Movatterモバイル変換


[0]ホーム

URL:


Vai al contenuto
WikipediaL'enciclopedia libera
Ricerca

Arabi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vediArabi (disambigua).
Questa voce o sezione sull'argomento gruppi etnici ha problemi di struttura e di organizzazione delle informazioni.
Motivo:La storia si interrompe con gli Abbasidi, poi c'è una sezione sugli arabi in Italia, poi riprende con il XX secolo. La sezione sinonimi forse dovrebbe precedere la storia. Ho eliminato quattro mini sezioni finali in cui erano espressi dei «pensierini» sugli arabi.

Risistema la struttura espositiva, logica e/o bibliografica dei contenuti. Nelladiscussione puoi collaborare con altri utenti alla risistemazione.
Arabi
عَرَبٌ (ʿarab)
Luogo d'origineMedio Oriente
PeriodoDal I secolo
Lingualingua araba
ReligioneIslam (Sunnismo,Sciismo eIbadismo),Cristianesimo eEbraismo
Manuale
Arabesco nell'Alhambra diGranada. Nelle formelle si legge il mottonasridewa lā ghālib illā Allāh (E non c'è altro vincitore se non Iddio).

Gliarabi (ogente del ḍād[1][nota 1]) sono ilgruppo etnico dimadrelingua araba originario dellapenisola arabica che, col sorgere dell'Islam, a partire dalVII secolo ha guadagnato grande rilevanza nella scena storica mondiale, insediandosi in circa una ventina di attuali Stati. Oggi gli Arabi sono circa 450 milioni, la maggior parte dei quali vive nei Paesi aderenti allaLega Araba, e costituiscono di fatto il secondo gruppo etnico al mondo per dimensione dopo i CinesiHan[2].

La parola non ha etimo certo, sebbene sembri stia a significare "nomadi", e viene utilizzata da tutte le fonti antiche delle popolazioni confinanti: assire (ar-ba-a-a ea-ri-bi), laBibbia (carab), le fonti greche (αραβες, αραβιοι), latine (arabes), i testi sudarabici (crb ec ɔrb) e aramaici (carabaya), ad indicare i nomadi del deserto loro confinanti, indipendentemente dal fatto che fossero dilingua araba o meno, poiché nessuna di queste denominazioni sembra avere connotazione linguistica[3]. Dal punto di vista linguistico è annoverata solo qualche iscrizione in lingua araba o con arabismi, ma tutte scritte con altrialfabeti, ad eccezione dellastele di Namara del329 d.C.. Tra ilII e ilV secolo d.C. gli Arabi come aggregato di tribù scompaiono dalle fonti. Ricompaiono nelIV-V secolo come minoranza di confine a sud nel regnohimyarita e a nord nel regnoghassanide.

È solo nelVII secolo che gli Arabi si affacciano al mondo grazie alCorano e allafede islamica. Il profetaMaometto muore nel 632, dopo essere entrato trionfalmente aMecca nel 630: si inaugura così l'entità politica conosciuta come ilCaliffato dei Rashidun (Califfato degli "Ortodossi", o, erroneamente, "ben guidati[4]). Guidati da quattro califfi che furono molto vicini al Profeta, gli Arabi conquisteranno in un'espansione fulminea vastissimi territori. Quest'esperienza terminerà nel 661 per lasciare spazio alCaliffato degli Omayyadi. Secondo Retsö[5] furono gliOmayyadi che si arrogarono il termine "Arabi", lasciando ai più recenti correligionari l'etnonimo di provenienza (Siriani, Persiani, Egiziani, ecc.).

Storia

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Storia dell'Islam.
Ilmondo arabo attuale: i 23 (29) Paesi membri dellaLega Araba. Questa è la definizione estesa di mondo arabo, che include anche popoli non strettamente arabi quali iSomali e gli abitanti dellaMauritania e di altri Paesi parlanti lingue diverse dall'arabo, ma comunque parte della Lega Araba e di una cultura comune con i paesi "arabi" in senso stretto.

La storia dei popoli arabi può essere divisa in sette grandi periodi:

L'età preislamica

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Jāhiliyya.

NelVI secolo, lapenisola arabica era abitata, nelle sue aree centrali e settentrionali, da tribù nomadi indipendenti mentre in quelle meridionali erano attivi, sotto il nome di Himyariti (i latini Homerites), gli eredi dei grandi regnisabei, delHadramawt, delQataban, diAwsan e deiMinei, tutte culture sedentarie estremamente progredite nelle conoscenze idrauliche e assai attive fin dalsecondo millennio a.C. nel commercio dei cosiddettiaromata, fra cui il famosoincenso, assai richiesti in areamediterranea,mesopotamica eiranica.

