| AC Ponte San Pietro Mapello Calcio | |
|---|---|
| Ponte, Blues | |
| Segni distintivi | |
| Uniformi di gara | |
| Colori sociali | |
| Simboli | Ponte |
| Dati societari | |
| Città | Ponte San Pietro eMapello |
| Nazione | |
| Confederazione | UEFA |
| Federazione | |
| Campionato | Eccellenza |
| Fondazione | 1910 |
| Presidente | |
| Allenatore | |
| Stadio | Matteo Legler (2.000 posti) |
| Sito web | acpontesanpietro.it |
| Palmarès | |
| Trofei nazionali | 1Coppa Italia Dilettanti |
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L'Associazione Calcio Ponte San Pietro Mapello, meglio nota comePonte S.P. Mapello, è unasocietàcalcisticaitaliana che rappresenta icomuni diPonte San Pietro (dove ha sede) eMapello, entrambi nellaprovincia di Bergamo.
Fondata nel1910 comeAssociazione Calcio Ponte San Pietro, nel corso dei decenni è stata più volte rifondata e/o fusa con altre società, da ultimo nel 2025, quando si è unita al Mapello.
Nella stagione 2025-2026 milita nel girone B dell’Eccellenza Lombardia, quinta divisione delcampionato italiano di calcio.
L’AC Ponte San Pietro fu fondata nel1910 su iniziativa di alcuni studenti sanpietrini e di un gruppo di giovani operaisvizzeri impiegati alla dittaLegler di Ponte San Pietro, la quale aveva lasciato il territorio elvetico e si era trasferita da poco inItalia. Essa prese il nome diSocietà Sportiva Vita Nova; il primo presidente fu Matteo Legler, già proprietario della summenzionata ditta, che successivamente fece costruire e donò al comune diPonte San Pietro lo stadio atto ad ospitare le partite casalinghe della squadra (che successivamente gli fu intitolato).
Nei primi anni d'esistenza il club partecipa a tornei provinciali gestiti dall'U.L.I.C., frequentati esclusivamente da ragazzi che non hanno compiuto 21 anni. Non essendoci in palio né particolari trofei, né tantomeno promozioni, a fine campionato i vertici sociali offrivano una "bicchierata" a tutto il gruppo alla trattoria del paese. La Prima Categoria era destinata alle squadre più smaliziate, mentre in Seconda Categoria venivano inserite le squadre appena nate, ma tutte avevano gli stessi limiti di età: dai 14 anni compiuti ai 20 non compiuti all'inizio del campionato. Non esistevano promozioni tra la Seconda e la Prima Categoria, né tra la Prima Categoria U.L.I.C. e laTerza Divisione dellaF.I.G.C., perché il calcio giovanile era a sé stante e i ragazzi, dopo aver compiuto i 20 anni, dovevano partire per laleva militare obbligatoria.
La Vita Nova ebbe vita breve, dopo pochi anni dalla ricostituzione, fece in tempo a disputare due campionati provinciali, quindi scomparve. Stessa identica fine toccò alGruppo Sportivo Fascista e aiGiovani Calciatori, tutti di Ponte San Pietro, così come Nino Filippini Fantoni scrisse sul primo numero diBergamo Sportiva, pubblicato a Bergamo nel gennaio1927 (in Biblioteca Maj in Città Alta a Bergamo). Questi (in seguito caporedattore sportivo del giornalefascistaVoce, e poi dell'Eco di Bergamo) scrisse:
Ma venne la Pro-Ponte. Alla nuova alba seguì il più radioso dei mattini, e nell'azzurro cielo sorse il grande astro dorato i cui raggi infuocati diradarono le prime brume di una notte ormai definitivamente fugata".»
