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Attila Sallustro

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Attila Sallustro
NazionalitàParaguay (bandiera) Paraguay
Italia (bandiera) Italia (dal 1929)
Altezza174[1]cm
Peso74[1]kg
Calcio
RuoloAllenatore(exattaccante)
Termine carriera1939 - giocatore
1961 - allenatore
Carriera
Giovanili
1920-1922  Internazionale Napoli
1922-1925  Internaples
Squadre di club1
1925-1926  Internaples13 (10)
1926-1937  Napoli258 (106)
1937-1939  Salernitana14 (1)
Nazionale
1929-1932Italia (bandiera)Italia2 (1)
1929Italia (bandiera)Italia universitaria1 (1)
1930Italia (bandiera)Italia B2 (1)
Carriera da allenatore
1939  Salernitana
1961  Napoli
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
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Attila Sallustro (Asunción,15 dicembre1908[2]Roma,28 maggio1983[3]) è stato uncalciatore eallenatore di calcioparaguaianonaturalizzatoitaliano, di ruoloattaccante. Spesso è indicato comeSallustro I per distinguerlo dal fratelloOreste (Sallustro II).

Ha legato la sua carriera agonistica principalmente alNapoli, squadra nella quale militò dal 1926 al 1937 per 11 stagioni (più una stagione tra le file dell'Internaples), di cui 4 dacapitano, e rimanendo a lungo il calciatore azzurro conpiù reti in tutte le competizioni.

Biografia

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Nato adAsunción, figlio di Anna D'Amato e Gaetano Sallustro, ebbe due fratelli minori:Oreste, anch'egli calciatore[4], e Oberdan, che, divenuto dirigenteFIAT inArgentina, venne sequestrato e successivamente ucciso dall'ERP nel 1972[5]. Sposatosi nel 1934 con la popolare soubretteLucy D'Albert[4], ebbe da lei un figlio, Alberto. Morì a Roma all'età di 74 anni[4].

Caratteristiche tecniche

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Venne soprannominatoVeltro per sottolinearne la velocità negli scatti[4].

Carriera

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Giocatore

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Club

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Gli inizi
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Sallustro iniziò a giocare a calcio all'età di 8 anni per migliorare le sue condizioni di salute[4]. Dopo quattro anni giocati in una formazione di pulcini della sua città natale[4], arrivò a Napoli con la famiglia all'età di 12 anni, nel 1920. Notato da un osservatore, venne inserito nelle giovanili dell'Internazionale Napoli: dalla fusione di questa con ilNaples nacque l'Internazionale Naples oInterNaples, di cui Sallustro divenne centravanti a 17 anni[4]. Nel suo primo campionato, il giovane oriundo segnò dieci reti in 13 presenze[1], e anche grazie al suo contributo la squadra raggiunse la finale dellaLega Sud, dove fu sconfitta dall'Alba Roma conquistando comunque la promozione inDivisione Nazionale[6]. L'anno successivo, con la nascita dell'Associazione Calcio Napoli con presidenteGiorgio Ascarelli, ne divenne attaccante titolare.

L'ascesa con il Napoli
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La formazione del Napoli alla sua prima stagione, nel 1926

Laprima stagione fu però fallimentare: inserita nel Girone A, la squadra partenopea raccolse solo un punto in diciotto gare (frutto di un pareggio in casa contro ilBrescia), con Sallustro che mise a segno una sola rete (siglata in Inter-Napoli 9-2 del 19 dicembre 1926) pur giocando tutte le gare da titolare[7]. Ripescato per motivi geografici (e grazie all'assicurazione, da parte del presidente Ascarelli, di migliorare la squadra), nellastagione successiva il Napoli migliorò le sue prestazioni, ottenendo la prima vittoria nella massima serie alla prima giornata (Napoli-Reggiana 4-0, con gol di Sallustro). L'attaccante mise a segno 5 reti in 10 presenze[7], ma la squadra era ancora lontana dalla qualità delle compagini settentrionali: la stagione terminò per i partenopei al terzultimo posto, ripescati ancora una volta grazie all'allargamento dei gironi da undici a sedici squadre[8].

