Vengono definitianimali notturni quellespecieanimali che praticano le loro attività principalmente dopo iltramonto delsole. Questo tipo di animali tendono a rimanere nelle lorotane nascosti da possibilipredatori, solitamente dedicandosi alriposo fino al calare delsole.Questo tipo di abitudine deriva da unadattamento all'ambiente, proprio come le caratteristiche fisiche sviluppate da queste specie.[1]
Esempio sono gli animali che vivono neldeserto che, a causa delle elevatetemperature diurne, si sono adattati a vivere ecacciare durante le orenotturne, mantenendo i loro corpi più freschi eidratati.[2]
Alcuni animali non sono specificamente notturni, ma sono spinti ad essere attivi prevalentemente dinotte per via della presenza umana durante ildì. Gli adattamenti sono però in questo caso meno spinti.
Ognispecie ha sviluppato le proprie caratteristiche, ma esistono alcune peculiarità comuni che permettono alle creature notturne di sopravvivere nell'oscurità.
Grazie agliadattamenti avvenuti nel corso dell'evoluzione, questi animali hanno sviluppatoocchi capaci di vedere anche nel buio. Nellapupilla degli animali notturni è infatti presente iltapetum lucidum[3], che agisce come riflettore di luce ed è in grado di captare e sfruttare ancora meglio i deboli raggi di luce presenti nella notte. La presenza di questa sostanza è il motivo per il quale gli occhi degli animali brillino se illuminati di notte.
Altre caratteristiche specializzate in queste specie sono l'olfatto e l'udito, che risultano molto sviluppati, consentendo loro di muoversi agevolmente in un ambiente oscuro. Ogni specie ha sviluppato meccanismi propri che le permettono di compiere il proprio ciclo vitale durante le ore con poca luce, mentre si nascondono dai predatori durante il giorno.[4]
Tra imammiferi, tipici animali notturni con vari gradi di specializzazione, sono:
Molticarnivori, come lavolpe, l'orso, grazie al loro olfatto sviluppato e alla loro vista mediocre, sono attivi prevalentemente di notte, benché non siano specificamente adattati alla vita notturna. Una considerazione simile vale per itopi, itoporagni, ilriccio, l'ippopotamo, ecc.
La maggior parte degli uccelli è attiva di giorno, ma non mancano uccelli notturni.
Tra questi, ilgufo, che possiede bulbi oculari tubolari e piume che consentono di planare in modalità silenziosa. Altri rapaci, come ilbarbagianni, hanno un'elevata specializzazione per la vita notturna (soprattutto per quanto riguarda vista e udito).

I Caprimulgidi o succiacapre, sono abilissimi e divorano gli insetti volanti.
Tra gli uccelli notturni con adattamenti meno evidenti ricordiamo l'usignolo.
Irettili, in quanto animali a sangue freddo, trovano beneficio dal calore del sole.
Esistono tuttavia alcuni rettili notturni, ad esempio la maggior parte delle specie digechi, o per esempio ilboa, che non ha abitudini completamente notturne, ma caccia le sue prede solo una volta calata la notte, ed è capace di avvicinarsi alle sue vittime silenziosamente predandole con un movimento rapido.
Numerosiinsetti presentano adattamenti per l'attività notturna, ad esempio lazanzara, lafalena e lalucciola, che si nasconde nella sua tana di giorno ed esce durante la notte.
Sebbene l'Homo sapiens non sia considerato prettamente una specie notturna, possiede unapupilla che si adatta in base all'intensità luminosa ambientale, grazie ad un sistema dimuscoli che dipendono dalsistema neurovegetativo: in presenza di un ambiente buio, il muscolo la dilata (midriasi) per ricevere maggior quantità di luce.[5] Se nell'occhio umano questo movimento è visibile, negli animali notturni e nei predatori è particolarmente accentuato.

InGiamaica dei pescatori si sono accorti che riuscivano a vedere meglio di notte se avevano ingerito una tintura cruda diCannabis. Lo stesso è accaduto con i pescatori e i montanari che si trovavano a lavorare di notte inMarocco. Studiando questi casi, i ricercatori si sono resi conto che la visione notturna migliorava in caso di assunzione di THC.[6]
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