Aspromonte | |
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Continente | Europa |
Stati | ![]() |
Catena principale | Appennini (Appennino calabro) |
Cima più elevata | Montalto (1 956 m s.l.m.) |
Massicci principali | Appennino meridionale |
L'Aspromonte (incalabreseAsprumunti oSpremunti) è unmassiccio montuoso dell'Appennino calabro, situato nellaCalabria meridionale, nellacittà metropolitana di Reggio Calabria, limitato a oriente e a sud dalmar Ionio, a occidente dalmar Tirreno, accanto dalloStretto di Messina, e a nord dalfiumePetrace e dallefiumare diPlatì e diCareri. Per numerosi studiosi il confine naturale della zona settentrionale è ilPasso della Limina (822 m), ai piedi diMonte Limina (888 m) (il toponimoLimina, dal latinolimen, indica il punto di confine, dove finisce il massiccio dell'Aspromonte (Parco nazionale dell'Aspromonte) e inizia la catena delleSerre calabresi).
L'Aspromonte costituisce un grande promontorio che si spinge verso sud[1], e forma la parte più meridionale della Penisola Calabra e dell'interaPenisola italiana.
Il nome Aspromonte ha due possibili etimologie. Oltre al significato ovvio di "monte aspro" che ne descriverebbe la morfologia (ma ritenuta improbabile), l'altra possibilità è il significato di "monte bianco", dal termine greco bizantinoaspro, che significa bianco (la Calabria fu bizantina e di lingua greca fino al xv secolo). Inoltre, alle sue pendici è insediata una delle ultime comunità di lingua grecanica, vale a dire dei greci che (come alcune comunità di albanesi), all'epoca tutti di religione ortodossa, si rifugiarono in Calabria e in altre regioni dell'Italia Meridionale quando gli Ottomani conquistarono la Grecia e la penisola balcanica, nel 1453.
Lavetta più alta è ilMontalto (1.956 m), di forme dolci, costituito darocce arcaiche (gneiss emicascisti). Quasi tutti i contrafforti scendono ripidi verso ilmare, cosicché lafascia costiera è molto ristretta. Caratteristico è lo sviluppo dell'Aspromonte a terrazze sovrapposte; se ne riconoscono quattro livelli, dettipiani ocampi.
Lavegetazione è molto ricca e varia. Sul piano basale si riscontra lamacchia mediterranea, con diversi consorzi floristici spesso unici, che diversifica molto rispetto all'esposizione. Sulla fascia jonica si trovano spesso formazioni xerofile, formate daginestre spinose (Ulex europaeus) e ginestre da fibra (Spartium junceum), che convivono con illentisco, ilmirto, ilperastro e, nelle aree umide, letamerici.
Risalendo si formano macchie alte oboschi veri e propri, composti prevalentemente daroverelle elecci. Nelle aree medie sono presenti ilcastagno e lepinete, le quali progressivamente, con ilpino larìcio, si portano fino alle altezze maggiori, dove ilfaggio domina la copertura arborea. Nella zona litoranea predominanoagrumi,vite,olivo eorticoltura; sotto i 1.000 m esistono boschi diquercia e leccio, sopra i 1.000 m ilpino larìcio, l'abete bianco e ilfaggio.
A 1.311 m sorge lastazione sciistica diGambarie, con flusso di turisti daCalabria eSicilia. In un'imperviavalle nel cuore dell'Aspromonte, nel comune diSan Luca, si trova ilSantuario della Madonna di Polsi, luogo di culto che, seppur difficile da raggiungere, diventa nei mesi estivi, specialmente a settembre, meta diturismo religioso.
L'Aspromonte è casa di numerose specie animali: primo fra questi illupo, la cui presenza oggi è accertata, nonostante per due decenni risultasse scomparso in Aspromonte; è inoltre diffuso ilgatto selvatico, abile cacciatore di mammiferi e uccelli, ilghiro, e il piccolodriomio, attualmente presente soltanto in Calabria ed in Friuli. Comune nei boschi del Parco è loscoiattolo meridionale, particolare per la colorazione nera della pelliccia, anziché marrone o rossa. Tra i mammiferi è possibile avvistare anchevolpi,tassi elepri. Alla fine del 2011, nell'ambito di uno specifico progetto di tutela della fauna selvatica dell'Aspromonte, sono stati reintrodotti 75 individui della sottospecie italica di capriolo, riportando in natura una specie assente da questi territori da circa un secolo.
