| Pisa SC Calcio | |
|---|---|
| Nerazzurri | |
| Segni distintivi | |
| Uniformi di gara | |
| Colori sociali | |
| Simboli | Croce pisana,torre di Pisa |
| Inno | Alè Pisa alè! Andrea Bocelli |
| Dati societari | |
| Città | Pisa |
| Nazione | |
| Confederazione | UEFA |
| Federazione | |
| Campionato | Serie A |
| Fondazione | 1909 |
| Rifondazione | 1994 |
| Rifondazione | 2009 |
| Proprietario | |
| Presidente | |
| Allenatore | |
| Stadio | Arena Garibaldi-Romeo Anconetani (12 508[1] posti) |
| Sito web | pisasportingclub.com |
| Palmarès | |
| Titoli nazionali | 2campionati di Serie B |
| Trofei nazionali | 1Coppe Italia Serie C/Lega Pro |
| Trofei internazionali | 2Coppe Mitropa |
| Si invita a seguire ilmodello di voce | |
IlPisa Sporting Club, meglio noto comePisa, è unasocietàcalcisticaitaliana con sede nella città diPisa. Milita inSerie A, la massima divisione delcampionato italiano.
Fondato nel 1909 e successivamente ricostituito in due occasioni (nel 1994 comeAssociazione Calcio Pisa, poiPisa Calcio, e nel 2009 comeAssociazione Calcio Pisa 1909), vanta 8 partecipazioni al campionato di Serie A e 38 a quello diSerie B; nellastagione 1920-1921 ha, inoltre, partecipato allafinalissima per il titolo nazionale di massima serie. Annovera nel proprio palmarès dueCoppe Mitropa, due campionati di Serie B e unaCoppa Italia Serie C.
LaFIGC considera il Pisa al 33º posto nella graduatoria dellatradizione sportiva dei club ad essa affiliati. Inoltre il Pisa si colloca al 51º posto nellaclassifica perpetua della Serie A e all'8º nellaclassifica perpetua della Serie B.
Nata nel 1909, la squadra si affilia alla FIGC e sfiora il titolo italiano nel campionato diPrima Categoria 1920-1921: dopo aver vinto il proprio girone, e una successiva fase a gironi, batte ilLivorno nella finale centro-meridionale e si gioca la vittoria del campionato nellafinalissima con laPro Vercelli, perdendo 2-1. Nel 1926 retrocede nella serie cadetta e tre stagioni più tardi, retrocede nella terza categoria. Nel 1934, il Pisa ritorna in seconda divisione e dopo aver sfiorato la promozione in A, all'inizio degli anni cinquanta fa prima ritorno in Serie C, poi retrocede in quarta divisione.
Dopo aver riconquistato la Serie C, negli anni sessanta la formazione toscana approda nuovamente in Serie B. Nel 1968, per un solo anno, il Pisa milita in Serie A prima di tornare in terza serie negli anni settanta. Nel 1978Romeo Anconetani rileva la presidenza della squadra e risolleva il Pisa dalla C alla A, portandolo fino alla semifinale di Coppa Italia nel 1989 e a vincere anche le sue prime storiche competizioni europee: nel 1986 e nel 1988, i toscani s'impongono inCoppa Mitropa. Per volontà dello stesso Anconetani, nel 1989 si gioca l'unica edizione dellaSupercoppa Mitropa tra le ultime due vincenti temporali della Mitropa: il Pisa affronta i cecoslovacchi delBaník Ostrava, perdendo il doppio confronto. Dopo diversi anni nella massima serie, negli anni novanta il Pisa retrocede in B, quindi fallisce una prima volta e riparte dall'Eccellenza.
Negli anni duemila torna tra i professionisti, vince unaCoppa Italia di Serie C nel 2000 e ritorna a giocare in Serie B, tuttavia fallisce nuovamente nel 2009 e riparte dalla Serie D. Nella stagione 2015-2016 viene promosso a seguito del doppio confronto con ilFoggia, giocando in Serie B per una sola stagione, prima di tornare in terza serie. Nel 2019, grazie alla vittoria per 3-1 nell'ultimo turno dei play-off sul campo dellaTriestina, viene di nuovo promosso in cadetteria. Termina la stagione 2021-2022 al terzo posto, sfiorando la promozione nella massima serie, sfumata solo nella doppia finale dei play-off contro ilMonza. Dopo due stagioni di difficoltà terminate solo all'undicesimo e tredicesimo posto e quindi lontano dalla zona play-off, nella stagione 2024-2025 coglie la promozione in Serie A grazie al secondo posto finale, raggiungendo così la massima serie dopo 34 anni d'assenza.
