La parola Artide viene dal greco ἀρκτικός (arktikòs), "vicino all'Orsa, settentrionale"[2], poiché la parola ἄρκτος (arktos), significa proprioorso[3]. Il nome si riferisce sia allacostellazione dell'Orsa Maggiore, che si staglia nell'emisfero settentrionale dellavolta celeste, che alla costellazione dell'Orsa Minore che contienePolaris, la stella polare[4], stabilmente fissa al nord geografico, secondo la percezione umana.
La linea rossa indica l'isoterma di10 °C di luglio, usata comunemente per definire i confini dell'Artide.
L'Artide non è dunque uncontinente, come lo è invece l'Antartide, in quanto si estende su terre appartenenti ad altri continenti e, per la maggior parte, sul Mar Glaciale Artico e sullabanchisa artica su di esso galleggiante.
Nell'Artide si verifica il fenomeno delsole di mezzanotte: nel circolo polare artico, durante lastagione estiva boreale, cioè tra fine marzo e fine settembre, il sole non tramonta.
Il clima è caratterizzato da lunghi inverni freddi e brevi estati fresche. Esistono una varietà di climi all'interno della regione, che si mantiene ai margini della zona interessata dalle radiazioni solari sia in inverno che in estate.
Alcune zone dell'Artico sono coperte daghiacciai per tutto l'arco dell'anno, il resto della regione è comunque caratterizzato dalla presenza di qualche cava di ghiaccio per periodi considerevolmente lunghi.
Le temperature nel periodo invernale possono scendere sotto i−58 °C per alcune zone, mentre nel periodo estivo oscillano dai−10 ai 10 °C.
Essendo l'Artico sostanzialmente un oceano circondato da terre, il clima è mitigato dall'acqua che non ha mai una temperatura inferiore a−2 °C In inverno la presenza dell'acqua mantiene il clima rigido seppure più mite rispetto a quello dell'Antartide. Questa è sostanzialmente la ragione per cui il clima dell'Antartide è ben più rigido dell'Artico.Nella stagione estiva il mare contribuisce invece a mantenere le zone costiere più calde rispetto all'entroterra, così come avviene per le regionitemperate conclima marittimo.
Nell'ambito delriscaldamento globale, dalle osservazioni satellitari e da altri studi si registra dalla fine delXX secolo una marcata diminuzione sia di superficie sia di volume dei ghiacci artici[6]. L'estate 2012 è ricordata per la minima estensione mai raggiunta della superficie ghiacciata. Il 2011 ha fatto segnare estensioni di superficie ghiacciata molto basse, in linea col 2007, allontanando la possibilità di un recupero della superficie ghiacciata che sembrava possibile dai dati del 2008 e 2009[7][8].
Man mano che si sale verso nord la luce e il calore disponibile per la crescita e la riproduzione diminuisce rapidamente e nelle zone più settentrionali dell'Artide lepiante si trovano al limite delle loro possibilità metaboliche. Glialberi non possono crescere e le piante attecchiscono soltanto nelle zone meno fredde, crescendo molto vicine al suolo sotto forma di cespugli; l'erba è molto rara e le specie non vascolari, comemuschi elicheni, formano spessi strati. La flora artica comprende circa 400 specie diangiosperme, piccoliarbusti nani, piante erbacee, licheni e muschi, che formano vaste distese ditundra. Ai suoi estremi settentrionali resistono solo muschi e licheni, le uniche forme vegetali in grado di sopravvivere a un clima così duro e freddo[9].
Dal 1937, l'intera regione artica è stata ampiamente esplorata da stazioni sul ghiaccio alla deriva presidiate darussi eamericani. Tra il 1937 e il 1991, 88 equipaggi polari internazionali hanno costituito e occupato insediamenti scientifici sul ghiaccio alla deriva e sono stati così trasportati per migliaia di chilometri[10].
L'Artide è prevalentemente abitata da duepopolazioni:
Inuit: sono gli originari abitanti delle regioni costiere artiche e subartiche dell'America settentrionale e della punta nord orientale dellaSiberia. Il loro territorio è principalmente composto dallatundra, pianure basse e prive di alberi dove vi è perennemente uno strato dipermafrost, salvo pochi centimetri in superficie durante la breve stagione estiva.
