Movatterモバイル変換


[0]ホーム

URL:


Vai al contenuto
WikipediaL'enciclopedia libera
Ricerca

Assalto all'"Angelo Azzurro" di Torino

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
(Reindirizzamento daAttentato all'"Angelo Azzurro" di Torino)
Assalto all'"Angelo Azzurro" di Torino
attentato
TipoAttacco con bombe molotov
Data1º ottobre1977
11.45 circa(UTC+1)
LuogoTorino
StatoItalia (bandiera) Italia
Armabombe molotov
Conseguenze
Morti1
Feriti4
Sopravvissuti7
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

L'attentato all'"Angelo Azzurro" di Torino fu un episodio di violenza commesso sabato 1º ottobre 1977 che causò lamorte dello studente universitario diChimica Roberto Crescenzio e il ferimento di quattro persone.[1][2][3]

L'episodio fu stigmatizzato come unatto terroristico dall'allora presidente del Consiglio regionale del PiemonteDino Sanlorenzo, esponente delPartito Comunista Italiano[4], e Crescenzio viene ancora ricordato come vittima delterrorismo nelle celebrazioni ufficiali organizzate dalComune di Torino in collaborazione con l'Associazione italiana vittime del terrorismo[5]. L'allora sindaco di Torino,Diego Novelli, ha ricordato che, a causa di questo episodio, ha «intravisto il pericolo a cui ci avrebbe potuto portare la strategia del terrore»[6][7]. Uno dei condannati, Francesco D'Ursi, apparteneva al gruppo terroristicoPrima Linea[8].

Storia

[modifica |modifica wikitesto]
Un momento degli scontri del 1º ottobre 1977 a Torino

La mattina del 1º ottobre 1977, si tenne aTorino una manifestazione organizzata daLotta Continua, dai circoli del proletariato giovanile e daAutonomia Operaia, in risposta all'uccisione di Walter Rossi, militante disinistra, avvenuta il giorno precedente aRoma. La manifestazione, iniziata intorno alle 10:30 dopo l'arrivo inpiazza Solferino dei tre cortei (il primo da via Cernaia, il secondo da via Po e il terzo da via Nizza), vide la partecipazione di circa 3000 persone.
Il corteo si diresse dapprima versocorso Francia 19, dove c'era la sede delMovimento Sociale Italiano, poi durante il tragitto vi furono episodi di violenza di vario genere come lanci dibombe Molotov (verso la sede dellaCISNAL di via Mercantini), due automobili e un tram furono incendiati, cubetti diporfido ebulloni vennero lanciati verso le forze dell'ordine, venne assaltato un negozio di jeans e l'automobile del consigliere provinciale dell'MSI Francesco Carlino.

Dopo alcuni scontri con la polizia incorso Francia, alle 11:30 il corteo si ricompose e si diresse versoPalazzo Nuovo, dove era programmata un'assemblea; ma arrivati in via Po un gruppo di una decina[9] di militanti mascherati prese d'assalto, intorno alle 11:45, un locale del centro cittadino, l'"Angelo Azzurro", in via Po 46, ritenuto luogo di ritrovo abituale di elementi legati all'estrema destra cittadina[10]; in realtà il locale era gestito da una coppia di sinistra, i coniugi Luigi De Maria e Maria Benedetta Evangelista, ma la voce era nata in quanto un ragazzo di estrema destra aveva festeggiato il compleanno proprio nel bar discoteca[11]. Non era la prima volta che il bar veniva assalito: il 22 aprile 1977 era già stato incendiato una prima volta, seppur con piccole conseguenze, in quanto definitocovo di fascisti elocale borghese[12].

Roberto Crescenzio prima di essere trasportato all'ospedale

All'interno erano presenti due avventori occasionali, Diego Mainardo, studente di ingegneria e operaio allaFiat e il suo amico Roberto Crescenzio, studente lavoratore figlio di immigrati dalVeneto, oltre al personale del locale (il titolare, sua moglie e un barista, Bruno Cattin); gli estremisticomunisti delleSquadre armate proletarie lanciarono alcuneMolotov all'interno del bar-discoteca, il quale fu subito preda delle fiamme.

