(Sant'Andrea Dũng Lạc)
| Sant'Andrea Dũng Lạc | |
|---|---|
Sacerdote e martire | |
| Nascita | Bac Ninh,1785 circa |
| Morte | Hanoi, 21 dicembre1839 |
| Venerato da | Chiesa cattolica |
| Beatificazione | 27 maggio1900 dapapa Leone XIII |
| Canonizzazione | Piazza San Pietro, 19 giugno1988 dapapa Giovanni Paolo II |
| Ricorrenza | 24 novembre (insieme ai suoi116 compagni martiri) |
| Attributi | Palma |
| Patrono di | Vietnam (insieme ai suoi116 compagni martiri) |
| Manuale | |
Andrea Dũng Lạc (Bac Ninh,1785 circa –Hanoi,21 dicembre1839) è stato unpresbiterovietnamita.
Decapitato durante le persecuzioni anticristiane nelTonchino, vennebeatificato nel1900 dapapa Leone XIII e nel1988 fu dichiaratosanto dapapa Giovanni Paolo II insieme ai suoi116 compagni di martirio. La memoria liturgica di Sant'Andrea Dũng Lạc e quella dei suoi 116 compagni martiri è stata fissata al 24 novembre.
Andrea Dũng Lạc, nato Tran An Dung, nacque aBac Ninh, una cittadina nell’attualeVietnam, intorno al1795 in una famiglia non cristiana ed estremamente disagiata economicamente. I suoi genitori, a causa della povertà in cui versava la famiglia, decisero di affidarlo ad un catechista, il quale venne pagato. Il catechista lo condusse in missione a Vinh-Tri, una località del Vietnam. Lì crebbe, ricevette la sua prima educazione e fu battezzato col nome di Andrea. Otto anni dopo, Andrea divenne anch'egli catechista. Visse per dieci anni proclamando il Vangelo e ne era molto soddisfatto. Poiché riusciva bene negli studi, i missionari gli fecero proseguire gli studi nel Seminario di Vinh-Tri. Durante il periodo formativo presso il Seminario, emerse fra tutti i seminaristi per l'impegno nello studio e per la garbatezza con la quale si relazionava con gli altri.
Dopo altri tre anni di studi teologici presso il Seminario, il 15 marzo1823 fuordinato sacerdote. Prestò il servizio di viceparroco nella comunità di Dong-Chuoi, successivamente in quella di Doai e poi in quella di Son-Mieng. La sua vita sacerdotale fu dedita al servizio, alla povertà, alla semplicità, alla condivisione dei beni con i più poveri, all'osservanza dei precetti ed al rispetto.
Si trovava nella comunità di Ke-Dam comeparroco quando la sua casa fu distrutta dai pagani. Decise quindi di trasferirsi a Ke-Sui, comunità dalla quale visitava gli altri gruppi di fedeli per amministrare iSacramenti. Quando la persecuzione iniziò ad intensificarsi a causa del decreto imperiale del 6 gennaio1833 emesso dalre Minh Mang, padre Andrea dovette nascondersi nelle case di altri credenti, poi fuggì a Ke-Roi, dove fondò una nuova comunità cristiana.
Un giorno, appena terminata laCelebrazione Eucaristica, vide arrivare i soldati imperiali: subito si tolse iparamenti liturgici e cercò di nascondersi in mezzo alla folla per non essere riconosciuto come sacerdote. Tuttavia, fu ugualmente arrestato, insieme ad altri ventinove credenti, e condotto alla prefettura di Ly-Nam.
Uno dei funzionari del villaggio decise di riscattarlo con sei pezzi d’argento, dicendo che era un suo parente. Da quel momento, per essere più libero nella sua missione sacerdotale, padre Andrea cambiò il suo nome di nascita (nell’onomastica vietnamita occupa l’ultimo posto) da Dung in Lac.
Correndo grandi rischi decise di spingersi nelle pericolose province di Hanoi e di Nam-Dinh, ma era tormentato e soffriva perché doveva agire nel nascondimento. Diceva infatti:
Il 10 novembre1839 fu arrestato una seconda volta nel villaggio di Ke-Song. Era in casa di un confratello,padre Pietro Trương Văn Thi (poi finito anch'egli martire), dal quale era andato a confessarsi. Il capovillaggio, Phap, domandò ai cristiani un riscatto di duecento pezzi d’argento per entrambi. Ciononostante, fu recuperata solo la metà della somma, quindi venne rilasciato solamente padre Andrea, il quale s’incaricò di tornare con il resto del denaro.