Il regime fascista portò la nuova società (come tante altre in Italia) sotto l'Opera Nazionale Dopolavoro, con la nuova denominazione diSocietà Sportiva Pro Ponte. Curati da Carlo Stumpf, i giovani ragazzi crebbero nei campionati giovanili del Comitato U.L.I.C. di Bergamo, e dopo la maggiore età la società, ormai pronta, si iscrisse ai Campionati Regionali Lombardi. Proprio perché poteva attingere sempre ad un cospicuo numero di giovani, superò indenne lo scoglio delle chiamate alle armi di chi dovette partire per l'Africa Orientale e la squadra giocò anche negli anni in cui molte altre dovettero chiudere i battenti.
Nel1939 la Pro Ponte vince il campionato diSeconda Categoria, e in seguito viene promossa per la prima volta nel campionato diSerie C, in cui giocherà anche la stagione successiva. Negli anni della Serie C prenderà parte ad altrettante edizioni dellaCoppa Italia, ma venendo sempre eliminata nel Primo Turno, rispettivamente per mano delMonza (2-0) e delCasalini Brescia (3-2).
Dopo laSeconda guerra mondiale la società riacquista la vecchia denominazione di Vita Nova e la possibilità di giocare nella Serie C. Durante ilcampionato 1946-47 la squadra si dimostra forte e competitiva ma alla fine si ritrova solo al secondo posto, preceduta dalla Melegnanese di soli due punti e costretta a effettuare un'altra stagione in Serie C. Inaspettatamente però, la Melegnanese viene accusata di illecito sportivo e condannata all'ultimo posto in classifica con conseguente retrocessione. Per la Vita Nova è un fatto straordinario, poiché così ottiene il diritto di disputare le finali per l'accesso allaSerie B.Le finali si conclusero il 10 agosto1947, quando sul neutro diSeregno la Vita Nova pareggiò 0-0 con ilMonza dopo aver precedentemente sconfitto il Mortara per 4-3 all'Arena di Milano.La Vita Nova a questo punto fu promossa in Serie B per l'anno successivo (1947-48). Questo campionato non fu però radioso. La squadra infatti raggiunse il 15º posto, totalizzando 25 punti e venendo conseguentemente retrocessa in Serie C, anche per via della ristrutturazione dei campionati attuata in quella stagione.
Questo periodo vide la squadra bergamasca mutare la propria denominazione ufficiale inUnione Sportiva Ponte San Pietro, durante l'assemblea straordinaria del 25 luglio1950.
In questo decennio la squadra inizia a dare i segni del lento declino che la attende; nel 1950 raggiunge il 6º posto in Serie C ma è dietro l'angolo un'altra ristrutturazione dei campionati, infatti due anni dopo il club termina quello che sarà il suo ultimo anno nella terza serie al 10º posto, e viene prontamente retrocesso nella neonataIV Serie, nella quale rimarrà fino al1960 salvo una parentesi di due anni dal1956 al1957 inPromozione.
Nel 1960 la società si classifica all'ultimo posto e viene retrocessa inPrima Categoria, ponendo così fine al periodo di gloria che durava daglianni trenta, d'ora in avanti per un lungo periodo la squadra militerà tra i dilettanti, e rivedrà laSerie D solo due volte.
A partire dal1961 inizia il lungo girovagare del Ponte nei vari campionati dilettantistici minori, sono rare infatti le sue apparizioni in Serie D.
La prima si manifesta nel1963, quando partecipa senza successo agli spareggi per la promozione, la quale però è centrata dalla squadra cinque anni dopo, nel campionato1968-69, in cui si classifica terz'ultima e viene subito retrocessa.
Fuori dal campionato l'unica nota positiva è datata 28 giugno1970, quando aForte dei Marmi il Ponte conquista laCoppa Italia Dilettanti battendo all'ultimo minuto deitempi supplementari i cugini bergamaschi delLeffe per 1-0, con rete di Pelizzoli.
