Asiago si trova su unaltopiano a un'altitudine media di 1.000ms.l.m., nella parte settentrionale dellaProvincia di Vicenza al confine con laProvincia di Trento. È circondata a nord da una catena montuosa con rilievi che superano i 2.000 metri di altezza (massima elevazione inCima XII) e a sud da un'altra catena di monti con altitudini meno elevate. Sia le montagne a nord che quelle a sud sono ricoperte prevalentemente da estesi boschi: in particolare, oltre i 1.700-1.800 metri, la vegetazione prevalente è costituita da boschi dipino mugo con presenza dilarici, mentre più in basso sono diffusi i boschi diabete rosso,abete bianco efaggio.
Asiago si estende per 162,95 km², ma in realtà gran parte di questo territorio attiene agli altri 6 Comuni dell'altopiano: tutta la zona sommitale infatti appartiene ai vari enti altopianesi ma il censuario di questo territorio fa riferimento al solo Comune di Asiago.
Asiago, per la sua particolare posizione e per l'elevato valore disky-view factor dell'altopiano, raggiunge temperature minime anche molto basse ed è considerato uno dei centri abitati più freddi delle Alpi[5]. Il suo record ufficiale è di -31 °C,[6] registrato il 22 e 23 gennaio 1942, seguito da un valore di -30 °C il giorno 24. Il 1º marzo 2005 la temperatura raggiunse i -27 °C.
Il toponimoAsiago è di originelatina e dimostra come i Cimbri si siano insediati su un territorio già in parte abitato da popolazioni romanze. Citato per la prima volta nel1204 comeAxiglagum, sembra essere unprediale riferito a unAsellius o a unAcilius (analogamente adAsigliano Veneto, sempre in territorio vicentino).
In passato erano diffuse varianti del tipoAselago eAsegiago, quest'ultima ancora utilizzata daGaetano Maccà e attestata daDante Olivieri. La forma cimbraSlege dovrebbe esserne un adattamento (Aselago →Selago →Slago →Slege) e non ha quindi fondamento laparaetimologia che vorrebbe il toponimo derivato dal tedesco(Holz)schläge "taglio di boschi", riferimento all'attività dei coloni bavaresi[7].
Sull'altopiano di Asiago, nel1310 si costituì uno dei primi governi autonomi e democratici della storia, laSpettabile Reggenza dei Sette Comuni, costituita dai Sette Comuni Cimbri, conmilizia propria. Asiago ne fu la capitale.
Cinque secoli dopo, con la vittoria dei francesi sull'Austria, il Veneto entrò a far parte dell'Impero napoleonico. Alla Reggenza dei Sette Comuni fu tolto lostatus di terra separata e quindi nel 1807 fu abolita la sua indipendenza e sovranità ed essa fu integrata ai territori occupati dai francesi.
Foto aeree britanniche sulle posizioni austroungariche nei pressi di Asiago (è ben visibile l'area del cimitero). Si tratta delle posizioni di prima linea del 1918 che si estendevano dalla zona che andava dai monti Zovetto e Lemerle fino aiTre Monti. Oltre ai trinceramenti è visibile il fumo dovuto ad un attacco di artiglieria, l'area è inoltre completamente disseminata di buche dovute ai continui bombardamenti
La Città di Asiago, come tutti gli altri paesi dell'altopiano, è stata direttamente interessata dagli eventi dellaprima guerra mondiale: durante l'Offensiva di Primavera la città, bombardata sia dalle artiglierie austroungariche che italiane, venne completamente rasa al suolo. Fu ricostruita subito dopo la fine delle ostilità.
Lo stemma è stato concesso con regio decreto del 6 dicembre 1925.[8]
«Partito: al primo di Asiago: d'oro, alla croce di rosso; al secondo: d'azzurro, alla fascia di rosso; sopra: tre facce barbute al naturale, bendate in fronte rispettivamente d'oro, di rosso, d'argento, accostate sotto: quattro facce giovanili, come sopra, al naturale, accostate e postein fascia. Lo scudo sarà fregiato dalla corona di Città, secondo la richiamata immagine e contornato da un ramo di quercia ed un ramo d'alloro uniti da un nastro rosso ed uno azzurro. Sarà altresì fregiato dalle medaglie delle quali la Città di Asiago è stata insignita: Croce di Guerra e Medaglia d'argento al Valore Militare.»
