| Attila Sallustro | |||||||||||||
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![]() | |||||||||||||
| Nazionalità | |||||||||||||
| Altezza | 174[1]cm | ||||||||||||
| Peso | 74[1]kg | ||||||||||||
| Calcio | |||||||||||||
| Ruolo | Allenatore(exattaccante) | ||||||||||||
| Termine carriera | 1939 - giocatore 1961 - allenatore | ||||||||||||
| Carriera | |||||||||||||
| Giovanili | |||||||||||||
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| Squadre di club1 | |||||||||||||
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| Nazionale | |||||||||||||
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| Carriera da allenatore | |||||||||||||
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| 1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato. Il simbolo → indica un trasferimento in prestito. | |||||||||||||
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Attila Sallustro (Asunción,15 dicembre1908[2] –Roma,28 maggio1983[3]) è stato uncalciatore eallenatore di calcioparaguaianonaturalizzatoitaliano, di ruoloattaccante. Spesso è indicato comeSallustro I per distinguerlo dal fratelloOreste (Sallustro II).
Ha legato la sua carriera agonistica principalmente alNapoli, squadra nella quale militò dal 1926 al 1937 per 11 stagioni (più una stagione tra le file dell'Internaples), di cui 4 dacapitano, e rimanendo a lungo il calciatore azzurro conpiù reti in tutte le competizioni.
Nato adAsunción, figlio di Anna D'Amato e Gaetano Sallustro, ebbe due fratelli minori:Oreste, anch'egli calciatore[4], e Oberdan, che, divenuto dirigenteFIAT inArgentina, venne sequestrato e successivamente ucciso dall'ERP nel 1972[5]. Sposatosi nel 1934 con la popolare soubretteLucy D'Albert[4], ebbe da lei un figlio, Alberto. Morì a Roma all'età di 74 anni[4].
Venne soprannominatoVeltro per sottolinearne la velocità negli scatti[4].
Sallustro iniziò a giocare a calcio all'età di 8 anni per migliorare le sue condizioni di salute[4]. Dopo quattro anni giocati in una formazione di pulcini della sua città natale[4], arrivò a Napoli con la famiglia all'età di 12 anni, nel 1920. Notato da un osservatore, venne inserito nelle giovanili dell'Internazionale Napoli: dalla fusione di questa con ilNaples nacque l'Internazionale Naples oInterNaples, di cui Sallustro divenne centravanti a 17 anni[4]. Nel suo primo campionato, il giovane oriundo segnò dieci reti in 13 presenze[1], e anche grazie al suo contributo la squadra raggiunse la finale dellaLega Sud, dove fu sconfitta dall'Alba Roma conquistando comunque la promozione inDivisione Nazionale[6]. L'anno successivo, con la nascita dell'Associazione Calcio Napoli con presidenteGiorgio Ascarelli, ne divenne attaccante titolare.
Laprima stagione fu però fallimentare: inserita nel Girone A, la squadra partenopea raccolse solo un punto in diciotto gare (frutto di un pareggio in casa contro ilBrescia), con Sallustro che mise a segno una sola rete (siglata in Inter-Napoli 9-2 del 19 dicembre 1926) pur giocando tutte le gare da titolare[7]. Ripescato per motivi geografici (e grazie all'assicurazione, da parte del presidente Ascarelli, di migliorare la squadra), nellastagione successiva il Napoli migliorò le sue prestazioni, ottenendo la prima vittoria nella massima serie alla prima giornata (Napoli-Reggiana 4-0, con gol di Sallustro). L'attaccante mise a segno 5 reti in 10 presenze[7], ma la squadra era ancora lontana dalla qualità delle compagini settentrionali: la stagione terminò per i partenopei al terzultimo posto, ripescati ancora una volta grazie all'allargamento dei gironi da undici a sedici squadre[8].

La fama del giovane oriundo arrivò a Napoli a livelli altissimi: la stessa cosa si sarebbe verificata molti anni più tardi solo perDiego Armando Maradona. Il padre, considerando disdicevole che prendesse soldi per fare un'attività sportiva, gli impose di giocare gratis[4]: l'attaccante cominciò a ricevere uno stipendio solo nel 1932 quando, passato professionista, riceveva 900 lire al mese di stipendio (salito poi a 3.000 lire negli anni in cui fu capitano[4]). La fama raggiunse livelli tali che in quegli anni ricevette in regalo una Balilla 521: con la stessa investì un passante che, riconoscendolo, gli disse: «Scusate tanto, è colpa mia. Voi potete fare tutto quello che volete...»[4].