Dopo tanti altri anni trascorsi nelle serie minori, nel1983 il Ponte raggiunge la Serie D; finalmente sembra essere un anno buono per la società che a fine campionato si classifica quarta con 36 punti nel girone lombardo assieme a squadre comeCaratese,Abbiategrasso,Seregno,Lecco,Saronno,Pro Sesto, eLeffe. I bergamaschi, così, possono iniziare a sperare per l'anno successivo a un primo posto con conseguente promozione inSerie C2.
L'anno seguente però accade l'inaspettato, la squadra viene trasferita dal girone lombardo, in cui era tra le più forti, a quello veneto-emiliano in compagnia diChievo,San Lazzaro,Rovigo,Suzzara eFiorenzuola, dove si classifica al penultimo posto con soli 20 punti, retrocedendo e ritornando a vagare nelle serie minori, sino a toccare laPromozione all'inizio deglianni novanta.
Dopo la retrocessione in Promozione il Ponte subisce un profondo miglioramento e in soli quattro anni ottiene due promozioni fino a ritrovare, nel1995, la tanto agognata Serie D, grazie al gruppo base di giocatori che erano inPrima Categoria.La permanenza in questa serie sarà di quattro anni, la più lunga in tempi recenti, riuscendo a raggiungere già al primo campionato un 4º posto nel1995-96.
La fortuna che ha accompagnato la squadra però si esaurisce velocemente e anno dopo anno scende sempre di più in classifica fino al1998-99, quando finisce all'ultimo posto e viene retrocessa inEccellenza.
Dal 2000 al 2008 il Ponte San Pietro ha militato esclusivamente nei gironi dell'Eccellenza Lombardia, piazzandosi sempre a metà classifica.
A inizio 2007 per la squadra si apre uno spiraglio per una possibile promozione in Serie D; infatti, il 6 gennaio vince la Coppa Italia d'Eccellenza della Lombardia per 2-1 contro il Corsico. Ciò le consente di partecipare alle fasi nazionali dellaCoppa Italia Dilettanti, in cui è nel Girone A con laNovese e laSestrese e, in caso di vittoria della coppa, verrebbe promossa in Serie D, potendo così alleggerire il suo impegno in campionato, così come accaduto nel 1970.
A fine marzo, comunque, il Ponte San Pietro viene eliminato dalla competizione assieme alla Novese, contro la quale nella prima partita aveva pareggiato 1-1. A passare ai quarti è dunque la Sestrese, che batte per 4-1 la squadra bergamasca.
Ad aprile 2007 il Ponte San Pietro ha concluso il campionato in 8ª posizione, con 48 punti in classifica, fallendo per un altro anno il tentativo di entrare nei play-off.

Durante l'estate del 2007 la società si fonde con ilFootball Club Isola diTerno d'Isola eChignolo d'Isola, le due squadre uniscono così la loro struttura che prende il nome diAssociazione Calcistica Ponte San Pietro-Isola, comunemente noto anche comePontisola. Il presidente diviene Marziale Bonasio, al suo fianco il presidente onorario Livio Galbusera.
Al termine della stagione 2008-2009 la squadra ritorna inSerie D, conquistata dopo un campionato culminato con lo spareggio contro il Seregno, deciso da una rete di Paolo Zirafa, alla 27ª rete stagionale. Nella prima stagione di Serie D, dopo un avvio condito dall'esonero diMarco Bolis, l'allenatore che ha riportato i sanpietrini in Serie D), il Ponte San Pietro-Isola, guidato daCorrado Verdelli, raggiunge il terzo posto, per poi essere eliminata nelle semifinali dei play-off.
Per la stagione 2010-2011 la società sceglie per la panchina Fabrizio Cesana, e, salutato il capitano Paolo Zirafa, firma per l'attacco l'ex professionista Andrea Mussi. La squadra lotta per le posizioni alte della classifica e raggiunge le semifinali di Coppa Italia di Serie D con il Perugia. Stesso epilogo nellaSerie D 2011-2012, dove la squadra arriva nuovamente seconda ed esce alla terza fase dei play-off contro i veneti delLegnago.
