(AR) لا إله إلا الله، محمد رسول الله Lā ilāha illā Allāh, Muḥammad rasūl Allāh (IT) Non c'è altro dio all'infuori di Allāh e Muhammad è il messaggero di Allāh
Arabia Saudita - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completo
Regno dell'Arabia Saudita
Nome ufficiale
المملكة العربية السعودية al-Mamlaka al-ʿArabiyya al-Saʿūdiyya
L'Arabia Saudita[6] (in araboالسعودية?,al-Saʿūdiyya oppureal-Suʿūdiyya), ufficialmenteRegno dell'Arabia Saudita (in araboٱلْمَمْلَكَة ٱلْعَرَبِيَّة ٱلسَّعُوْدِيَّة?,al-Mamlakaẗ al-ʿArabiyyaẗ al-Saʿūdiyyaẗ[7]), è il più grande Statoarabo dell'Asia occidentale per superficie (circa 2,15 milioni di km², che costituiscono la maggior parte dellaPenisola arabica) e il più grande delmondo arabo dopo l'Algeria. La popolazione ammonta a circa 36 milioni di abitanti e il Paese si pone al terzo posto a livello mondiale per numero di immigrati ricevuti sul proprio territorio (2020).[8] Confina con laGiordania e l'Iraq a nord, ilKuwait a nord-est, ilQatar e gliEmirati Arabi Uniti a est, l'Oman a sud-est, loYemen a sud, ilmar Rosso a ovest e ilGolfo Persico a est. La capitale èRiad.
Il Regno dell'Arabia Saudita è stato fondato nel 1932 daʿAbd al-ʿAzīz b. Saʿūd (noto per la maggior parte del suo regno comeIbn Saʿūd), anche se le conquiste che infine hanno portato alla creazione del Regno presero l'avvio nel 1902 quando egli conquistòRiad, lasede ancestrale della sua famiglia, ladinastia saudita, denominata in arabo "Āl Saʿūd". Sin dalla sua nascita il governo dell'Arabia Saudita è unamonarchia assoluta e segue le linee guidaislamiche in materia di successione. L'Arabia Saudita è il luogo di nascita dell'Islam e il regno è talvolta chiamato "la terra delle due sacre moschee" in riferimento all'al-Masjid al-Ḥaram (diMecca) e all'al-Masjid al-Nabawī (diMedina), i due santuari più sacri dell'Islam.
L'Arabia Saudita è il secondo Stato al mondo per riserve di petrolio, subito dopo ilVenezuela, dato aggiornato al 2019.[9] Ha inoltre la sesta più grande riserva digas naturale al mondo. Il petrolio rappresenta più del 95% delleesportazioni e il 70% delle entrate del governo, anche se la quota di economia non petrolifera è andata recentemente in crescendo. Questo ha facilitato la trasformazione di un regno desertico sottosviluppato in una delle nazioni più ricche del mondo. Vasti proventi del petrolio hanno permesso una rapida modernizzazione, come ad esempio la creazione di unoStato sociale.[10] Ciononostante, la condizione del rispetto deidiritti umani nel Paese rimane estremamente critica, facendo sì che l'Arabia Saudita sia regolarmente classificata come uno dei peggiori stati nella classifica risultante dal sondaggio annuale sui diritti umani e le libertà civili redatto daFreedom House.[11] L'Arabia Saudita è inoltre uno dei due soli Stati sovrani, insieme allaCittà del Vaticano, a non avere unparlamento.
Lapenisola arabica, specialmente le regioni meridionaliyemenite, è considerata una delle quindici aree delpianeta in cui si è organizzata la società umana ed è per questo motivo che la zona è definita "culla dell'umanità".