Mainardo venne trascinato fuori e picchiato, mentre il personale riuscì a fuggire dal retro; Crescenzio invece cercò scampo nella toilette e, intrappolato, quando tentò la fuga rimase gravemente ustionato sul 90% del corpo perché l'incendio si era esteso anche allamoquette. Trasformato in una torcia umana, riuscì a raggiungere via Po, dove venne soccorso da alcuni passanti, adagiato su una sedia e ricoverato all'Ospedale CTO[13].
La morte sopraggiunse due giorni più tardi e Crescenzio venne seppellito nel cimitero diborgata Sassi[14].

Nell'edificio attiguo a quello dove si trovava il locale, tre persone (un'anziana donna, suo nipote di tre anni e labambinaia di quest'ultimo) rischiarono la morte per asfissia a causa del fumo: furono tratte in salvo dai vigili del fuoco quando già erano prive di sensi.

Reazioni

[modifica |modifica wikitesto]

Fu proclamata dalle organizzazioni sindacali l'astensione dal lavoro per 15 minuti durante le esequie, e gli studenti dellaFGCI raccolsero firme davanti al locale incendiato, al motto di «Firma anche tu contro ogni forma di violenza – contro la violenza dei fascisti e per sconfiggere il partito armato della cosiddettaAutonomia Operaia...»[15]. I proprietari del bar furono sostenuti economicamente dalla Regione e per Crescenzio furono tenuti funerali pubblici a spese del Comune di Torino[15].

Il fatto provocò reazioni e profonde crisi di coscienza all'interno dello stesso movimento: dalle colonne del quotidiano di Lotta ContinuaPietro Marcenaro scrisse che la morte del giovane studente era «...pesante come una montagna...»[15], aggiungendo che esisteva la «...responsabilità che riguarda noi, come movimento e come organizzazioni politiche, che deve essere affrontata» e sostenendo, infine, che «Un movimento che si vuole comunista, che lotta contro il potere per affermare le ragioni della vita, non può, se non vuole decretare la sua fine, vedere un ragazzo bruciato vivo e passare oltre»[15].

Le indagini e i processi

[modifica |modifica wikitesto]

L'attentato incendiario non fu mai rivendicato da nessuno. L'obiettivo principale dei manifestanti era, in realtà, la sede del Movimento Sociale Italiano dicorso Francia[15], scelta per vendicare l'omicidio di Walter Rossi, avvenuto il giorno precedente a Roma, a opera di militanti dell'estremadestra: le forze dell'ordine, in effetti, immaginando quale fosse l'obiettivo, avevano provveduto a presidiare le strade d'accesso a corso Francia e l'azione non andò a segno. Il locale "Angelo Azzurro" fu assaltato invece un'ora dopo, mentre il corteo stava dirigendosi versoPalazzo Nuovo.

Il fatto fu genericamente attribuito a militanti di Lotta Continua e dei circoli del proletariato giovanile, ma per alcuni presunti responsabili non si andò oltre le imputazioni di radunata sediziosa e corteo non autorizzato. Anni dopo, il terrorista pentitoRoberto Sandalo (con altri due militanti, Roberto Vacca e Daniele Sacco Lanzoni), riguardo agli avvenimenti di quel giorno riferì alle autorità alcuni nominativi. Sandalo non era presente alla manifestazione, a differenza di Vacca e Sacco Lanzoni, pur tuttavia la sua testimonianza fu considerata tra le prove a carico di alcuni degli indiziati.

Nel corso del processo inCorte d'appello nel1984, fu emessa sentenza di condanna per concorso in omicidio colposo aggravato a carico diStefano Della Casa (dirigente di Lotta Continua[16]), Angelo Luparia, Alberto Bonvicini, Angelo De Stefano e Francesco D'Ursi con pene che variavano tra i 3 anni e tre mesi e 3 anni e 10 mesi[11].Peter Freeman fu invece assolto, come pureSilvio Viale, ora consigliere comunale, imputato solo dell'assalto alla sezione delMSI.[17] Viale è stato l'unico degli imputati a scusarsi con la mamma di Crescenzio, Elvira Bacchetto, in una lettera aperta scritta nel2002: «... È giusto chiedere pubblicamente perdono alla madre di Roberto Crescenzio. Lo faccio..... per chi non può farlo»[18].