| Cronistoria del Pisa Sporting Club |
|---|
|

Alla sua nascita, nel 1909, i colori ufficiali del Pisa erano ilbianco e ilrosso, presi in prestito dal gonfalone cittadino. Sopravvissero pochi mesi poiché, in onore della vittoria dell'Inter nel campionato italiano del1909-1910, lasciarono il posto alnero e all'azzurro del club meneghino.[2]
Da allora le due tinte divennero quindi anche quelle della squadra pisana, quasi sempre disposte sulla maglia casalinga in strisce verticali, la cui ampiezza può variare di stagione in stagione[3]; la società toscana derogò alla tradizione solo sul finire degli anni 1980 quando, seguendo le mode del tempo, adottò una casacca ripartita esattamente a metà con sottili righe nere e blu nella parte sinistra, e azzurre e celesti nella zona destra[4]. Per quanto concerne il resto della tenuta, inizialmente alla maglia nerazzurra erano abbinati pantaloncini bianchi[3], che in seguito divennero neri o blu a seconda delle esigenze, così come le calze.
Nei completi da trasferta, principalmente si sono alternati soprattutto gli storici colori delle origini, ovvero il bianco (con inserti nerazzurri) e il rosso[3]. Nel corso dei decenni non sono tuttavia mancate le più diverse sperimentazioni cromatiche, su tutti ilgiallo; proprio il rosso e il giallo sono due tinte storicamente legate al territorio pisano, in quanto mutuate rispettivamente, dagli stemmicivico eprovinciale[5].
Simboli iconicamente associati al club nerazzurro sono latorre pendente cittadina e la bandiera rossa con croce bianca patente, ritrinciata e pomata (comunemente definita "Pisana", simbolo araldico civico e retaggio delperiodo indipendentista dellarepubblica marinara)[6] o come secondo stemma in abbinamento a quello sociale[5].
I suddetti simboli sono dunque ricorrenti negli stemmi che il Pisa si è dato nel corso dei decenni. Tra gli esempi più antichi conosciuti si annoverano[7]:
Nei primi anni di attività della squadra, le maglie da gioco portavano bensì ricamato sul petto lo stemma araldico cittadino "al naturale", senza particolari aggiunte o finiture[8] non di rado inoltre, anche dopo l'adozione di stemmi differenti, lo scudo rosso-crociato ha comunque continuato ad apparire sulle divise dei calciatori pisani[9].

Celebre è poi il logotipo adottato neglianni 1980, in concomitanza con la presidenza diRomeo Anconetani: in un inconsueto "scudo" dalle linee geometriche estremamente semplici erano inscritti i disegni stilizzati della torre pendente (colorata in nero e azzurro) e della croce pisana (in rosso), con la denominazionePISA SC collocata in basso a sinistra[10].
Nel1994 il club (frattanto dissolto e rifondato con nuova denominazione) si dotò di un nuovo stemma: venne recuperato l'ancilepalatonero eazzurro (doppiamente bordato in bianco ed oro), all'interno del quale venne collocato un complesso disegno in cui le lettereP eC (acronimo societario) s'intrecciavano attorno al disegno stilizzato della torre pendente (inconsuetamente piegata verso sinistra). Al di sotto di esso appariva la denominazionePISA CALCIO e uno scudetto rotondo con la croce pisana.
Il fallimento del2009 e la successiva rifondazione imposero la necessità di individuare un nuovo logotipo: si optò per mantenere l'ancile, che divenne bianco con bordo azzurro; all'interno venne collocato il disegno stilizzato della torre pendente (sotto forma di nastro spiroidale azzurro all'esterno e nero all'interno) "basato" sopra la croce pisana in campo rosso. La nuova denominazioneA.C. PISA 1909 trovò posto nella parte superiore dell'insieme. Tale stemma non venne mai particolarmente apprezzato dall'opinione pubblica legata al club, che alludendo alla forma del disegno della torre civica coniò l'ironico soprannome dimollone[11].
Nella primavera del2017 la società riacquisì i diritti d'uso dello storico marchioPisa Sporting Club:[12] ciò non si riflesse nell'immediato in un cambio ufficiale di denominazione, pur se dalla stagione 2017-2018 il club iniziò a utilizzare prettamente il succitato marchio nella suacorporate identity. In tal senso, vennero commissionate alcune proposte direbranding inerenti allo stemma, poi sottoposte al giudizio della tifoseria tramite web. Il logo così scelto mantiene la forma ovale e recupera la blasonatura di base palata nero-azzurra: la parte superiore è tuttavia integralmente nera, onde contenere la denominazionePisa Sporting Club, mentre in posizione centrale appare il disegno stilizzato della torre pendente sovrapposta alla croce pisana in campo rosso; nel capo inferiore è riportato l'anno di fondazione[13].
Dall'estate 2021, con il completamento del relativoiter burocratico, dopo ventisette anni la società riprende definitivamente la storica denominazione di Pisa Sporting Club[14].