I beduini, abitanti delle steppe arabe, erano invece dediti al piccolo e grande nomadismo a causa del loro speciale modo di produzione che si legava strettamente all'allevamento di ovini e deldromedario (arabojamal, collettivoibil) e assaltando altri gruppi nomadi o le carovane dei mercanti. Eranopoliteisti e il santuario dellaMecca era forse il più importante centro di incontro sia religioso sia commerciale, quanto meno nella regione delḤijāz.

Nei primi periodi dall'egira, mediante una rilettura storica del periodo preislamico per esigenze politiche, piuttosto che linguistiche, i beduini preislamici sono stati raggruppati, in due blocchi: gliʿarab ʿariba, "arabi puri", perché parlanti l'arabo, che sono fatti risalire all'eponimoyemenitaQaḥṭān, e gliʿarab mustaʿriba, "arabi arabizzati", cioè popolazioni con stile di vita assimilabile, ma che hanno imparato la lingua sacra dalle tribù arabofone, risalenti aʿAdnān. In maniera sorprendente, la tribùQuraysh, quella diMaometto, appartiene agli ʿadnaniti, probabilmente per bilanciare l'equilibrio tra le due fazioni politiche, poiché i quahtanidi non potevano vantare parentele col Profeta.

All'inizio delVII secolo,Maometto riuscì a fare degli Arabi una nazione, fondando uno Stato teocratico.

Il profeta Maometto (570 ca-632)

[modifica |modifica wikitesto]

Nel 570 circa, alla Mecca nacqueMaometto, mercante, futuro profeta dell'Islam e fondatore della terza religione monoteistica abramitica in ordine di tempo. Nel610 Maometto ebbe alcune visioni dopo essersi ritirato sul monte Hirà, per opera dell'Angelo Gabriele. Cominciò così a professare quella che considerava la religione originaria dell'uomo, l'Islam. Gli abitanti della sua stessa città credevano però che una religione monoteista sarebbe stata un pericolo per gli assetti sociali ed economici e cercarono di isolarlo e contrastarlo fino a minacciare la sua incolumità fisica. Maometto mandò i più indifesi dei suoi pochi seguaci dapprima inEtiopia (Piccola Egira) e poi decise di trasferirsi a Yathrib (poiMedina) nel622. Il suo allontanamento (egira) segnò l'inizio dell'era islamica e neiPaesi islamici è ancora usato questo conteggio di anni.

In verde i territori delCaliffato dei Rashidun nel 654.

Il profeta Maometto, con una serie di battaglie e di conversioni, conquistò dapprima ampie parti delHijàz e infine nel630 la Mecca. Maometto morì nel632. Gli Arabi elaborarono nello stesso giorno della morte del profeta islamico l'istituto califfale e scelsero come primocaliffoAbū Bakr, che rinsaldò la struttura politica e sociale del nuovo Stato dei credenti (Umma), piegando all'obbedienza diMedina le tribù dellaPenisola che intendevano recuperare la loro libertà d'azione precedente alla loro conversione.

Con il secondo califfoʿUmar ibn al-Khaṭṭāb cominciò invece l'età delle conquiste (Siria,Palestina,Egitto,Mesopotamia ePersia occidentale). Già per disposizione del primo califfo,Abū Bakr, ma assai più per volontà del terzo califfoʿUthmān b. ʿAffān, erano state intanto raccolte le tradizioni orali e i pochissimi appunti in qualche modo scritti relativi alCorano, il libro sacro dell'Islam, che è un testo di legge, oltre che di morale e di storia passata, anche mitica. Il Corano, tra i tanti altri precetti etici, autorizzava, e in certi casi ordinava il ricorso alle armi (iljihād cosiddetto minore) per difendersi dai propri nemici ma anche per diffondere la religione diAllāh tra i pagani.

I successori politici del profeta Maometto, i califfi, avviarono una fortunata e rapida espansione territoriale, occupandoGerusalemme eDamasco, annettendo laMesopotamia e annientando l'Impero persianosasanide. Al717 risale l'assedio di Costantinopoli, nel corso del quale fu però distrutta la flotta araba, impedendo temporaneamente l'espansione verso lapenisola balcanica. Nel711, gli Arabi conquistarono lapenisola iberica, ponendo fine al regnovisigoto, e passarono iPirenei, ma nel732 furono fermati nellabattaglia di Poitiers daifranchi diCarlo Martello. Nel Mediterraneo gli Arabi (detti talorasaraceni) conquistarono la Sicilia e si spinsero con continue scorrerie verso le coste dellaSardegna e dellaCorsica, oltre che verso un tratto della costa provenzale e parte dellaCalabria, dellaPuglia e dellaCampania

La diffusione del dominio arabo-musulmano non fu solo dovuta ai successi militari ma fu favorita dal fatto che molte popolazioni, soggette in precedenza aiBizantini o aiPersianisasanidi, preferirono sottomettersi agli Arabi piuttosto che pagare le fortissime tasse richieste dai dominatori nel loro intento di porre rimedio alle enormi distruzioni susseguite al pluridecennale confronto armato traCostantinopoli eCtesifonte.