Un'entità statale saudita nacque nell'Arabia centrale circa nel 1750 quando l'emiro delNajd,Muḥammad ibn Saʿūd, unì le sue forze sotto la spinta ideale fornita da un riformatoreislamicohanbalita,Muḥammad ibn ʿAbd al-Wahhāb, con lo scopo di creare una nuova realtà politica e statuale. Nei centocinquanta anni successivi, le fortune della famiglia degli Āl Saʿūd sono cresciute e decadute molte volte, poiché la famiglia contendeva il potere e il territorio sulla penisola arabica all'Egitto, all'Impero ottomano e ad altre famiglie arabe. Il moderno Stato della famiglia Saʿūd (Āl Saʿūd) fu fondato dal reʿAbd al-ʿAzīz Āl Saʿūd (spesso noto internazionalmente come Abdul Aziz Ibn Saud).
Nel 1902 ʿAbd al-ʿAzīz Āl Saʿūd conquistò la città diRiad, la capitale ancestrale delladinastia degli Āl Saʿūd, sottraendola alla famiglia rivale degli Āl Rashīd. Successivamente ʿAbd al-ʿAzīz sottomiseal-Hasa, la provincia dial-Qaṭīf, il resto delNajd e la regione delḤijāz fra il 1913 e il 1926.
Il 29 gennaio 1927, ʿAbd al-ʿAzīz Āl Saʿūd assunse il titolo di re del Najd (il suo titolo precedente erasultano). Daltrattato di Gedda, firmato il 20 maggio 1927, laGran Bretagna riconobbe l'indipendenza del regno di ʿAbd al-ʿAzīz (allora conosciuto come "regno di Hijāz e Najd"). Il 23 settembre 1932 queste regioni furono unificate sotto la dizione di Regno di Arabia Saudita (al-Mamlakat al-ʿarabiyya al-saʿūdiyya).
La scoperta delpetrolio nel marzo del 1938 ha trasformato economicamente lo Stato e ha dato al regno l'autorevolezza di cui gode, malgrado la struttura integralista delle sue istituzioni giuridiche e sociali (l'Arabia Saudita è ufficialmentewahhabita) e il suo gigantesco finanziamento per l'edificazione, nel mondo islamico e no, dimoschee e centri culturali di orientamentofondamentalista e di partiti e movimenti politici che alWahhabismo direttamente o indirettamente si richiamano. Nel contempo la propria ricchezza le ha consentito di mantenere strette relazioni con le molte nazioni occidentali che comprano il suo petrolio e, in particolare, con gliStati Uniti d'America, alla cui politica estera il regno è da sempre fedelmente allineato.
Il Regno dell'Arabia Saudita occupa circa l'80% della penisola arabica. Nel 2000, l'Arabia Saudita e loYemen firmarono un accordo ponendo termine alle controversie sulla linea di confine.[12] Tuttavia, per buona parte, i confini meridionali dello Stato, rispettivamente conEmirati Arabi Uniti eOman, non sono precisamente definiti, e pertanto la dimensione esatta del paese resta sconosciuta. Il governo saudita la stima in 2.149.690 km². Altre stime variano tra 1.960.582 km²[13] e 2.240.000 km². L'Arabia Saudita è convenzionalmente indicata come il 13º Stato più grande del mondo.
La geografia dell'Arabia Saudita è variegata: dal deserto umido dellaTihama, posto al livello delmar Rosso, ci si innalza lungo lacatena montuosa del Jabal al-Hijaz, che a ovest taglia in lunghezza la penisola. Oltre questa catena si trova l'altopiano del Najd, che si estende nella parte centrale del paese. La regione sud-occidentale diAsir presenta montagne che raggiungono i 3.000 metri sul livello del mare e possiede il clima più fresco e il paesaggio più verde del paese, attirando nei mesi estivi molti sauditi in località comeAbha. L'est è principalmente una pianura rocciosa o sabbiosa che si estende fino alle rive delgolfo Persico. Lungo i confini meridionali si trova il deserto delRubʿ al-Khālī.
Per lo più disabitata, la gran parte del territorio dello Stato è costituita dadeserti con un clima semi-arido. Meno del due per cento della superficie totale del paese è adatta alle coltivazioni. I centri abitati principali si trovano lungo le coste o in prossimità delle oasi interne comeHufuf eBurayda. L'Arabia Saudita non ha fiumi o laghi permanenti; la sua linea di costa si estende per 2.640 km.
