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Arcidiocesi di Napoli

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Arcidiocesi diNapoli
Archidioecesis Neapolitana
Chiesa latina
Regione ecclesiasticaCampania
 
Mappa della diocesi
Collocazione geografica
Collocazione geografica della diocesi
Diocesi suffraganee
Acerra,Alife-Caiazzo,Aversa,Capua,Caserta,Ischia,Nola,Pompei,Pozzuoli,Sessa Aurunca,Sorrento-Castellammare di Stabia,Teano-Calvi
 
ArcivescovometropolitacardinaleDomenico Battaglia
Vicario generaleFrancesco Beneduce,S.I.[1],
Michele Autuoro[2],
Gaetano Castello[3]
Provicario generaleGennaro Matino
(per la sinodalità)
AusiliariFrancesco Beneduce,S.I.[1],
Michele Autuoro[2],
Gaetano Castello[3]
Arcivescovi emeriticardinaleCrescenzio Sepe
Presbiteri751, di cui 421 secolari e 330 regolari
1 925 battezzati per presbitero
Religiosi418 uomini, 1 437 donne
Diaconi316 permanenti
 
Abitanti1 778 000
Battezzati1 446 000 (81,3% del totale)
StatoItalia
Superficie274km²
Parrocchie288 (13vicariati)
 
ErezioneI secolo
Ritoromano
CattedraleSanta Maria Assunta
Santi patroniSant'Aspreno
San Gennaro
IndirizzoLargo Donnaregina 22, 80138 Napoli, Italia
Sito webwww.chiesadinapoli.it
Dati dall'Annuario pontificio 2024 (ch ·gc)
Chiesa cattolica in Italia
Manuale
San Gennaro, patrono della città e dell'arcidiocesi di Napoli.
La cattedra episcopale.
Ilseminario arcivescovile di Napoli.
Ilpalazzo arcivescovile di Napoli.
Il palazzo dove ha sede ilmuseo del tesoro di San Gennaro.
Labasilica reale pontificia di San Francesco di Paola inpiazza del Plebiscito a Napoli.

L'arcidiocesi di Napoli (in latinoArchidioecesis Neapolitana) è unasede metropolitana dellaChiesa cattolica in Italia appartenente allaregione ecclesiastica Campania. Nel 2023 contava 1 446 000 battezzati su 1 778 000 abitanti. È retta dall'arcivescovocardinaleDomenico Battaglia.

Territorio

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L'arcidiocesi comprende tutta la città diNapoli ad eccezione dei quartierioccidentali (vedidiocesi di Pozzuoli) nonché icomuni diAfragola,Arzano,Boscotrecase,Calvizzano,Casalnuovo di Napoli (in parte: vedi anchediocesi di Acerra ediocesi di Nola),Casavatore,Casoria,Cercola,Ercolano,Marano di Napoli (in parte: vedi ancheDiocesi di Pozzuoli),Massa di Somma,Melito di Napoli,Mugnano di Napoli,Pollena Trocchia,Portici,Procida,San Giorgio a Cremano,San Sebastiano al Vesuvio,Torre del Greco,Torre Annunziata (in parte: vedi anchediocesi di Nola),Trecase,Villaricca eVolla.

Sede arcivescovile è la città diNapoli, dove si trova labasilica cattedrale metropolitana di Santa Maria Assunta.

Il territorio dell'arcidiocesi, prima strutturato in zone pastorali e decanati, ora è stato riorganizzato in 13decanati – ai quali presiedono altrettanti decani – che, a loro volta, sono suddivisi in 288parrocchie.[4] I decanati sono: Centro storico,Sanità, Quartieri spagnoli,Posillipo,Vomero, Vasto,Secondigliano,Scampia,Ponticelli, Marano, Casoria, Portici e Torre del Greco.

Basiliche

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In città
Altre basiliche

Santuari

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Provincia ecclesiastica

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Laprovincia ecclesiastica di Napoli è costituita dalle seguenti 12suffraganee:

Storia

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Secondo la tradizione Napoli sarebbe stata visitata da sanPietro e da sanPaolo e sarebbe stato proprio san Pietro a consacrare vescovo sant'Aspreno. Il primo vescovo storicamente documentato èFortunato I, che possedeva la cattedra napoletana attorno agli anni 342-344.