Sallustro, primo divo del calcio
Sallustro in azione con la maglia del Napoli

La fama del giovane oriundo arrivò a Napoli a livelli altissimi: la stessa cosa si sarebbe verificata molti anni più tardi solo perDiego Armando Maradona. Il padre, considerando disdicevole che prendesse soldi per fare un'attività sportiva, gli impose di giocare gratis[4]: l'attaccante cominciò a ricevere uno stipendio solo nel 1932 quando, passato professionista, riceveva 900 lire al mese di stipendio (salito poi a 3.000 lire negli anni in cui fu capitano[4]). La fama raggiunse livelli tali che in quegli anni ricevette in regalo una Balilla 521: con la stessa investì un passante che, riconoscendolo, gli disse: «Scusate tanto, è colpa mia. Voi potete fare tutto quello che volete...»[4].

Lastagione 1928-1929 segnò un deciso miglioramento: il Napoli arrivò ottavo su sedici nel Girone B, a pari merito con laLazio, soprattutto grazie all'apporto di Sallustro autore di 22 reti in 28 gare giocate[7] (di cui ben cinque in un Napoli-Reggiana del 12 maggio 1929 vinto dai partenopei per 6-2[9]). Lo spareggio per la partecipazione alla futura Serie A si giocò a Milano il 23 giugno 1929 e terminò 2-2: la ripetizione della gara[10] non venne effettuata in quanto laFIGC promosse un ulteriore allargamento da sedici a diciotto squadre.

La società intanto aggiunse nuovi rinforzi, specie in attacco: per il primo campionato di Serie A arrivarono infattiAntonio Vojak, prelevato dalla Juventus, e soprattuttoMarcello Mihalich dalla Fiumana, che con Sallustro formò una coppia offensiva segnata da una grande intesa[4]. Inoltre la dirigenza mise sotto contratto ancheOreste Sallustro, fratello di Attila, mettendo alla guida della squadraWilliam Garbutt: la squadra raggiunse un inaspettato quinto posto finale, con Sallustro autore di tredici reti in 31 partite[7], a cui andarono aggiunte le 20 reti di Vojak e le 10 di Mihalich.L'anno successivo, nonostante un buon inizio, le prestazioni della squadra calarono sul finale di campionato, a causa (secondo molti) della partenza di Sallustro per adempiere al servizio militare[11]: il centravanti riuscì comunque a marcare dieci reti in 29 gare[7], con la squadra che terminò al sesto posto.Ancor più sottotono fu lastagione 1931-1932, con la squadra che terminò al nono posto anche a causa di un minor numero di gol segnati dagli attaccanti: anche se Sallustro segnò dodici reti in 26 presenze[7], mancò in particolare l'apporto di Vojak, che siglò "solo" nove marcature rispetto alle venti reti delle due stagioni precedenti.

Una fase di Napoli-Verona del campionato 1928-1929: Sallustro e il compagno di squadraPiero Pampaloni, in elevazione, tentano il gol da calcio d'angolo

L'annata 1932-1933 fu quella del rilancio: la squadra infatti, fin dall'inizio nelle prime posizioni della classifica, subì il ritorno dellaJuventus che vinse nove partite consecutive e alla fine conquistò il titolo con diversi punti di vantaggio. I partenopei terminarono al terzo posto, a pari merito con ilBologna, mancando l'accesso alla Coppa Europa solo a causa del peggior quoziente reti rispetto ai felsinei: grandi protagonisti furono Sallustro (autore di 19 reti in 30 partite[7]) e Vojak, con 22 reti all'attivo e terzo della classifica dei cannonieri.Lastagione 1933-1934 fu quella della conferma: nonostante un non eccellente avvio di campionato, i partenopei rimontarono nel girone di ritorno, terminando nuovamente al terzo posto (dietro a Juventus eInter), conquistando per la prima volta la qualificazione alla Coppa Europa. I napoletani furono guidati ancora una volta da Vojak, che siglò 21 reti: Sallustro (nominato capitano della squadra) segnò solo cinque reti in 25 gare[7].

Le ultime stagioni in azzurro
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Lastagione 1934-1935 segnò un calo rispetto a quelle precedenti: i partenopei terminarono il campionato al settimo posto, mentre furono eliminati dalla Coppa Europa al primo turno contro gli austriaci dell'Admira Vienna: dopo lo 0-0 in trasferta e il 2-2 in casa, i napoletani persero lo spareggio disputato aZurigo per 5-0[12]. Sallustro, in questa occasione, fu multato di 2.500 lire in quanto accusato di "scarso impegno": per tutta risposta, l'oriundo saltò gli allenamenti per due mesi[12] e, di conseguenza, marcò in campionato sette reti in sole 20 presenze[7].