Ilclima è tendenzialmente secco, nelle zone più interne propriamente desertico e presenta grandi sbalzi ditemperature. Il regime delleprecipitazioni rende il paese arido o semi-arido, con terreno principalmente stepposo e talora a prevalenzasabbiosa. Nella maggior parte del regno la vegetazione è spontanea e arbustiva. La zona costiera delmar Rosso, specialmente labarriera corallina, ha una fauna marina molto ricca. D'estate la temperatura può raggiungere i 50 gradi, d'inverno è mite con temporali vicino al canale dell'Egitto.
La popolazione saudita nel 2020 è stimata in circa 36,02 milioni di abitanti, includendo circa 6,4 milioni di stranieri residenti. Il tasso di natalità è di 29,74 nascite per 1.000 abitanti; il tasso di mortalità è di soli 2,66 morti ogni 1.000 abitanti.
Fino agli anni sessanta, la maggior parte della popolazione eranomade o semi-nomade. A causa del rapido sviluppo economico e urbano, più del 95% della popolazione ora è sedentarizzato. All'inizio degli anni novanta la distribuzione dellapopolazione variava notevolmente fra lecittà delle zonecostiere aest e aovest del paese, leoasi interne densamente abitate e la maggioranza delle aree internedesertiche quasi totalmente disabitate. Alcune oasi hanno una densità di popolazione di più di 1.000 abitanti per chilometro quadrato.
La maggior parte dei sauditi è di etniaaraba. Alcuni hanno un'origine etnica mista e sono discendenti diturchi,iraniani,indonesiani,indiani,africani e di altre etnie, la maggioranza delle quali immigrò come pellegrina delḥajj, fissando la propria residenza nella regione delḤijāz, lungo il litorale delmar Rosso. Molti arabi dei paesi vicini lavorano nel regno saudita. Ci sono inoltre numerosiasiatici, immigrati per lavoro principalmente dall'India, dalPakistan, dalBangladesh, dall'Indonesia e dalleFilippine. I filippini in particolare rappresentano il maggior gruppo etnico straniero, con oltre un milione di immigrati.[14] Gli occidentali sono meno di 500.000 in tutta l'Arabia Saudita.
La religione ufficiale del regno arabo saudita è l'islamsunnita, nella sua versione giuridico-teologica delwahhabismo neo-hanbalita. Poiché solo i musulmani possono ottenere la cittadinanza saudita, la quasi totalità dei cittadini è musulmana. Accanto alla maggioranza sunnita, vi è poi una consistente minoranzasciita, concentrata nella parte orientale del Paese, sulla costa delGolfo Persico. Si stima che gli sciiti siano circa il 15% della popolazione.[15] La composizione religiosa dei cittadini dell'Arabia Saudita non riflette quella della sua popolazione nel complesso: vi è infatti un alto numero di immigrati privi della nazionalità saudita, pari a circa un terzo della popolazione totale residente.[16] Fra questi vi sono moltifilippini (popolazione per lo piùcattolica) eindiani (prevalentementeindù), ma, a causa delle forti limitazioni alla libertà religiosa, non ci sono dati ufficiali sulle loro fedi. Lalibertà religiosa è molto limitata. È impossibile per i non musulmani edificare luoghi per i loro culti, mentre sono generalmente tollerate le cerimonie religiose in privato.[17] Inoltre, l'ordinamento prevede lapena di morte perapostasia.
La famiglia Saʿūd e quella di ʿAbd al-Wahhāb, grazie a una precisa politica matrimoniale, hanno finito per imparentarsi più volte nel corso degli anni, e fino a oggi in Arabia Saudita il ministro degli Affari Religiosi è sempre un membro della famiglia Āl al-Shaykh (cioè un discendente diMuḥammad b. ʿAbd al-Wahhāb).