Quasi tutti i vescovi fino al VI secolo e altri nel VII secolo sono venerati come santi dalla Chiesa cattolica.

All'inizio dell'XI secolo Sergio II fu il primo a fregiarsi del titolo di arcivescovo. Durante il periodo di dominazione bizantina gli arcivescovi di Napoli erano sempre stati consacrati aRoma, nonostante nominalmente tutti i possedimenti in Italia fossero sottoposti alla giurisdizione delpatriarca di Costantinopoli. A Napoli erano in uso sia ilrito romano sia ilrito bizantino.

Dal 1458 al 1575 la cattedra arcivescovile fu appannaggio di diversi esponenti della famiglia Carafa, che si succedettero con un'unica interruzione di cinque anni.

Due arcivescovi di Napoli furono elevati al soglio pontificio:papa Paolo IV Carafa nel 1555 epapa Innocenzo XII Pignatelli nel 1691.

Nel 1598 fu istituito l'Archivio Storico Diocesano di Napoli dal cardinaleAlfonso Gesualdo.[5]

Dal 19 al 22 novembre 1891 Napoli ospitò il primoCongresso eucaristico nazionale italiano.

Dal 1958 al 1966 ladiocesi di Pozzuoli fu unitain persona episcopi alla sede partenopea.

Cronotassi dei vescovi

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Due sono gli antichi cataloghi napoletani giunti fino a noi, ilGesta episcoporum Neapolitanorum databile all'VIII-IX secolo, e ilCatalogus episcoporum Neapolitanorum del X secolo. Come da consuetudine, questi antichi cataloghi riportano per ciascun vescovo gli anni totali di governo e in alcuni casi anche i mesi e i giorni di episcopato con la data della deposizione, ma non riportano mai l'anno dell'inizio e della fine dell'episcopato stesso.[6] Secondo lo storico Francesco Lanzoni, «l'autenticità e l'interezza del catalogo napoletano non è posta in dubbio da alcuno».[7]

Nella presente cronotassi si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Santi e beati dell'arcidiocesi

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Statistiche

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L'arcidiocesi nel 2023 su una popolazione di 1 778 000 persone contava 1 446 000 battezzati, corrispondenti all'81,3% del totale.

annopopolazionepresbiteridiaconireligiosiparrocchie
battezzatitotale%numerosecolariregolaribattezzati per presbiterouominidonne
19501 382 0001 390 00099,41 622912710852690912240
1970?1 613 351?685685?286
19801 830 0001 840 00099,59255573681 978467494 250287
19901 586 0001 616 00098,11 1385086301 393977873 100282
19991 592 2351 600 00099,59874535341 6131597042 300287
20001 593 8351 601 60099,59914575341 6081757062 305287
20011 580 0001 600 00098,89724625101 6251756722 300287
20021 580 0001 600 00098,89814715101 6101756062 300287
20031 580 0001 600 00098,89844745101 6051756662 010287
20041 600 0001 608 00099,51 0034535501 5952147162 300287
20131 715 0001 744 00098,31 0534336201 6282921 4881 925287
20161 705 0001 806 00094,41 0734546191 5893001 4611 925288
20191 442 8501 772 86081,41 0734436301 3443261 4771 926288
20211 425 7001 751 80081,47154272881 9933213771 440287
20231 446 0001 778 00081,37514213301 9253164181 437288