Secondo la legge coranica i convertiti ottenevano pieni diritti civili ed erano obbligati al versamento della sola imposta personale della (zakāt), mentre coloro che - comezoroastriani,ebrei ecristiani - preferivano restare fedeli alla propria religione erano tenuti a pagare un'imposta personale non esorbitante (jizya), mantenendo libertà assoluta di culto e, con qualche limitazione, di commercio, seguitando inoltre a gestire in piena autonomia il proprio statuto personale (matrimonio, divorzio, eredità).

Un importante tramite fra mondo islamico e cristiano latino furono gli ebrei. Se non si è ancora ben certi di chi fossero in realtà iradaniti che operarono fraal-Andalus e le regioni franche al di là deiPirenei, siamo però ben documentati circa l'azione intermediatrice svolta da un po' tutti gli ebrei spagnoli che, sfruttando la benevolenza dei governi islamici, si avvalsero della loro possibilità di aggirare la norma coranica che vieta il cosiddetto "commercio di denaro" ai musulmani e, in definitiva di lucrare sulle plusvalenze.

Inal-Andalus gliebrei sefarditi costituirono una fondamentale classe mercantile che godeva in qualche misura del vantaggio di un analogo statuto giuridico concesso loro dal mondo cristiano che conosceva un identico divieto di conseguire interessi economici su un capitale, importando ed esportando le preziose merci prodotte nell'area islamica e trafficando sui beni che riusciva a produrre il mondo cristiano latino (un esempio è rappresentato dal panno di lana), oltre a tutte le materie prime (specialmente ferro e legname) che difettavano in al-Andalus.

Il rapporto con gli ebrei

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Epoca d'oro della cultura ebraica in Spagna.

L'apporto ebraico non fu tuttavia solo di tipo economico-finanziario bensì, in misura tutt'altro che trascurabile, anche scientifico e artistico e soprattutto letterario. A causa dei divieti islamici che impedivano agli ebrei determinate professioni (soldato, giudice e proprietario terriero), questi furono indirettamente costretti a occuparsi oltre che di commercio anche di tutte le cosiddette professioni "liberali" (nel senso di libere), tra cui quelle di medico, farmacista, studioso e traduttore, trovando benevola e conveniente accoglienza nella società islamica andalusa, giungendo a occupare non di rado importanti funzioni burocratico-amministrative (anche ai massimi livellivizirali) nella macchina governativa islamica.

Cultura araba

[modifica |modifica wikitesto]
Lo stesso argomento in dettaglio:Contributo islamico all'Europa medievale, Scienza e tecnica islamiche e Scienziati e studiosi del mondo arabo-islamico.

L'elemento arabo portò all'Occidente cristiano nuove conoscenze tecnologico-scientifiche, specie nell'agricoltura, ma sconosciute (canna da zucchero,carciofo,riso,spinaci,banane,zibibbo,cedri,limone,arancia dolce ecotone, come pure spezie di vario tipo, quali lacannella, ichiodi di garofano, lanoce moscata - ossia diMasqat - ilcardamomo, lozenzero o lozafferano) ovvero reintroducendo colture abbandonate dalla fine del cosiddetto periodo classico "antico" (innanzi tutto l'ulivo e l'albicocco). Altri fondamentali apporti furono nella scienza dellamatematica, l'algebra e latrigonometria, il sistema decimale e il concetto dello zero (elaborati in ambitoindiano). Un'altra innovazione tecnologica attribuita agli Arabi è l'introduzione inOccidente dellabussola, già in uso inCina.

I musulmani svilupparono grandemente la medicina, l'alchimia (genitrice della moderna chimica) la geometria e l'astrologia, con gli annessi studiastronomici (da ricordare l'introduzione dell'astrolabio). Anche nella filosofia il loro apporto contributivo per l'Europa continentale fu formidabile e, grazie alle traduzioni da essi approntate o da essi commissionate, si tornò a conoscere non pochi testi difilosofia e di pensiero scientifico prodotto inetà ellenistica. Grazie a tali traduzioni l'Europa occidentale ecentrale (che aveva quasi del tutto cancellato il ricordo del retaggio culturale espresso nell'antichità classica inlingua greca) tornò in possesso di opere da tempo trascurate e a rischio di totale oblio.

I musulmani sotto dominazioneabbaside,fatimide eandalusi crearono biblioteche e strutture d'insegnamento pubbliche che - come nel caso diCordova - costituirono di fatto le prime università del Vecchio Continente, alimentate dal sapere della cultura persiana antica, da quella indiana e da quella greca ed ebraica. In Occidente la fama di medici qualiAvicenna eRazī divenne duratura, tanto che i loro lavori divennero libri di testo fino alXVIII secolo, mentre di notorietà non minore fruirono gli studi di filosofi qualiAverroè (che diAristotele "il gran Comento feo", dicevaDante Alighieri 1 4 144) eGeber, considerato per secoli anche in ambito cristiano il più grande alchimista.

