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Attilio Piccioni

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Attilio Piccioni

Vicepresidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana
Durata mandato26 luglio 1960 –
4 dicembre 1963
PresidenteAmintore Fanfani
Giovanni Leone
PredecessoreAntonio Segni
SuccessorePietro Nenni

Durata mandato26 luglio 1951 –
17 agosto 1953
PresidenteAlcide De Gasperi
PredecessoreSe stesso
Giovanni Porzio
Giuseppe Saragat
SuccessoreGiuseppe Saragat

Durata mandato24 maggio 1948 –
27 gennaio 1950
ContitolareGiovanni Porzio
Giuseppe Saragat
PresidenteAlcide De Gasperi
PredecessoreLuigi Einaudi
Randolfo Pacciardi
SuccessoreSe stesso

Ministro degli affari esteri
Durata mandato29 maggio 1962 –
5 dicembre 1963
PresidenteAmintore Fanfani
Giovanni Leone
PredecessoreAntonio Segni
SuccessoreGiuseppe Saragat

Durata mandato18 gennaio 1954 –
19 settembre 1954
PresidenteAmintore Fanfani
Mario Scelba
PredecessoreGiuseppe Pella
SuccessoreGaetano Martino

Ministro di grazia e giustizia
Durata mandato28 gennaio 1950 –
19 luglio 1951
PresidenteAlcide De Gasperi
PredecessoreGiuseppe Grassi
SuccessoreAdone Zoli

Segretario della Democrazia Cristiana
Durata mandato22 settembre 1946 –
gennaio 1949
PresidenteAlcide De Gasperi
PredecessoreAlcide De Gasperi
SuccessorePaolo Emilio Taviani

Presidente della 3ª Commissione Affari Esteri del Senato della Repubblica
Durata mandato10 luglio 1958 –
25 luglio 1960
PredecessoreAntonio Boggiano Pico
SuccessoreGiuseppe Medici

Senatore della Repubblica Italiana
Durata mandato12 giugno 1958 –
4 luglio 1976
LegislaturaIII,IV,V,VI
Gruppo
parlamentare
Democrazia Cristiana
CircoscrizioneSondrio(III Legislatura),
Viterbo(IV Legislatura),
Roma(V e VI Legislatura)
Sito istituzionale

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato25 giugno 1946 –
11 giugno 1958
LegislaturaAC,I,II
Gruppo
parlamentare
Democrazia Cristiana
CircoscrizioneAC-I: Collegio Unico Nazionale
II:Firenze-Pistoia
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoPPI(1919-1926)
DC(1943-1976)
Titolo di studioLaurea ingiurisprudenza
ProfessioneAvvocato

Attilio Piccioni (Poggio Bustone,14 giugno1892Roma,10 marzo1976) è stato unpoliticoitaliano, più volte ministro e parlamentare.

Era padre diPiero, compositore coinvolto nelcaso Montesi, e diLeone, critico letterario e dirigente dellaRAI.

Biografia

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Formazione familiare e adesione al Partito Popolare

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Piccioni nacque nelreatino, da padreumbro diFoligno e madre diReggio Emilia[1]. Studiò aRieti e si laureò ingiurisprudenza allaSapienza di Roma[1]. Partecipò allaprima guerra mondiale prima comeufficiale deibersaglieri, poi come istruttore di automezzi.[1] Nel1919 soggiornò a lungo aTorino, ospite del fratello, funzionario dellaprefettura; si sposò e aderì alPartito Popolare Italiano (PPI), appena fondato daLuigi Sturzo.[1][2] Fu segretario delPPI nel capoluogo piemontese e membro del consiglio nazionale (1919-24).[2]

Con l'avvento delfascismo al potere, nel1926, dopo lo scioglimento forzoso del PPI, si trasferì aPistoia, dove riprese ad esercitare la professione diavvocato[3] e rimase vedovo.

Fondazione della Democrazia Cristiana e primi incarichi di governo

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Il 19 marzo1943, aRoma, in casa diGiuseppe Spataro, Piccioni prese parte al convegno clandestino del primo nucleo di fondatori dellaDemocrazia Cristiana, nel quale fu discusso e approvato il documento, redatto daAlcide De Gasperi: "Le idee ricostruttive della Democrazia Cristiana";[1] esponente delComitato di Liberazione Nazionale dellaToscana, si trasferì a Roma nell'immediatodopoguerra.[1]

Il2 giugno 1946, Piccioni fu eletto all'Assemblea Costituente[2] e fece parte dellaCommissione dei 75 incaricata di elaborare e proporre il progetto diCostituzione della Repubblica.

Uomo di fiducia diAlcide De Gasperi, fu segretario politico della DC dal1946 al1949[2] evicepresidente del Consiglio dei ministri nelquinto governo dello statista trentino (1948-1950). Fu poiministro di grazia e giustizia nelsesto governo De Gasperi (1950-1951) e ancora vicepresidente del Consiglio nei governiDe Gasperi VII (1951-1953) eDe Gasperi VIII (1953). Nel frattempo, fu rielettodeputato nellaII legislatura.