Note

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  1. ^abVescovo titolare diGaudiaba.
  2. ^abVescovo titolare diPasso Corese.
  3. ^abVescovo titolare diNove.
  4. ^I tredici nuovi decanati della diocesi, suchiesadinapoli.it.URL consultato il 26 dicembre 2008(archiviato dall'url originale il 3 settembre 2014).
  5. ^Arcidiocesi di Napoli. Archivio storico diocesano di Napoli, suSistema archivistico nazionale.URL consultato il 2 luglio 2024.
  6. ^Le date che tradizionalmente vengono attribuite a ciascun vescovo non sono identiche negli autori citati tra le fonti; si è preferito riportare nella seguente cronotassi (fino a Stefano III all'inizio del X secolo) solo le date certe in cui i vescovi sono menzionati da fonti e documenti esterni ai due cataloghi antichi.
  7. ^Lanzoni,op. cit., p. 220.
  8. ^Questo è il periodo in cui, con tutte le cautele del caso, potrebbe essere vissuto sant'Aspreno in base alle date riportate dalCatalogus; cfr. Lanzoni,op. cit., pp. 221-222.
  9. ^San Fortunato è il primo vescovo napoletano storicamente documentato; a lui e ad altri vescovi fu indirizzata una lettera scritta dai partecipanti ad un conciliaboloariano celebrato a Filippopoli contestualmente a quello diSardica fra il 342 e il 344.
  10. ^NelleGesta e nelCatalogus l'ordine dei vescovi, dopo Fortunato, è il seguente: Massimo, Zosimo, Severo e Orso. Successivamente alcuni autori (dei quali si fa voce Cappelletti) hanno inserito, modificando l'ordine originario delle due fonti antiche, i nomi dei presunti vescovi Marciano e Calepodio, che Lanzoni esclude:Marciano sarebbe un santo venerato a Benevento, Frigento e Napoli; Calepodio fu un vescovo campano presente alconcilio di Sardica, che alcune lezioni chiamano erroneamenteCalepodius neapolitanus (Lanzoni,op. cit., p. 220-221).
  11. ^La lettura e l'interpretazione dei manoscritti non è unanime negli storici; Lanzoni indica gli anni 579 e 582, Cappelletti invece il 581 e il 584.
  12. ^È documentato con certezza nel dicembre 590.
  13. ^Gregorio Magno non approvò l'elezione di Paolo di Nepi come successore di Demetrio, avvenuta nel dicembre 591; e nemmeno quella di Fiorenzo, fatta nel dicembre 592; cfr. Lanzoni,op. cit, p. 227.
  14. ^Fortunato II era ancora vivo nel mese di aprile del 600, mentre a luglio papa Gregorio Magno disapprova l'elezione del suo successore; cfr. Lanzoni,op. cit, pp. 227-228.
  15. ^Queste sono le date approssimative dell'episcopato di Agnello secondo ilDizionario Biografico degli Italiani (volume I, 1960). Storicamente l'unica attestazione certa è la sua partecipazione alsinodoromano del 680.
  16. ^Questoepiscopus electus è menzionato da Cappelletti, che gli assegna gli anni 811-818, ma è assente nei due cataloghi antichi ed è omesso da Gams. La cronologia dei vescovi del IX e X secolo sono diverse in questi due autori.
  17. ^Documentato nell'861.
  18. ^Documentato dall'878 all'881.
  19. ^Stefano III è l'ultimo vescovo menzionato negli antichi cataloghi episcopali napoletani. Secondo Cappelletti, il suo successore Atanasio III iniziò il suo episcopato nel 937, mentre ilCatalogus attribuisce a Stefano III otto anni di episcopato.
  20. ^Menzionato da Gams, ma assente, secondo Eubel, nella bolla di nomina di Aiglerio.
  21. ^Archbishop Guglielmo Vasco [Catholic-Hierarchy], sucatholic-hierarchy.org.URL consultato il 21 gennaio 2023.
  22. ^Napoli {Naples} (Archdiocese) [Catholic-Hierarchy], sucatholic-hierarchy.org.URL consultato il 21 gennaio 2023.
  23. ^La nomina di Bernardino Carafa, vescovo diChieti, alla sede di Napoli è menzionata dalle principali fonti storiche sull'arcidiocesi, ma è assente in Eubel, il quale inoltre sembra confondere la nomina di Bernardino Carafa con quella di Gianvincenzo Carafa. Bernardino morì prima di prendere possesso dell'arcidiocesi.
  24. ^Eletto papa, mantenne la sede napoletana, ove vi nominò dei vicari o degli amministratori apostolici: Eubel menziona un Giulio Quinziano, nominato nel maggio 1555; per Cappelletti fu vicario Giulio Pavesi, vescovo diVieste.
  25. ^Secondo Gams e Eubel muore il 24 agosto.

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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