Istituzioni politiche e sociali arabe

[modifica |modifica wikitesto]

Classi sociali nelle zone conquistate dagli Arabi:

  1. Il potere politico erain toto riservato all'elemento islamico conquistatore.
  2. I convertiti all'Islam (mawali) avevano teoricamente gli stessi diritti dei musulmani di prima generazione ma per tutto il I secolo islamico (VII-VIII d.C.), sia in Asia e in Africa, sia in al-Andalus, i diritti politici pieni furono loro speciosamente negati dai conquistatori che li forzarono talora a pagare tributi cui i convertiti dovevano in teoria essere del tutto esentati, assoggettati come sarebbero dovuti essere alla solazakat.
  3. I non-musulmani godevano di diritti civili alquanto ridotti e pagavano tributi non eccessivi (jizya ekharāj) ma in ogni caso più gravosi di quelli dovuti daimusulmani.
  4. Gli schiavi - pur trattati con relativa umanità - non avevano diritti politici ed economici, anche se, a partire dalIX secolo d.C., fu loro aperta la carriera militare. Massimamente preferiti erano per il "mestiere delle armi" iSaqaliba (all'incirca traducibile con "Schiavoni"), provenienti dallearee balcaniche ma anche dalle regioni franco-germaniche e dalla stessa Italia.

Il periodo dopo la morte del profeta Maometto

[modifica |modifica wikitesto]

Dalla morte diMaometto, nel632, fino al661 si succedettero alla guida dei musulmani quattro califfi elettivi che mantennero la capitale aMedina e che i musulmani definiscono "ortodossi" (al-rāshidūn).

Intorno al 661 i musulmani cominciarono a differenziarsi. Dapprima con ilkharigiti, con l'alidismo (poi evoluto nellosciismo), con ilmutaziliti e, infine colsunniti.

Punto di grande divergenza fu a chi competesse guidare laUmma islamica, coi kharigiti che indicavano il migliore dei musulmani, a prescindere dalla sua razza e dalla sua condizione sociale, con gli alidi (poi sciiti) che limitavano alla sola famiglia stretta del profeta Maometto (laAhl al-Bayt) tale diritto e con i sunniti che, pur preferendo che il califfo fosse arabo e della stessa tribù del Profeta, non indicavano tutto questo come condizione dirimente e assoluta, tanto che nelXIII secoloIbn Taymiyya, un noto pensatore hanbalita, pensava possibile un califfato mamelucco, e quindi turco, per il fatto che proprio iMamelucchi erano stati in grado di evitare la catastrofica avanzatamongola con la vittoria inattesa diBaybars adʿAyn Jālūt (La fonte di Golia), in territoriopalestinese.

Nel 661 fu istituita la dinastia degliOmayyadi, il califfato divenne ereditario e la capitale fu spostata aDamasco: nel750 prese il potere la dinastia degliAbbasidi e la capitale fu portata aBaghdad, anche se per qualche decennio fu edificata una nuova capitale aSāmarrāʾ, nell'attualeIraq.

I califfi "ortodossi"

[modifica |modifica wikitesto]

Nel632, alla morte del profeta Maometto nella penisola arabica le opposizioni interne erano state sconfitte ed era stata raggiunta l'unità religiosa degli arabi. I territori circostanti erano controllati in gran parte dall'impero bizantino e dalla dinastia persiano-sasanide.

Vari furono i motivi che spinsero gli arabi alla successiva campagna di conquiste, da un lato scontri passati con le forze persiane avevano dimostrato la superiorità della cavalleria leggera araba suicatafratti e si era quindi diffusa la convinzione di poter battere l'impero persiano; dall'altro lato una serie di rivolte interne affrontate dal primo successore del profeta Maometto, suo suocero Abū Bakr (632-634), che ebbe il titolo di califfo, cioè vicario del profeta, spinsero a dirigere la combattività verso obiettivi esterni.

Tutto il governo del primo califfo fu infatti impegnato nella cosiddetta "guerra dellaridda", per domare le tribù beduine che pensavano di poter recuperare la libertà d'azione precedente alla loro conversione o alla loro sottoscrizione di un accordo con laUmma islamica di Medina.