Presidente del Consiglio incaricato e lo scandalo Montesi

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Lo stesso argomento in dettaglio:Scandalo Montesi.
Piccioni (al centro) con ilpresidente degli Stati Uniti d'AmericaJohn F. Kennedy eSergio Fenoaltea,ambasciatore d'Italia negli Stati Uniti d'America, nelloStudio Ovale

Dopo la bocciatura alla Camera dell'ottavo governo De Gasperi (28 luglio1953), Piccioni fu incaricato dalpresidente della RepubblicaLuigi Einaudi di formare il nuovo governo. Dopo le consultazioni di rito, la formazione del governo Piccioni sembrava essere cosa fatta, essendo riuscito, il presidente incaricato, a strappare il consenso deiliberali e l'appoggio esterno deisocialdemocratici. In una successiva riunione, tuttavia, ilPSDI tornò sui propri passi e annunciò che avrebbe votato contro il nuovo governo, costringendo Piccioni a rinunciare all'incarico.[4]

Attilio Piccioni fu poi nominatoministro degli affari esteri nell'effimeroprimo governo Fanfani (gennaio-febbraio1954) e convocato nuovamente dal presidente Einaudi per succedere a Fanfani comepresidente del Consiglio. Piccioni, peraltro, non volle assumersi tale responsabilità per il coinvolgimento del figlioPiero, compositore, nelcaso di Wilma Montesi, ragazza romana trovata morta sulla spiaggia diTorvaianica; con riluttanza accettò di essere confermato agli esteri nel nuovogoverno Scelba.[5] Il 26 marzo1954, tuttavia, il caso Montesi - inizialmente archiviato - fu ufficialmente riaperto dallacorte d'appello di Roma. Il 19 settembre lo scandalo fu tale che Attilio Piccioni si dimise da ministro degli Esteri e da tutte le sue cariche ufficiali. Due giorni dopo, il figlio Piero fu arrestato con l'accusa di omicidio colposo e di uso di stupefacenti e poi tradotto nelcarcere di Regina Coeli.

Piero Piccioni ottenne la libertà provvisoria dopo tre mesi di carcere preventivo[6] e, infine, venne completamente scagionato da ogni accusa, ma la carriera politica del padre fu gravemente compromessa.

Ultime cariche politiche

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Negli anni che vanno dal1956 al1957, Attilio Piccioni fu a capo della delegazione italiana presso leNazioni Unite.[3]

Nel 1958 fu elettosenatore, e divenne presidente del gruppo della Democrazia Cristiana al Senato. Sarà rieletto senatore nelle successive trelegislature. Nel luglio 1960 si dimise da capogruppo al Senato perché eletto presidente del consiglio nazionale della Democrazia Cristiana (incarico che ricoprirà fino al 1966). Tornò nuovamentevicepresidente del Consiglio nelIII (1960-1962) eIV governo Fanfani (1962-1963), nel quale assunse anche ilMinistero degli affari esteri in sostituzione diAntonio Segni, neoeletto presidente della Repubblica. In occasione di talielezioni (1962) fu anche oggetto, da parte di alcunifranchi tiratori democristiani, di una candidatura alternativa a quella ufficiale di Segni, che conseguì ben 51 voti al III scrutinio. Il 7 settembre 1962, Piccioni strinse con gliStati Uniti, rappresentati dal vicepresidenteLyndon Johnson, l'accordo di collaborazione spazialeSan Marco.[7]

Fu ancora vicepresidente del Consiglio eministro degli esteri nelprimo governo Leone (1963) e ministro con incarichi speciali nelI,II, eIII governo Moro (1963-1968) e nelsecondo governo Leone (1968). Si spense aRoma il 10 marzo1976.

Sinossi degli incarichi di Governo

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MinistroMandatoGoverno
Vicepresidente del Consiglio dei ministri23 maggio1948 - 27 gennaio1950Governo De Gasperi V
Ministro di Grazia e Giustizia[8]27 gennaio1950 - 26 luglio1951Governo De Gasperi VI
Vicepresidente del Consiglio dei ministri[9]26 luglio1951 - 16 luglio1953Governo De Gasperi VII
Vicepresidente del Consiglio dei ministri16 luglio1953 - 17 agosto1953Governo De Gasperi VIII
Ministro degli Affari esteri18 gennaio1954 - 10 febbraio1954Governo Fanfani I
Ministro degli Affari esteri10 febbraio1954 - 16 settembre1954Governo Scelba
Vicepresidente del Consiglio dei ministri26 luglio1960 - 21 febbraio1962Governo Fanfani III
Vicepresidente del Consiglio dei ministri21 febbraio1962 - 21 giugno1963Governo Fanfani IV
Ministro degli Affari esteri29 maggio1962 - 21 giugno1963
Vicepresidente del Consiglio dei ministri21 giugno1963 - 4 dicembre1963Governo Leone I
Ministro senza portafoglio per ilMezzogiorno e le zone depresse4 dicembre1963 - 22 luglio1964Governo Moro I
Ministro senza portafoglio per gli interventi straordinari nelMezzogiorno e nelle aree depresse del Centro-Nord22 luglio1964 - 23 febbraio1966Governo Moro II
Ministro senza portafoglio per gli interventi straordinari nelMezzogiorno e nelle aree depresse del Centro-Nord23 febbraio1966 - 24 giugno1968Governo Moro III
Ministro senza portafoglio per Incarichi speciali[10]24 giugno1968 - 12 dicembre1968Governo Leone II

