Arcigay è un'associazione di promozione sociale costituitasi aPalermo il 9 dicembre1980. Si prefigge come scopo sociale quello di tutelare idiritti LGBT in Italia. Al2012 l'Arcigay dichiara 228 563 associati. L'associazione ha sede a Bologna ed è strutturata in circoli su tutto il territorio nazionale.
Il primo nucleo di quello che poi divenne Arcigay si formò a Palermo il 9 dicembre1980 comeAssociazione Ricreativa Culturale Italiana Gay, anche sull'onda emotiva di una manifestazione organizzata aGiarre per undelitto avvenuto circa due mesi prima: due giovani, Giorgio Agatino Giammona e Antonio Galatola, vennero uccisi il 17 ottobre con un colpo di proiettile ciascuno. Le indagini appurarono che a sparare alla coppia di giovani fu il nipote tredicenne di Toni, che sarebbe stato obbligato dai due a compiere tale gesto per sottrarsi alla "vergogna" che la loro condizione di omosessuali, in quel periodo storico, procurava a loro stessi e alle loro famiglie[1].
Quello di Palermo fu, quindi, il primo di una serie di nuclei che incominciarono a sorgere in tuttaItalia; tuttavia, l'associazione non esisteva come entità autonoma, ma come estensione della commissione nazionale per i diritti civili dell'ARCI[2]. La promozione di tali nuclei va ascritta all'attività di Massimo Milani e Gino Campanella[3], nonché di un giovanepugliese omosessuale militante nelPCI,Nichi Vendola (futuropresidente della regione Puglia e leader del partitoSinistra Ecologia Libertà), e diMarco Bisceglia,sacerdote già aderente alla cosiddettateologia della liberazione, dichiaratamente omosessuale e fautore delmatrimonio gay, avendo celebrato nel1975 un'unione religiosa cosiddetta "di coscienza" tra due uomini che ne provocò lasospensionea divinis, in quanto i due erano in realtà giornalisti del periodico didestrail Borghese sotto mentite spoglie, che resero noto in unreportage quanto accaduto[4].Grazie all'impulso di ARCI Gay e degli attivisti delFuori!, a Palermo nel1981 si tenne la prima Festa nazionale dell'orgoglio omosessuale.[5][6]
Nel1982, sempre a Palermo, si tenne una riunione nazionale dell'ARCI Gay, ritenuta il primo congresso dell'associazione in quanto a esso presenziarono i vertici nazionali dell'ARCI; due anni dopo l'ARCI Gay si pose il problema di istituzionalizzare e stabilizzare la propria presenza in tutto il Paese, cosa questa che portò al primo vertice costitutivo che si tenne a fine1984[2]. Questa discussione portò all'unificazione di quasi tutti i gruppi gay italiani esistenti nell'Arcigay nazionale.
La discussione pregressa a livello di realtà territoriali portò, il 2 e 3 marzo1985, all'assemblea diBologna di gran parte dei circoliomosessualiitaliani, i quali decisero di unirsi in una associazione nazionale. il Congresso costitutivo di Arcigay si terrà sempre a Bologna il 14 e 15 dicembre 1985. Il primo presidente dell'associazione fu Beppe Ramina, e come segretario fu elettoFranco Grillini[7].L'associazione stabilisce la sua sede nazionale a Bologna, presso il Cassero di Porta Saragozza, primo centro italiano di cultura omosessuale dato in affitto, a partire dal 28 giugno 1982, da una amministrazione pubblica ad una associazione omosessuale, il Circolo Culturale 28 Giugno.[2].Il nome del circolo derivava daimoti di Stonewall che, il 28 giugno del 1969, sancirono l'avvio del movimento LGBT in tutto il mondo; in seguito cambiò nome inIl Cassero dalla sede in cui si trovava. Dal 2 marzo 2002 un nuovo accordo con il comune lo trasferì nella salara all'interno dellaManifattura delle Arti, mantenendo però lo storico nomeIl Cassero.
Tra i primi atti della neonata associazione vi fu la collaborazione con ilgruppo Abele diTorino alla stesura della prima opera italiana sull'AIDS, a cura di Giovanni Dall'Orto[8], primo passo dell'impegno dell'Arcigay per diffondere la conoscenza sul virusHIV e la lotta alla sindrome da immunodeficienza acquisita, che all'epoca era diffusissima soprattutto tra gli omosessuali maschi[2].
Per tutto il resto del decennio l'Arcigay si spese in iniziative di vario genere; tra le più rilevanti il convegno del 20 giugno1986 aRoma, sul temaOmosessualità e Stato; il congresso nazionale del dicembre1987, che elesse Franco Grillini alla presidenza dell'associazione; varie consulenze legislative a disegni e progetti di legge presentati in Parlamento, tra i primi dei quali vi fu quello del deputatosocialista Alma Agata Cappiello del1988, tendente a regolamentare le unioni omosessuali; altre iniziative riguardarono la regolamentazione delle unioni civili e la disciplina delle fattispecie di discriminazione basata sugli orientamenti sessuali[2].
