Si costituì in comunità autonoma in base al secondo articolo della Costituzione spagnola del1978, che riconosce e garantisce il diritto all'autonomia delle nazionalità e delle regioni spagnole. Il processo di autonomia politica si estende attraverso la procedura restrittiva in base all'articolo 151 della Costituzione, il che fa dell'Andalusia l'unica comunità spagnola ad aver avuto accesso all'autonomia attraverso questa particolare procedura.
La configurazione geografica è uno degli elementi che conferisce unicità all'Andalusia. Si possono distinguere tre grandi aree, formate dall'interazione di diversi fattori che influenzano l'ambiente fisico: laSierra Morena (che separa l'Andalusia dallaMeseta), laCordigliera Betica e laDepressione Betica che distingue l'Alta Andalusia dalla Bassa Andalusia.
La storia dell'Andalusia deriva da un processo complesso che raccoglie nel tempo popoli e culture diverse, nonché diverse realtà socio-economiche e politiche. A pesare sulla contemporaneità vi è l'evidenza, sul territorio, del passaggio diiberi,fenici,cartaginesi,romani,vandali,visigoti,bizantini,arabi eberberi. Come per la storia, la cultura andalusa è il risultato del passaggio di diversi popoli e civiltà che, nel corso del tempo, hanno plasmato una specifica identità culturale.
La realtà economica andalusa all'inizio delXXI secolo è in svantaggio rispetto al panorama spagnolo ed europeo, risultato del fallimento della rivoluzione industriale e della posizione periferica della regione dai circuiti economici internazionali. Questo divario è facilmente individuabile dallo scarso peso del settore industriale nell'economia, ancora basata sull'agricoltura e sull'ipertrofia del settore dei servizi. Nonostante ciò, per dimensioni l'economia andalusa è la terza del paese.
Il toponimo "Andalusia" è stato introdotto nellalingua castigliana durante ilXIII secolo, nella formael Andalucía. Questa è la forma inlingua spagnola dial andalusiya, in riferimento alla parolaarabaAl-Andalus, il nome dato ai territori dellapenisola iberica sotto il governo islamico dal711 al1492.[2] L'etimologia che fece derivare Andalusia da Vandalia o Vandalucia, terra deiVandali, diffusa nelXVI secolo, gode oggi di poco credito.[3]
Per quanto riguarda il suo utilizzo, il termine "Andalusia" non sempre ha avuto come riferimento esatto il territorio oggi noto come tale. Nel corso dell'ultima fase dellariconquista cristiana, il nome è stato dato esclusivamente al sud della penisola sotto il dominio musulmano, ponendolo poi successivamente all'ultimo territorio riconquistato. Nella Prima Cronaca Generale diAlfonso X il Saggio, scritta nella seconda metà delXIII secolo, il termine Andalusia è utilizzato con tre diversi significati:
Per nominare le terre conquistate dai cristiani nella Valle del Guadalquivir, Regno di Jaén, Cordova e Siviglia.
Durante lariconquista cristiana, questo nome va poi a designare esclusivamente il sud peninsulare, ed il termine si va pian piano a riconvertire, sotto la denominazione castigliana, per riferirsi all'ultimo territorio che sarà liberato dai mori musulmani.
La prima ipotesi sull'origine del toponimo suggerisce che "Al-Àndalus" sia frutto dell'evoluzione dal nome greco di "Atlas" od "Atlante", secondo le mutazioni o varianti successive di "Antalas" - "Andalas" - "Ándalus", suggerendo così la sua provenienza dal termine mitico di "Atlàntide", atteso lo sviluppo della civiltà diTartessos.
Un'altra ipotesi suggerisce che "Al-Àndalus" provenga dalla degenerazione linguistica di "Landahlauts", nome germanico del sud della Spagna, durante il tempo dell'invasione barbarica deiVisigoti, la cui pronuncia era "Lándalos". Questo termine proverrebbe da "landa", cioè "terra" e "hlauts, "della sorte o del destino". Secondo questa ipotesi gli arabi gli avrebbero anteposto l'articolo arabo "al-".
L'Andalusia si sviluppa su una superficie di 87.597 km2, pari a circa il 17,3% del territoriospagnolo, comparabile o superiore a molti paesi europei, sia in termini di superficie che di complessità e varietà del paesaggio. Per tutta la sua metà meridionale è bagnata dalMar Mediterraneo e dall'Oceano Atlantico, loStretto di Gibilterra la separa dalcontinenteafricano, mentre a Nord laSierra Morena la separa dallaMeseta. Il paesaggio è compreso tra le ampie pianure costiere del fiumeGuadalquivir, poste sul livello del mare, e le cime dellaSierra Nevada, le più elevate dellapenisola iberica.