Eventi successivi

[modifica |modifica wikitesto]

Un libro uscito nel2008, ha introdotto nuovi elementi nella vicenda, in quanto in esso si fanno i nomi di persone prima mai prese in considerazione dalle indagini, benché la fonte che le cita in causa sia anonima. Uno dei nominati ha successivamente presentato querela per diffamazione nei confronti dell'autore[10] e ha vinto la causa davanti al Tribunale civile di Milano[19]. Per la portata dell'evento (la morte casuale di un giovane studente-lavoratore, la violenza degli atti compiuti e le conseguenze politiche del fatto) i fatti accaduti aTorino vengono visti come l'atto finale del movimento politico del 1977, che esauriva la fase di lotta politica extraparlamentare per entrare in quella della lotta armata e del terrorismo[10].

A distanza di tanti anni da quei fatti, le ricostruzioni giudiziarie non hanno chiarito fino in fondo il numero esatto degli assalitori con le "molotov" e la sensazione diffusa è che molti dei partecipanti siano rimasti impuniti e non siano mai stati toccati da alcuna inchiesta.[20]

Memorie

[modifica |modifica wikitesto]
  • Il Comune diTorino ha intitolato una via a Roberto Crescenzio, nei dintorni di via Guido Reni, ed una porzione di parco lungo il fiumeDora, non lontano dall'abitazione dei suoi genitori
  • Una targa invia Po, nei pressi del luogo dove sorgeva il bar, è stata inaugurata il 23 febbraio 2017, a quarant'anni dai fatti, a cura del Comune di Torino e dell'Associazione Italiana vittime del terrorismo.[21]

Note

[modifica |modifica wikitesto]
  1. ^Trent' anni fa l'Angelo Azzurro, il rogo che cambiò Torino - la Repubblica.it, suArchivio - la Repubblica.it.URL consultato il 22 luglio 2019.
  2. ^Albertino e l'Angelo Azzurro - Torino - Repubblica.it, suTorino - La Repubblica.URL consultato il 22 luglio 2019.
  3. ^Il 1977 torinese, anno degli scontri: dalla guerriglia in corso Francia al rogo dell’Angelo Azzurro - La Stampa, sulastampa.it, 13 giugno 2016.URL consultato il 22 luglio 2019.
  4. ^Il ricordo di una ferita aperta, di Gianni Armando Pilon, pubblicato su La Stampa del 1º ottobre 1997. pag. 37
  5. ^Trent' anni fa l'Angelo Azzurro, il rogo che cambiò Torino, pubblicato suLa Repubblica, edizione torinese, del 30 settembre 2007, pagina 7; o il comunicato ufficiale del Comune di Torino sulla commemorazione del 2002http://www.comune.torino.it/ucstampa/2002/ricordocasalegno.html
  6. ^Diego Novelli,Il decennio della follia,Newton Compton Editori, Roma, 1989, pag. 175
  7. ^Diego Novelli eNicola Tranfaglia,Vite sospese,Edizioni Garzanti, Milano, 1988, pag. 64
  8. ^Diego Novelli eNicola Tranfaglia,Vite sospese,Edizioni Garzanti, Milano, 1988, pag. 376
  9. ^Il numero varia, nelle ricostruzioni giornalistiche dell'epoca, tra dieci e dodici
  10. ^abc Massimo Novelli,Torino, rogo dell'Angelo Azzurro: spunta il nome di un super manager, inla Repubblica, 12 aprile 2008.URL consultato il 20 novembre 2008.
  11. ^abAngelo Azzurro, una morte che pesa sul cuore della città, di Marina Cassi, pubblicato daLa Stampa il 1º ottobre 2007, nell'anniversario dei trent'anni dall'accaduto
  12. ^Carlo Marletti; Francesco Bullo, Luciano Borghesan, Pier Paolo Benedetto, Roberto Tutino, Alberto de Sanctis, Anni di piombo.Il Piemonte e Torino alla prova del terrorismo, edizioni Rubbettino, 2004, pag. 122
  13. ^La Stampa pubblicò una foto del giovane seduto sulla sedia con le ustioni sul corpo, che suscitò sconcerto e indignazione presso i torinesi, come dimostrano le lettere pubblicate nei giorni seguenti nella rubrica del quotidianoSpecchio dei Tempi
  14. ^La Stampa - Consultazione Archivio - Home, suarchiviolastampa.it.URL consultato il 14 gennaio 2019.
  15. ^abcdeL'universitario Crescenzio bruciato dalle molotov lanciate da un corteo, inLa Stampa, 30 settembre 2007.URL consultato il 20 novembre 2008(archiviato dall'url originale il 27 ottobre 2008).
  16. ^Trent'anni fa: l'Angelo Azzurro, di Andrea Doi e Tommaso Clavarino, pubblicato sul numero del 1º ottobre 2008 del quindicinnaleNuova Società
  17. ^Così raccontò Viale: "Io partecipai solo alla prima fase del corteo. Poi andai a lavorare. Facevo il postino". DaSilvio Viale. Trent'anni da guastatore, diAldo Cazzullo, pubblicato su ilCorriere della Sera del 23 settembre 2005
  18. ^Viale, l'eterno duello con i neri, di L. Bor., pubblicato daLa Stampa il 23 settembre2005
  19. ^Copia archiviata (PDF), sulastampa.it.URL consultato il 20 maggio 2012(archiviato dall'url originale il 30 ottobre 2011).
  20. ^Bruno Babando, Non sei tu l'Angelo Azzurro. Una tragedia del Settantasette torinese, Torino, Marco Valerio Edizioni [2008].ISBN 978-88-7547-120-0
  21. ^Copia archiviata, sucomune.torino.it.URL consultato il 24 febbraio 2017(archiviato dall'url originale il 25 febbraio 2017).