La mascotte del Pisa èVituperio, personificazione della torre di Pisa (tipicamente a braccia conserte e dall'aria arrabbiata e minacciosa) vestita con la maglia sociale nerazzurra.
Ideata da due studenti dell'Istituto d'Arte della città toscana, trae il proprio nome dall'invettiva controPisa delXXXIII Canto dell'Inferno diDante Alighieri[15].
Lo storico inno della squadra nerazzurra si intitolaPisa come ai vecchi tempi, cantato da Funel e risalente all'inizio degli anni 1980[16]. Dopo la promozione inSerie A del 2025, la società ha presentato il nuovo inno ufficialeAlè Pisa, alè! diAndrea Bocelli[17].
Dal 1919 il Pisa gioca le sue gare casalinghe all'Arena Garibaldi, impianto sito nel quartiere di Porta a Lucca, alle porte della città. Una prima inaugurazione avvenne il 26 ottobre di quell'anno, con la gara amichevole Pisa-Juventus Roma (5-1). Lo stadio fu inaugurato nuovamente l'8 novembre 1931 con l'autarchico nome diCampo del Littorio[18], alla presenza del reVittorio Emanuele III e della reginaElena[19]; in quella occasione si disputò l'amichevole Pisa-Empoli, terminata 3-1 in favore dei padroni di casa[20]. Alla caduta delregime fascista, lo stadio riprese la denominazione originaria.

Il "cuore" del tifo nerazzurro, la curva Nord, fu costruita alla fine degli anni 1950[21]. Nel 1978 venne chiuso l'anello, col prolungamento delle due curve a ridosso della tribuna e della gradinata. Nell'estate del 1982 l'allorapresidentissimoRomeo Anconetani – il cui nome verrà affiancato, il 9 dicembre 2001, alla titolazione dello stadio – fece ristrutturare la vecchia tribuna coperta, abbattendo la copertura originaria[20]. Lo stadio è arrivato, tra il 1982 e il 1994, a ospitare fino a 35000 spettatori[22], mentre nel ventunesimo secolo è abilitato per circa 12 000 presenze.
Nel 1999, a seguito della scomparsa del tifoso Maurizio Alberti, la curva Nord è stata intitolata alla sua memoria[23], mentre al calciatore pisanoGianluca Signorini, scomparso il 6 novembre 2002 a causa dellaSLA, fu intitolata la gradinata il 23 aprile 2005[24].
LaNazionale Italiana ha giocato quattro partite all'Arena rispettivamente contro: laJugoslavia il 23 settembre 1987, laDanimarca il 22 febbraio 1989, laNorvegia il 10 febbraio 1999 e l'Irlanda del Nord il 6 giugno 2009. Ha inoltre ospitato due finali diCoppa Mitropa,1985 e1988, due finali delTorneo di Viareggio,1959[25] e2015[26] e il terzo turno preliminare dellaUEFA Champions League 1998-1999 tra l'Inter e i lettoni delloSkonto[27].
A partire dalla stagione 2015-2016, dopo il periodo iniziale presso il campo sportivo diFilettole, mediante un accordo con l'Università di Pisa la società usufruisce del centro sportivo sito aSan Piero a Grado.
Il settore giovanile nerazzurro si allena invece negli impianti di "Casa Pisa" aColtano, presso il centro sportivo Zara.
Nel mese di febbraio 2025 sono iniziati i lavori del nuovo Pisa Training Center, in un'area complessiva di oltre 120.000 m². Al suo interno saranno ospitate, oltre alla Prima Squadra, le principali formazioni del Settore Giovanile[28].
Nell'estate del 2025 il ritiro precampionato verrà svolto aMorgex, in Valle d'Aosta[29].
Fino al 14 agosto 2015, Carlo Battini deteneva il 99% delle quote societarie dal 2011, quandoPiero Camilli, insieme al quale nel 2009 aveva acquistato la nuova società creatasi dopo la scomparsa delPisa Calcio, ha deciso di tirarsi indietro e cedergli le sue quote[30][31]. In data 14 agosto 2015 l'80% delle quote passano aFabrizio Lucchesi, il 19% rimane in mano a Carlo Battini, mentre l'1% rimanente appartiene al comitato Vecchio Cuore Nerazzurro composto dal centro coordinamento Pisa clubs, tifosi diversamente abili e ai gruppi organizzati "Curva Nord Maurizio Alberti", rappresentati nelle sedi opportune dall'avvocato Andrea Bottone[32].il 22 dicembre 2016, la Magico Srl ha acquisito le quote della società dalla Carrara Holding della famiglia Petroni, Giuseppe Corrado è il nuovo presidente del club. Da gennaio 2021, il Pisa ha un nuovo patron, ossia il magnateAlexander Knaster; Corrado e la sua famiglia manterrano tuttavia il 25% delle quote della società.
Dal sito web ufficiale della società[33].
Di seguito la cronologia di fornitori tecnici e sponsor del Pisa.