Il parco d'Aspromonte ospita ancherettili, tra cui lavipera, ilcervone, ed ilramarro occidentale. Importante presenza è quella dellatestuggine di Hermann, animale antichissimo dalla colorazione giallastra con macchie nere.Tra glianfibi, oltre alle specie più comuni, possiamo trovare lasalamandra pezzata, lasalamandrina e l'ululone appenninico, inconfondibile per la particolare colorazione ventrale giallo-arancio.
Numerosi anche gli invertebrati che popolano l'Aspromonte: di notevole valore conservazionistico è l'accertata presenza di coleotteri saproxilici di interesse comunitario comeRosalia alpina oOsmoderma italicum. Tra le altre specie che impreziosiscono l'Aspromonte c'è anche la minacciataParnassius apollo, specie fortemente legata alle aree aperte di alta quota caratterizzate da specie erbacee del genereSedum. I numerosi corsi d'acqua dell'Aspromonte ospitano inoltre trote e granchi di fiume.
Nel1862, a seguito dellaquestione romana, in cui sembrava che il governo italiano volesse tenere un basso profilo, giustificato dagli accordi conNapoleone III protettore del papa,Garibaldi tentò di arrivare aRoma con 3.000 volontari. Ma la risoluta reazione dei francesi costrinseUrbano Rattazzi ad intervenire e a mandare il generaleEnrico Cialdini a fermare Garibaldi.
A pochi chilometri daGambarie, il 29 agosto1862, si svolse lo scontro, nel corso del quale Garibaldi fu ferito e preso prigioniero insieme con i suoi seguaci, alcuni dei quali vennero fucilati. Garibaldi fu condotto all'ospedale militare delVarignano, pressoLa Spezia, per esservi curato e, dopo la guarigione, gli venne concesso di tornare alla sua residenza diCaprera.
Nella località del comune diSant'Eufemia d'Aspromonte, dove l'eroe fu ferito, si trovano un mausoleo con un suo busto e delle lapidi che lo ricordano ed è indicato l'albero che, secondo la tradizione, è quello dove egli si appoggiò ferito. Al Museo delVittoriano aRoma sono conservati i cimeli dell'episodio (lo stivale forato e la pallottola).
Durante la Seconda guerra mondiale il cielo dell'Aspromonte fu protagonista, il 4 settembre 1943, di uno scontro drammatico tra i piloti italiani dellaRegia Aeronautica e quelli Alleati e che vide l'epilogo a San Luca. L'armistizio era stato firmato il giorno prima ma fino all'8 settembre non venne reso noto. I piloti del5º Stormo Tuffatori, guidati dal giovanissimo e leggendario assoGiuseppe Cenni, dopo aver sganciato il loro carico bellico contro i mezzi Alleati, che stavano invadendo la Calabria, furono intercettati dai velocissimi caccia Spitfire. Il Comandante Cenni, che era solito restare dietro, in copertura dei suoi uomini, fu attaccato da 5 caccia: cercò di trovare scampo a volo radente sull'Aspromonte ma fu sopraffatto dal numero. Il suo Re.2002 si schiantò sul letto del torrente Bonamico nel Comune diSan Luca. Cenni aveva solo 28 anni e sul petto una Medaglia d'Oro e 6 d'argento al Valor Militare, Croce di Ferro tedesca di 2ª classe e 2 promozioni per merito di guerra.[2][3]
I resti del corpo diCenni vennero raccolti e restarono sepolti presso il cimitero di San Luca per molti anni fino a quando, circa nel '48, furono traslati presso il cimitero di Parma. Dal 1996 un monumento sul lungomare diReggio Calabria ricorda il sacrificio del Comandante Cenni e quel 4 settembre 1943.[4]
L'Aspromonte è l'ambientazione del racconto iniziale delCiclo carolingio:Chanson d'Aspremont.
Nel2012 viene prodotto il filmAspromonte del registaHedy Krissane.
Nel 2019 viene prodotto il filmAspromonte – La terra degli ultimi dal registraMimmo Calopresti.
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