Il gonfalone è stato concesso con regio decreto del 5 maggio 1941.[8]
«Drappo di giallo alla croce di rosso. Intorno al drappo una bordura d'azzurro filettata e mostreggiata di rosso. La bordura ornata di elementi decorativi e caricata in alto, nel centro, della corona civica, e all'intorno, poste simmetricamente delle sette teste raffigurate nello stemma. Il drappo terminerà con sei code simili alla bordura, frangiate d'oro.»
Con decreto reale del 23 ottobre 1924, a seguito delle vicende subite durante la Grande guerra (1915-18), Asiago è stata onorata con l'attribuzione del titolo di Città e decorata con laCroce di guerra al valor militare[10]. Ad Asiago, come ricordato, è stata conferita anche la Medaglia d'Argento al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni durante la Resistenza:
L'Osservatorio astrofisico di Asiago, conosciuto anche come "Osservatorio del Pennar", è la sede dedicata alla ricerca astronomica. Venne fondato dall'Università di Padova nel 1942 e sorge sul colle Pennar a 1040 metri di altezza, circondato da una folta pecceta. Quando fu inaugurato, disponeva del più grande telescopio d'Europa: untelescopio riflettore con uno specchio da 122 cm di diametro, dedicato aGalileo. La sede ospita anche la cupola deltelescopio Schmidt, costruito nel 1967 e spostato nel 1992 sulla Cima Ekar.
LaStazione osservativa di Cima Ekar, posta ad un'altitudine di 1350 m a 12 km dalla sede storica dell'Osservatorio, ospita ora tutta la strumentazione principale dell'Osservatorio Astronomico di Padova. Venne fondata nel 1973 con l'inaugurazione del maggiore strumento ottico su suolo italiano, il telescopio riflettore, da 182 cm di diametro,Niccolò Copernico. Ospita anche due telescopi Schmidt: uno da 40/50 cm e un altro da 64/97 cm; al 2009 il più grande nel suo genere in Italia.
Nel 1996 gli astronomi dell'Università di Padova hanno dedicato ad Asiago il nome dell'asteroide numero 7679.
Musei e Monumenti
Sono presenti cinque musei e un forte militare[12][13][14]
Come gli altri centri dell'Altopiano, anche Asiago fu abitata daiCimbri, un gruppo etno-linguistico di origine germanica.
L'origine dei Cimbri è stata a lungo disputata. Inizialmente furono considerati eredi dell'omonima popolazione germanica originaria delloJutland che, sconfitta daGaio Mario alla fine delII secolo a.C., si sarebbe ritirata sull'Altopiano conservando idioma e tradizioni. In tempi più recenti è stato dimostrato che, a partire dalX secolo, la zona fu interessata da migrazioni di popolazioni tedesche provenienti da un'area dellaGermania meridionale, estesa traTirolo,Baviera eSvevia. Tuttavia, ancora negli ultimi anni, c'è chi si riallaccia alla "teoria scandinava",individuando nel folklore locale e nella toponomastica elementi che richiamano lamitologia norrena (tra tuttiMario Rigoni Stern)[senza fonte].
Negli ultimi due secoli questo idioma ha subìto una rapida regressione a favore delveneto prima e dell'italiano poi. Già nel1816 i parroci abbandonarono la consuetudine di recitare l'omelia in tedesco; se all'inizio delNovecento ancora un quinto della popolazione conosceva il cimbro, attualmente nessun asiaghese lo parla e in tutto l'Altopiano solo una decina diroanesi, per lo più anziani, lo conoscono[16][17].
In realtà l'"essere cimbri" va ben oltre la conoscenza del linguaggio, poiché gli asiaghesi sono ancora accomunati da usanze e tradizioni particolari, che derivano proprio dalla loro ascendenza Germanica. Una buona percentuale degli abitanti si sente di "etnia cimbra", pur non parlandone la lingua[16].
Oggi ad Asiago si parla lalingua veneta nella sua variante del veneto alto vicentino (a sua volta una variante del veneto centrale).
L'unica frazione di Asiago,Sasso, è collegata con ilfiume Brenta, in prossimità del comune diValstagna, con la scalinata aperta al pubblico più lunga del mondo[18] (4444 gradini), detta laCalà del Sasso.Anche l'unicafrazione,Sasso, è suddivisa in contrade: Lobba, Chiesa, Mori, Grulli, Sprunch, Gianesoni, Colli, Cotti, Ecchelen, Ruggi, Caporai.
