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Angelo Dall'Oca Bianca

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Angelo Dall'Oca Bianca

Angelo Dall'Oca Bianca (Verona,31 marzo1858Verona,18 maggio1942) è stato unpittoreitaliano.

Pescatori di sabbia o Verona, 1884 ca. (Fondazione Cariplo)
Angelo Dall'Oca Bianca eBerto Barbarani a Garda (anni '20).

Biografia

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Nato aVerona in vicolo Cavalletto, dallacasalinga Beatrice Resi e Giuseppe dall'Oca, verniciatore di carrozze e appassionato di pittura originario diZevio[1][2], a causa delle modeste condizioni economiche della famiglia dovute ad una attività diOsteria avviata dal padre andata in fallimento e del difficile carattere si trova a trascurare gli studi vivendo per le strade diVerona; a seguito della morte del padre, inizia a lavorare come manovale per garantire sostentamento alla famiglia.Incoraggiato dallo scultore concittadinoUgo Zannoni, che si interessa al ritrattoMio padre, dal1873 al1876 frequenta l'l'Accademia Cignaroli di Verona conFausto Zonaro,Romeo Cristani,Vincenzo de Stefani eAlessandro Milesi, allievi dei corsi di disegno e pittura diNapoleone Nani in un ambiente ancora legato ai soggetti tradizionali della ritrattistica e delVedutismo veneti[3].Nel1876 ottiene i primi apprezzamenti dalla critica perLe due orfane[1], esposto alla Mostra diVerona.Di seguito, si trasferisce aVenezia dove frequenta corsi liberi di nudo all'Accademia di Belle Arti e lo studio delveristaGiacomo Favretto, dal quale apprende anche l'utilizzo della fotografia come elemento preparatorio del dipinto e aggiunge ilsuffissoBianca al proprio cognome.

Nel1877 partecipa ufficialmente per la prima volta all'Esposizione dell'Accademia di Brera con il dipintoCarezze e ammonizioni[4] e ancora consecutivamente dal1879 al1882 (anno della tremendapiena dell'Adige che cambierà il panorama della città); nel1881 conCoti e Boni,Sotto zero,Lattivendolo eLavatoio, tre dei quali vengono acquistati da importanti collezionisti e nel1882 esponeFuoco al camino,Verso sera,Primavera,Fra il sì e il no eDopo Messa[5].

Nel1884 partecipa all'Esposizione Generale diTorino conNebbia sull’orizzonte,Serenità,Le ultime cartucce,Verso sera,Dopo messa,Ora pro ea,Pescatori di sabbia,Viatico,Bacio al volo eColto in flagrante, che viene acquistato dallaGalleria d'arte moderna di Roma[6].

A partire dal1885 entra in contatto con i fratelliVittore e Alberto Grubicy, noti mercanti internazionali d'arte con base aMilano, decisivi nell'incentivare le vendite delle opere di Dall'Oca Bianca e accrescere la sua notorietà; proprio la presenza nella città lombarda agevola la sua conoscenza conGiovanni Segantini,Emilio Longoni e altri noti esponenti della correntedivisionista[7].

Nel1886 viene insignito del Premio Principe Umberto per il dipintoAve Maria gratia piena, acquistato dal Museo di Brera[8].L'anno successivo partecipa alla primaBiennale di Venezia conPrima luce.

Per completare la sua formazione pittorica e consolidare i positivi riscontri ottenuti dalla critica, decide di trasferirsi aRoma dove conosce personaggi di rilievo culturale comeGiosuè Carducci,Gabriele D'Annunzio eFrancesco Paolo Michetti, con il quale si avvicina al mezzofotografico che utilizza come bozzetto per i soggetti da trasporre sulla tela; nella capitale viene introdotto alla reginaMargherita di Savoia, che gli commissiona vari dipinti, fra i qualiVendemmia eRitorno dai campi.In questo periodo partecipa alle esposizioniBiennali di Venezia, dove viene a contatto con le correntidivisioniste.

Nel 1891 è all'Esposizione di Brera conUna quadriglia e all'Esposizione Nazionale di Belle Arti di Palermo, l'anno successivo è presente all'Esposizione Nazionale Italo-americana diGenova e ancora aPalermo.Nel 1893 è presente all'Esposizione internazionale di Chicago, poi per due anni di seguito è all'Esposizione internazionale di Berlino.