Note

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  1. ^abcdefRicordare Piccioni
  2. ^abcdFonte:Treccani.it L'Enciclopedia Italiana, riferimenti in Collegamenti esterni.
  3. ^abFonte:Sapere.it, riferimenti in Collegamenti esterni.
  4. ^Indro Montanelli, Mario Cervi,Storia d'Italia, Vol. 10, RCS, Milano, 2004, p. 158
  5. ^Indro Montanelli, Mario Cervi,cit., p. 194
  6. ^Ugo Zatterin,La tragica ballata di Piero Morgan, da: "L'Europeo" n. 44 del 1980, ripreso su "L'Europeo" - Periodico annuale,Cinquant'anni di gialli, Ed. RCS, aprile 2001, p. 99
  7. ^MAE
  8. ^Dal 10 al 23 marzo 1951 incaricato di esercitare le funzioni del Presidente del Consiglio e Ministroad interim dell'Africa italiana in assenza di De Gasperi.
  9. ^Dal 7 al 17 set. 1952 incaricato di esercitare le funzioni di Presidente del Consiglio e Ministroad interim dell'Africa italiana in assenza di De Gasperi.
  10. ^II Governo Leone, sustoria.camera.it.

Bibliografia

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  • Carlo Dane (a cura di),Scritti e discorsi, 1944-1965 / Attilio Piccioni, prefazione diGabriele De Rosa, Roma, Cinque lune, 1979.
  • Giorgio Galli,Storia della Democrazia cristiana, Roma-Bari, Laterza, 1978.
  • Gabriella Fanello Marcucci,Attilio Piccioni e la sinistra popolare, Roma, Cinque lune, 1977.
  • Gabriella Fanello Marcucci,Attilio Piccioni : la scelta occidentale : vita e opere di un padre della Repubblica, Roma, Liberal, 2011.ISBN 978-88-88835-46-4.
  • Angelo Frignani,La strana morte di Wilma Montesi, Roma, Adnkronoslibri, 2003.ISBN 88-7118-157-3.

Voci correlate

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Altri progetti

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Altri progetti

Collegamenti esterni

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PredecessoreVicepresidente del Consiglio dei ministri della Repubblica ItalianaSuccessore
Luigi Einaudi
Randolfo Pacciardi
Giuseppe Saragat
24 maggio1948 - 27 gennaio1950carica vacanteI
Giuseppe Saragat26 luglio1951 - 17 agosto1953Giuseppe SaragatII
carica vacante26 luglio1960 - 4 dicembre1963Pietro NenniIII

PredecessoreMinistro di grazia e giustizia della Repubblica ItalianaSuccessore
Giuseppe Grassidal 27 gennaio1950 al 26 luglio1951Adone Zoli

PredecessoreMinistro degli affari esteri della Repubblica ItalianaSuccessore
Giuseppe Pella18 gennaio1954 - 19 settembre1954Gaetano MartinoI
Antonio Segni29 maggio1962 - 4 dicembre1963Giuseppe SaragatII

PredecessoreSegretario nazionale dellaDemocrazia CristianaSuccessore
Alcide De Gasperi1946 -1949Giuseppe Cappi
V · D · M
Segretari della Democrazia Cristiana
Alcide De Gasperi (1944-1946) ·Attilio Piccioni (1946-1949) ·Giuseppe Cappi (1949) ·Paolo Emilio Taviani (1949-1950) ·Guido Gonella (1950-1953) ·Alcide De Gasperi (1953-1954) ·Amintore Fanfani (1954-1959) ·Aldo Moro (1959-1964) ·Mariano Rumor (1964-1969) ·Flaminio Piccoli (1969) ·Arnaldo Forlani (1969-1973) ·Amintore Fanfani (1973-1975) ·Benigno Zaccagnini (1975-1980) ·Flaminio Piccoli (1980-1982) ·Ciriaco De Mita (1982-1989) ·Arnaldo Forlani (1989-1992) ·Mino Martinazzoli (1992-1994)Logo della Democrazia Cristiana
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