Anno Mundi (in latino: "nell'anno del mondo"), abbreviato inAM oA.M., indica un'era del calendario il cui istante iniziale oepoca è quello di creazione del mondo secondo una tradizione religiosa, solitamente il raccontobiblico dellaGenesi.
Numerosi studiosi dellacronologia biblica hanno cercato di determinare ladata della creazione secondo la Bibbia, con risultati non concordanti. Ilcalendario ebraico moderno e ilcalendario bizantino utilizzano l'Anno Mundi, ma con un anno iniziale e giorno dicapodanno molto diversi.
Nell'età ellenistica diversi studiosi ebrei e pagani cercarono di sincronizzare le cronologie bibliche e greche, datando così anche la creazione, il diluvio, l'esodo e ogni altro evento conosciuto sino ai loro tempi.
Il primo cronografo noto per questi studi fu Eupolemo, un ebreo contemporaneo e amico diGiuda Maccabeo, che nel158 a.C. circa scrisse una cronologia delle vicende daMosè aDavide in accordo con la cronologia del grande cronografo alessandrinoEratostene di Cirene (275-194 a.C.)[1]. Numerosi scrittori greci e romani del I secolo a. C. citano cronache, che prendono l'avvio dalla creazione del mondo, mostrando che l'argomento aveva ormai acquisito notorietà e autorevolezza internazionale.[2]
I loro studi, oggi perduti, furono utilizzati daiPadri della Chiesa e così portati alla nostra conoscenza tramite le citazioni diTaziano il Siro (vivente nel 180),Clemente di Alessandria (morto prima del 215),Ippolito di Roma (morto nel 235),Sesto Giulio Africano di Gerusalemme (morto dopo il 240),Eusebio di Cesarea vissuto in Palestina (260-340), e dello Pseudo-Giustino,[3]
Le più antiche opere di cronologia biblica giunte sino a noi furono redatte quasi simultaneamente nel II secolo d.C. da ebrei e cristiani. Ladata della creazione calcolata dai cronografi ebrei è sempre molto diversa da quella calcolata da autori cristiani perché questi ultimi utilizzavano la versione grecadei Settanta, che corrisponde a un diverso testo ebraico, nel quale le cronologie dei patriarchi antidiluviani sono diverse, accumulando una discrepanza di circa 1500 anni in totale.
Verso il 160 il rabbinoJose ben Halafta predispose una cronologia, giunta a noi tramite ilSeder Olam Rabbah, un'opera a lui attribuita, benché contenente modifiche successive, tanto che è stata anche attribuita a rabbi Johanan, vissuto un secolo dopo[4]. Questa cronologia, basata su un testo biblico proto-masoretico, pone la creazione di Adamo nel capodanno (primotishri) del 3760 a.C..
Teofilo di Antiochia (115-181), il sesto vescovo di Antiochia, elaborò nello stesso decennio una propria cronografia esposta nell'Apologia ad Autolycum. Nel169 egli presentò aMarco Aurelio i propri risultati, basati sulla Bibbia greca deiSettanta, secondo cui la creazione avrebbe avuto luogo 5698 anni prima di allora (cioè nel5530 a.C.) e sviluppando una dettagliata cronologia degli eventi trascorsi da Adamo a Marco Aurelio stesso[5].
Pochi decenni dopo cinque libri di cronografia, anch'essi basati sulla Settanta, furono redatti daSesto Giulio Africano (200-245), ma sono giunti a noi solo in modo frammentario[6]. Sesto Africano calcolò che fra la creazione e l'Incarnazione di Cristo fossero trascorsi esattamente 5500 anni[7]. Creazione ed Incarnazione sarebbero avvenute entrambe in occasione dell'equinozio di primavera, il25 marzo. I calcoli di Sesto Africano furono seguiti da diversi cronografi successivi, con eventuali correzioni inferiori al decennio. La cronologia universale di Sesto Giulio Africano culminava nellaRisurrezione, compendiando in pochi paragrafi i due secoli successivi sino al221, quando l'opera fu terminata[8]. Essa poneva la croce di Cristo al centro della storia universale ed ebbe una profonda influenza sugli storici successivi e soprattutto suEusebio di Cesarea, le cui opere da un lato conservarono ampi brani della cronografia di Giulio Africano e dall'altro ebbero una diffusione più ampia, contribuendo così indirettamente all'oscuramento e alla perdita del resto dell'opera.
La chiesa cristiana occidentale non adottò mai il sistema di datazione basato sull'Anno Mundi, usando invece la datazione con l'Anno Domini (AD), anche se l'Anno Mundi continuò ad essere importante per la teologia poiché questa datazione era di diretta rilevanza per il calcolo della data delGiudizio Universale;Beda il Venerabile, ad esempio, nelDe Temporum Ratione, ricalcola la data di nascita di Gesù al 3952 AM,[9] "thus postponing the date of the apocalypse over 1200 years to 2048 AD."[10]
Né i musulmani, né ilCorano hanno mai adottato il sistema di datazione dell'Anno Mundi, usando invece il sistema di datazione basato sull'Egira per ilCalendario islamico.