Ilwahhabismo di Stato in Arabia Saudita comporta una serie di misure ufficiali, miranti a garantire la rigorosa osservanza delle prescrizioni giuridiche e sociali islamiche degli abitanti del regno.[18] Il fatto più appariscente è la separazione dei sessi, tuttavia è stato rimosso l'obbligo legale di separazione per la maggior parte dei contesti pubblici come bar, ristoranti ed eventi, parte delle riforme sociali che hanno anche permesso alle donne di guidare legalmente dal 2018. Le scuole pubbliche e la maggior parte delle università sono soggette all'obbligo.[19]
Un altro fatto che spesso suscita reazioni negative e polemiche nell'ambito del mondo occidentale è la mancanza di edifici di culto non islamici (sinagoghe, chiese, templi di varia natura religiosa), salvo quanto è garantito all'interno delle strutture dell'Aramco (la societàpetrolifera statale). La norma non deriva da una rigorosa prescrizione coranica, bensì dal preteso decreto emesso dal secondocaliffoʿUmar b. al-Khaṭṭāb (reg. 634-644), che stabilì lasacertà dell'interaJazīrat al-ʿArab (penisola arabica) come estensione del principio di sacralità (ḥaram) garantita al territorio dellaMecca. È però dubbio che una tale disposizione fosse applicata totalmente, visto che esistono testimonianze storiche certe sulla presenza di non musulmani nella stessa capitale islamica diMedina; lo stesso schiavo che pugnalò a morte il califfo si disse fosse cristiano o persiano (zoroastriano).[20]
L'islamicità del regno trova una sua sottolineatura nell'istituzione deimutawa, la cosiddetta polizia morale, incorporati nel servizio civile della burocrazia saudita fin dagli anni ottanta. Essi sono incaricati ufficialmente di sorvegliare che siano osservati alcuni precetti islamici di natura tanto giuridica quanto sociale e ad esempio vigilano che un abbigliamento consono per modestia sia usato in pubblico. In passato oggetto di critiche e accuse riguardo ai modi di alcuni degli agenti, in seguito la polizia morale è stata riformata e privata di poteri come quelli di inseguire, interrogare, arrestare, detenere e chiedere di identificarsi a chiunque sia da loro sospettato di violazioni, avendo l'obbligo di riferire alla regolare polizia qualora necessario.[21][22]
Il nome ufficiale dello Stato è "Regno di Arabia Saudita" (inaraboالمملكة العربية السعودية,al-Mamlaka al-ʿArabiyya al-Suʿūdiyya) e la sua forma digoverno è lamonarchia assoluta. Il paese è sprovvisto diparlamento e nel suo ambito non esistonopartiti politici: le uniche consultazioni elettorali si celebrano a livello locale dal2005 in poi. È il paese islamico che applica la legge dellaSharia nella sua maniera più rigida.
Tali leggi si basano su quella islamica, laSharīʿa, composta dalCorano e dallaSunna del profetaMaometto (in arabo Muḥammad). Non è dato invece grande spazio all'Ijmāʿ e alQiyāṣ, che pur non facendo parte in senso stretto della Sharīʿa sono da moltimadhhab (ma non da quellohanbalita) riconosciuti come fonti deldiritto islamico. LaSharīʿa è applicata datribunali coranici.
Riad è la capitale del paese ed è capoluogo dell'omonima provincia, nella regione di Najd; è capitale dal1932 ed è considerata anche la culla della cultura islamica. La città è sede di luoghi di interesse tra cui lafortezza Masmak, ilcentro culturale del re Fahd, ilTuwayq Palace e lostadio del re Fahd. Nella capitale si trova anche lapiazza Chop Chop, dove vengono svolte le esecuzioni pubbliche didecapitazione.
La Mecca: è una città situata nellaprovincia omonima ed è considerata la capitale della regione. È anche comunemente considerata il più sacro e significativo luogo islamico. L'Islam impone a tutti i musulmani che sono in buona salute e che abbiano i mezzi finanziari adeguati, di fare almeno un pellegrinaggio alla Mecca nel corso della loro vita. Solo i visitatori musulmani sono ammessi in città.