Durante il viaggio di ritorno verso casa lungo un fiume, dovette fermarsi a causa di una tempesta. Al momento di raggiungere la riva, si trovò in difficoltà e tese la mano per essere aiutato a scendere. A soccorrerlo, però, fu il segretario del prefetto locale, il quale, vedendolo gridò:
Fu arrestato per la terza volta, questa volta insieme a padre Pietro, e trasferito nel territorio di Binh-Loc. I fedeli fecero nuovamente una colletta per riscattare entrambi i sacerdoti ma padre Andrea, però, era convinto che Dio non volesse la sua liberazione, perciò chiese loro di non riscattarlo. In una lettera a monsignor Pierre Retord, suo vescovo e Vicario apostolico del Tonchino Occidentale, spiegò quella scelta menzionando la leggenda per cuisan Pietro, in fuga dalla persecuzione diNerone e già scampato alla prigionia, videGesù che tornava aRoma al posto suo e comprese di dover affrontare ilmartirio.
Il funzionario di Binh-Loc trattò padre Andrea e padre Pietro molto bene. Ordinò che venissero portati loro i pasti nei piatti a lui riservati e fece restituire i loro vestiti dal capovillaggio. Consapevole che non sarebbe riuscito a intaccare la loro fede, non li torturò, ma li tenne prigionieri soltanto per tre giorni, dopo i quali li fece trasferire aHanoi. In una solenne cerimonia della religione tradizionale, il funzionario dichiarò, quasi a discolparsi, la sua estraneità alla loro punizione dicendo così:
Durante il trasferimento a Hanoi lungo il fiume Hong, i due sacerdoti furono seguiti, a piedi o in barca, da moltissimi fedeli. Al vederli, i due si fermarono e li incoraggiarono a continuare a vivere come la Chiesa insegna. Il funzionario, molto sorpreso, domandò:
Una donna che si trovava lì rispose:
Dopo essere giunti a Hanoi, il funzionario locale li portò in tribunale e provò a costringerli ad apostatare, ordinando loro di calpestare lacroce. Entrambi respinsero con decisione l'ordine e affermarono che preferivano morire invece di offendere il simbolo della loro fede. Padre Pietro, anzi, s’inginocchiò e baciò il crocifisso. Dopo svariati interrogatori, il funzionario comprese che era impossibile farli desistere e ordinò di chiedere al sovrano la sentenza capitale.
Nel tempo che trascorsero in carcere, in attesa della sentenza, i due sacerdoti conquistarono la simpatia delle guardie, che li rispettavano. Ogni qual volta essi ricevevano qualcosa dall’esterno, lo condividevano immediatamente con i carcerieri, trattenendo per sé solo il minimo necessario. Ogni mattina ed ogni sera s’inginocchiavano e pregavano per molto tempo. Benché i fedeli avessero il permesso di portare loro quotidianamente carne o pesce, i due domandarono loro di non farlo più. Continuarono a fare digiuni o, almeno, a consumare poche quantità di cibo, quanto bastava loro per sopravvivere. Il 1º novembre1839 un altro presbitero portò clandestinamente ai prigionieri laSanta Eucaristia. Padre Andrea lo salutò con queste parole:
Poi ricevette devotamente la Comunione, come fece anche padre Pietro.
Il 21 dicembre1839, quando i funzionari imperiali vennero ad annunciare la sentenza, i due sacerdoti li accolsero come se stessero portando loro un regalo prezioso. Lungo la via del patibolo, i due condannati pregarono silenziosamente, ma non appena uscirono dalla porta della città, padre Andrea, con le mani legate, cantò alcuni versi di un inno inlatino. Prima dell’esecuzione capitale, il boia incaricato di eseguire la sentenza gli disse:
Padre Andrea, sorridendo, replicò:
I due condannati chiesero di avere ancora qualche minuto per pregare e, infine, si chinarono per esseredecapitati. La decapitazione avvenne sul terreno fuori dalla porta della città a Cau-Giay, pressoHanoi, sul bordo della strada che conduceva aSon-Tay.[1]
Le cause di beatificazione e canonizzazione di padre Andrea Dung Lac epadre Pietro Trương Văn Thi furono inserite in un gruppo di cause riguardanti 64 martiri vittime delle persecuzioni in Vietnam. Il decreto sul martirio venne promulgato il 2 luglio1899 dapapa Leone XIII, mentre labeatificazione fu celebrata il 27 maggio1900 dallo stessoPontefice.
Il 18 aprile1986 venne emesso il decreto con cui le cause dei 64 martiri confluivano, insieme a quelle di altri quattro gruppi di martiri delle persecuzioni in Vietnam, in una sola causa di canonizzazione: il totale era quindi di 117 persone.[2] Andrea Dung Lac fu scelto come capogruppo, proprio per il culto di cui gode nel suoPaese, oltre che all’esempio dato durante tutta la sua vita. In seguito al decreto del 5 giugno1986, che sanciva la perdurante fama di segni e di miracoli relativi a tutti i117 martiri,papa Giovanni Paolo II licanonizzò il 19 giugno1988 inpiazza San Pietro. La memoria liturgica di Sant'Andrea Dũng Lạc e quella dei suoi116 compagni martiri è stata fissata al24 novembre.
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