Bibliografia

[modifica |modifica wikitesto]

Voci correlate

[modifica |modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica |modifica wikitesto]
V · D · M
Anni di piombo
Contesto storicoAutunno caldo ·Guerra fredda ·Movimento del Sessantotto in Italia ·Movimento del Settantasette ·Teoria degli opposti estremismi ·Terrorismo in Italia ·Strategia della tensione ·Terrorismo nero ·Terrorismo rosso ·Autonomia Operaia ·Potere Operaio ·Lotta Continua ·Collettivo Politico Metropolitano ·Sinistra Proletaria
Organizzazioni armate
di destraAvanguardia Nazionale ·Fronte Nazionale Rivoluzionario ·Movimento Rivoluzionario Popolare ·Movimento di Azione Rivoluzionaria ·Nuclei Armati Rivoluzionari ·Ordine Nero ·Ordine Nuovo ·Terza Posizione ·Costruiamo l'azione ·Squadre d'Azione Mussolini ·Fronte Nazionale ·Movimento Integralista ·Europa Civiltà ·Lotta di Popolo ·Giustizieri d'Italia ·Rosa dei venti (storia)
di sinistraBrigata XXVIII marzo ·Brigate Comuniste ·Brigate Rosse ·Comitati comunisti rivoluzionari ·Formazioni comuniste combattenti ·Gruppo XXII Ottobre ·Gruppi d'Azione Partigiana ·Nuclei Armati Proletari ·Prima Linea ·Proletari Armati per il Comunismo ·Squadre armate proletarie ·Unità Comuniste Combattenti
Principali militanti
di destraPaolo Aleandri ·Alessandro Alibrandi ·Pasquale Belsito ·Sergio Calore ·Massimo Carminati ·Gilberto Cavallini ·Luigi Ciavardini ·Pierluigi Concutelli ·Stefano Delle Chiaie ·Carlo Digilio ·Giuseppe Dimitri ·Massimiliano Fachini ·Valerio Fioravanti ·Cristiano Fioravanti ·Roberto Fiore ·Franco Freda ·Francesca Mambro ·Gianni Nardi ·Carlo Maria Maggi ·Roberto Nistri ·Dario Pedretti ·Stefano Soderini ·Walter Sordi ·Adriano Tilgher ·Mario Tuti ·Giorgio Vale ·Giovanni Ventura ·Vincenzo Vinciguerra ·Delfo Zorzi
di sinistraMara Cagol ·Renato Curcio ·Alberto Franceschini ·Mario Moretti ·Rocco Micaletto ·Adriana Faranda ·Valerio Morucci ·Prospero Gallinari ·Bruno Seghetti ·Barbara Balzerani ·Franco Bonisoli ·Lauro Azzolini ·Riccardo Dura ·Raffaele Fiore ·Patrizio Peci ·Luca Nicolotti ·Nadia Ponti ·Vincenzo Guagliardo ·Giovanni Senzani ·Sergio Segio ·Marco Donat-Cattin ·Susanna Ronconi ·Bruno La Ronga ·Corrado Alunni ·Ilich Ramírez Sánchez ·Antonio Lo Muscio ·Giuseppe Memeo ·Cesare Battisti ·Adriano Sofri ·Toni Negri ·Oreste Scalzone ·Franco Piperno ·Lanfranco Pace ·Emilio Vesce ·Giangiacomo Feltrinelli