Il settore giovanile nerazzurro ha ottenuto il suo unico titolo italiano vincendo nel 1972 ilCampionato nazionale Dante Berretti riservato alle squadre diSerie C. Durante gli anni ha partecipato 4 volte alTorneo di Viareggio: 3 sotto la gestioneAnconetani e 1 sotto la gestione Covarelli nel 2008, tutte terminate con l'eliminazione al primo turno. A causa del doppio fallimento in meno di un ventennio è stato rifondato più volte nel corso degli anni. Tra i prodotti del settore giovanile nerazzurro tra gli altri vi furono:Marco Tardelli, lanciato in prima squadra nel campionato diSerie C 1972-1973 e ribattezzato in quel periodo dai veterani col nomignolo di"Puce",[34] futuro Campione del Mondo con laNazionale aSpagna '82 e vincitore con laJuventus dellaCoppa dei Campioni 1984-1985, e di 5Campionati di serie A;Gionatha Spinesi, lanciato in prima squadra nelCampionato Nazionale Dilettanti 1995-1996,capocannoniere con l'Arezzo del Campionato diSerie B 2004-2005 e autore di 33 reti inSerie A conBari eCatania.
Nella stagioneCampionato Primavera 2 2024-2025, la formazione nerazzurra si è classificata al 7° posto.

Nel 1921, dopo la vittoria del Pisa nella finale delCampionato dell'Italia Centro Meridionale, la squadra si preparava ad affrontare i bianchi dellaPro Vercelli nella finale nazionale; in città c'è grande attesa e, tra la varie iniziative prese per attendere il giorno dell'importante partita, ci fu la pubblicazione di un periodico chiamatoNero-azzurro. Da quel giorno e fino al 2009 (anno del fallimento delPisa Calcio), pur se con qualche breve periodo di non pubblicazione e alcuni cambi di grafica e di titolo, accompagnerà gli sportivi pisani ad ogni partita casalinga della squadra[35].
Nel 1982 il Pisa conquisterà laSerie A ed entrerà anche nelle case dei cittadini grazie all'allora TV locale Canale 55, e successivamente alla nuova televisione nata in quegli anni,50 Canale. Il presidente dell'epoca,Romeo Anconetani, era ospite di una trasmissione a cadenza settimanale incentrata su di lui,Parliamo con Romeo, ma in un certo senso anche co-conduttore della stessa:[36] in un mondo ancora lontano dalla rivoluzione deisocial network si trattò di ununicum del suo genere, dato che un presidente di una società sportiva interagiva settimanalmente con giornalisti e tifosi, i quali gli rivolgevano domande telefoniche in diretta. Grazie a questa nuova interattività l'allorapresidentissimo divenne molto popolare anche al di fuori dei confini cittadini, infatti la trasmissione era seguita con simpatia anche dalle province vicine[36]. Uno spezzone di intervista del "vulcanico" presidente era presente nella sigla del 1992 del programma satirico-calcistico condotto dallaGialappa's Band,Mai dire Gol, in cui le provocazioni di Anconetani verso i giornalisti erano spesso umoristicamente prese di mira dai conduttori del programma.
Dalla sua nascita diversi libri sono stati scritti sulla storia nerazzurra, alcuni dedicati alle promozioni storiche, altri in occasioni degli anniversari. Per il centenario dalla nascita del club nel 2009, sono usciti quattro volumi, di diversi autori e case editrici, che raccontano la storia dei nerazzurri attraverso immagini ed aneddoti vari sulla secolare attività calcistica cittadina[37].
Sono tifosi del Pisa il politicoEnrico Letta[38], il giornalistaCristiano Militello[39] e l'attorePaolo Conticini[40].
In occasione della promozione inSerie A del 2025, la società ha presentato il nuovo inno ufficiale,Alè Pisa, alè!, cantato daAndrea Bocelli[41].
Di seguito un elenco comprendente tutti gli Allenatori e tutti i presidenti della storia del club[42][43].
Sono 93 gli allenatori che hanno assunto la guida tecnica del Pisa. Il primo allenatore professionista ingaggiato dal club fuJózsef Ging; l'ungherese è colui che è rimasto in carica più a lungo, per quattordici anni, in periodi diversi fra il 1920 e il 1951. Ging fu inoltre l'allenatore dellafinalissima per il titolo nazionale di massima serie del 1921 persa contro la Pro Vercelli per la conquista dello scudetto. Di contro,Giuseppe Pillon, sulla panchina del Pisa per sette giorni, è l'allenatore rimasto in carica più brevemente.
Entra di diritto nella storia della società ancheRenato Lucchi, che nel 1968 ha conquistato con il Pisa la prima storica promozione in Serie A. Gli altri allenatori ad aver conseguito una promozione nella massima serie sono statiAldo Agroppi,Luigi Simoni (due volte nel 1985 e nel 1987),Luca Giannini eFilippo Inzaghi.
