| Antonio Scuero | |
|---|---|
| Nascita | Carrù, 29 novembre 1885 |
| Morte | Montechiaro d'Asti, 25 luglio 1960 |
| Dati militari | |
| Paese servito | |
| Forza armata | Regio Esercito |
| Arma | Fanteria |
| Corpo | Alpini Regio corpo truppe coloniali d'Eritrea Regio corpo truppe coloniali della Libia |
| Grado | Generale di corpo d'armata |
| Guerre | Guerra italo-turca Prima guerra mondiale Guerra d'Etiopia Seconda guerra mondiale |
| Campagne | Campagna di Grecia |
| Battaglie | Battaglia delle Alpi Occidentali |
| Comandante di | V Corpo d'armata |
| Decorazioni | vedi qui |
| Studi militari | Regia Accademia Militare diModena |
| Dati tratti daI quaderni dell'Associazione Nazionale Alpini. Gli Ordini Militari di Savoia e d'Italia[1] | |
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| Manuale | |
Antonio Scuero (Carrù,29 novembre1885 –Montechiaro d'Asti,25 luglio1960) è stato ungenerale epoliticoitaliano, che nel corso dellaseconda guerra mondiale ricoprì l'incarico di Intendente generale delle Forze Armate durante laCampagna di Grecia (ottobre 1940-maggio 1941), e di comandante delV Corpo d'armata di stanza inCroazia fino alla data dell'Armistizio di Cassibile. FuSottosegretario alMinistero della guerra (24 maggio1941-13 febbraio1943) con ministro Mussolini.
Nacque a Carrù,provincia di Cuneo, il 29 novembre 1885,[2] e dopo aver frequentato laRegia Accademia Militare diModena, da cui uscì il 5 settembre1907 con il grado disottotenente, partecipò allaguerra italo-turca nel1911-1912.
Dopo l'entrata inguerra dell'Italia, il 24 maggio1915, fu assegnato al corpo degliAlpini e combatte sulfronte dell'Isonzo, passando quindi a ricoprire incarichi come ufficiale diStato maggiore presso comandi diDivisione. Promossomaggiore nel1917, al termine del conflitto risultava decorato unaMedaglia di bronzo, unaCroce di guerra al valor militare e il titolo diCavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia.[2]
Nel1921 fu mandato inEritrea, assegnato al 10ºBattaglione del localeRegio corpo truppe coloniali, trasferito quindi a quello dellaLibia, dove partecipò alla operazioni di controguerriglia e fu insignito di unaMedaglia d'argento al valor militare nel1924 e promossotenente colonnello nel1926.[2]
Tra l'agosto1928 e l'ottobre1931, quando viene promossocolonnello,[2] ricopre l'incarico di capo di stato maggiore della Divisione territoriale diNovara, assumendo poi il comando del 12ºReggimento fanteria che mantenne fino al1934 quando fu nominato Capo di stato maggiore del Corpo d'armata diBologna. Allo scoppio dellaguerra d'Etiopia prende parte alle operazioni belliche in qualità diCapo di stato maggiore delCorpo d'armata eritreo, venendo insignito dellaCroce di Cavaliere dell'Ordine militare di Savoia per il suo contributo all'andamento delle operazioni belliche.[2]
Promossogenerale di brigata il 1 luglio1937,[2] presta servizio presso la Brigata "Monviso" che avevaQuartier generale aCuneo. Dopo aver ricoperto l'incarico di intendente presso il comando della 4ªArmata nel1938, nel marzo1940 assunse il comando della59ª Divisione fanteria "Cagliari".[2] Dopo l'entrata inguerra dell'Italia, il 10 giugno1940, partecipa alleoperazioni belliche contro laFrancia.[2] Insignito del titolo di Ufficiale dell'Ordine militare di Savoia al termine della breve campagna viene promossoGenerale di divisione nel mese di luglio, a partire dal mese di dicembre ricoprì l'incarico di Intendente superiore delle Forze Armate inAlbania[3] prendendo parte allacampagna di Grecia e all'invasione della Jugoslavia.[2]
Ricoprì l'incarico diSottosegretario alMinistero della guerra[4] dal 24 maggio1941 al 13 febbraio1943[4] e consigliere nazionale dellaCamera dei Fasci e delle Corporazioni[5] venendo promossogenerale di corpo d'armata il 4 ottobre 1942.
Lasciato l'incarico al Ministero, il 13 maggio 1943 assume il comando delV Corpo d'armata inCroazia,[6] con Quartier generale a Cirquenizza.[6] All'atto dell'armistizio dell'8 settembre intavola negoziati con i capi partigiani Jovo Lončarević e Ivan Barbačić-Ivić al fine di organizzare il ritiro delle forze italiane. Ricevuto l'ultimatum di unirsi ai partigiani e combattere i tedeschi o arrendersi e consegnare le armi e ritirarsi, nella notte tra il 9 e il 10 lasciaCirquenizza e con il personale dello Stato maggiore del V Corpo d'armata si trasferisce aFiume provocando il caos tra le rimanenti forze italiane rimaste in città, per venire poi catturato dalletruppe tedesche ed internato inGermania.[7]
Nel gennaio1944 viene deferito al tribunale speciale dellaRSI e condannato a pena detentiva[8] ma rientra in Italia nel1945. Dopo la fine della guerra lascia il servizio attivo ritirandosi a vita privata[9] a Montechiaro d'Asti dove si spense nel1960.[7]