Nel 1899 partecipa per la prima volta allaIII Biennale di Venezia conRitratto ePrimavera[9].Nel 1900 è premiato all'Esposizione Universale di Parigi perGli amori delle anime.Nel 1901 presenta più di 50 opere alla mostra diBudapest, nel1903 e nel1905 è ancora alla Biennale di Venezia, dove riscuote pochi consensi.Nel 1906 partecipa all'Esposizione Internazionale del Sempione conIl figlio mutilato eLa politica[10],nel1908 è all'Esposizione di Belle Arti di Milano conAve Maria gratia plena[11] e aVerona conGli Amori delle anime eTesta di donna.

Nel1911 partecipa allaIX Biennale di Venezia conIntermezzo[12].L'anno successivo, in occasione dellaX Biennale di Venezia, gli viene riservata un'intera sala con oltre 80 opere[13] e viene contestato da una parte della critica per le soluzioni stilistiche e definito comedispersivo e insipido[14].

Da questo momento Dall'Oca si apparta, rifiutandosi di partecipare alle mostre[15], ma non fa mancare il proprio contributo allo sviluppo della cultura nella sua città, battendosi per la preservazione del suo patrimonio storico in sodalizio con gli altri intellettuali scaligeriRenato Simoni eBerto Barbarani, definiti dalla stampa localela triade della cultura veronese[16][17].

Nel1937 il Comune diVerona gli dedica un'intera sezione della nuova Galleria d'Arte Moderna.Nel1939 viene inaugurato ilVillaggio Dall'Oca, costruito a beneficio dei meno abbienti della città grazie ad una donazione del pittore tramite il ricavato della vendita del dipintoAve Maria e in seguito ampliato con il suo lascito testamentario[15].

Nel1941 realizza il suo testamento dove indica il lascito di denaro, circa 200 dipinti e 290 fotografie alla città diVerona e ai suoi cittadini meno abbienti che vanno ad arricchire la collezione dellaGalleria d'Arte Moderna di Verona, oltre a quasi 600 lastre fotografiche conservate presso ilMuseo di Castelvecchio[18].

«Nomino ed istituisco mio erede universale il Comune di Verona. Ciò faccio per attestare alla mia città l’infinito amore che ho sempre nutrito per essa e quale riconoscente omaggio alla dolce ispirazione che la sua incomparabile bellezza e la bontà del suo popolo hanno dato alla mia Arte»

(Testamento di Angelo Dall'Oca Bianca)

Muore aVerona nella casa di Santa Maria Rocca Maggiore il 18 maggio1942; viene inizialmente sepolto nelCimitero Monumentale di Verona, dove si trova la lapide della madre Beatrice scolpita daTullio Montini su disegno dello stesso Angelo[19], ma nel1960 le sue spoglie vengono traslate nelVillaggio Dall'Oca[20].

«Desidero che il mio funerale sia fatto nella forma più modesta e di essere sepolto nel centro del mio Villaggio ... Invoco perciò, con viva passione dal Comune di Verona di assecondare questo mio idealissimo sogno»

(Angelo dall'Oca Bianca)

«Ogni pittore, anche venuto da lontano, può darci qualche aspetto ridente di Verona: ma Dall'Oca ci ha dato e ci dà, di Verona, il volto e l'anima, la parola e l'indicibile, il secolare fuoco che ha distillato la gemma, l'armonia e la melodia del suo destino...»

(Renato Simoni)

Angelo Dall'Oca Bianca mentre dipinge inpiazza delle Erbe

Stile

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Talento naturale sin dalla tenera età, nella sua prima fase pittorica Dall'Oca Bianca predilige una pittura rappresentativa delvero, influenzata dal maestroNapoleone Nani, traendo spunto da scene di vita quotidiana tratte dalle vie della suaVerona e dai paesaggi delineati dall'Adige e dalLago di Garda, evidenti anche nell'ampio corredo di lastre e fotografie oggi conservate presso ilMuseo di Castelvecchio che fungono daappunti per la stesura dei dipinti.A partire dal1876, gli stretti contatti con il noto esponenteveristaGiacomo Favretto, artista al culmine della carriera, gli consente di arricchire la sua tecnica pittorica con colori brillanti e uno stile ampio e vaporoso.