Nelle ultime due stagioni il Napoli terminò rispettivamente ottavo nel 1936 (eliminato ai quarti diCoppa Italia dalMilan) e tredicesimo nel1937, ad un passo dalla zona retrocessione (ed eliminato ancora una volta ai quarti diCoppa Italia, questa volta dallaRoma). Sallustro fece registrare sette reti in 26 presenze nella sua penultima stagione[7], e tre marcature in 8 gare nell'ultima annata con la maglia azzurra[7]. In totale, con la maglia del Napoli l'oriundo disputò undici campionati segnando 104 reti in campionato, 1 in coppa Italia e 1 nelle coppe europee.

Salernitana
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Sallustro passò nellastagione 1937-1938 allaSalernitana[13], che guadagnò subito la promozione inSerie B: nella stagione seguente la squadra non riuscì però a ottenere la salvezza, terminando in diciassettesima posizione il campionato e retrocedendo nuovamente in Serie C. Sallustro marcò una sola rete in 14 presenze[7][14], per un breve periodo ricoprì anche l'incarico di allenatore della squadra[15] e si ritirò dal mondo del calcio giocato al termine della stagione[4].

Nazionale

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Sallustro nel 1929 con la maglia della nazionale universitaria, mentre porta un attacco alla porta della Boemia nell'incontro vinto dagli azzurri per 6-0

Il 1º dicembre 1929 fu, con il compagno di repartoMarcello Mihalich, il primo giocatore delNapoli a giocare innazionale italiana, vestendo la maglia azzurra nell'amichevole contro ilPortogallo, giocata aMilano: la vittoria andò agli azzurri per 6-1, con la quinta rete siglata dall'oriundo[16]. In seguito, il commissario tecnicoVittorio Pozzo preferì loroGiuseppe Meazza eGiovanni Ferrari[17]. Sallustro fece registrare in nazionale solo un'altra presenza, il 14 febbraio 1932, nella gara contro laSvizzera vinta per 3-0[18]. Marcò inoltre due presenze con lanazionale B, nel 1930[1]. Con lanazionale universitaria conta una presenza ed una rete segnata nell'incontro contro laBoemia[19].

Dopo il ritiro

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Dopo il ritiro dal calcio giocato, Sallustro si stabilì con la famiglia a Roma, e intraprese la carriera di allenatore. Nel 1960 tornò a Napoli nelle vesti di direttore delloStadio San Paolo, incarico che mantenne per oltre vent'anni fino al 1981[20]. Nel maggio del 1961 ebbe una breve parentesi come allenatore dei partenopei, subentrando adAmedeo Amadei nella ultime due gare del campionato[21]. A lui sono dedicati una strada nel quartiere diPonticelli, a Napoli,[4] un piazzale aCasavatore[22] , una strada aPomigliano d'Arco[23] e lo stadio comunale diCarbonara di Nola[24].

Statistiche

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Presenze e reti nei club[25]

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StagioneClubCampionatoCoppe nazionaliCoppe continentaliTotale
CompPresRetiCompPresRetiCompPresRetiPresReti
1925-1926Italia (bandiera)InternaplesPD1310------1310
1926-1927Italia (bandiera)NapoliDN181------181
1927-1928DN105------105
1928-1929DN2822------2822
1929-1930A3113------3113
1930-1931A2911------2910
1931-1932A2612------2612
1932-1933A3019------3019
1933-1934A254---CEC31286
1934-1935A207------207
1935-1936A268CI20---287
1936-1937A184CI31---214
Totale Napoli2581065131266108
1937-1938Italia (bandiera)SalernitanaC--CI-------
1938-1939B141CI10---151
Totale carriera2851156131294117

Cronologia presenze e reti in nazionale

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Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ―Italia
DataCittàIn casaRisultatoOspitiCompetizioneRetiNote
1-12-1929MilanoItaliaItalia (bandiera)6 – 1Portogallo (bandiera)PortogalloAmichevole1
4-2-1932NapoliItaliaItalia (bandiera)3 – 0Svizzera (bandiera)SvizzeraCoppa Internazionale-
TotalePresenze2Reti1

Statistiche da allenatore

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StagioneSquadraCampionatoCoppe nazionaliCoppe continentaliAltre coppeTotale% Vittorie
CompGVNPCompGVNPCompGVNPCompGVNPGVNP%
apr.-giu. 1939Italia (bandiera)SalernitanaB9405---------------940544,44
mag.-giu. 1961Italia (bandiera)NapoliA2002---------------2002&&0,00
Totale carriera114071140736,36

