Frutti in vari stadi di maturazione.Corteccia squamosa.La ninfa del corbezzolo (Charaxes jasius (Linnaeus, 1767)).Frutti in commercio.Dettaglio dell'ovario, tubercolato con lo stilo solcato; si notano i resti del calice.Dettaglio degli stami.
Uno stesso albero ospita contemporaneamente fiori e frutti maturi, per il particolare ciclo di maturazione, dato che la pianta fiorisce nell'epoca di maturazione dei frutti prodotti dalla fioritura dell'anno precedente.
Il nomecorbezzolo tradizionalmente è stato fatto derivare dal latino volgarecorbitjus, incrocio del tema mediterraneocorba, sopravvissuto nell'Italia settentrionale, e del latinoarbiteus, derivato daarbitus oarbutus[3][4].
Più recentemente è stato avvicinato al latinocucurbita ovvero "zucca", attraverso un derivato volgare *curbitea a cui è stato aggiunto un suffisso diminutivo[5].
L'epiteto specifico,unedo, era in uso in latino e di probabile origine preromana.Plinio il Vecchio, in contrasto con l'apprezzamento che in genere riscuote il frutto[6], sosteneva che il nome derivasse dal fatto che si dovesse mangiarne uno solo (ūnum, "uno" eedō, "mangio")[7].
Il nome del corbezzolo ingreco antico:κόμαρος?,kómaros è noto anche perché citato daTeofrasto nel suo libroSulle storie delle piante.
Il corbezzolo si presenta come uncespuglio o unalbero, che può raggiungere un'altezza di10 m. È una piantalatifoglia esempreverde; inoltre è molto ramificato, conrami giovani di colore rossastro, molto decorativi.Assume naturalmente un aspetto armonico ed ordinato.La corteccia scura e molto dura si squama in piccoli frammenti.
È una pianta longeva e può diventare plurisecolare, in ambienti adatti può avere una crescita rapida. È una delle specie mediterranee che meglio si adatta agli incendi, in quanto reagisce vigorosamente al passaggio del fuoco emettendo nuovi polloni, pur adattandosi molto ai suoli cresce soprattutto su terreni acidi e sub-acidi[8].
Lefoglie hanno le caratteristiche tipiche delle piantesclerofille. Hanno forma ovale lanceolata, sono larghe2-4 cm e lunghe10-12 cm, hanno margine dentellato. Si trovano addensate all'apice dei rami e dotate di unpicciolo corto. La lamina è coriacea e si presenta lucida e di colore verde-scuro superiormente, mentre inferiormente è più chiara.
Ifiori sono riuniti in pannocchie pendule che ne contengono tra 15 e 20. Lacorolla è di colore bianco-giallastro o rosea, urceolata e con 5 piccoli denti ripiegati verso l'esterno larghi5-8 mm e lunghi6-10 mm. Leantere sono di colore rosso scuro intenso con due cornetti gialli.
Il frutto è unabacca sferica di circa2 cm, carnosa e rossa a maturità, ricoperta di tubercoli abbastanza rigidi spessi qualche millimetro; i frutti freschi hanno un uso alimentare per il loro buon sapore, se colti al momento della loro maturazione, ossia quando la polpa comincia ad ammorbidirsi[6]. Sono utilizzati anche per preparazioni casalinghe (confetture) e altre ricette[9].
I frutti maturano in ottobre-dicembre, nell'anno successivo rispetto alla fioritura che dà loro origine, hanno una maturazione scalare e possono essere presenti sullo stesso arbusto bacche rosse mature e più chiare ancora acerbe. Come già ricordato, la maturazione dei frutti coincide con la nuova fioritura.
Illegno di corbezzolo è un ottimo combustibile per il riscaldamento casalingo utilizzato su camini e stufe, ma il suo utilizzo maggiore è per gli arrosti grazie alle sue caratteristiche aromatiche. Il corbezzolo è un legno molto robusto e pesante; dopo circa 60 giorni dal taglio può perdere fino al 40% del suo peso.
Lafarfalla del corbezzolo (Charaxes jasius), in fase larvale, si nutre esclusivamente delle foglie della pianta del corbezzolo, mentre da adulta predilige i frutti maturi, di cui succhia i liquidi zuccherini; da queste abitudini deriva il suo nome.
È una specie tipica dellamacchia mediterranea, presente sia inEuropa meridionale che nelNordafrica; è ugualmente molto diffusa sulle coste atlantiche delPortogallo e dellaSpagna e nel sud dell'Irlanda. Il corbezzolo è una piantaxerofila, cresce in ambienti semiaridi, vegetando tra altricespugli e neiboschi dileccio. Predilige terrenisilicei e cresce adaltitudini comprese tra0 e 800 m s.l.m.; in Italia il suo areale è continuo su tutte le coste liguri, sarde, siciliane, tirreniche e in quelle adriatiche da sud fino adAncona.
