Antun Saade, a volte traslitteratoAntoun Saadeh (in araboأنطون سعادة?,Anṭūn Saʿāda;Duhur al-Shuayr,1º marzo1904 –Beirut,8 luglio1949), è stato unpolitico efilosofolibanese.
Nazionalistapan-siriano egiornalistalibanese, Antun Saade fu il fondatore e l'indiscusso leader delPartito Nazionalista Sociale Siriano (PNSS).
Antun Saade era uncristianoortodosso libanese, nato in un villaggio delMonte Libano. Studiò alCairo e poi aBrummana, nel Libano. Dopo laprima guerra mondiale, emigrò come tanti siriani e libanesi inSud America e, più precisamente, inBrasile, dove raggiunse i suoi genitori e cominciò ad appassionarsi degli ideali del nazionalismo pan-siriano (Grande Siria). Partecipò ai lavori della rivista letterariaal-Majalla (La rivista), un giornale fondato dal padre,Khalil Saade, un influente giornalistaarabo. Imparò ilportoghese, l'inglese, lospagnolo, iltedesco, ilfrancese e ilrusso.
Nel1924 fondò il suo primo movimento politico, che aveva come fine quello della liberazione dellaSiria dall'occupante francese, mascherato da Potenzamandataria per volere dellaSocietà delle Nazioni. Nel1930 lavorò aDamasco per il giornaleal-Ayyām (I giorni). Nel1932 fece ritorno in patria e cominciò a insegnare nell'Università americana di Beirut. Reclutò cinque studenti con i quali creò il 16 novembre 1932 ilPartito Nazionalista Sociale Siriano, un partito politico ostile alla presenza francese inMashreq, e che esortava all'unità della regione siro-libano-transgiordano-palestinese. Ma si trattava di un'organizzazione clandestina che si celava sotto la copertura di una compagnia commerciale siriana.
Il PNSS ottiene un successo notevole: cosa che inquietò le autorità francesi. Il 16 novembre1935, Antun Saade fu arrestato e condannato a sei mesi di prigione per attività sovversive. In carcere scrive un libro,La genesi delle nazioni (Nushūʾ al-umam). Recupera la libertà nel1936 ma è di nuovo arrestato nel1937, ma il suo partito diventa legale. In cella, scrisse questa seconda voltaLa genesi della nazione siriana (Nushūʾ al-umma al-sūriyya), che sarà però sequestrato. Ancora non è noto se il libro sia stato bruciato o se sia invece disponibile.
Gli uomini di Antun Saade combattono con grande accanimento i capi delle milizie diPierre Gemayel aBikfaya. Saade dichiarò in quell'occasione:
In seguito a queste violenze contro ifalangisti, Saade è nuovamente indotto all'esilio e nel1938 si rifugia perciò inAmerica Latina. Le autorità francesi interdicono allora il partito nel1939. Durante laseconda guerra mondiale, hanno luogo sollevamenti in Libano e Siria contro la Francia. In tali frangenti Saade è condannato a 20 anni di prigione incontumacia. Dopo lo sgombero dei francesi nel1946, Saade rientra in Libano, ma è costretto a nascondersi in seguito al mandato d'arresto spiccato contro di lui dalla giustizia libanese. Nel1947, il PNSS è di nuovo legalizzato ed esso non perde tempo a denunciare ilPiano di partizione della Palestina e il degrado dei legami tra Siria e Libano.
Saade approfitta delle elezioni legislative per lanciare un appello al fine di porre fine alconfessionalismo del Libano e per l'instaurazione di uno Statolaico nel Paese. La popolarità di Saade è allora all'acme. Il governo libanese, guidato daRiyad al-Sulh e ifalangisti decidono allora di allearsi per distruggere il movimento.Egli si convince che i falangisti vogliono ucciderlo e decide di organizzare un'insurrezione contro il governo, ma questo progetto eversivo si ritorce contro di lui. Più di 3.000 militanti del PNSS sono arrestati ed egli è costretto a rifugiarsi a Damasco. Qui viene accolto bene dalcol.Husni al-Za'im, ma il dittatore siriano tradisce la sua promessa di difenderlo e lo consegna invece nelle mani delle autorità libanesi. In patria è giudicato per complotto contro la sicurezza dello Stato e, dopo una breve detenzione, è condannato a morte e giustiziato l'8 luglio1949 da unplotone d'esecuzione.
Le sue ultime parole sono:
Saade era abbastanza ostile alnazionalismo arabo, perché per lui una nazione non si basa su una lingua, unareligione o su un'etnia. Al contrario, egli spiega che la nazione ha vocazione ad accogliere numerose etnie, dal momento che per lui ciò che fa l'identità di un essere umano è l'ambito geografico nel quale egli vive. Lo spiega nel suo libro La genesi delle nazioni:
«Una nazione risulta dal connubio d'un gruppo d'uomini con un territorio».
Saade spiega ancora che:
«La nazione risulta non dall'origine etnica comune, ma dal processo unificatore dell'ambiente sociale e fisico circostante. L'identità degli Arabi non proviene dal fatto che essi discendono da un antenato comune, ma che essi sono stati modellati dall'ambiente geografico: il deserto dell'Arabia, l'Assiria per la Siria, ilMaghreb... »
Ha inizialmente negletto l'arabicità della Siria prima di ammettere che la Siria era in effetti un paese arabo.Così egli afferma:
«Quando parliamo del mondo arabo, noi intendiamo il mondo che parla lalingua araba e di cui noi facciamo parte».
Per Saade, «l'internazionalismo è il male più grande di questo secolo,[1] internazionalismo lanciato dalmarxismo, dalcapitalismo, ma anche dalla religione».
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