Fuarconte nel489 e nel488 a.C. e nel482 a.C. fuostracizzato da Atene poiché si era opposto alla "Legge navale" proposta daTemistocle, il suo rivale in politica, che destinava il ricavato delle miniere d'argento di Laurion per la costruzione di navi da guerra. Aristide non era contrario alla creazione di una flotta (sarà infatti il prosecutore di questa linea politico militare dopo la caduta di Temistocle), ma al sistema di finanziamento scelto. Egli era dell'opinione che le rendite delle miniere andassero distribuite ai cittadini. Temistocle dimostrò che, se le rendite fossero state divise fra tutti i cittadini, sarebbero divenute ben poca cosa, mentre la creazione di una flotta avrebbe portato benessere e nuovi affari per tutti.
Plutarco, nelleVite parallele, riferisce di una disavventura relativa alla condanna che coinvolse Aristide in prima persona: un ateniese si rivolse a lui per scrivere sull'ostrakon (il pezzo di coccio usato per segnalare gli indesiderati) perché l'uomo era analfabeta; Aristide chiese il nome da scrivere, e il suo interlocutore fece il suo nome; Aristide, resosi conto di non essere stato riconosciuto, chiese perché volesse condannarlo all'ostracismo; questi rispose che non aveva un vero motivo, ma era solo stanco di sentir nominare Aristide "il Giusto"; al che, Aristide scrisse il suo nome e non fece commenti[1].
Graziato dall'amnistia indetta alla vigilia della minaccia persiana contro laGrecia nel480 a.C. guidata dal reSerse, partecipò nel settembre dello stesso anno allabattaglia di Salamina, durante la quale i Persiani furono clamorosamente sconfitti e cacciati dall'Attica.
Nel479 a.C. guidò per l'ennesima volta alla vittoria l'esercito ateniese contro i Persiani nellabattaglia di Platea. L'anno seguente svolse un ruolo dominante nella formazione della confederazione di città-stato greche conosciuta comelega delio-attica: ormai famoso in tutta Atene e non solo per la sua probità e la sua rettitudine, da cui il suo soprannome "il giusto", fu incaricato di assicurare e raccogliere il contributo che ogni città facente parte della lega doveva versare ogni anno alla cassa federale. Sebbene avesse amministrato il tesoro della lega per molti anni, morì talmente povero che lo Stato fu costretto a pagargli il funerale.
"Manuale di storia greca" Cinzia Bearzot, manuali il Mulino
A. Lang,Aristeides der ‚Gerechte‘ – sein Archontat und seine Rolle bei Marathon, in R. Lafer & K. Strobel (edd.)Antike Lebenswelten. Althistorische und papyrologische Studien, Berlin-Boston 2015, pp. 212–222.