Lotta al terrorismoCommissione Moro ·Commissione stragi ·Compagnia speciale antiterrorismo ·Carlo Alberto dalla Chiesa ·Francesco Cossiga ·Gian Carlo Caselli ·Sequestro Gancia ·Irruzione di via Fracchia ·Legge Cossiga ·Legge Reale ·Processo 7 aprile ·Umberto Improta ·NOCS
Vittime degli anni di piombo
Attentati e stragiOmicidio Pasolini ·Omicidio Calabresi ·Agguato di via Fani ·Omicidio di Fedele Calvosa ·Attentati ai treni dell'estate 1969 ·Bombe del 25 aprile 1969 ·Bomba di Piazzale Arnaldo ·Bombe di Savona ·Strage di piazza Fontana ·Strage di Gioia Tauro ·Rogo di Primavalle ·Strage di Peteano ·Strage della Questura di Milano ·Strage di piazza della Loggia ·Strage dell'Italicus ·Strage di Alcamo Marina ·Strage di Acca Larenzia ·Strage di Bologna ·Strage di Querceta ·Strage del Rapido 904
Persone ucciseCronologia ·Vittime delle Brigate Rosse ·Aldo Moro
Cospirazionismo,
eversione politica
e scandali
Propaganda Due(Appartenenti alla P2 ·Licio Gelli ·Piano di rinascita democratica) ·Banda della Magliana ·Caso Moro ·Noto servizio ·Organizzazione Gladio ·Rapporti tra servizi segreti italiani e criminalità ·Fascicoli SIFAR ·Piano Demagnetize ·Piano Solo ·Esigenza Triangolo ·Golpe bianco ·Golpe Borghese ·Omicidio di Alceste Campanile ·Omicidio Calabresi ·Scandalo dei petroli ·Scandalo Lockheed ·Scandalo del Banco Ambrosiano ·Trattativa Stato-mafia ·Terrorismo nero
Periodo
degli anni di piombo
nel mondo
Operazioni in America Latina(CIA ·Desaparecidos ·Sandinisti ·Sendero Luminoso ·FARC ·Tupamaros) ·Argentina(Processo di riorganizzazione nazionale ·Alleanza Anticomunista Argentina ·Montoneros ·Jorge Rafael Videla) ·Belgio(Cellule comuniste combattenti ·Vlaamse Militanten Orde) ·Brasile (Anos de chumbo) ·Cile(Colpo di Stato in Cile del 1973 ·Augusto Pinochet ·DINA ·MIR ·Fronte Nazionalista Patria e Libertà ·Progetto FUBELT) · Europa(Operazione Gladio ·Stay-behind) ·Francia(Action directe) ·Germania(Movimento 2 giugno ·Revolutionäre Zellen ·Rote Armee Fraktion) ·Grecia(Organizzazione 17 novembre ·Geōrgios Papadopoulos ·Alexandros Panagulis) ·Stati Uniti(Pantere Nere/BLA ·Symbionese Liberation Army ·Weather Underground ·Minutemen · Omicidi diRobert Kennedy,Martin Luther King eMalcolm X) ·Marocco ·Spagna ·Vaticano
  Portale Storia d'Italia: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Storia d'Italia
Estratto da "https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Assalto_all%27%22Angelo_Azzurro%22_di_Torino&oldid=141693968"
Categorie:
Categorie nascoste:

[8]ページ先頭

©2009-2025 Movatter.jp