Fino agli inizi delNovecento Dall'Oca Bianca è idolatrato nella sua città e apprezzato da pubblico e critica, notorietà che culmina nel1886 con il conferimento del Premio Principe Umberto, nel1901 con la personale diBudapest) e con il pluripremiatoGli amori delle anime che rappresenta un avvicinamento di Dall'Oca Bianca ai temidivisionisti esimbolisti,evidenti anche in opere comeL'educazione politica eMedusa.Risultano prevalenti, tra gli altri, i temi inerenti alla passione e la bellezza del mondo femminile.

A partire dai primi anni del XX secolo è oggetto di continui attacchi da parte della critica specializzata e dagli artisti contemporanei (comeUmberto Boccioni) con riferimento alle sue partecipazioni alleBiennali di Venezia e alla sua pittura rimasta legataal soggettoverista, considerato non più attuale e ripetitivo, per il cromatismo molto accentuato e pesante e per la presunta eccessiva dipendenza dalla fotografia.

Da questo momento si rifugia nella sua città, dedicandosi alla conservazione del patrimonio artistico e paesaggistico locale e alla progettazione delVillaggio Dall'Oca, destinato a beneficio dei concittadini meno abbienti.

Curiosità

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  • È riconosciuto come l'ideatore della forma attuale delpandoro, depositata nel 1884 daMelegatti[21].

Nel romanzo del 1947 "Il regalo del mandrogno" di Pierluigi e Ettore Erizzo, viene citato il pittore Angelo Dall'Oca Bianca in quanto autore del ritratto del Canonico Montecucco, uno dei protagonisti della storia.

