| Acrida Sede arcivescovile titolare Archidioecesis Achridensis Chiesa latina | |
|---|---|
| Arcivescovo titolare | sede vacante |
| Istituita | XIX secolo |
| Stato | Macedonia del Nord |
| Arcidiocesi soppressa di Acrida | |
| Eretta | IV secolo |
| Soppressa | ? |
| Dati dall'annuario pontificio | |
| Sedi titolari cattoliche | |
| Manuale | |


L'arcidiocesi di Acrida (in latinoArchidioecesis Achridensis) è una sede soppressa esede titolare dellaChiesa cattolica.
Acrida, oggiOcrida inMacedonia del Nord, corrisponde all'antica città greca diLychnidos[1], che in epoca romana divenne sede vescovile dellaprovincia dell'Epirus Novus nelladiocesi civile di Macedonia,suffraganea dell'arcidiocesi di Durazzo.[2] Sono quattro i vescovi documentati di Licnido: Zosimo, che prese parte alconcilio di Sardica; Antonio, che fu tra i padri delsecondo concilio di Efeso (449) e sottoscrisse nel 458 la lettera dei vescovi del Nuovo Epiro all'imperatoreLeone I dopo la morte diProterio di Alessandria; Lorenzo, che fu corrispondente dipapa Gelasio I ed è ancora documentato nel 516; e Teodoreto, confermato dapapa Ormisda nel 519.
La città, abbandonata dopo il violento terremoto del 526, risorse con l'arrivo deiBulgari (867) assumendo il nome di Acrida (o Ocrida), ed in seguito alla loro conversione alcristianesimo (metà del IX secolo) divenne un importante centro culturale e religioso dell'impero bulgaro. Il territorio di Acrida fuevangelizzato dasan Clemente, uno dei primi santi slavi, che la tradizione riconosce come primo vescovo, benché non sia chiaro se Acrida fosse già sede episcopale fin dagli ultimi anni del IX secolo.[3]
Nella seconda metà del X secolo, iniziò il crollo delprimo impero bulgaro, la cui parte orientale, corrispondente all'odiernaBulgaria, divenne protettorato bizantino dopo l'assedio di Dorostolon del 971. I patriarchi bulgari si rifugiarono nella parte occidentale dell'impero, rimasto sotto il controllo dei Bulgari del generaleSamuele, e dopo varie peripezie, posero la loro residenza a Acrida; risiedettero di certo ad Acrida gli ultimi due patriarchi, Filippo (circa 1000-1016) e Davide (1016-1018).
A Davide succedette Giovanni, che assistette nel 1018 alla definitiva sconfitta dei Bulgari e alla loro sottomissione all'impero bizantino. Lo stesso anno l'imperatoreBasilio II Bulgaroctono pose fine al patriarcato bulgaro di Acrida, e ridusse la circoscrizione adarcidiocesi, nell'ambito delpatriarcato di Costantinopoli. Tuttavia Giovanni fu confermato nella sua sede, e con due decisioni imperiali del 1018 e del 1020, Basilio II riconobbe a Giovanni e ai suoi successori la stessa giurisdizione e la medesima estensione territoriale, che fu dei patriarchi bulgari. Così all'arcidiocesi di Acrida fu riconosciuto uno speciale status, corrispondente ad unaautocefalia, con giurisdizione su 30suffraganee.[4]
Successore di Giovanni fu l'arcivescovo Leone, teologo, che con i suoi scritti, soprattutto sulla questione relativa alpane azzimo, contribuì a preparare la strada alla definitiva separazione fra Chiesa orientale e Chiesa occidentale, consumatasi con loscisma del 1054. La serie dei metropoliti di Acrida continuò fino al 1767, anno in cui l'arcidiocesi greca[5] di Acrida fu soppressa. Secondo la testimonianza diLeoneAllatius, nella prima metà del XVII secolo, quattro arcivescovi greci di Acrida, Porfirio, Abramo, Melezio e Atanasio feceroprofessione di fede cattolica[6]; di Atanasio, Ferlati riporta una lettera scritta apapa Alessandro VII, con la quale il patriarca di Acrida accettava l'unione con Roma.[7]
La Chiesa latina di Roma operò in diverso modo, dapprima per unire sotto la propria diretta giurisdizione la nascente chiesa bulgara (IX secolo), ed in seguito, dopo loscisma d'Oriente, per instaurare una gerarchia dirito latino in Epiro.[8] In epoca imprecisata fu eretta l'arcidiocesi latina di Acrida, che ebbe una solasuffraganea, la sedePrisrenensis oPrisrensis. Si conosce tuttavia un solo vescovo, ildomenicano Nicola, nominato nel 1320. In seguito la sede rimasevacante per oltre tre secoli, fino alle missioni istituite nel corso del XVII secolo, dove sono noti tre vescovi Achridani o Achridensi. Tuttavia questi tentativi ebbero poca fortuna.[9] L'ultimo vescovo, Andrea Bogdan, in una lettera scritta il 3 dicembre 1651 e conservata nell'Archivio Segreto Vaticano, si lamenta perché risulta oramai impossibile risiedere a Ocrida, per cui è necessario determinare una nuova località come residenza vescovile.
Dal XIX secolo Acrida è annoverata tra lesedi vescovili titolari dellaChiesa cattolica; la sede è vacante dal 19 aprile 1997.
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