| Arioaldo | |
|---|---|
| Re dei Longobardi Re d'Italia | |
| In carica | 626 – 636 |
| Predecessore | Adaloaldo |
| Successore | Rotari |
| Altri titoli | Duca di Torino |
| Morte | 636 |
| Casa reale | Caupu |
| Consorte | Gundeperga |
| Religione | Ariana |
Arioaldo (oAriovaldo) (... –636) è statore dei Longobardi ere d'Italia dal626 al636.
Duca di Torino della stirpe dei Caupu,ariano, Arioaldo fu marito diGundeperga, figlia diTeodolinda e del reAgilulfo.
Non ci sono pervenute informazioni sulla vita di Arioaldo prima dell'ascesa al trono.Paolo Diacono sostiene che su di lui non vi era notizia,[1] forse perché aveva poco materiale ma anche perché forse voleva tacere della "recessione" del suo popolo da un recattolico (Adaloaldo) a unoariano, e del ritorno della capitale daMilano aPavia, operata da Arioaldo, genero diTeodolinda.[2] Si ha notizia di un suo primo matrimonio, ma niente si sa della moglie, né di un'eventuale discendenza. Presumibilmente era uomo di fiducia di Agilulfo, cui succedette nel Ducato di Torino e di cui sposò la figlia Gundeperga. Durante gli ultimi anni di regno del predecessoreAdaloaldo, suo cognato (figlio diAgilulfo e di Teodolinda, era fratello di Gundeperga), guidò la fronda ariana ai tentativi di cattolicizzazione deiLongobardi condotti dalla regina madre Teodolinda, congiuntamente al figlio. Più che da motivazioni religiose, l'opposizione alla politica di Teodolinda derivava dalla conseguente rinuncia a ulteriori espansioni territoriali nelle aree italiane rimaste sotto controllobizantino e rappresentate dalpapa.
La rivolta esplose apertamente nel624 e condusse rapidamente, tra il625 e il626, all'affermazione di Arioaldo, che fece tornare il regno sotto controllo ariano. Ciò provocò la preoccupazione diPapa Onorio I, che sollecitò un intervento dell'esarca bizantino contro il nuovo re. Di fatto, prese forma una congiura di palazzo, in cui era in qualche modo coinvolta la regina Gundeperga, appoggiata dalduca del FriuliTasone. Arioaldo sventò la congiura e relegò per qualche tempo la moglie lontano da Pavia, forse a Lomello.
In seguito, però, fece richiamare Gundeperga a corte e la reintegrò nella sua dignità. Ciò corrispondeva alla politica conciliante avviata da Arioaldo, che ristabilì relazioni amichevoli con papa Onorio e mantenne un atteggiamento di equilibrio fra cattolici ed ariani.Giona, autore di una biografia diSan Colombano, narra (II, 24) che Arioaldo era rimasto tanto colpito dalla dignità dell'abateBertulfo dell'Abbazia di Bobbio da rinunciare, dopo l'incontro, a una rivalsa ariana verso i cattolici. Si tratta di un'interpretazione in chiave miracolistica della politica adottata dal re.
Arioaldo riportò la capitale aPavia[1] e bloccò una invasione degliAvari inFriuli. Durante il suo regno crebbe l'influenza del vicino regno deiFranchi su quello longobardo. Il suo governo assicurò un periodo di tranquillità e consolidamento al regno, durato un decennio. Arioaldo morì nel636.
| Predecessore | Re dei Longobardi | Successore | |
|---|---|---|---|
| Adaloaldo | 626 –636 | Rotari |
| Sovrani longobardi | ||
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| Re deiLongobardi in ordine cronologico, dalle origini mitiche alla caduta delregno longobardo (774) | ||
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