L'espressioneantiamericanesimo oantiamericanismo descrive una posizione ostile (un atteggiamento talvolta definito comesentimento antistatunitense) nei confronti dellapolitica, dellacultura e/o dellasocietà degliStati Uniti d'America.[1][2]
Il termine ed il concetto sono rigettati tuttavia dalla maggior parte dei detrattori della politica degli Stati Uniti, che considerano il termine carico di pregiudizi e quindi non criticamente fondato.[2][3] La percezione del sentimento antistatunitense ha le sue attitudini nel campo dellapolitica estera[4], ed i conflittidel Vietnam edell'Iraq sono temi su cui molto si dibatte.[5]
Secondo lo studiosoPaul Hollander[6], l'antiamericanismo non è un vero odio nei confronti degli Stati Uniti, ma una convinzione fondata sulpregiudizio che gli Stati Uniti influiscano negativamente sulla cultura e la società e ne sarebbero l'esempio ilconsumismo e lo stile di vita praticato dai suoi cittadini.[2][7] Altra tesi è stata suggerita dalla francese Marie-France Toinet, la quale sostiene che il termine non è fuori luogo o solo una carica di stereotipi e pregiudizi, ma una reazione di stati minacciati dall'impero economico e militare quale sono gli Stati Uniti.[8]
Secondo gli esponenti delmovimento no-global, questa corrente sociale ed economica è un male, poiché nei paesi occidentali vengono persi migliaia di posti di lavoro per andare all'estero in nazioni che richiedono meno costo sulla manodopera.[9]
Tutto ciò è contestato come una strategia attuata dagliStati Uniti d'America e più in generale dalla comunità anglosassone per ampliare la propria influenza sul mercato internazionale.[10]
I modelli economico e culturale che impongono gli Stati Uniti sul mondo (che si riflettono, ad esempio, nel cinema e nei prodotti commerciali) sono visti come un sistema per adeguare i governi fragili allo stile dei paesi anglosassoni.[11]
In Asia, si registra un forte sentimento antistatunitense inVietnam (e nei paesi dell'Indocina in genere),Cina,Corea del Nord,Corea del Sud eGiappone.[14][15]SecondoRobert Hathaway, direttore delWilson Center's Asia, in Giappone e Sud Corea la popolazione e i governi manifestano questo odio in risposta alle azioni condotte dagli Stati Uniti in territori stranieri, giudicate troppo violente e talora un danno sul piano sociale per la comunità asiatica in generale.[16]
Nelle due Coree, questo sentimento nasce durante glianni ottanta, quando gli Stati Uniti occuparono la penisola.[18].Stando alle dichiarazioni diKatherine Moon, portavoce del Wilson Center, l'antistatunitensismo è in decadenza nellaCorea del Sud[16], ma ancora molto vivo nellaCorea del Nord.
In Europa si è iniziato a parlare di antistatunitensismo dopo la fine dellaseconda guerra mondiale. A livello pubblico questo sentimento è cresciuto dopo l'attuazione della "guerra preventiva" e più generalmente dopo laguerra in Iraq. SecondoSergio Fabbrini, l'Unione europea teme la possibilità di essere "statunitensizzata" sia in campo economico, che sociale e culturale, e sarebbe per questo motivo che vari governi hanno deciso di attuare una politica contraria a quella statunitense.[19]
Secondo un sondaggio del Pew Global Attitudes Projects, dal2000 al2006 l'opinione pubblica europea è andata sfavorendo gli Stati Uniti. NelRegno Unito si è passato dall'83 al 56%, inFrancia dal 62 al 39%, inGermania dal 78 al 37% e inSpagna dal 50 al 23%.[20]
In Italia, come in Germania, il ricordo delle città bombardate nellaseconda guerra mondiale ha alimentato l'avversione per la politica estera statunitense, e si è mescolato alle simpatie per l'URSS nutrite da molti; gli stessi mass media avrebbero contribuito a mostrare immagini negative degli Stati Uniti: laNew York nevrotica diWoody Allen (considerato europeo dagli statunitensi e da sempre più amato nel Vecchio Continente che in patria), gli Stati Uniti dellaguerra del Vietnam, gli statunitensi sterminatori dipellerossa nelleguerre indiane, poi quella vista come affaristica dellaglobalizzazione, della speculazione responsabile di crisi finanziarie, dellemultinazionali,razzista e ipocrita, divisa trabusiness e borsa (vedere film comeWall Street), dalMcDonald's all'OMC, è molto presente nell'immaginario europeo.