Il gemellaggio con Noventa Vicentina si deve al fatto che, durante la grande guerra, con Asiago occupata, il Municipio di Asiago venne provvisoriamente costituito in tale città.I gemellaggi con le città sarde sono dovuti invece alla presenza di un gran numero di soldati sardi sull'Altopiano, sempre durante la prima guerra mondiale.Grazie ad un collegamento Skype, Asiago e Lockport hanno firmato un gemellaggio, che vuole riavvicinare le tante famiglie di discendenza altopianese oggi residenti nel centro dello stato dell'Illinois, situato a circa 100 chilometri da Chicago.
Nel 2006 la popolazione degli otto comuni dell'Altopiano (Asiago, Conco, Enego, Foza, Gallio, Lusiana, Roana e Rotzo) votò a grande maggioranza (94%) a un referendum per il distacco del territorio dallaRegione del Veneto e per la successiva aggregazione allaRegione Trentino-Alto Adige. L'anno seguente arrivò il parere negativo da parte sia della provincia di Bolzano che da quella di Trento, mentre il Parlamento, che doveva dare l'esito definitivo, non si espresse mai.[22]
Nel capoluogo vi è la Biblioteca civica, che fa parte della rete di biblioteche vicentine "Biblioinrete", insieme con la maggior parte della biblioteche appartenenti alla Rete Bibliotecaria Vicentina[23].
Il comune di Asiago nel 1966 ospitò, dal 27 aprile[25] al 3 giugno,[26] la prima parte del ritiro dellanazionale di calcio dell'Italia in preparazione alcampionato del mondo 1966. Asiago è stata inoltre sede di ritiro estivo di numerose squadre professionistiche anche di serie A e di campionati stranieri.
^Giovan Battista Pellegrini,Toponomastica italiana. 10.000 nomi di città, paesi, frazioni, regioni, contrade, monti spiegati nella loro origine e storia, Milano, Hoepli, 1990, pp. 408-410.
^abcAsiago, suArchivio Centrale dello Stato.URL consultato il 19 luglio 2025.
^ab Comune di Asiago,Statuto (PDF), Art. 5Stemma e gonfalone.
Tarcisio Bellò,Storie di Confine, Alta via dell'Alpi Vicentine., Vicenza, La Serenissima, 2006.
Stoccareddo, il paese dei Baù - Amerigo Baù - Editrice Veneta - Vicenza, 2007
Tradizioni dei Sette Comuni - De Gamoàn bon Siben Komeun - L. Frigo Bettinado - Tipografia Monderna, 2006
Guida all'Altopiano dei Sette Comuni - R. Gamacchio, L. Baldi - Edizioni Panorama - 2000
Asiago. L'Altopiano dei Sette Comuni - Cesare Pivotto - Edizioni Tassotti Bassano - 1990
Guida ai paesi, alla natura, alle tradizioni dell'Altopiano di Asiago - L. Baretta, S. Marchetto - Libreria di Demetra - Verona 1997
Altar Khnotto - Leggenda Cimbra - E. Bertizzolo - Istituto Cultura Cimbra - Roana
Autonomia e Privilegi della Spettabile Reggenza dei Sette Comuni nella Veneta Serenissima Repubblica - R. Stoppato Badoer - Edizioni Cleup
Terra e vita dei Sette Comuni - S. Bonato, P. Rigoni - Istituto di cultura cimbra
Personaggi e storie dell'Altopiano - Renzo Cappozzo - Leoni Editore
Guida alla preistoria dell'Altopiano dei Sette Comuni - Gruppo 'Ass Taal'- Edizioni Stoan Platten
Conco: ambiente ed escursione nella parte sud dell'Altopiano - R. Rigoni - Amministrazione Comunale di Conco
Da Foza a Foza - R. Rigoni - Amministrazione Comunale di Foza
La montagna di Enego e di Marcesina - Paola Favero - Amministrazione Comunale di Enego
Noi che fummo soldati. L'Altipiano e i suoi caduti nella Grande Guerra - Flavio Rodeghiero - Edizioni Marsilio - Venezia, 2015
Storia dei Sette Comuni e Contrade annesse, dalla loro origine sino alla caduta della Veneta Repubblica - M. Bonato - Padova, 1858
Guida storico alpina di Bassano, Sette Comuni, Canale di Brenta, Marostica, Possagno - O. Brentari - Bassano, 1885
Kempf Klaus,Johann Andreas Schmeller, genio delle lingue e studioso del dialetto cimbro, in Rodeghiero F.,Rudegar. Una storia familiare dell'Altopiano, Verona, Cierre edizioni, 2013.
Brunner R.J., (Zgest. von),J.A. Schmeller, Besuch bey den Deutschen der Berge von Ober-Italien 1833-1844, Curatorium Cimbricum Bavarense, Landshut 1996.