Anic | |
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Stato | ![]() |
Fondazione | 1936 aRavenna |
Chiusura | 1984 (fusione conEniChimica) |
Sede principale | Roma |
Gruppo | Eni |
Settore | |
Prodotti | petrolchimici di base, petroliferi |
Slogan | «La chimica che non dimentica l'uomo» |
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L'Anic S.p.A., acronimo diAzienda Nazionale Idrogenazione Combustibili, è stato il nome di una azienda di stato operante nel settore petrolchimico.
La sua fondazione risale al1936, in periodo diautarchia, quandoAGIP eAIPA, in collaborazione con laMontecatini, decisero di fondarla con lo scopo di ottenere combustibilisuccedanei delpetrolio tramite l'idrogenizzazione del carbone nelle raffinerie diLivorno eBari. Tra il1949 e il1951 l'AGIP si era accordata conFederconsorzi per la costruzione di un nuovo stabilimentoAnic aRavenna, specializzato nella produzione difertilizzanti. Nel1953, quando venne creato l'Eni, gli vennero conferite le azioni Anic di proprietàAGIP; successivamente l'ENI riuscì ad ottenere anche la parte posseduta dallaMontecatini.
Con l'avvento diEnrico Mattei, l'Anic diede quindi vita allo stabilimento diRavenna precedentemente progettato, che entrò in funzione nel1958 con lo scopo di produrre appuntofertilizzanti,urea enitrato ammonico, ma anche con il progetto di entrare nel mercato deglielastomeri.
AGela nel1959, con l'apporto della Sofid (Società Finanziaria Idrocarburi) l'investimento nelpolo petrolchimico fu dell'ordine dei 100 miliardi di lire. Lo stabilimento fu indirizzato prevalentemente all'attività di raffinazione con una capacità di 3 milioni di tonnellate/anno di grezzo.
Di poco successivo sono gli insediamenti diPisticci (1962) per la produzione dialcool metilico efibre sintetiche, e diManfredonia, ubicato precisamente nella localitàMacchia nel territorio del comune diMonte Sant'Angelo (FG), indirizzato alla produzione difertilizzanti. Da segnalare un grave incidente che colpì questo stabilimento: nel1976, alle 9.50 del 26 settembre nello stabilimento Anic diMacchia, scoppia la colonna di lavaggio dell'impianto di sintesi dell'ammoniaca.L'incidente del 1976 determinerà gravi e croniche conseguenze di carattere ambientale in tutta l'area circostante.[senza fonte]
Per quanto concerneva il settore della raffinazione delpetrolio (a capo del quale era stato messo l'ing. Carlo Bardone con forti competenze maturate all'estero in oltre 5 anni), l'Anic costruì, oltre aGela, una raffineria nel paese diSannazzaro dei Burgundi (1963). Furono quindi ingranditi gli impianti diRavenna,Gela ePisticci e, nel1969, l'Anic entrò inSardegna rilevando una parte di maggioranza nella Saras Chimica, che deteneva un grande impianto chimico aSarroch.
L'affinità delle forze politiche che sostenevano le due iniziative spinse l'Anic, anziché creare una propria rete commerciale, ad avvalersi di quella dellaFederconsorzi articolata su strutture provinciali: iConsorzi Agrari a loro volta capillarmente presenti su tutto il territorio nazionale, specialmente quello a più alta presenza agricola.
Nel1980, dopo la grande crisi che colpi il settorepetrolchimico nel corso deglianni settanta, la legge 784/1980 realizzò in pratica un duopolio nell'industria chimica: un polo pubblico gestito dall'Eni (che comprendeva l'Anic, gli impianti superstiti del gruppoSIR-Rumianca[1] e Liquichimica) e un polo privato gestito dallaMontedison. Nel1981 l'Eni presentò quindi un piano di riassetto per le attività del gruppo SIR-Rumianca e costituì la societàEniChimica S.p.A (che dal1983 cederà le principali attività alla neonataEniChem), per gestire le società del gruppo Anic e le acquisite. L'Anic muterà quindi il suo nome inAnic Partecipazioni S.p.A. e, nel1984, confluirà nella nuova societàEniChem Anic S.p.A.
Controllo di autorità | VIAF(EN) 127288533 ·LCCN(EN) n79084159 |
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