| L'assedio di Asola | |
|---|---|
| Autore | Tintoretto |
| Data | 1544-1545 |
| Tecnica | olio sutela |
| Dimensioni | 197×467,5 cm |
| Ubicazione | collezione privata |

L'assedio di Asola, conosciuto anche comeBattaglia di Asola[1], è un dipinto aolio sutela (197x467,5 cm) realizzato nel1544-1545 daJacopo Tintoretto.
L'8 luglio2014 è stato venduto all'asta daChristie's[2] per quasi 2 milioni didollari ad un anonimo collezionista.[3]
La comunità diAsola, pur conoscendo l'esistenza del dipinto, ne aveva perse le tracce negli anni sessanta quando ancora si trovava a Firenze, e solo nel dicembre del 2008, grazie a delle ricerche effettuate da alcuni soci dellaPro Loco di Asola, è riuscita a ritrovarlo aPoznań in Polonia.
Il 6 marzo 2009 una delegazione del Comune e della Pro Loco si è recata a Poznań in visita ufficiale, ed ha ottenuto la concessione a riprodurre l'opera da parte della Fondazione Barbara Piasecka Johnson, a suo tempo proprietaria del quadro[4].
Il 16 maggio 2009 in occasione della presentazione al pubblico dei nuovi spazi di Palazzo Monte Pegni (sede delMuseo "Goffredo Bellini"), viene esposta in maniera definitiva la riproduzione del quadro in scala 1:1 donata dalla Pro Loco al museo ed alla comunità di Asola.
La tela fonde due scene: dalla sinistra e fin oltre la metà del quadro è rappresentato in primo piano uno scontro tra cavalieri, fatto realmente accaduto, che illustra la sortita degli asolani, assediati, dal 16 al 19 marzo1516, dalle armate condotte personalmente dall'imperatoreMassimiliano I; nel groviglio di uomini e cavalli, spicca il vessillo con il leone rampante diAsola, mentre la fortezza turrita compare sullo sfondo; a destra della composizione è invece raffigurato, con l'inequivocabile cartiglio, l'omaggio tributato dalla comunità asolana al provveditore FrancescoContarini, il nobile veneziano che seppe organizzare così bene la difesa della piazzaforte da costringere gli imperiali ad abbandonare l'impresa.
L'assedio di Asola del 1516 è menzionato dagli storiciMarin Sanudo,Francesco Guicciardini[5] e Ludovico Mangini.[6]
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