Le truppe arabe inviate dal successivo califfoʿUmar b. al-Khattāb (634-644) riuscirono, con una serie di vittorie sui pur agguerriti eserciti bizantini guidati dall'imperatoreEraclio I, a occupare Damasco. Fatale ai Bizantini fu labattaglia del Yarmuk, in cui una serie di errori da parte dei comandanti dell'esercito guidato dall'ImperatoreEraclio I provocò la disfatta e il ritiro delle truppe bizantine. Nel 638 gli Arabi conquistarono anche Gerusalemme e, nel642, l'Impero persiano sasanide. Dopo la morte di ʿOmar, sotto la guida del terzo califfo elettivo ʿOthmān ibn ʿAffān (644-656) l'espansione continuò verso l'Armenia, e lungo la costa africana del Mediterraneo fino allaTunisia.

Tramite contatti con le popolazioni semitiche siriane e con quelle cristiane copte d'Egitto, gli Arabi avevano ulteriormente migliorato le loro già buone tradizioni marinare. Iniziarono quindi a inoltrarsi nel Mediterraneo, dove, battuta la flotta bizantina, occuparonoCipro dando inizio alla talassocrazia araba nel quadrante centrale e occidentale del Mediterraneo; in quello orientale, invece, il controllo dei mari fu sempre aspramente conteso dai BNizantini, che coi lorodromoi (navi) conservarono un'eccellente capacità dissuasiva.

Il rafforzamento delle strutture politiche e amministrative

[modifica |modifica wikitesto]

Il califfo ʿOmar si dedicò al rafforzamento delle strutture amministrative. Stabilì con l'istituto deldīwān (amministrazione scritta) che gli infedeli versassero "per essere accolti e protetti" un'imposta personale (jizya) e una tassa fondiaria (kharāj), mentre imusulmani e i convertiti all'Islam pagavano una sola tassa, l'elemosina obbligatoria (zakāt). Lo stato requisì le terre abbandonate dal proprietari di fronte all'avanzata delle truppe, mentre per i proprietari rimasti furono istituite delle tasse fondiarie; inoltre venne creato un efficiente organo amministrativo, che aveva il compito specifico di pagare il soldo ai combattenti e le pensioni alle vedove dei caduti e ai loro figli rimasti orfani (dīwān al-ḥarb, cioè "amministrazione militare").

I primi conflitti nell'Impero arabo

[modifica |modifica wikitesto]

Al tempo di ʿOthmān cominciarono a delinearsi contrasti e conflitti nel mondo arabo. Il califfo fu accusato di favorire i propri potenti familiari, gliOmayyadi. Contemporaneamente, poiché ʿOthman aveva provveduto a una definitiva redazione scritta del testo coranico, si ribellarono iQurrà, o "recitatori" del Libro sacro, che contribuirono (con le insoddisfatte popolazioni egiziane e diKufa) a provocare nel656 un complotto che finì con l'assassinio dello stesso califfo.

Gli arabi avevano già sconfitto l'Impero Bizantino strappandogli la Siria. Avevano inoltre distrutto, con estrema facilità l'Impero Persiano (637/644). Conquistarono l'Egitto (642) e marciarono lungo la costa dell'Africa, raggiungendo il Marocco.

Nel 711 circa, iBerberi (detti anche "Mori" dagli Europei) diventarono padroni della Spagna.

ʿAlī ibn Abī Ṭālib

[modifica |modifica wikitesto]

Per alcuni anni il califfato fu retto daʿAlī b. Abī Ṭālib, cugino e genero del profeta Maometto, che dovette lottare contro gli Omayyadi e affrontare la rivolta scismatica delkharigiti, culminata nel661 nell'assassinio dello stesso ʿAlī, ucciso da un kharigita avverso tanto a lui quanto al suo antagonistaMuʿāwiya b. Abī Sufyān, che chiedeva si punissero i responsabili dell'omicidio del suo parente ʿOthmān e che sarà il fondatore della dinastia omayyade. L'uccisione di ʿAlī causò la nascita di un forte sentimento alide che più tardi evolverà nelloSciismo, che sosteneva per ʿAlī e i suoi diretti discendenti il legittimo potere califfale.

Dal661, fino al750, il califfato diventò dinastico e fu retto da una serie di califfi appartenenti tutti alla famiglia omayyade, del ramo sufyanide dapprima e di quello marwanide poi.

Il califfato arabo degli Omayyadi

[modifica |modifica wikitesto]

Nel 732 furono respinti aPoitiers (Francia) daCarlo Martello.

A causa della sua vastità l'impero, verso la metà dell'VIII secolo, entrò in crisi. La dinastia omayyade dovette affrontare l'opposizionealide e il crescente malumore dei convertiti non arabi (mawālī), insofferenti del sistema burocratico e fiscale con il quale gli Omayyadi controllavano l'impero.
Entrambi contribuirono al successo della rivolta guidata dalla famigliameccana degliAbbasidi che nel750, dopo una serie di vittorie militari, presero il potere e sterminarono gran parte della famiglia degli Omayyadi. L'unico superstite si rifugiò inal-Andalus dove fu acclamato comeemiro dopo aver sconfitto il vecchio governatore che s'era reso in quei frangenti autonomo. I suoi discendenti, nelX secolo, ripresero il titolo di califfo conʿAbd al-Raḥmān III.