Nel1994, durante il congresso diRimini, cambia il suo nome in "Arcigay Arcilesbica", e prevede una quota di genere negli organi dirigenti pari al 50%: segretaria nazionale, dopo Graziella Bertozzo, diventa Giulia Crippa.Nello stesso anno, nel1995 e nel1996 grandi manifestazioni LGBT a Roma (Gay&Lesbian Pride) e a Verona ("Alziamo la testa", contro una risoluzione discriminatoria consiglio comunale).Nel 1996 l'associazione raccoglie 90.000 firme a favore delleunioni civili, e nello stesso anno, a giugno, si svolge il Gay&Lesbian Pride aNapoli.Durante il congresso di Rimini del 1996 (il VII congresso di Arcigay) l'associazione si divide in Arcigay eArcilesbica. Non condividendo la scissione, escono dall'associazione i circoli diPisa, Torino,Firenze,Sassari,Verona,Catania ePadova.
Il 13 gennaio1998, nellaCittà del Vaticano, lo scrittore gaysicilianoAlfredo Ormando si immola, dandosi fuoco per protestare contro l'omofobia dellaChiesa cattolica. In quel giorno, Arcigay istituisce la Giornata internazionale contro la discriminazione religiosa antiomosessuale, che dal2006 si trasforma inGiornata per il dialogo tra omosessualità e religioni[9].Nel giugno 1998Sergio Lo Giudice è eletto presidente nazionale dell'Associazione. La presidenza Lo Giudice darà impulso alla nascita di comitati Arcigay su tutto il territorio nazionale, che arriveranno ad attestarsi intorno a 30 e consoliderà la rete di circoli e il numero di tesserati raggiungerà il traguardo di oltre centomila.Nel2002 l'associazione articola la propria organizzazione in aree tematiche: giuridico, salute, esteri, comunicazione, immigrazione, giovani.Nel2003 viene lanciata la campagna di sensibilizzazione "Un PACS avanti"[10]. L'iniziativa aveva lo scopo di indurre ilparlamento italiano a legiferare, sul modello del Patto civile di solidarietà (Pacte civil de solidarité) adottato inFrancia nel1999, in materia di riconoscimento giuridico e regolamentazione delle unioni civili, indipendentemente dall'orientamento sessuale.[10] Sul piano politico ottenne l'adesione deiDemocratici di Sinistra, deiRadicali Italiani, deiComunisti Italiani, diRifondazione Comunista, dellaFederazione dei Verdi, dellaSinistra Giovanile e deiGiovani Comunisti[11] e dallaCGIL[11].
Aurelio Mancuso, segretario nazionale dal 2002, viene eletto presidente nazionale il 13 maggio2007 e rimarrà in carica fino al 14 febbraio2010[12]. Il suo successore è statoPaolo Patanè, presidente nazionale in carica fino al 2012[13].
Nel mese di giugno 2010 contribuisce, insieme con Enrico Oliari diGayLib e agli avvocati LGBT della Rete Lenford all'istituzione presso laPolizia di Stato dell'OSCAD, l'Osservatorio per la Sicurezza contro gli Atti Discriminatori[14].
Nel2011 l'associazione contribuisce all'organizzazione dell'Europride che si svolge per la prima volta a Roma, riuscendo ad avere come testimonialLady Gaga, che partecipa gratuitamente a sostegno delle rivendicazioni delle personeLGBT italiane[15][16]. Nello stesso anno, in collaborazione con Gay.it, Certi Diritti, Rete Lenford,Agedo,Famiglie Arcobaleno e Arcilesbica riesce a ottenere dopo una lunga mediazione con l'ISTAT che ilCensimento per la prima volta segnali anche lecoppie di fatto, comprese quelle formate da persone dello stesso sesso[17][18][19].
Gabriele Piazzoni (segretario generale di Arcigay, secondo da destra) e Shamar Droghetti (membro della segreteria nazionale) ad un dibattito conMonica Cirinnà nel 2016
Nel marzo 2012 è stato indetto il Congresso Nazionale, un congresso anticipato rispetto alla naturale scadenza di febbraio 2013: il congresso si è svolto a Ferrara dal 23 al 25 novembre 2012[20][21]; vengono eletti presidente nazionale Flavio Romani e segretario nazionale Michele Breveglieri[22]. Cambia radicalmente in questa occasione la sua forma organizzativa, divenendo una federazione di associazioni, come previsto dal nuovo Statuto e la didascalia del logo viene cambiata da "Associazione lesbica e gay italiana" in "Associazione LGBT italiana"[21]. Dal 1º gennaio 2014 i circoli Arcigay afferenti al Circuito Ricreativo escono da Arcigay e fondano un'associazione indipendente.
