Vincitore di tre tornei delloSlam, tra cui iltorneo di Wimbledon nel 1975, Ashe è anche ricordato per il suo grande contributo per il volontariato e l'aiuto dei bisognosi.[2][3]
Durante la giovinezza era basso e poco coordinato. Ma da quando iniziò a frequentare la scuola si diede alla pratica di varie discipline sportive, tra le quali il tennis, lapallacanestro e ilfootball americano. Nel tennis vinse il titolo statale, mentre nel football aiutò la sua squadra ad arrivare al titolo cittadino, giocando comeWide receiver.
Ashe iniziò ad attirare l'attenzione degli appassionati di tennis dopo che vinse un premio tennistico aUCLA nel1963; nello stesso anno divenne il primoafroamericano ad essere selezionato per giocare nella squadrastatunitense inCoppa Davis.
Nel1965 Ashe vinse il titolo individualeNCAA e diede un importante contributo alla vittoria di UCLA del titolo a squadre NCAA. Con questa carriera universitaria costellata di successi, Ashe ascese facilmente ad essere considerato uno dei migliori giocatori dell'intero panorama mondiale, grazie anche al suo passaggio tra i professionisti nel1969.
A partire dal 1969 era opinione comune che Ashe fosse il miglior giocatore maschile statunitense. Egli vinse il primoUs Open dell'era open e aiutò gli Stati Uniti a vincere nello stesso anno la Coppa Davis. Dato che il tennis pro non stava ricevendo una importanza mediatica commensurabile alla crescente popolarità dello sport in generale, Ashe fu una delle figure chiave nella fondazione dell'Association of Tennis Professionals (ATP).
In questo anno Ashe dovette superare un'altra prova, quando gli fu impedito dal governo diJohannesburg di giocare gliOpen organizzati inSudafrica. Ashe decise diusare questo caso internazionale per avviare una campagna di denuncia nei confronti dell'Apartheid arrivando a chiedere l'espulsione della federazione sudafricana dal circuito tennistico professionale. L'anno successivo aggiunse, nel frattempo, al suopalmarès un secondo titolo del Grande Slam, l'Australian Open.
Nel1975, dopo alcuni anni di risultati di non altissimo livello, Ashe giocò la migliore stagione della sua carriera, vincendo il torneo più prestigioso del mondo,Wimbledon, sconfiggendo inaspettatamente in finaleJimmy Connors.
Rimane anche attualmente il solo giocatore nero ad aver vinto il singolare maschile a Wimbledon, all'US Open o all'Australian Open, e uno dei due tennisti neri ad aver vinto un torneo singolare maschile del Grande Slam insieme aYannick Noah che vinse ilRoland Garros nel1983.
Ashe giocò per altri anni, ma, dopo essere stato colpito da uninfarto nel1979, si ritirò nel1980. Dopo il suo ritiro Ashe assunse tanti altri compiti come scrivere per ilTime, fare il commentatore per la ABC Sport, fondare la National Junior Tennis League ed essere il capitano della squadra statunitense di Coppa Davis. Nel1983 Ashe subì un secondo attacco di cuore. Senza la sorpresa di nessuno nel1985 fu nominato nellaTennis Hall of Fame.
La vita di Ashe subì una svolta tragica nel1988 quando scoprì di aver contratto il virusHIV durante unatrasfusione di sangue subita durante una delle due operazioni che subì alcuore. Lui e sua moglie mantennero segreta la notizia della malattia sino all'8 aprile1992, quandoUSA Today riportò la notizia del suo grave stato di salute.
Negli ultimi anni della sua vita Ashe prestò molta attenzione alla diffusione dell'AIDS nel mondo. Due mesi prima di morire fondò laArthur Ashe Institute for Urban Health per aiutare le persone dotate di un'assicurazione medica insufficiente alla propria salute; questa fondazione fece sì che Ashe fosse nominato sportivo dell'anno dal magazine diSports Illustrated. Spese anche buona parte dei suoi ultimi anni nello scrivere le sue memorie,Days of Grace, finendo il manoscritto soltanto una settimana prima della sua morte.
Ashe morì per le complicazioni insorte in seguito all'AIDS il 6 febbraio1993.[4]