Il califfato degli Abbasidi

[modifica |modifica wikitesto]

Daal-Mansūr adal-Mutawakkil il califfato produsse l'epoca d'oro islamica, con un impero vastissimo che toccava da una parte l'Atlantico e dall'altra penetrava nel sub-continenteindiano. L'eccessiva ampiezza fece lentamente collassare il sistema, con un'amministrazione fiscale sempre più preoccupata a drenare risorse per forze armate pletoriche e relativamente efficienti e disciplinate. Questo aveva perso le sue caratteristiche nazionali e, se già con la caduta degliOmayyadi s'era persa la caratterizzazione araba a vantaggio di quella iranica, con ilcaliffato dial-Muʿtaṣim aveva fatto il suo prepotente ingresso sulla scena l'elemento turco. Inizialmente schiavo, l'elemento turco prese via via consapevolezza della sua forza e della sua centralità nella risoluzione delle continue tensioni che muovevano la periferia contro il centro.

L'enorme dilatazione del califfato e la sempre minor efficienza dell'amministrazione favorirono rivendicazioni nazionali e, dopo l'autonomia di governo riconosciuta dagliAbbasidi adAghlabidi eTahiridi, si ebbero le prime esperienze indipendentistiche, di cui la prima fu quella deiTulunidi inEgitto eSiria (si vedaStoria dell'Egitto tulunide). Si formarono così, con l'andare del tempo,emirati esultanati indipendenti, non di rado in lotta fra loro. Tutto ciò moltiplicò le corti dando nuovo respiro all'economia, in grado ora d'investire sul posto senza essere costretta ad arricchire il solo centro dell'impero, oltre che alla scienza e alle attività culturali in genere grazie a una vivace committenza da parte dei vari sovrani.

La conquista ottomana di gran parte dei domini arabi

[modifica |modifica wikitesto]

Un importante sconvolgimento politico e una nuova configurazione delVicino Oriente arabo fu rappresentato dalla vittoria deiTurchi ottomani suiMamelucchicircassi d'Egitto,Siria e parte d'Arabia, con la vittoria nel1517 degli eserciti delsultano ottomanoSelīm I nellabattaglia di al-Raydaniyya.

Le campagne di Selīm I ricostituirono in qualche modo, seppur parzialmente, lo scomparso dominio califfaleabbaside, anche se, ancora una volta, i territori dell'estremoMaghreb (Maghreb al-Aqṣā), corrispondente all'incirca all'attualeMarocco, conservarono la loro piena indipendenza, e del tutto estranee al potere diIstanbul e, anzi, fortemente ostili, rimasero le terreiraniche, che con iSafavidi conobbero una vistosa crescita economica e culturale.

Gli Arabi, nella loro quasi totalità, divennero perciò sudditi ottomani e così rimasero fino al termine dellaprima guerra mondiale, in cui l'Impero ottomano crollò sotto i colpi degli Alleati.

La nascita di realtà nazionali arabe diventa una realtà alla fine dell'VIII secolo, quando la contrapposizione religiosa trasunniti ealidi porta alla nascita della dinastiaidriside diFez, o quando la necessità di un decentramento in una realtà gigantesca e sempre meno efficiente come quella del califfato comporta la necessità di forme di autonomismo (il primo caso fu quello delato militareaghlabide inIfrīqiya, nell'odiernaTunisia, seguito da quello deiTulunidi inEgitto).

Le dinastie (inarabodawla, termine significativamente destinato, secoli dopo, a indicare loStato nazionale) convivono quindi accanto a una realtà califfale in progressiva crisi istituzionale e in deciso ripiegamento, fino alla decisiva e drammatica caduta diBaghdad e di ciò che restava dell'antico potere abbaside per mano dei guerrierimongoli diHulegu nel1258.

Gli Arabi in Italia

[modifica |modifica wikitesto]
Voce da controllare
Questa voce o sezione sull'argomento antropologia è ritenutada controllare.
Motivo:In Sicilia giunsero popolazioni Berbere ed Egiziane, islamizzate quasi un secolo prima le incursioni piratesche della stessa; idem per il cd Mezzogiorno d'Italia.

Partecipa alladiscussione e/ocorreggi la voce.
Lo stesso argomento in dettaglio:Storia della Sicilia araba.

La grande offensiva araba che investì il Mezzogiorno d'Italia nel corso dell'VIII eIX secolo ebbe come principale attrice la dinastia degli emiriaghlabidi che, a partire dall'800, aveva consolidato la propria posizione in quella regione che gli Arabi chiamavanoIfrīqiya, corrispondente sostanzialmente allaTunisia, a parte dell'Algeria occidentale e a piccole porzioni dellaCirenaica.

