Il toponimo Apiro deriva dal latinoad pirum ("presso il pero"), che è molto probabile alludesse a un albero di pero, punto di riferimento geografico della zona.
Nel 1227 si resse alibero comune, capoluogo della Valle di San Clemente, che inglobava alcuni castelli della zona. Ma già lo stesso anno venne conquistata dalla città diJesi e immessa nel suo contado.[4]
Nel 1433-34 venne conquistata daFrancesco Sforza e in seguito passò sotto il dominiopontificio fino all'Unità d'Italia.[4] Restò sotto la giurisdizione pontificia fino all'Unità.
Costruita prima del XII secolo, è l'edificio più antico del paese, anche se venne rifatto nel XVIII secolo. Conserva del primo edificio un portale romanico-bizantino del XIII secolo.
La simbologia del portale rappresenta i quattro evangelisti secondo la tradizione iconografica deltetramorfo, di antica origine mediorientale. Alla base dell'arco a sinistra è l'aquila (Giovanni), a destra il leone (Marco), al centro un angelo (Matteo), e in alto con un falco che azzanna un vitello è rappresentato il sacrificio (Luca).
A pochi chilometri dal centro sorge quest'antica abbazia, consacrata nel 1086, ma risalente a prima dell’anno Mille.[7] Tuttavia venne distrutta nel XIII secolo da un incendio e rifatta con l'edificio attuale. Si presenta di stileromanico-gotico divisa in tre navate e tre absidi semi-circolari. All'interno conserva ancora affreschi dell'epoca.[7] All'inizio del XV secolo iniziò la sua decadenza tanto che nel 1442 si unì all'Abbazia di Valdicastro, tenuta daiCamaldolesi, a cui rimase fino al 1810.
Su piazza Baldini, a fianco della collegiata, è il municipio, già palazzo deiPriori, venne eretto nel 1246 e fortemente rimaneggiato nei secoli successivi. All'interno conserva il polittico dellaMadonna col Bambino e Santi eseguito nel 1366 daAllegretto Nuzi[8][9]
La costruzione del teatro iniziò nel 1873 su progetto dell’ingegnere FedericoScoccianti[10], sul sito di un preesistente palazzo nobiliare della famiglia Canonici del XVIII secolo. La platea e la scena del teatro sorge nel vuoto del cortile del palazzo. Venne inaugurato nel 1903 e intitolato aGiovanni Mestica nel 1907[11]. Le decorazioni del soffitto, platea, palchetti e boccascena, furono realizzate dal pittore Gaetano Galassi[12].
Membri della International Big History Association, fondata a Coldigioco nel 2010. Si riconosconoWalter Álvarez (al centro, in ginocchio) e lo storicoCraig Benjamin (ottavo da sinistra, in piedi)
L'istituzione sorge nell'omonima località di Coldigioco, nella frazione Fontale, sui declivi delMonte San Vicino, dove fu fondato nel 1992 su iniziativa del geologo Alessandro Montanari e di sua moglie, l'artista newyorchese Paula Metallo.[14]
Il centro è ospitato all'interno di un edificio scolastico dismesso che, negli anni sessanta, aveva ospitato le esperienze educative dei coniugi Giuseppe Tamagnini e Giovanna Legatti (legati alMovimento di Cooperazione Educativa[15]), le cui sperimentazioni erano ispirate al programma pedagogico diCélestin Freinet.[14] A questo primo nucleo si sono aggiunti ulteriori edifici del piccolo borgo abbandonato, ristrutturati e riattati allo scopo. L'osservatorio è dotato di computer, attrezzature informatiche, di un laboratorio mineralogico, di una libreria di mappe, oltre a strutture destinate a ospitalità i frequentatori che vi convengono (studenti e ricercatori), oltre a una piccola flotta di autoveicoli per le escursioni.[14]
Il centro ospita ogni anno programmi e conferenze su argomenti di scienze, ma anche su temi artistici e culinari.[14]