Il 4 agosto 2012 il Ponte San Pietro-Isola, partecipante al primo turno dellaCoppa Italia, supera ilGubbio, squadra che giocava in casa e di tre categorie sopra il Ponte San Pietro-Isola: dopo essere passato in svantaggio per 3-1 nel primo tempo e aver subito un'altra rete nel secondo, la squadra riesce a rimontare tre gol fissando il risultato sul 4-4 alla fine dei novanta minuti. La vittoria viene centrata segnando il quinto gol neitempi supplementari, che fissa il risultato finale sul 4-5. Il Ponte San Pietro-Isola verrà poi eliminato al turno successivo dalVarese. Un altro 2º posto arriva nellastagione 2012-2013, seguito nellastagione successiva da una qualificazione ai play-off. Arriva poi un 2º posto nella stagione 2012-13, seguito da una qualificazione ai play-off in quella successiva.
Il 7 settembre 2013 il Ponte San Pietro-Isola si guadagna l'opportunità di sfidare la nazionale azzurra grazie alla vittoria della Coppa Disciplina 2012-13, venendo però battuta da l'Italia di Prandelli per 3-0, in gol Diamanti e doppietta di Osvaldo (entrambi su rigore).
Nella stagione 2013/2014 il Ponte San Pietro-Isola raggiunge il prestigioso traguardo della finale diCoppa Italia di Serie D eliminando Montichiari (1-4), Piacenza (1-0), Pro Piacenza (1-0), Pordenone (2-0) e Gozzano in semifinale (2-0 andata, 0-0 ritorno). La finale si disputa a Firenze il 3 aprile 2014 contro il Pomigliano e vede il Ponte San Pietro-Isola due volte in vantaggio (1' autorete di Rea, 73' Salandra) e due volte raggiunto (21' Romano, 90' Panico su rigore): i calci di rigore premiano però la squadra campana, che vince 5-4 e conquista il trofeo.
Durante l'estate 2018 il Ponte San Pietro-Isola diventa il primo "Centro Formazione Atalanta" riconosciuto ufficialmente grazie alla sottoscrizione di un accordo di collaborazione tra i rispettivi settori giovanili.
Nella stagione 2018-2019 il Pontisola affronta il suo decimo campionato consecutivo in Serie D.
Durante l'estate del 2019 la società modifica la propria denominazione inAssociazione Calcistica Ponte San Pietro, riportando così lo storico nome del Ponte San Pietro nel calcio dilettantistico italiano: la matricola di affiliazione alla Figc rimane quella storica del 1910, così come al vertice della società restano i presidenti Marziale Bonasio e Livio Galbusera.
Nel maggio del 2025 il Ponte San Pietro si fonde con il Mapello Calcio 1951, guidato dal presidente Ivan Arrigoni, neopromosso inSerie D, che cede il proprio titolo sportivo allaTrevigliese.Dall'unione con il comune limitrofo, la società cambia denominazione inPonte San Pietro Mapello, mantendendo la militanza inEccellenza.[1][2][3]
| Cronistoria dell'A.C. Ponte San Pietro Mapello | |
|---|---|
| |
| Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
|---|---|---|---|---|---|
| 2º | Serie B | 1 | 1947-1948 | 1 | |
| 3º | Serie C | 7 | 1939-1940 | 1951-1952 | 8 |
| Serie C Nord | 1 | 1945-1946 | |||
| 4º | IV Serie | 3 | 1952-1953 | 1954-1955 | 17 |
| Campionato Interregionale | 2 | 1957-1958 | 1958-1959 | ||
| Serie D | 12 | 1959-1960 | 2023-2024 | ||
| 5º | Campionato Interregionale | 2 | 1983-1984 | 1984-1985 | 11 |
| Campionato Nazionale Dilettanti | 4 | 1995-1996 | 1998-1999 | ||
| Serie D | 5 | 2009-2010 | 2013-2014 | ||