corso della campagna del15, un episodio in cui, sorpreso con le sue legioni, durante l'attraversamento dei cosiddettipontes longi nelle zone acquitrinose tra ilfiume Ems ed ilWeser, rischiò di venire annientato da un attacco improvviso dei Germani. Prudentemente però egli, a differenza diVaro, aveva fatto costruire un accampamento trincerato durante la sosta delle truppe, per cui poté respingere con successo l'attacco e successivamente allontanarsi. Questo episodio è noto comebattaglia dei Pontes Longi.
È, infine, sua la proposta nel21 di vietare la presenza delle mogli presso i comandanti provinciali, da buon militare qual era, forse per evitare distrazioni nel corso di dure campagne militari.
Altri progetti
| Predecessore | Consoli romani | Successore | |
|---|---|---|---|
| Augusto figlio del divino Cesare[1] II, Marco Plauzio Silvano[2] | 1 a.C. Cosso Cornelio Lentulo[3], Lucio Calpurnio Pisone[4] | Gaio Cesare, Lucio Emilio Paolo[5] | |
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