Nel novembre 2015 Gabriele Piazzoni diventa il nuovo Segretario Nazionale, al quale, secondo il nuovo Statuto approvato durante il Congresso di Napoli, spetta il ruolo di rappresentanza politica ed il coordinamento politico ed organizzativo dell'associazione, divenendo quindi la figura politicamente preminente. Flavio Romani è riconfermato Presidente Nazionale conservando la rappresentanza legale. L'Associazione, come previsto dal nuovo Statuto, diventa da "Associazione LGBT" ad "Associazione LGBTI", includendo l'intersessualità.
Nel novembre del 2018, durante il Congresso Nazionale di Torino, vengono approvate delle modifiche allo Statuto, per le quali viene prevista una durata di mandato di quattro anni (contro i tre precedenti), la modifica del ruolo del Segretario, che diventa Segretario Generale, riunificando, in un'unica figura, la rappresentanza politica ed il coordinamento politico ed organizzativo con la rappresentanza legale. Per il ruolo di Segretario Generale viene eletto Gabriele Piazzoni, già Segretario Nazionale, mentre per il ruolo di Presidente Nazionale, che coordina e dirige i lavori del Consiglio Nazionale, viene eletto Luciano Lopopolo. L'associazione, come previsto dal nuovo Statuto, diventa da "Associazione LGBTI" ad "Associazione LGBTI+", diventando ancora più inclusiva.
Arcigay è attiva nella difesa dei diritti delle persone LGBT anche nel settore dell'immigrazione, deldiritto di asilo, dell'integrazione culturale e dell'esclusione sociale.
Al riguardo ha avviato, con il contributo delMinistero della solidarietà sociale italiano[30] il progettoNuovi Approcci nel campo dell'integrazione dei migranti residenti in Italia: l'aiuto ai migranti lesbiche, gay, bisessuali e transessuali (LGBT) con l'obiettivo generico di "sostenere l'integrazione dei migranti LGBT, in quanto persone particolarmente esposte al rischio di esclusione sociale, trovandosi ad affrontare ostacoli specifici che al momento non sono tenuti in considerazione. La situazione dei migranti LGBT in Italia, l'approccio interculturale alle tematiche dell'orientamento sessuale e dell'identità di genere, l'accesso ai servizi sanitari, l'asilo e la protezione internazionale e la prostituzione sono alcuni degli argomenti che saranno affrontati nel corso del seminari".[31]
Il progetto viene realizzato attraverso il raggiungimento dei seguenti obiettivi specifici:
Raccogliere informazioni specifiche riguardo al percorso di integrazione dei migranti LGBT, rendendole accessibili sia alle organizzazioni LGBT che ai fornitori di servizi.
Migliorare l'accessibilità e l'efficacia dei servizi rivolti agli immigrati anche per i migranti LGBT tramite un seminario rivolto ad operatori sulla progettazione e fornitura di servizi: nel campo dell'accoglienza, informazione, orientamento e supporto; il diritto di asilo e la protezione internazionale verso persone LGBT. Il numero previsto di partecipanti al seminario è di circa 40 operatori e operatrici.[31]
Migliorare l'accessibilità e l'efficacia dei servizi forniti da associazioni LGBT, tramite un seminario sull'identità sessuale e di genere nelle diverse culture e sulle esperienze di associazioni attive in Paesi europei dove la presenza di comunità straniere è più consolidata. Il numero previsto di partecipanti al seminario è di circa 40 operatori e operatrici.[31]
Creare un contesto di scambio tra Arcigay e comunità migranti tramite la creazione di un tavolo di confronto.[31]
L'indagine e l'elaborazione di buone pratiche e la loro disseminazione assieme ai risultati di progetto tramite: manuale di progetto indirizzato a fornitori di servizi pubblici e privati; brochure in 4 lingue (italiano, arabo, inglese, francese); sito web.[31]
Il progetto ha portato alla creazione del sito web Migranti LGBT[32].
L'associazione è presente su gran parte del territorio italiano grazie a 73 comitati territoriali.[33]
Lo statuto dell'associazione prevede un congresso formato da delegati territoriali, il quale elegge ogni 4 anni il segretario generale, il presidente e il consiglio nazionale.[34]
Gli organi dirigenti sono stati rinominati in seguito al XVII Congresso nazionale di Arcigay di Latina del 11-13 novembre2022.[35]:Gabriele Piazzoni è il segretario generale,Natascia Maesi la presidente,Daniela Tomasino la vicepresidente.
Paolo Pedote, Nicoletta Poidimani,We will survive! Lesbiche, gay e trans in Italia, Milano, Mimesis, 2007,ISBN88-8483-567-4.
Gianni Rossi Barilli,Il movimento gay in Italia, Milano, Feltrinelli, 1999,ISBN88-07-81559-1.
Raffaele Lelleri (a cura di),Report finale di Io sono io lavoro: prima indagine italiana sul lavoro e le persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender transessuali, Bologna, Arcigay, 2011.
Pratiche positive: interventi di contrasto alla discriminazione e all'esclusione in ambito sociosanitario dei pazienti LGBT con infezione da HIV, Bologna, Arcigay, 2013.