Nell'ambito dei trofei internazionali sono da menzionareVincenzo Guerini eGiuseppe Materazzi che hanno conquistato leMitropa Cup rispettivamente del 1986 e del 1988.
Sono stati sia giocatori sia allenatori del Pisa, in ordine cronologico: Manlio Mattiello,Aldo Vettori,György Orth,Angelo Pasolini,Aristide Viale,Mario Nicolini,Umberto Mannocci,Roberto Balestri,Ugo Pozzan,Luciano Filippelli,Giampaolo Piaceri,Giuseppe Chiappella,Luca Giannini,Felice Secondini, Ilario Salvadori,Alessandro Mannini,Antonio Baldoni,Marco Masi,Ferruccio Mariani,Stefano Cuoghi eChristian Amoroso.

In più di 100 anni di storia societaria alla guida del Pisa si sono avvicendati 37 presidenti.
Il primo presidente della società fu Enrico Canti, che faceva parte del gruppo di ragazzi che fondò il club.Romeo Anconetani è invece il presidente più longevo della storia nerazzurra, avendo guidato il club dal 1978 al 1994. La gestione Anconetani è anche la più vincente della storia pisana, con il ritorno in Serie A dopo tredici anni, le diverse partecipazioni alla massima serie e le conquiste di dueMitropa Cup.
Da segnalare anche Giacomo Picchiotti, in carica per dodici anni in due periodi diversi (dal 1914 al 1924 e dal 1946 al 1948) che contribuì in maniera determinante alla costruzione della squadra che raggiunse lafinalissima per il titolo nazionale di massima serie nel 1921.
Nel 1968Giuseppe Donati fu il presidente che portò il Pisa alla prima storica promozione nella Serie A a girone unico.
Entra di peso nella storia del club toscano anche Giuseppe Corrado, presidente che durante il suo sodalizio ha riportato il Pisa in Serie A nel 2025 a trentaquattro anni di distanza dall'ultima volta.
Il 10 aprile 2014 presso il Terminal 3 dell'AeroportoGalilei di Pisa, alla presenza del presidente Battini, si è tenuta la cerimonia di inaugurazione dell'"Arca della gloria" nerazzurra[44].
Giovanni Moscardini,oriundo di origine scozzese, fu il primo calciatore del Pisa ad essere convocato nella Nazionale azzurra, giocò una sola partita contro laFrancia nel 1925 e segnò una doppietta nella vittoria dell'Italia per 7-0[45]. Nel 1936Sergio Bertoni eCarlo Biagi furono convocati per leOlimpiadi diBerlino, l'Italia portò a casa la medaglia d'oro e i due azzurri furono protagonisti: Bertoni colleziono tre presenze e Biagi quattro, segnando anche quattro gol nella partita vinta per 8-0 contro ilGiappone[45]. Bertoni due anni più tardi fu anche convocato per ilCampionato mondiale di calcio 1938 e se pur non scese mai in campo gli azzurri portarono a casa un altro successo[45]. Sessantanove anni più tardi, nel 2007,Alessio Cerci fece il suo esordio nella Nazionale Under-21 dell'Italia, durante il suo periodo di militanza con la casacca nerazzurra collezionò con gli azzurrini tre presenze condite da un gol[45]. Negli anni 2020 hanno militato nella Nazionale Under-21Lorenzo Lucca,Samuele Angori eGiovanni Bonfanti.
Per quanto riguarda i calciatori stranieri,Klaus Berggreen,Wim Kieft,Henrik Larsen eDiego Pablo Simeone hanno fatto parte del giro delle rispettive Nazionali durante il loro periodo di militanza nella squadra toscana. Berggreen partecipò con la sua Nazionale ai campionati europei del1984 arrivando fino allasemifinale, inoltre nell'estate antecedente al suo passaggio allaRoma, nel 1986, partecipò al campionato mondiale inMessico dove laDanimarca venne eliminata agli ottavi di finale. Miglior sorte toccò a Simeone e Larsen, che vinsero rispettivamente, la Coppa America del1991 e il campionato europeo del1992 con le rispettive Nazionali. Anche Kieft vinse un europeo, precisamente quello del1988, quando però già da diversi anni aveva lasciato la casacca nerazzurra.
| Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
|---|---|---|---|---|---|
| 1º | Prima Categoria | 5 | 1912-1913 | 1920-1921 | 18 |
| Prima Divisione | 5 | 1921-1922 | 1925-1926 | ||
| Serie A | 8 | 1968-1969 | 2025-2026 | ||
| 2º | Prima Divisione | 2 | 1926-1927 | 1927-1928 | 40 |
| Serie B | 38 | 1934-1935 | 2024-2025 | ||
| 3º | Prima Divisione | 7 | 1928-1929 | 1945-1946 | 40 |
| Serie C | 18 | 1952-1953 | 2018-2019 | ||
| Serie C1 | 13 | 1978-1979 | 2013-2014 | ||
| Lega Pro | 2 | 2014-2015 | 2015-2016 | ||
| 4º | Serie C2 | 3 | 1996-1997 | 1998-1999 | 6 |
| IV Serie | 2 | 1954-1955 | 1955-1956 | ||
| Campionato Interregionale - 2ª Cat. | 1 | 1957-1958 | |||
| 5º | Campionato Nazionale Dilettanti | 1 | 1995-1996 | 2 | |
| Serie D | 1 | 2009-2010 | |||
In107 stagioni sportive disputate dall'esordio in una competizione ufficiale, sono esclusi i tornei non ufficiali giocati nei periodi bellici dal 1916 al 1919 e dal 1944 al 1946.

Il miglior risultato della storia nerazzurra nelle competizioni nazionali è il 2º posto nel Campionato diPrima Categoria 1920-1921, massima serie dell'epoca. Il Pisa è anche al 18º posto nella specialeclassifica perpetua del campionato italiano di calcio pre-serie A a girone unico[48]. Per quanto riguarda la serie A a girone unico, ha giocato sette campionati e il massimo risultato raggiunto è l'11º posto nella stagione1982-1983, mentre il peggiore è il 17° del1988-1989[49]. Il maggior numero di segnature è di 34 reti e risale alla stagione1990-1991, mentre il minore è di 20 nel campionato1983-1984; sempre alla stagione 1990-1991 risale anche il primato di reti subite con 60, mentre la stagione 1982-1983 detiene anche il primato del minor numero di reti subite con 27[49]. Al campionato 1990-1991 appartengono altri due primati, quelli del maggiore numero di vittorie e di sconfitte, rispettivamente di 8 vittorie e 20 sconfitte[49], mentre nella stagione 1983-1984 si è avuto anche, sia il minor numero di vittorie (3), sia il minor numero di sconfitte con 11 in concomitanza con il campionato 1982-1983[49].
In serie B invece il miglior risultato, da quando è stata istituita nel 1929, sono i 2 primi posti nel1984-1985 e1986-1987, il peggiore è il 22° del2016-2017[49]. Il maggior numero di segnature (64) risale al campionato2024-2025, mentre il minore e di 23 nel2016-2017;[49] alla stagione1939-1940 appartiene il primato delle reti subite con 62, mentre nella stagione1989-1990 si ha il minor numero di reti subite con 23[49]. Al campionato2016-2017 appartiene il primato del minor numero di vittorie con 6, mentre la stagione vittoriosa del 1984-1985 detiene il primato del minor numero di sconfitte con 5[49]. Il maggior numero di vittorie stagionali appartiene alla stagione 2024-2025 con 23, mentre nella stagione 2008-2009 si ha anche il maggior numero di sconfitte con 18[49]. Inoltre nella stagione 2024-2025 ha raggiunto il record di punti della sua storia in cadetteria (76) da seconda classificata; nessuno aveva fatto gli stessi punti in quella posizione di classifica.
Nelle coppe nazionali giocate, la prima risale all'edizione1935-1936, il miglior risultato è la semifinale del1988-1989; inoltre il Pisa è riuscito a conquistare un'edizione dellaCoppa Italia Serie C nella stagione1999-2000. La squadra ha partecipato a sette edizioni di competizioni internazionali europee nonUEFA (Coppa Mitropa,Coppa Anglo-Italiana eSupercoppa Mitropa) vincendo due edizioni della Coppa Mitropa, precisamente quella del1985-1986 e quella del1987-1988[49].
Il club vanta la 34ª migliortradizione sportiva in Italia secondo i parametri dellaFIGC.
Enzo Loni è il cannoniere più prolifico della storia nerazzurra, 15 delle sue 78 reti contribuirono alla serie A sfiorata nel campionato diserie B 1947-1948, ha giocato nel Pisa per 10 stagioni suddivise tra serie B, serie C eIV Serie, concludendo la sua carriera con la retrocessione nel campionato diPromozione nella stagione1955-1956[50].Fabrizio Barontini detiene il record di presenze, ha indossato la maglia del Pisa per 318 volte in 14 stagioni, divise tra Serie B,Serie C e una di Serie A nella stagione1968-1969, che ne fanno una delle più grandi bandiere della società toscana[51]. Il rumenoMarius Marin, a Pisa dal 2018, è invece il giocatore straniero che ha vestito più a lungo la maglia nerazzurra.