Gedda: è la più importante città della parte occidentale dell'Arabia Saudita, nonché la seconda città più grande di tutto il Paese, dopo la capitale. Il più grande richiamo di Gedda per i suoi visitatori è lo shopping. Vanta infatti più di 90 centri commerciali, dove si può trovare tutto ciò che è disponibile nei negozi occidentali. Punti di riferimento da visitare sono ilSawari Mall, ilSultan Mall, ilSerafi Mega Mall, ilRoshan Mall, ilMahmud Saʿīd Center e l'Heraa Plaza.
Al Qatif: è situato nella provincia orientale dell'Arabia Saudita ed è una cittadina storica che ospita la più grande comunità musulmano-sciita del paese. Tra i più importanti punti di interesse della città sono il gran numero di villaggi con i loro mercati tradizionali, come ilSūq al-khamīs eSūq Waqif. La città è famosa sia per idatteri, sia per ilpesce; infatti Qaṭīf ospita il più grande mercato del pesce del paese e dell'intera regione del golfo.
Verso delCorano. Il Corano è la costituzione ufficiale della nazione e lafonte del diritto primaria.
Lafonte primaria del diritto è laSharia islamica, derivata dagli insegnamenti delCorano, e dallaSunna (la tradizione del Profeta). L'Arabia Saudita è l'unico fra i moderni stati musulmani in cui la Sharia non ècodificata e non esiste un sistema diprecedente giudiziario, dando così ai giudici il potere di usare un ragionamento giuridico indipendente per prendere una decisione. I giudici sauditi tendono a seguire i principi della scuolaHanbali di giurisprudenza (ofiqh)[23] ed è nota per la sua interpretazione letterale del Corano e dell'ḥadīth.[24]
Poiché il giudice ha il potere di ignorare le sentenze precedenti (sia le proprie sia quelle di altri giudici) e può applicare la sua personale interpretazione della Sharia a qualsiasi caso particolare, giudizi divergenti sorgono anche in casi apparentemente identici, rendendo difficile la prevedibilità dell'interpretazione. Il sistema della corte della Sharia costituisce la magistratura base dell'Arabia Saudita e dei suoi giudici (Qadi), mentre gli avvocati fanno parte degliulema, gli studiosi islamici del paese.[25]
Idecreti reali sono l'altra principale fonte di diritto; ma sono indicati comeregolamenti piuttosto che leggi, poiché sono subordinati alla Sharia. I decreti reali completano la Sharia nei settori come il lavoro, ildiritto commerciale e societario. Tuttavia, la legge tradizionale tribale e le personalizzazioni rimangono significative. I tribunali istituiti al di fuori della Sharia di solito competono verso le controversie relative a specifici decreti reali.[26] L'appello finale di entrambe le corti e i tribunali è quello del re.[27]
Il sistema saudita della giustizia è stato criticato per i suoi "giudici ultra-puritani" e per le loro spesso dure condanne (ad esempio, ladecapitazione per il reato distregoneria), ma alle volte anche per una eccessiva indulgenza (per i casi distupro o di violenza contro la moglie) e per la lentezza.[28][29] Il sistema è stato anche criticato per essere arcano,[30] privo di alcune delle garanzie della giustizia e non in grado di affrontare il mondo moderno.[31] Nel 2007, il re Abdullah ha emesso decreti reali al fine di riformare il sistema giudiziario e per la creazione di un nuovo sistema di giudizio, mentre nel 2009 il re ha apportato una serie di modifiche significative al personale della magistratura al livello più alto al fine di favorire una generazione più giovane.[30]
L'Arabia Saudita spende miliardi di dollari per equipaggiare le proprie forze armate, spesso comprando armamenti dagliStati Uniti d'America. Come mostra il grafico, l'Arabia Saudita è al nono posto al mondo per spesa militare.