Opere principali

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Note

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  1. ^ab"Illustri italiani contemporanei", Onorato Roux, Bemporad, 1930, pp. 221-304
  2. ^Angelo dall'Oca Bianca, sucomune.zevio.vr.it.URL consultato il 9 novembre 2020.
  3. ^"Arte e civiltà a Verona", Licisco Magagnato, Neri Pozza, 1991, pag.488
  4. ^"Esposizione delle Opere di Belle Arti nel Palazzo di Brera. Catalogo ufficiale", 1877, Alessandro Lombardi, pag.15
  5. ^"Esposizione 1882. Catalogo ufficiale", Reale Accademia di Belle Arti in Milano, 1882, pag.31
  6. ^Dall'Oca Bianca Angelo - Pescatori di sabbia, suartgate-cariplo.it.URL consultato il 9 novembre 2020.
  7. ^"Il capitale culturale", Elena Casotto, Università Ca’ Foscari di Venezia, 2014, pp 797-819
  8. ^"Esposizione Nazionale di Belle Arti. Catalogo ufficiale", II Edizione, Reale Accademia di Belle Arti in Milano, 1908, Alfieri&Lacroix pag.20
  9. ^"III Esposizione internazionale d'arte della Città di Venezia. Catalogo", Ferrari, Venezia, 1910, pp 219 e 319
  10. ^"Milano e l'Esposizione Internazionale del Sempione", Ercole Arturo Marescotti ed Edoardo Ximenes, 1906, pp 10 e 130
  11. ^"Esposizione Nazionale di Belle Arti. Catalogo illustrato", Alfieri & Lacroix Milano, 1908, pag.20
  12. ^"IX Esposizione internazionale d'arte della Città di Venezia. Catalogo", Ferrari, Venezia, 1910, pp 82 e 93
  13. ^10. Esposizione Internazionale d'Arte della Città di Venezia, suasac.labiennale.org.URL consultato il 1º luglio 2020(archiviato dall'url originale il 9 novembre 2020).
  14. ^"La decima esposizione d'arte a Venezia", Ugo Ojetti, Istituto d'Arti Grafiche Bergamo, 1912, pp.22-23
  15. ^abNel 2008 la ricorrenza. Nasceva 150 anni fa Angelo Dall’Oca Bianca, suverona-in.it.URL consultato il 2 luglio 2020.
  16. ^"Una Triade famosa: Angelo Dall'Oca Bianca, Berto Barbarani, Renato Simoni", Verona, Zendrini, 1961
  17. ^In ricordo di Berto Barbarani, sumiglioverde.eu.URL consultato il 9 novembre 2020.
  18. ^FOTOGRAFIA E PITTURA[collegamento interrotto], sumostrestoriche.palazzoforti.it.URL consultato il 9 novembre 2020.
  19. ^Lapide Beatrice Dall’Oca Bianca, suagec.it.URL consultato il 2 luglio 2020.
  20. ^Lapide Beatrice Dall’Oca Bianca, suar-tour.com.URL consultato il 2 luglio 2020.
  21. ^CHI HA INVENTATO IL PANDORO?, sufocusjunior.it.URL consultato il 9 novembre 2020.
  22. ^Ritratto di giovane donna, suraccolte.acri.it.URL consultato il 1º luglio 2020(archiviato dall'url originale il 20 gennaio 2021).
  23. ^Fontana di giardino, subeni-culturali.eu.URL consultato il 1º luglio 2020.
  24. ^Prime luci, sulombardiabeniculturali.it.URL consultato il 1º luglio 2020(archiviato dall'url originale il 9 agosto 2020).
  25. ^La nonna (Dopo la messa), subeni-culturali.eu.URL consultato il 1º luglio 2020.
  26. ^abPescatori di sabbia a Verona, suraccolte.acri.it.URL consultato il 1º luglio 2020(archiviato dall'url originale il 20 gennaio 2021).
  27. ^Galleria d’Arte Moderna, sumuseorevoltella.it.URL consultato il 21 aprile 2021(archiviato dall'url originale il 21 aprile 2021).
  28. ^Ritratto di Ugo Zannoni, subeni-culturali.eu.URL consultato il 1º luglio 2020.
  29. ^Gli amori delle anime, subeni-culturali.eu.URL consultato il 1º luglio 2020.
  30. ^abLa collezione Achille Forti, sugam.comune.verona.it.URL consultato il 9 luglio 2020.
  31. ^Donna che cuce, sulombardiabeniculturali.it.URL consultato il 1º luglio 2020.
  32. ^Uscita dalla chiesa, sulombardiabeniculturali.it.URL consultato il 1º luglio 2020(archiviato dall'url originale il 9 agosto 2020).
  33. ^Ritratto del poeta Gaetano Crespi, sulombardiabeniculturali.it.URL consultato il 1º luglio 2020.
  34. ^Piazza delle Erbe, subeni-culturali.eu.URL consultato il 1º luglio 2020.
  35. ^La politica, subeni-culturali.eu.URL consultato il 1º luglio 2020.
  36. ^Teatro romano a Verona, suraccolte.acri.it.URL consultato il 1º luglio 2020(archiviato dall'url originale il 20 gennaio 2021).
  37. ^"Musei civici di Vicenza: dipinti e sculture del XIX secolo", Marsilio, 2000, pp.108
  38. ^Stelle cadenti, subeni-culturali.eu.URL consultato il 1º luglio 2020.
  39. ^Amanti.Notturno, subeni-culturali.eu.URL consultato il 1º luglio 2020.
  40. ^Testa femminile, subeni-culturali.eu.URL consultato il 1º luglio 2020.
  41. ^A Valle di Cadore, subeni-culturali.eu.URL consultato il 1º luglio 2020.
  42. ^Il canto dell'Amore, subeni-culturali.eu.URL consultato il 1º luglio 2020.
  43. ^Mulini sull'Adige, subeni-culturali.eu.URL consultato il 1º luglio 2020.

Bibliografia

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  • Vittorio Pica,Artisti contemporanei. Angelo Dall'Oca Bianca, Firenze, L'arte Della Stampa, 1912.
  • Carlo Manzini,Angelo Dall'Oca Bianca nell’Arte e nella Vita, Milano, Mondadori, 1939.
  • Giulio Cesare Zenari (Fragiocondo)Angelo Dall'Oca Bianca: Maestro d'arte e di vita, Verona, Vita veronese, 1952.
  • Licisco Magagnato,La formazione di Angelo Dall'Oca Bianca, Verona, Officina Grafica Contardi, 1968.
  • Diego Arich e Anna Chiari Tommasi,Angelo Dall'Oca Bianca, Banco Popolare di Verona, 2002.
  • Pierpaolo Brugnoli (a cura di),La pittura a Verona dal primo Ottocento a metà Novecento, 1° volume, Verona, Banca popolare di Verona, 1986, ISBN non esistente,SBN RAV0017593.

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