InSerie A a girone unicoAlessandro Mannini detiene il record di presenze con 89 gettoni, mentre il già citato Klaus Berggreen quello delle reti, con 19 segnature[52]. Per quanto riguarda i record in una singola stagione, Enrico Ribechini segnò 32 reti nel campionato diPromozione Toscana 1956-1957[53]. In massima serie invece,Danilo Sbrana mise a segno 21 gol in 21 partite nel campionato diPrima Divisione 1921-1922[54], mentreMichele Padovano con 11 centri nel campionato1990-1991 è il massimo cannoniere in una singola stagione di serie A[55]. InSerie BJosé Ignacio Castillo con 21 reti nella stagione2007-2008 ha battuto il precedente primato di 18 gol diLamberto Piovanelli[56].Christian Puggioni invece con 594 minuti senza subire reti, detiene il record di imbattibilità nerazzurro in un campionato professionistico, precisamente nel campionato diSerie C1 2006-2007[57].
Tra i 10 giocatori con più presenze in assoluto, l'unico ancora in forza al Pisa Sporting Club èMarius Marin.[58]
Di seguito i primi 10 giocatori per presenze e reti, con la maglia del Pisa, nei massimi campionati, coppe escluse.[59]
Record di presenze
| Record di reti
|

I gruppi organizzati della tifoseria pisana si riuniscono nella curva Nord "Maurizio Alberti", intitolata a un tifoso pisano entrato in coma a causa di un arresto cardiaco durante una trasferta aLa Spezia e morto due settimane dopo, l'8 febbraio 1999[60]; mentre la gradinata "Gianluca Signorini" ospita un folto gruppo non organizzato, composto soprattutto da vecchi ultras.
La tifoseria segue da sempre un'ideologia politica diestrema sinistra, ispirata dalla storia culturale cittadina.[61] Il tifo organizzato nerazzurro è inoltre molto impegnato nel sociale, durante diverse partite dell'anno vengono effettuate raccolte fondi per varie iniziative benefiche[62][63][64].
La tifoseria organizzata ha rapporti di gemellaggio con la tifoseria delViareggio, risalente agli anni 1980, ha varie radici tra cui la vicinanza delle due città, le rivalità in comune e anche per il fatto che molti viareggini seguivano con simpatia il Pisa in quegli anni[65]. La curva pisana è anche gemellata con gli austriaci delloSturm Graz, i tedeschi delKarlsruhe[66] e con la tifoseria della squadra svizzera diHockey su ghiaccio dell'Ambrì Piotta[66]. Vi furono anche due forti gemellaggi con le tifoserie organizzate diCarrarese eReggiana, entrambi molto longevi ma sciolti per divergenze riguardanti le norme anti-violenza instaurate dopo la morte dell'ispettoreFilippo Raciti il 2 febbraio 2007[67][68]. Il gemellaggio con la Reggiana ebbe inizio all'ultima giornata del campionato diSerie B 1981-1982, quando un pareggio per 0-0 permise ai nerazzurri di essere promossi inSerie A e ai granata di mantenere lacadetteria[69]. Altro gemellaggio longevo fu quello con ilGenoa terminato nel 2004 dopo una partita tra i rossoblu e il Livorno[70], stesso discorso con gliultras delCosenza con i quali intorno agli anni 2000 si interruppe il rapporto di gemellaggio[71]. In passato vi fu un'importante amicizia con la tifoseria delVicenza[72] (specialmente tra iVigilantes Vicenza e iRangers Pisa).[73]

Un capitolo a parte merita la rivalità traPisa eLivorno, che esiste fin dalla fondazione delle due società sportive. Le due città, l'antichissima Pisa e la moderna Livorno (che nel Medioevo era semplicemente uno degli approdi del sistema portuale pisano) hanno storie e caratteristiche differenti, che sono sfociate nella rivalità calcistica, famosa per essere tra le più colorite d'Italia. Tra le due tifoserie nel corso degli anni non sono mancati scontri violenti, come nel 1999[74] o come nel 2001[75]. AncheRomeo Anconetani, che durante la sua presidenza espresse chiaramente l'idea di unire le due città sotto un'unica squadra chiamataPisorno, si dovette ricredere vedendo le proteste che scaturirono dalle due città[76]. Nel 2012 l'allora presidente del consiglioMario Monti propose l'accorpamento di varie province italiane e tra queste vi erano proprio Pisa e Livorno: anche in questo caso ne scaturì un pandemonio di proteste e sfottò nelle due città[77].
La rivalità tra il Pisa e laFiorentina ha radici molto lontane, risalenti alla proverbiale, feroce inimicizia tra le due città nel Medioevo. Pisa, molto più antica e nobile, già porto ricco e famoso in epoca etrusca e poi romana, si schierò col partito politico deiGhibellini, mentreFirenze per iGuelfi. Firenze non aveva (e non ha) sbocco marittimo, fu costretta a pagare dazi onerosi ai pisani per effettuare scambi commerciali marittimi fino a quando, dopo aver perso battaglie e aver rischiato di esser rasa al suolo, riuscì ad occupare Pisa nel 1406. A quel punto decise di puntare tutto su Livorno, sviluppandola e scavalcando Pisa.[78] I pisani non hanno mai digerito né dimenticato questi eventi, nutrendo una profonda antipatia per Firenze. Nel 2015 la rivalità si è rinnovata per l'ennesima volta con la notizia della fusione tra l'aeroportopisano e quellofiorentino scatenando le proteste della piazza pisana[79][80]. Anche qui come per il derby con ilLivorno ci sono stati vari scontri nel corso degli anni, soprattutto, vista la differenza di categoria, all'epoca dellaSerie A nerazzurra[81].