Lastagione 1928-1929 segnò un deciso miglioramento: il Napoli arrivò ottavo su sedici nel Girone B, a pari merito con laLazio, soprattutto grazie all'apporto di Sallustro autore di 22 reti in 28 gare giocate[7] (di cui ben cinque in un Napoli-Reggiana del 12 maggio 1929 vinto dai partenopei per 6-2[9]). Lo spareggio per la partecipazione alla futura Serie A si giocò a Milano il 23 giugno 1929 e terminò 2-2: la ripetizione della gara[10] non venne effettuata in quanto laFIGC promosse un ulteriore allargamento da sedici a diciotto squadre.
La società intanto aggiunse nuovi rinforzi, specie in attacco: per il primo campionato di Serie A arrivarono infattiAntonio Vojak, prelevato dalla Juventus, e soprattuttoMarcello Mihalich dalla Fiumana, che con Sallustro formò una coppia offensiva segnata da una grande intesa[4]. Inoltre la dirigenza mise sotto contratto ancheOreste Sallustro, fratello di Attila, mettendo alla guida della squadraWilliam Garbutt: la squadra raggiunse un inaspettato quinto posto finale, con Sallustro autore di tredici reti in 31 partite[7], a cui andarono aggiunte le 20 reti di Vojak e le 10 di Mihalich.L'anno successivo, nonostante un buon inizio, le prestazioni della squadra calarono sul finale di campionato, a causa (secondo molti) della partenza di Sallustro per adempiere al servizio militare[11]: il centravanti riuscì comunque a marcare dieci reti in 29 gare[7], con la squadra che terminò al sesto posto.Ancor più sottotono fu lastagione 1931-1932, con la squadra che terminò al nono posto anche a causa di un minor numero di gol segnati dagli attaccanti: anche se Sallustro segnò dodici reti in 26 presenze[7], mancò in particolare l'apporto di Vojak, che siglò "solo" nove marcature rispetto alle venti reti delle due stagioni precedenti.

L'annata 1932-1933 fu quella del rilancio: la squadra infatti, fin dall'inizio nelle prime posizioni della classifica, subì il ritorno dellaJuventus che vinse nove partite consecutive e alla fine conquistò il titolo con diversi punti di vantaggio. I partenopei terminarono al terzo posto, a pari merito con ilBologna, mancando l'accesso alla Coppa Europa solo a causa del peggior quoziente reti rispetto ai felsinei: grandi protagonisti furono Sallustro (autore di 19 reti in 30 partite[7]) e Vojak, con 22 reti all'attivo e terzo della classifica dei cannonieri.Lastagione 1933-1934 fu quella della conferma: nonostante un non eccellente avvio di campionato, i partenopei rimontarono nel girone di ritorno, terminando nuovamente al terzo posto (dietro a Juventus eInter), conquistando per la prima volta la qualificazione alla Coppa Europa. I napoletani furono guidati ancora una volta da Vojak, che siglò 21 reti: Sallustro (nominato capitano della squadra) segnò solo cinque reti in 25 gare[7].
Lastagione 1934-1935 segnò un calo rispetto a quelle precedenti: i partenopei terminarono il campionato al settimo posto, mentre furono eliminati dalla Coppa Europa al primo turno contro gli austriaci dell'Admira Vienna: dopo lo 0-0 in trasferta e il 2-2 in casa, i napoletani persero lo spareggio disputato aZurigo per 5-0[12]. Sallustro, in questa occasione, fu multato di 2.500 lire in quanto accusato di "scarso impegno": per tutta risposta, l'oriundo saltò gli allenamenti per due mesi[12] e, di conseguenza, marcò in campionato sette reti in sole 20 presenze[7].
Nelle ultime due stagioni il Napoli terminò rispettivamente ottavo nel 1936 (eliminato ai quarti diCoppa Italia dalMilan) e tredicesimo nel1937, ad un passo dalla zona retrocessione (ed eliminato ancora una volta ai quarti diCoppa Italia, questa volta dallaRoma). Sallustro fece registrare sette reti in 26 presenze nella sua penultima stagione[7], e tre marcature in 8 gare nell'ultima annata con la maglia azzurra[7]. In totale, con la maglia del Napoli l'oriundo disputò undici campionati segnando 104 reti in campionato, 1 in coppa Italia e 1 nelle coppe europee.
Sallustro passò nellastagione 1937-1938 allaSalernitana[13], che guadagnò subito la promozione inSerie B: nella stagione seguente la squadra non riuscì però a ottenere la salvezza, terminando in diciassettesima posizione il campionato e retrocedendo nuovamente in Serie C. Sallustro marcò una sola rete in 14 presenze[7][14], per un breve periodo ricoprì anche l'incarico di allenatore della squadra[15] e si ritirò dal mondo del calcio giocato al termine della stagione[4].