Il corbezzolo è un arbusto resistente alla siccità, e tollera leggermente il freddo, fino a circa−10 o −15 °C, è un arbusto rustico e resistente a molti parassiti. Vegeta in terreni sub-acidi, anche rocciosi.
Il corbezzolo, fiorendo in inverno, fruttifica solo in zone a clima mite dove le api possono impollinare, ad esempio nell'Italia meridionale, sebbene la pianta tolleri anche inverni più freddi (come ilnespolo del Giappone).
La moltiplicazione è per semi, dato il periodo di fioritura tardo autunnale, in climi eccessivamente freddi, la produzione di semi nei frutti è spesso carente.La moltiplicazione pertalea è possibile, ma difficoltosa. Il suolo di elezione per germinazione e taleaggio è neutro-acido.
Ifrutti sono eduli, dolci e apprezzati. Hanno una maturazione che si conclude a ottobre-dicembre dell'anno successivo a quello della fioritura. Si possono consumare direttamente, conservarli sotto spirito, utilizzarli per preparare confetture e mostarde, cuocerli nello zucchero per caramellarli. NelleMarche, e specificamente nella zona del promontorio diMonte Conero, una secolare tradizione voleva che gli abitanti della zona accorressero nel giorno dei santiSimone eGiuda (28 ottobre) nelle selve per cibarsi abbondantemente dei frutti del corbezzolo incoronandosi dei rami della pianta, perpetuando così un ritobacchico[11] rivisitato in chiavecristiana. Oggigiorno la festa del corbezzolo non è più celebrata ufficialmente, ma gli abitanti della zona delConero amano ancora recarsi nei boschi del promontorio per raccogliere i corbezzoli durante le belle giornate autunnali[12].
Secondo la tradizione, il consumo di grandi quantità di frutti di corbezzolo produce una leggera sensazione di ubriachezza[10]. Per questo motivo, nell'antichità, questa pianta era sacra al dio grecoDioniso, il romanoBacco[11]
Non esistono controindicazioni specifiche al consumo dei frutti freschi, a meno che, come per tutti i frutti, non si soffra di allergie specifiche[6].
Vino di corbezzolo
Con la fermentazione dei frutti si ottiene il "vino di corbezzolo", a bassa gradazione alcolica e leggermente frizzante[13] in uso inCorsica,Algeria e nella zona delpromontorio del Conero, dove è dettovinetto[14].
Acquavite
Con la distillazione dei frutti schiacciati si ottiene invece un'acquavite, in uso specialmente inSardegna[15].
Liquore
Facendo macerare i frutti per 10-30 giorni insoluzione alcolica se ne ottiene un delicato liquore[16]. Questo liquore, di produzione prevalentemente artigianale è detto inPortogalloAguardente de Medronhos[17], mentre nella zona delpromontorio del Conero è chiamatoarbuto del Monte[12].
Miele di corbezzolo
I fiori, che compaiono in novembre, sono profumati e ricchi dinettare; per questo motivo intensamente visitati dalle api, se il clima non è già diventato troppo freddo. Dai fiori di corbezzolo si ricava dunque l'ultimomiele che le api producono prima di andare in riposo, pregiato per il suo sapore particolare, amarognolo e aromatico. Questa fioritura è utile alleapi perché fornisce loro alimento in epoca tardo autunnale (ottobre-novembre), quando i fiori delle fioriture mediterranee invernali non sono ancora sbocciati.
Nelle zone più settentrionali dell'areale di questa pianta, a causa del clima meno temperato, i freddi improvvisi possono indurre le api a andare precocemente in riposo, e in assenza della loro attività bottinatrice sul corbezzolo, la produzione di questo particolare miele è compromessa.
Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico:leggi le avvertenze.
Oltre che come alimento, i frutti del corbezzolo sono utilizzati anche infitoterapia, grazie alle sostanze in essi contenute, in particolare per l'alto contenuto divitamina C:100 g ne contengono circa8 mg. Essi contengono anchevitamina E, sono ricchi dipectine,flavonoidi (in particolare il beta-carotene),antociani e diacidi grassi insaturi, tra cui l'acido linoleico elinolenico. I sali minerali presenti sono quelli di sodio, di potassio, di calcio, di magnesio e di fosforo. Per la presenza di flavonoidi e antociani, di sostanze antiossidanti e di vitamina C, i frutti di corbezzolo contrastano la formazione diradicali liberi e sono utilizzati per combattere lostress ossidativo[6]. I frutti hanno effettoantidiarroico[18]. Il corbezzolo ha proprietà antisettiche e antinfiammatorie ed è utilizzato per trattare cistite e prostatite. In persone allergiche a questa pianta, però, alla pari con tutti gli altri frutti, possono causare inconvenienti di solito non gravi[6].
Le foglie, preparate indecotto hanno caratteristichediuretiche, astringenti e antisettiche[18].
La pianta viene utilizzata a scopo ornamentale in parchi e giardini per il colore rosso intenso dei propri frutti, presenti sulla pianta contemporaneamente ai bei grappoli di fiori bianchi, ed anche per il denso e lucido fogliame[19].