Rifacendosi alle teorie diArthur de Gobineau ilnazifascismo europeo descrive la superiorità di unarazza ariano-nordica la cui supremazia fisica e intellettuale sarebbe anche da ricercarsi nelle scarse mescolanze di sangue tra diverse etnie, che negli USA ha portato tra l'altro agliafroamericani, sinoamericani eispanici.[28]
Attraversando quindi l'ideologia razziale che si pone come base delmisticismo nazista, si arriva all'antisemitismo e all'antiamericanismo, poiché entrambi sono giustificati dal fatto che gli Stati Uniti sarebbero mossi da una cospirazione ebraica su stesse dichiarazioni diAdolf Hitler con l'intento di sopraffare l'Europa. Proprio la creazione di questi pensieri giocò un ruolo fondamentale nell'ascesa dei fascismi al potere in diversi paesi europei.[29][30]
Secondo il nazismo, iljazz non sarebbe una musica aperta al nuovo mondo di uguaglianza, ma una delle tante azioni promosse dagli ebrei statunitensi per dominare il mondo fingendo di voler eliminare le distinzioni razziali.[28] Sotto l'ancora enigmaticoProjekt America, Hitler prevedeva di distruggere gli Stati Uniti dopo aver vinto l'Europa, iniziando da un bombardamento aereo suNew York e continuando poi su tutte le principali metropoli statunitensi, contemporaneamente a un attacco lanciato da moltiU-Boot.[31]
Nel 1950 gli artisti sovieticiNikolay Dolgorukov eBoris Efimov realizzarono un celebre manifesto di propaganda antiamericana, in cui gli USA venivano visti come una nazione tirannica che nega cinque diritti civili fondamentali: lalibertà di stampa, messa a repentaglio dalle menzogne propugnate dal ricchissimoWilliam Randolph Hearst; lalibertà di pensiero, negata dalloSmith Act che rendeva illegale ilPartito Comunista degli Stati Uniti d'America; la libertà di associazione, distrutta dalle violente repressioni antioperaie attuate da una polizia istigata dai capitalisti; la sicurezza personale, non garantita a causa degli omicidi realizzati dalKu Klux Klan e infine lalibertà di parola, la cui mancanza negliStates è raffigurata metaforicamente da un agente che manganella e chiude la bocca allaStatua della Libertà.
Le origini dell'antistatunitensismo nelMedio Oriente sono da ricercare negli scritti dell'intellettuale egizianoSayyid Qutb, autore di alcuni libri sull'Islam.[32]
Poster di propaganda iraniana che raffigura il generaleQasem Soleimani uccidere un coccodrillo (Stati Uniti)
Il sentimento antistatunitense è molto forte inIran. Partendo dallaRivoluzione iraniana[33] (1979) che ha trasformato l'intero paese in una repubblica islamica arrivando alla corsa al nucleare che ha provocato non poche tensioni con il governo diMahmud Ahmadinejad.
Agli USA sono stati affibbiati nomi come GrandeSatana o "volontà diabolica" (quest'ultimo anche dato adIsraele)[34], e ciò viene non solo per l'influenza che hanno gli Stati Uniti sul Medio Oriente ma più che altro per l'appoggio dato ad Israele.[35][36]
Secondo un sondaggio del Pew Global Attitudes Projects, gli iraniani ma in generale i musulmani considerano gli statunitensi e più in esteso gli occidentali come violenti, aggressivi e la sola caratteristica positiva data è il rispetto per le donne.[37]
Sayyid Qutb descrive la società degli USA come un monopolio dell'erotismo e del peccato, e la prova di questo andrebbe ricercata nel modo di vestire che hanno le donne americane, scollate e senza pudore, contrariamente a quanto avviene per le donne musulmane.[38]
InAustralia è ancora discussa la possibilità di parlare di un odio contro gli USA. Secondo un sondaggio[39] effettuato dalla rivistaReader's Digest, su un campione di 1000 australiani intervistati, il 67% si dichiarerebbe neutrale, il 17% favorevole alle politiche e al modello di vita statunitense e solo il 15% prova rancore e si dichiara antistatunitense. In aggiunta, il 71% degli intervistati dichiara che non andrebbe mai a vivere negli USA.
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