Yupik: popolo dell'Alaska centrale,sono decisamente il gruppo più numeroso[senza fonte]. Quelli residenti nell'isola diNunivak si chiamano Cup'ig.
Contrariamente a quanto avviene per l'Antartide, per l'Artide non esiste alcun trattato internazionale che stabilisca un regime giuridicoad hoc[11]. Si applicano pertanto le norme rilevanti del diritto internazionale; di particolare importanza sono quelle del diritto del mare raccolte nella Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare (UNCLOS) del 1982[12].
Ilpolo nord geografico e la parte circostante delMar Glaciale Artico appartengono al regime delleacque internazionali[13] e le risorse naturali ivi allocate costituiscono quindi patrimonio comune dell'umanità. Gli stati rivieraschi dell'Oceano Artico esercitano la loro sovranità sulle restanti aree di mare per tramite dellazona economica esclusiva fino a 200 miglia nautiche dalla costa e nelle loroacque territoriali fino a una distanza di 24 miglia (includendo lazona contigua). La maggior parte delle risorse naturali di cui si stima l'esistenza si trovano di già sotto l'indiscussa giurisdizione degli stati artici e non sono oggetto di dispute[14].
Lerivendicazioni territoriali avanzate da Canada, Danimarca e Russia su parti dellaDorsale di Lomonosov non costituiscono una vera e propria disputa in quanto non hanno carattere bilaterale[15]. Riguardano piuttosto il riconoscimento da parte dellaCommissione per i Limiti della Piattaforma Continentale del loro diritto ad estendere il limite di sfruttamento delle risorse del sottosuolo oltre le 200 miglia della zona economica esclusiva secondo i parametri stabiliti dall'articolo 76 della UNCLOS[16].
All'inizio del 2016 sopravvivono due dispute territoriali che hanno come oggetto parti di territorio situate oltre ilcircolo polare artico[17]. Una riguarda un disaccordo tra Canada e Stati Uniti riguardo al metodo da impiegare per tracciare la linea di confine tra le rispettive zone economiche esclusive nelMare di Beaufort. La seconda disputa vede invece Canada e Danimarca rivendicare la sovranità sopra l'isola Hans situata in uno stretto internazionale tra laGroenlandia e l'Isola di Ellesmere.Una disputa precedente tra la Norvegia e la Russia riguardo al tracciato del confine tra le rispettive zone economiche esclusive è stata risolta nel 2010 istituendo una zona di sfruttamento congiunto delle risorse naturali[18]. Il controllo sulle risorse naturali è al centro di questi contenziosi: disponendo del 13% delle risorse di petrolio e del 33% di quelle di gas non sfruttate a livello globale, l'Artide ha un'elevata rilevanza economica e geostrategica per gli attori che vi si affacciano[19].
Esiste una controversia che riguarda lo status di alcuni stretti dell'arcipelago artico canadese e la navigazione attraverso di essi: il cosiddettopassaggio a nord ovest[20]. Il Canada sostiene che quelle acque siano da considerare comeacque interne e dunque soggette alla giurisdizione e alle leggi canadesi. Altri stati e in particolare gli Stati Uniti, sostengono invece che si tratti di acque internazionali e dunque soggette ad un diverso regime giuridico[21].
La navigazione lungo il cosiddettopassaggio a nord-est è oggetto di una simile controversia a proposito della rivendicazione come acque interne di alcuni stretti della Federazione Russa[22].
^Peter Wadhams,Addio ai ghiacci.Rapporto dall'Artico. , 2017, Bollati Boringhieri, traduzione di Maria Pia Casarini, 2020 ristampa per rivistale Scienze
Peter Wadhams,Addio ai ghiacci.Rapporto dall'Artico. , 2017, Bollati Boringhieri, traduzione di Maria Pia Casarini, 2020 ristampa per rivistale Scienze
(EN) Moira Dunbar, J. Brian Bird, Tim Ingold, Don E. Dumond, Terence Edward Armstrong, Maxwell John Dunbar, Ned Allen Ostenso e William Barr,Arctic, suEnciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.