Infine, si ricorda che, in passato, le foglie del corbezzolo, essendo ricche ditannini earbutoside, venivano utilizzate per laconcia delle pelli. La presenza di sostanze tanniche, del resto, è comune nelle piante e nei frutti delleEricaceae.
Il corbezzolo, nel periodo risorgimentale, divenne simbolo dell'unità nazionale italiana: con le sue foglie verdi, i suoi fiori bianchi e le sue bacche rosse richiama infatti labandiera d'Italia[20][21].
Lo stemma della Provincia di Ancona, con un ramo di corbezzolo dai frutti dorati.Lo stemma di Madrid, con un albero di corbezzolo ed un'orsa
Un ramoscello di corbezzolo con due frutti è rappresentato nello stemma dellaProvincia di Ancona, che a sua volta riprende la moneta greca diAnkón (attualeAncona) del III secolo a.C.[22], ad indicare la particolarità geografica maggiore della zona: la presenza del promontorio delConero, dov'è tipica la pianta. Nello specifico lablasonatura dello stemma della provincia di Ancona recita[23]:
«D'azzurro al braccio destro umano di carnagione, piegato in iscaglionescorciato erovesciato ed impugnante un ramoscello di corbezzolo al naturale insbarra fruttato di due bacche d'oro»
(Blasonario dello stemma della provincia di Ancona)
La città diMadrid ha come simbolo un'orsa poggiata su un albero di corbezzolo; per questo motivo il Comune di Madrid ha piantato alberi di questa specie nelParco del Retiro ed anche in altri giardini.
Virgilio, in un passo dell'Eneide, narra diPallante, figlio diEvandro re degli Arcadi, che, dopo essere stato ucciso daTurno, era stato adagiato su rami di corbezzolo, durante il tragitto per riportarne le spoglie al padre[24]
«[...] Altri al suo corpo,
altri a la bara intenti, avean di quercia, d'àrbuto e di tali altri agresti rami fatto un ferètro di virgulti intesto e di frondi coperto, ove altamente del giovinetto il delicato busto composto si giacea qual di vïola, o di giacinto un languidetto fiore còlto per man di vergine, e serbato tra le sue stesse foglie, allor che scemo non è del tutto il suo natio colore né la sua forma; e pur da la sua madre punto di cibo o di vigor non ave.»
(Virgilio,Eneide, XI, vv. 64-65)
Il poeta latinoOvidio parla del corbezzolo descrivendo la vita nell'età dell'Oro[25]:
«Per prima fiorì l'età dell'oro, che senza giustizieri
o leggi, spontaneamente onorava lealtà e rettitudine. [...] Libera, non toccata dal rastrello, non solcata dall'aratro, la terra produceva ogni cosa da sé e gli uomini, appagati dei cibi nati spontaneamente, raccoglievano corbezzoli, fragole di monte, corniole, more nascoste tra le spine dei rovi e ghiande cadute dall'albero arioso di Giove.»
Il poetaGiovanni Pascoli dedicò al corbezzolo una poesia. Infatti nelRisorgimento il corbezzolo, proprio a causa dei colori che assume in autunno, uguali a quelli della bandiera nazionale, era considerato unsimbolo delTricolore. Lo stesso poeta dedicò al corbezzolo anche alcuni versi di un altro suo componimento, ilcarmeInno a Roma. In esso si fa riferimento al citato passo dell'Eneide; il poeta vide nei colori di questa pianta una prefigurazione dellabandiera italiana e considerò Pallante il primomartire della causa nazionale. Infatti nelRisorgimento il corbezzolo, proprio a causa dei colori che assume in autunno, uguali a quelli della bandiera nazionale, era stata considerata «pianta nazionale».[26].
«O verde albero italico, il tuo maggio
è nella bruma: s'anche tutto muora, tu il giovanile gonfalon selvaggio spieghi alla bora»
(Giovanni Pascoli.Al corbezzolo)
«[...] L'eroe Pallante era caduto. Offerse l'àlbatro il bianco de' suoi fiori, il rosso delle sue bacche e le immortali frondi. Gli fu tessuto il letto di quei rami de' tre colori, e furono compagni mille al fanciullo nel ritorno a casa. E fisi in quella bara tricolore i mille eroi con le possenti mani premean le spade; ed era in esse il fato. [...]»
^ Alberto Nocentini,L'etimologico, con la collaborazione di Alessandro Parenti, Milano, Le Monnier-Mondadori Education, 2010, p. 279,ISBN978-88-00-20781-2.
^abcde Morello Pecchioli,I frutti dimenticati: conoscere e cucinare prodotti antichi, insoliti e curiosi, illustrazioni di Stefano Trainito, Milano, Gribaudo, 2017,ISBN978-88-580-1792-0.
^ Alessandro Chiusoli (a cura di),Guida pratica agli alberi e arbusti in Italia, collanaBiblioteca per chi ama la natura, Milano, Selezione dal Reader's Digest, 2001[1983], p. 59,ISBN88-7045-037-6.