Il 1º dicembre 1929 fu, con il compagno di repartoMarcello Mihalich, il primo giocatore delNapoli a giocare innazionale italiana, vestendo la maglia azzurra nell'amichevole contro ilPortogallo, giocata aMilano: la vittoria andò agli azzurri per 6-1, con la quinta rete siglata dall'oriundo[16]. In seguito, il commissario tecnicoVittorio Pozzo preferì loroGiuseppe Meazza eGiovanni Ferrari[17]. Sallustro fece registrare in nazionale solo un'altra presenza, il 14 febbraio 1932, nella gara contro laSvizzera vinta per 3-0[18]. Marcò inoltre due presenze con lanazionale B, nel 1930[1]. Con lanazionale universitaria conta una presenza ed una rete segnata nell'incontro contro laBoemia[19].
Dopo il ritiro dal calcio giocato, Sallustro si stabilì con la famiglia a Roma, e intraprese la carriera di allenatore. Nel 1960 tornò a Napoli nelle vesti di direttore delloStadio San Paolo, incarico che mantenne per oltre vent'anni fino al 1981[20]. Nel maggio del 1961 ebbe una breve parentesi come allenatore dei partenopei, subentrando adAmedeo Amadei nella ultime due gare del campionato[21]. A lui sono dedicati una strada nel quartiere diPonticelli, a Napoli,[4] un piazzale aCasavatore[22] , una strada aPomigliano d'Arco[23] e lo stadio comunale diCarbonara di Nola[24].
| Stagione | Club | Campionato | Coppe nazionali | Coppe continentali | Totale | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Comp | Pres | Reti | Pres | Reti | ||
| 1925-1926 | PD | 13 | 10 | - | - | - | - | - | - | 13 | 10 | |
| 1926-1927 | DN | 18 | 1 | - | - | - | - | - | - | 18 | 1 | |
| 1927-1928 | DN | 10 | 5 | - | - | - | - | - | - | 10 | 5 | |
| 1928-1929 | DN | 28 | 22 | - | - | - | - | - | - | 28 | 22 | |
| 1929-1930 | A | 31 | 13 | - | - | - | - | - | - | 31 | 13 | |
| 1930-1931 | A | 29 | 11 | - | - | - | - | - | - | 29 | 10 | |
| 1931-1932 | A | 26 | 12 | - | - | - | - | - | - | 26 | 12 | |
| 1932-1933 | A | 30 | 19 | - | - | - | - | - | - | 30 | 19 | |
| 1933-1934 | A | 25 | 4 | - | - | - | CEC | 3 | 1 | 28 | 6 | |
| 1934-1935 | A | 20 | 7 | - | - | - | - | - | - | 20 | 7 | |
| 1935-1936 | A | 26 | 8 | CI | 2 | 0 | - | - | - | 28 | 7 | |
| 1936-1937 | A | 18 | 4 | CI | 3 | 1 | - | - | - | 21 | 4 | |
| Totale Napoli | 258 | 106 | 5 | 1 | 3 | 1 | 266 | 108 | ||||
| 1937-1938 | C | - | - | CI | - | - | - | - | - | - | - | |
| 1938-1939 | B | 14 | 1 | CI | 1 | 0 | - | - | - | 15 | 1 | |
| Totale carriera | 285 | 115 | 6 | 1 | 3 | 1 | 294 | 117 | ||||
| Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ―Italia | |||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Data | Città | In casa | Risultato | Ospiti | Competizione | Reti | Note |
| 1-12-1929 | Milano | Italia | 6 – 1 | Amichevole | 1 | ||
| 4-2-1932 | Napoli | Italia | 3 – 0 | Coppa Internazionale | - | ||
| Totale | Presenze | 2 | Reti | 1 | |||
| Stagione | Squadra | Campionato | Coppe nazionali | Coppe continentali | Altre coppe | Totale | % Vittorie | |||||||||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Comp | G | V | N | P | Comp | G | V | N | P | Comp | G | V | N | P | Comp | G | V | N | P | G | V | N | P | % | ||
| apr.-giu. 1939 | B | 9 | 4 | 0 | 5 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 9 | 4 | 0 | 5 | 44,44 | |
| mag.-giu. 1961 | A | 2 | 0 | 0 | 2 | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | - | 2 | 0 | 0 | 2 | &&0,00 | |
| Totale carriera | 11 | 4 | 0 | 7 | 11 | 4 | 0 | 7 | 36,36 | |||||||||||||||||
Altri progetti
| Nazionale italiana ·Coppa Internazionale 1931-1932 | ||
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