La penetrazione araba inSicilia ebbe inizio nell'827, sostenuta, in chiave anti-bizantina, dal nobile localeEufemio da Messina. Nonostante questo l'esercito arabo-berbero, guidato inizialmente dall'anziano giureconsultoAsad ibn al-Furāt, impiegò numerosi decenni prima di vincere la forte resistenza locale e quella dei bizantini che detenevano il controllo dell'isola. Dopo la caduta diPalermo, avvenuta nell'anno831, sorse unemirato siciliano, divenuto di fatto autonomo (dall'899 e per quasi un secolo) dal potere deiFatimidi, succeduti nel frattempo in Ifrīqiya agliAghlabidi.

Mediante una lenta penetrazione prolungatasi per tutto il secolo e completata nel902 con la caduta diTaormina, gli Arabo-Berberi d'Ifrīqiya si insediarono stabilmente sull'isola, sostenuti da una consistente immigrazione dal Nord Africa e da una riuscita opera diislamizzazione delle popolazioni isolane, soprattutto nella zona occidentale dell'isola. Il processo di islamizzazione non cancellò comunque l'elemento greco-latino che rimase maggioritario e il rilevante ruolo dellecomunità ebraiche, che abbandonarono l'isola solo molti secoli dopo, per disposizione spagnola.

Nel resto del Meridione, ad eccezione dell'Emirato di Bari, che peraltro non si orientò mai verso la costruzione di un dominio regionale, e diquello di Taranto, la presenza araba inPuglia e inCampania ebbe fondamentalmente vocazione predatoria. Per questo i musulmani talora dettero vita a insediamenti stabili che potessero fungere da basi per sostenere le loro azioni militari nell'entroterra e sui mari (si ricordi in particolare la base sulGarigliano, o delTraetto). Non migliore fortuna ebbero i tentativi di espansione islamica verso laCalabria sul finire dell'VIII secolo.

Laconquista araba della Sicilia ebbe come conseguenza globale il blocco dei commerci via mare col mediterraneo occidentale, facendo della rottaBisanzio-Venezia l'unica praticabile alle navi europee da oriente a occidente, favorendo lo sviluppo di Venezia come porto di tutta l'Europa occidentale.

La dominazione araba sulla Sicilia ebbe termine tra il1061 e il1091, nei trent'anni che inormanni impiegarono a riconquistare l'isola (Palermo fu conquistata nell'agosto del1071). Essa ebbe comunque influssi positivi sull'isola sia in campo economico (l'introduzione di più avanzate tecniche di coltivazione e l'eliminazione dellatifondo, portarono a una maggiore produttività e contribuirono a dare un forte impulso ai già attivi commerci), sia in quello culturale. Palermo, ad esempio, conobbe una splendida fioritura artistica e fu ricordata come la principale città islamica delMaghreb, dopoCordova, per l'alto numero di moschee, bagni pubblici (hammām) e istituzioni scolastiche.

L'epoca contemporanea e gli Stati moderni

[modifica |modifica wikitesto]

In epoca preislamica, gli Arabi vivevano non solo nell'originariapenisola arabica, ma anche in Siria (bilād al-Shām) e nellaMesopotamia centrale e meridionale, prima di emigrare in buon numero in quello che viene definitomondo arabo. Esso, all'alba delterzo millennio, comprende 22 Paesi delVicino eMedio Oriente e delNordafrica, che hanno ottenuto l'indipendenza dalle potenzemandatarie anglo-francesi e dall'Italia tra la prima e la seconda metà delNovecento, per effetto dei processi di decolonizzazione e delle guerre di liberazione animate dalnazionalismo arabo, che s'era già manifestato verso la fine dell'Ottocento, quando molti Stati erano ancora governati dall'Impero ottomano.

Politicamente oggi gli Arabi si riuniscono nellaLega araba.

Genetica

[modifica |modifica wikitesto]

Un recente studio genetico pubblicato sull'European Journal of Human Genetics nel 2019 ha dimostrato che le popolazioni dell'Asia occidentale (arabi), degli europei, dei nordafricani, degli asiatici del sud (indiani) e di alcuni asiatici centrali sono strettamente correlate tra loro. Possono essere chiaramente distinti dagli africani subsahariani o dalle popolazioni dell'Asia orientale.[6]

Il gruppo genetico "Eurasiatico occidentale" comprende le popolazioni diEuropa,Medio Oriente,Nord Africa e gran parte dell'Asia meridionale. Storicamente, parti dellaSiberia e dell'Asia centrale erano anch'esse abitate da popolazioni dell'Europa occidentale.[7]