In conclusione, la rivalità tra pisani e livornesi è una specie di odio-amore che non è né odio né amore ed è abbastanza limitata al calcio o comunque a sfottò goliardici.[82] Quella con Firenze invece è molto più grande e profonda e sarebbe di gran lunga la principale rivalità calcistica dei pisani se il Pisa avesse continuato a militare in serie A: la prolungata assenza del derby ha fatto sopire (ma non certo dimenticare) l'odio per Firenze e la Fiorentina.
Rivalità per motivi campanilistici regionali si hanno con quasi tutte le restanti compagini toscane, escluse le già citate Viareggio e Carrarese, ma la più sentita, sia per la vicinanza, sia per le opposte idee politiche e per il profondo odio fra le due città che affonda le proprie radici nel medioevo, è quella con laLucchese[83]. Fuori dai confini regionali una fra le rivalità più sentite è quella con gli ultras delloSpezia con i quali, a cavallo tra la fine degli anni 1990 e primi anni 2000, militando quasi sempre nella stessa categoria vi è stata spesso occasione di contatto[84]. Da segnalare infine le rivalità di tipo politico: essendo la tifoseria pisana principalmente di sinistra, vi è rivalità con quasi tutte le tifoserie di destra presenti nel panorama calcistico nazionale.
Rosa aggiornata al 2 settembre 2025.[85]
|
|
Staff aggiornato all'11 luglio 2025.
Altri progetti
| Pisa Sporting Club | |
|---|---|
| Club | Voce principale ·Statistiche e record |
| Storia | Storia del Club |
| Impianti | Stadio Arena Garibaldi-Romeo Anconetani |
| Persone | Allenatori ·Calciatori ·Presidenti ·Dirigenti |
| Incontri | Derby calcistici in Toscana ·Derby calcistici in Toscana (arcaici) |
| Altro | Stagioni |
| Tifo | Sostenitori e gruppi organizzati |
| Voci correlate | Calcio in Italia ·Pisa ·Sport in Toscana |
| Serie A 2025-2026 | |
|---|---|
| Atalanta ·Bologna ·Cagliari ·Como ·Cremonese ·Fiorentina ·Genoa ·Inter ·Juventus ·Lazio ·Lecce ·Milan ·Napoli ·Parma ·Pisa ·Roma ·Sassuolo ·Torino ·Udinese ·Verona |
| Squadre di calcio vincitrici dellaCoppa Italia Serie C - Cronologia | |
|---|---|
| Semiprofessionisti | Alessandria (1973) ·Monza (1974) ·Monza (1975) ·Lecce (1976) ·Lecco (1977) ·Udinese (1978) ·Siracusa (1979) ·Padova (1980) ·Arezzo (1981) |
| Serie C | Lanerossi Vicenza (1982) ·Carrarese (1983) ·Fanfulla (1984) ·Casarano (1985) ·Virescit Boccaleone (1986) ·Livorno (1987) ·Monza (1988) ·Cagliari (1989) ·Lucchese (1990) ·Monza (1991) ·Sambenedettese (1992) ·Palermo (1993) ·Triestina (1994) ·Varese (1995) ·Empoli (1996) ·Como (1997) ·Alzano Virescit (1998) ·SPAL (1999) ·Pisa (2000) ·Prato (2001) ·AlbinoLeffe (2002) ·Brindisi (2003) ·Cesena (2004) ·Spezia (2005) ·Gallipoli (2006) ·Foggia (2007) ·Bassano Virtus (2008) |
| Lega Pro | Sorrento (2009) ·Lumezzane (2010) ·Juve Stabia (2011) ·Spezia (2012) ·Latina (2013) ·Salernitana (2014) ·Cosenza (2015) ·Foggia (2016) ·Venezia (2017) |
| Serie C | Alessandria (2018) ·Viterbese Castrense (2019) ·Juventus U23 (2020) ·2021 ·Padova (2022) ·Vicenza (2023) ·Catania (2024) ·Rimini (2025) |
| Squadre di calcio vincitrici dellaFinale del Sud - Cronologia | |
|---|---|
| Lazio (1913,1914) ·1915-1919 ·Livorno (1920) ·Pisa (1921) ·Fortitudo (1922) ·Lazio (1923) ·Savoia (1924) ·Alba Roma (1925,1926) |