L'Arabia Saudita è uno Stato retto da monarchia assoluta d'impronta fortementeislamica. Il sovrano è il capo di Stato del paese e la somma autorità religiosa, e detiene poteri pressoché assoluti. Lalinea di successione è ristretta soltanto ai reali di sesso maschile e di solito è regolata dalla legge non scritta del "seniorato"; l'erede perciò non è il primogenito del re, bensì il membro più anziano in vita dellafamiglia reale che sia stato giudicato degno da una sorta diconsiglio familiare, anche se a volte il re sceglie l'erede solo in base al merito e non all'anzianità. Le più alte cariche politiche sono occupate dai membri più influenti della medesima famiglia.
Secondo le stime fornite dalFondo monetario internazionale, ilPIL nominale del paese è passato da 637.785 milioni del 2016 ai 689.004 milioni di dollari nel 2017, quellopro capite da 19,922.365 a 21,100.287. IlPPA procapite da 54,078.104 a 55,228.524.[32]
L'economia dello Stato è centrata sulpetrolio, con forti controlli statali sulle restanti attività economiche di maggior rilievo. L'Arabia Saudita possiede il 25%[33] del totale stimato delle riserve del petrolio mondiale; figura come la più grande esportatrice di petrolio e svolge un ruolo principale nell'OPEC. Il settore del petrolio rappresenta approssimativamente il 75% delle entrate delbilancio, il 40% delPIL e il 90% degli incassi dovuti all'esportazione. Circa il 35% del PIL viene dal settore privato. Nel1999, l'Arabia Saudita fu decisiva nello sforzo dell'OPEC e di altri paesi, di realizzare con successo l'aumento del prezzo del petrolio, portandolo ai livelli più alti dall'epoca dellaguerra del Golfo traIraq e alleati degliStati Uniti. Questo intento venne concretizzato riducendo la produzione. Infatti, il prezzo del petrolio nel mese di luglio del 2008 raggiunse all'incirca i 160 dollari al barile per poi scendere in picchiata ed essere nel novembre, sempre del 2008, ai 55 dollari al barile. I prezzi del petrolio rimangono elevati, ma nonostante tutto, Riad ha grandi disavanzi di bilancio, in parte causati dagli aumenti della spesa per la formazione e altri programmi sociali.
L'Arabia Saudita ha annunciato l'avvio di programmi per la privatizzazione delle aziende produttrici dielettricità nel 1999, preceduta dalla privatizzazione delle aziende impegnate nel settore delle telecomunicazioni. Il governo spera di continuare a sviluppare il settore privato per diminuire la dipendenza del Regno dal petrolio e per poter così anche aumentare le possibilità d'impiego per la popolazione saudita che sta aumentando costantemente. La scarsità d'acqua e la veloce crescita della popolazione obbligheranno il governo a modificare i propri sforzi per aumentare l'autosufficienza nella produzione di prodotti agricoli.
Nel 2018, per la prima volta, l'Arabia Saudita introduce le tasse con un'IVA al 5%.[34] Nel 2019 la famiglia reale saudita, proprietaria unica diAramco, l'azienda che ha il monopolio sul petrolio in questo paese, ha deciso che questa azienda verrà quotata in borsa, nonostante la maggioranza delle azioni resti saldamente in mano alla stessa famiglia reale.[35]
I lavoratori stranieri in Arabia Saudita sono impiegati soprattutto nell'industria petrolifera. La comunità più numerosa è quella dei filippini, con circa un milione di persone. La manodopera proveniente da Bangladesh, India e Pakistan si attestano complessivamente tra 1 a 1,5 milioni di persone. Egiziani e sudanesi ammontano a circa 900 000 persone, indonesiani a circa 500 000.