Note

[modifica |modifica wikitesto]
Annotazioni
  1. ^Da una prospettiva linguistica.
Fonti
  1. ^Martin Lings,Il profeta Muhammad : la sua vita secondo le fonti più antiche, traduzione di Sergio Volpe, Il leone verde, 2004, p. 360,ISBN 88-87139-60-1,OCLC 799464330.URL consultato il 30 aprile 2021.
  2. ^Margaret Kleffner NydellUnderstanding Arabs: A Guide For Modern Times, Intercultural Press, 2005,ISBN 1931930252, page xxiii, 14
  3. ^Daniele Mascitelli,L'arabo preislamico, Roma, L'erma di Bretschneider, 2006
  4. ^Il termine per indicare l'"ortodosso" è in araborāshid, mentre il "ben guidato [da Dio]", èrashīd
  5. ^(EN) Jan Retsö,The Arabs in Antiquity: Their History from the Assyrians to the Umayyads, Londra, Routledge, 2003.
  6. ^ Andrew J. Pakstis, Cemal Gurkan e Mustafa Dogan,Genetic relationships of European, Mediterranean, and SW Asian populations using a panel of 55 AISNPs, inEuropean Journal of Human Genetics, vol. 27, n. 12, 2019-12, pp. 1885-1893,DOI:10.1038/s41431-019-0466-6.URL consultato il 4 giugno 2020.
  7. ^(EN) Miroslava Derenko, Boris Malyarchuk e Galina Denisova,Western Eurasian ancestry in modern Siberians based on mitogenomic data, inBMC Evolutionary Biology, vol. 14, n. 1, 2014, pp. undefined–undefined,DOI:10.1186/s12862-014-0217-9.URL consultato il 4 giugno 2020.

Bibliografia

[modifica |modifica wikitesto]
  • Edward Atiya,Gli arabi, Bologna, Cappelli, 1962
  • Pier Giovanni Donini,Il mondo arabo-islamico, Roma, Edizioni Lavoro, 1995
  • Francesco Gabrieli,Gli arabi, Firenze, Sansoni, 1957
  • Michelangelo Guidi,Storia e cultura degli arabi fino alla morte del profeta Mohammed, Firenze, Sansoni, 1951
  • Henri Lammens,Le berceau de l'Islam, Roma, Pontificio Istituto Biblico, 1914
  • Claudio Lo Jacono,Storia del mondo musulmano (VII-XVI secolo), Torino, Einaudi, 2004
  • Carlo Alfonso Nallino, "Sulla costituzione delle tribù arabe prima dell'Islamismo", in:Raccolta di studi editi e inediti, Roma,Istituto per l'Oriente, 1941, III, pp. 64–86.
  • Alain Ducellier,Francoise Micheau,L'Islam nel Medioevo, Bologna, il Mulino, 2004
  • Leone Caetani,Annali dell'Islam, 10 voll., New York, 1972 (repr.)
  • Alfred Schlicht,Die Araber und Europa, Stuttgart, 2010

Voci correlate

[modifica |modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica |modifica wikitesto]

Altri progetti

Collegamenti esterni

[modifica |modifica wikitesto]
V · D · M
Mondo arabo
AfricaMarocco (bandiera)Marocco ·Algeria (bandiera)Algeria ·Tunisia (bandiera)Tunisia ·Libia (bandiera)Libia ·Egitto (bandiera)Egitto ·Mauritania (bandiera)Mauritania ·Ciad (bandiera)Ciad ·Sudan (bandiera)Sudan ·Gibuti (bandiera)Gibuti ·Somalia (bandiera)Somalia ·Comore (bandiera)Comore
AsiaSiria (bandiera)Siria ·Giordania (bandiera)Giordania ·Libano (bandiera)Libano ·Palestina (bandiera)Stato di Palestina ·Iraq (bandiera)Iraq ·Kuwait (bandiera)Kuwait ·Arabia Saudita (bandiera)Arabia Saudita ·Yemen (bandiera)Yemen ·Oman (bandiera)Oman ·Bahrein (bandiera)Bahrein ·Qatar (bandiera)Qatar ·Emirati Arabi Uniti (bandiera)Emirati Arabi Uniti
Marocco,Algeria,Libia eTunisia costituiscono ilMaghreb, mentreSudan,Ciad eMauritania costituiscono ilSahel;Egitto,Siria,Giordania,Libano,Stato di Palestina,Iraq eKuwait costituiscono ilMedio Oriente (sono Paesi del Medio Oriente non arabiIsraele,Turchia eIran).Arabia Saudita,Yemen,Oman,Bahrein,Qatar,Emirati Arabi Uniti eKuwait appartengono geograficamente allaPenisola arabica.
Controllo di autoritàLCCN(ENsh85006349 ·GND(DE4002528-7 ·BNE(ESXX528376(data) ·BNF(FRcb119658502(data) ·J9U(EN, HE987007294711605171 ·NDL(EN, JA00560301
  Portale Storia: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di storia
Estratto da "https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Arabi&oldid=147622638"
Categorie:
Categorie nascoste:

[8]ページ先頭

©2009-2025 Movatter.jp