Note

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  1. ^abcd Marco Sappino,Dizionario biografico enciclopedico di un secolo del calcio italiano - Volume 2, Milano, Baldini&Castoldi, 2000.
  2. ^Verificato tramite analisi del codice fiscale.
  3. ^Il Mattino, 29 maggio 1983, prima pagina.
  4. ^abcdefghijklmAttila Sallustro, centravanti e divo, suricerca.repubblica.it,la Repubblica, 14 dicembre 2008.URL consultato il 17 giugno 2010.
  5. ^Oberdan Sallustro rapito e ucciso in Argentina, suraistoria.rai.it.URL consultato il 17 aprile 2013.
  6. ^Come da regolamento stabilito dallaCarta di Viareggio.
  7. ^abcdefghijkl(EN)Paraguayan Players in Italy, sursssf.com,RSSSF.URL consultato il 17 giugno 2010.
  8. ^Il provvedimento era volto a creare, a partire dal 1929, la Serie A. Dei due Gironi A e B, le prime 8 avrebbero fatto parte della massima serie al suo esordio.
  9. ^ Giampaolo Materazzo,1001 storie e curiosità sul grande Napoli che dovresti conoscere, Roma,Newton Compton Editori, 2013.
  10. ^Al tempo non esistevano icalci di rigore: una partita pareggiata andava quindi ripetuta (anche più volte) finché una delle due squadre non avesse vinto.
  11. ^Pacileo, p. 21.
  12. ^abMr. Garbutt, l'allenatore dalla vittoria facile, sunapolissimo.net.URL consultato il 17 giugno 2010.
  13. ^Elenco dei giocatori italiani autorizzati a cambiare società nella stagione 1937-38, Il Littoriale, 6 agosto 1937.URL consultato il 14 febbraio 2013.
  14. ^Campionato Serie B Anno 1938-39, susalernitanastory.it.URL consultato il 26 agosto 2011.
  15. ^I grandi allenatori della Salernitana, susalernitana.com.URL consultato il 26 agosto 2011(archiviato dall'url originale il 30 novembre 2012).
  16. ^(EN)Italy - International Matches 1920-1929, sursssf.com,RSSSF.URL consultato il 17 giugno 2010.
  17. ^ (PDF)Manzelin, la gloria di Napoli (PDF), sukramarsic.com, La Voce del Popolo, 11 novembre 2002.URL consultato il 17 giugno 2010(archiviato dall'url originale il 18 gennaio 2012).
  18. ^(EN)Italy - International Matches 1930-1939, sursssf.com,RSSSF.URL consultato il 17 giugno 2010.
  19. ^Giornata radiosa per lo sport italiano a Roma, sudlib.coninet.it, Tutti gli sports anno 1929-VII, fascicolo 22, pagg. 8 e 9, 2-9 giugno 1929.URL consultato il 28 maggio 2022.
  20. ^Due «saggi» condannano il Napoli, suarchiviolastampa.it, ArchivioLa Stampa, 17 maggio 1981.
  21. ^Sallustro tecnico del Napoli, suarchiviolastampa.it, ArchivioLa Stampa, 23 maggio 1961.URL consultato il 15 novembre 2010. Dal quotidiano del 24 maggio 1961, pagina 6.
  22. ^Agenzia stampa n. 51/2008: Memorial sportivo "Caporal Maggiore Pietro Petrucci", sucomune.casavatore.na.it, 9 giugno 2008.URL consultato il 26 agosto 2011.
  23. ^Via Attila Sallustro - Pomigliano d'Arco, sug.co.
  24. ^Stadio Attila Sallustro - Carbonara di Nola, sutravelling.it.URL consultato il 26 agosto 2011(archiviato dall'url originale il 31 maggio 2015).
  25. ^Attila Sallustro, sunapolistat.it.URL consultato il 28 dicembre 2013.

Bibliografia

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  • Giuseppe Pacileo, Pietro Gargano,80 anni di passione - La storia del Napoli dal 1926 al 2006, Napoli, Il Mattino, 2006, ISBN non esistente.
  • Elio Tramontano,Da Sallustro a Maradona: 90 anni di storia del Napoli, Napoli, Edizioni Meridionali, 1984, ISBN non esistente.
  • Mario Improta,Numeri Azzurri, Frilli Editore, 2012,ISBN 9788875637903.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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