La monarchia si è impegnata negli anni 2000 in una campagna per favorire l'impiego dei giovani sauditi nel settore privato, al fine di ridurre il numero di lavoratori stranieri nel paese.[36]
Fino al 2019 l'unico turismo esistente nel paese era quello religioso, ossia dei fedeli che vanno allaMecca o aMedina mentre erano sospesi a tempo indeterminato i visti turistici. Pertanto non era possibile recarsi nel paese a meno di non avere un permesso lavorativo ed economico. Dal 27 settembre 2019 il governo saudita ha iniziato a dimostrare interesse per il settore turistico, riprendendo l'emissione di visti turistici.[37]
È in costruzione ilJeddah Tower, nella città diGedda; con i previsti 1000 metri di altezza, diventerà il grattacielo più alto del mondo, prendendo così il posto alBurj Khalifa negliEmirati Arabi Uniti, alto 829,8 m. Tramite ilPonte Re Fahd è stata collegata l'Arabia Saudita allo stato delBahrein.
Speciali riserve naturali, detteḥimā (in araboحمى, ossia "protezione", "cosa riservata"), risalgono a oltre duemila anni fa, e quindi al periodo preislamico. Lo storicoHishām b. al-Kalbī informa però nel suoKitāb al-aṣnām ("Il libro degli idoli", ed. Aḥmad Zakī Pascià, Cairo, Dār al-maʿārif, 1914) che queste aree erano riservate ai capi tribù (sayyid) per il pascolo dei loro animali o erano annesse ai primitivi santuari pagani. La sacertà (ḥaram) di tali aree era tale che un animale che fosse casualmente penetrato nelḥimā di una data divinità veniva senz'altro acquisito al patrimonio del santuario e di esso era vietato il recupero o la cattura.[38]
Oggi l'Arabia Saudita ha un vasto sistema di aree protette, grazie alla grande importanza che la cultura islamica attribuisce alla natura. Fra queste aree vi sono: ilparco nazionale dell'Asir, alcuniḥimā tradizionali e riserve naturali tra cui laDawhat al-Dafi e laDawhat al-Musallamiyya, che in totale ricoprono il 37% (nel2007) del territorio del paese. Importanti aree protette sono situate nelle zone militari presso il confine con laGiordania e nelRubʿ al-Khālī orientale.
L'Arabia Saudita ha aderito allaWorld Heritage Convention (Convenzione sul Patrimonio dell'Umanità). Il paese ha ratificato accordi internazionali per l'ambiente riguardanti il cambiamento del clima, lo smaltimento dei rifiuti pericolosi, la desertificazione e la protezione dell'ozonosfera. A livello locale, è impegnato nella cooperazione per la protezione degli ambienti marini condivisi con altri paesi, nelgolfo Persico, nel mar Rosso e nelgolfo di Aden.
A causa dell'aridità del suolo, la vegetazione è molto rara e limitata a palme da dattero e arbusti. Soltanto nelleoasi e nelle zone dove sono presenti sufficienti riserve d'acqua, circa il 2% del territorio del paese, è possibile coltivarecereali eortaggi. La fauna annovera, tra le specie principali, laiena, lavolpe, ilgatto selvatico, illeopardo, lagazzella, l’antilope e lostruzzo.
Nonostante sia un paese costituito in gran parte da deserti, l'Arabia Saudita possiede unabiodiversità piuttosto ricca; gran parte della flora e della fauna èendemica. Secondo le stime, nel paese si trovano 3.500 specie di piante e 77 specie di mammiferi terrestri, 9 (2004) delle quali sono a rischio d'estinzione; vi sono inoltre 413 specie conosciute di uccelli, 17 (2004) delle quali rare.
Il patrimonio culturale è celebrato nella festività annuale, chiamataJenadriya.
La cultura Saudita ruota quasi interamente in funzione dell'Islam. I due luoghi più sacri dell'Islam (Mecca eMedina) sono nel regno, sul cui territorio nel VII secolod.C. si espresse la religione islamica.
Uno dei rituali folcloristici più rappresentativi dell'Arabia Saudita è l'ʿArḍa, il ballo nazionale del paese. Questo ballo dellaspada è basato sulle tradizioni antiche deibeduini: i suonatori ditamburi tengono un ritmo sostenuto e unpoeta canta i versi, mentre gli uomini che portano la spada ballano spalla a spalla. La musica ha origini nella Spagna musulmana (al-Andalus). AMecca, aMedina e aGedda il ballo e la canzone sono eseguite al suono delmizmar, uno strumento di legno simile all'oboe.
Ilvestito tradizionale saudita è fortemente simbolico, rappresenta i legami della gente alla terra, il passato e l'Islam. Gli indumenti tradizionali sono principalmente larghi e ondeggianti, riflettono la praticità della vita in un paese desertico così come l'enfasi conservatrice islamica. Tradizionalmente, gli uomini portano solitamente unacamicia lunga fino alla caviglia, tessuta con fibre dilana ocotone (conosciuto comethawb), con unaghutra (un grande quadrato di cotone tenuto fermo da una corda) portata sulla testa. Per i rari giorni freddi, gli uomini sauditi portano un mantello di pelo didromedario indossato sopra i vestiti. I vestiti delle donne sono decorati con motivi tribali,monete,lustrini, fili metallici e paramenti.
Nel campo musicale si è distinta la cantanteEtab (1947–2007), la prima cantante femminile dell'Arabia Saudita[39]. Etab è apprezzata da artisti e cantanti in tutto il mondo arabo: ha all'attivo oltre 15 album ed è ricordata anche per vari successi come "Jani Al-Asmar" e "Alashanah".
Altro cantante e compositore saudita noto è Talal Maddah (5 agosto 1940 – 11 agosto 2000). I suoi fan lo chiamavano "The Earth's Voice" ed è anche conosciuto come "The Golden Throat". La sua attività ha avuto un'importante influenza sulla cultura araba del XX secolo. E ancora gliAl-Namrood, appartenente al genereblack metal. In merito agli strumenti musicali noto l'oud.
Ayed, invece, è il cantante attualmente più ascoltato in Arabia Saudita con la sua "Lammah"[40]
Il patrimonio culturale dell'Arabia Saudita è testimoniato anche dalla presenza di diversi siti che fanno parte dellaLista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
La legge islamica proibisce il consumo della carne suina e delle bevandealcoliche; questa legge è seguita in modo rigoroso nell'Arabia Saudita. Ilpane arabo, dettokhubz, è consumato durante quasi tutti i pasti. Altri generi alimentari molto apprezzati sono ilpollo alla griglia, ifelāfel (ngirarrosto verticale e quindi affettato) e ilfūl (fave bollite,aglio elimone). Inoltre un piatto tipico originario dell'Arabia Saudita è ilkabsa.
Oltre alla festa civile più importante dello Stato, il23 settembre, che prende il nome dial-yawm al-waṭanī, letteralmente "giorno nazionale" che celebra la fondazione del Regno di Arabia Saudita nel 1932, ricordiamo la festività religiosaʿĪd al-aḍḥā, oʿĪd al-naḥr ("festa del sacrificio"), detta ancheʿĪd al-kabīr ("festa grande"), del 10Dhu l-Hijja che, essendo un mese lunare, non ha un preciso corrispettivo nel calendario solare. Questa festa è comune a tutto il mondoislamico.
La massima divisione delCampionato saudita di calcio, laSaudi Pro League, è uno dei campionati più competitivi del continente[43], ed ha ricevuto grande attenzione mediatica anche in Europa a seguito del trasferimento di alcuni grandi campioni, a partire daCristiano Ronaldo[44].
^De facto Capo di governo del paese dopo il ritiro del Re Salmān dalla vita politica a causa dell’età, è divenuto anche Capode iure in seguito alla sua nomina a Primo Ministro sancita dal padre in data 28 settembre 2022
Wahba Ḥāfiẓ,Jazīrat al-ʿArab fī l-qarn al-ʿishrīn (La penisola araba nel XX secolo),Il Cairo, 1961.
ʿAbd al-Raḥmān ʿAbd al-Raḥīm,al-Dawla al-saʿūdiyya al-ūlā (Il primo Stato saudita),Il Cairo, 1969.
James P. Piscatory,The Role of Islam in Saudi Arabia's political Development, in (John L. Esposito ed.),Islam and Development. Religion and socio-political Change,Syracuse, 1980 (pp. 123–38).
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