L'Andalusia si trova ad una latitudine compresa tra i 36º e i 38º44 'N, posizione che contribuisce a definire le caratteristiche del suoclima. Tuttavia sono presenti grandi contrasti interni, e si va dal seccodeserto di Tabernas, al Parco Naturale della Sierra de Grazalema[4], una delle zone più piovose dellaSpagna.[5] Più significativo ancora è il contrasto tra le cime innevate delMulhacén alclima subtropicale della costa dellaprovincia di Granada, distante soli50 km.[6]
I fiumi del bacino atlantico sono caratterizzati da grandi dimensioni, attraversano regioni prevalentemente pianeggianti, e questo determina il carattere degliestuari e delle zone umide che formano alle foci, come le paludi di Doñana[7] formate dal fiumeGuadalquivir, o le paludi dell'Odiel lungo le coste delgolfo di Cadice. I fiumi del bacino del Mediterraneo sono invece più brevi, contenuti in valli più strette e ripide, e seguono un andamento stagionale nella portata, dando vita ad estuari meno estesi. Sono generalmente meno sfruttati per usi agricoli.
L'Andalusia può essere suddivisa in cinque diversibacini idrografici: nella costa atlantica si trovano il bacino del Guadalquivir; il bacino atlantico andaluso, che comprende i sotto-bacini delGuadalete, Tinto-Odiel eBarbate e il bacino del fiumeGuadiana. Nel bacino del Mediterraneo sono presenti i fiumi che sfociano in questo mare e parte del bacino delfiume Segura.
Nei primi secoli dopo Cristo, la regione faceva parte dell'impero romano e vennero fondate numerose città, come Corsivo, Claudia Baelo[14],Acinipo[15] e realizzate diverse strade.
Palacio de San Telmo, sede della comunità autonoma
L'autonomia dell'Andalusia è giuridicamente regolata attraverso la procedura prevista dall'articolo 151 dellaCostituzione spagnola del 1978[16]. Seguendo questa procedura, il 28 febbraio 1980 l'Andalusia, dopo un referendum ha ottenuto l'autonomia, affermando all'articolo 1 del suo Statuto di Autonomia del 1981, che tale condizione giuridica è giustificata grazie all' "identità storica, autogoverno che la Costituzione permette a qualsiasi nazionalità, in piena uguaglianza alle altre nazionalità e regioni che compongono la Spagna, e con una potenza che emana dalla Costituzione Andalusa, che si riflette nel suo statuto di autonomia".
Il PIL pro capite della Regione autonoma è di18507 €, quasi equivalente al PIL pro capite dell'Umbria (18477 €). Terzo in Spagna, dopo quelli della regione autonoma diMadrid e dellaCatalogna.
L'Andalusia è ricca diarchitettura moresca, in quanto fu l'ultimo caposaldo deiMori, prima che nel 1492 venissero espulsi dall'Europa.
Granada,Siviglia,Cordova,Jaén,Cadice,Jerez eMalaga sono le sette città di maggior interesse turistico, grazie soprattutto alle loro famose e straordinarie opere architettoniche:
La gastronomia andalusa è tra le più apprezzate nella penisola iberica, ricca di sapori freschi con un sapiente uso di elementi spesso poveri, e arricchita dall'influenza arabo-marocchina. È una cucina mediterranea che presenta piatti molto variati tra le regioni montane e quelle costiere, che vede l'uso di olio di oliva, frutti secchi, pesci, carne e verdure. Nelle zone di mare regnano lesardine alla brace, i frutti misti di mare,alici,gamberi e aragoste. Nelle zone di montagna imperano le carni dicacciagione e il suino iberico, in particolare loJabugo di Huelva, un prosciutto crudo iberico ottenuto da suini allevati in libertà nel Parco Naturale Sierra de Aracena y Picos de Aroche[17] e alimentati solo dighiande. Molto varia è anche l'offerta di olive marinate con differenti spezie.
Tra i piatti più rappresentativi della varia offerta culinaria andalusa si possono citare:
Gazpacho - zuppa vegetale fredda estiva a base di pomodori, cetrioli, olio e pane tostato
Ajoblanco - zuppa vegetale fredda a base di mandorle, aglio e pane tostato
Pipirrana - insalata vegetale a base di pomodori, peperoni, cetrioli e cipolle
Caracoles en salsa - lumache in salsa
Migas - piatto a base di pan grattato, salame, pancetta, aglio e peperoni
Lomo de orza - fettine di maiale marinate con olio e spezie
Berenjenas con miel - melanzane impanate fritte con salsa al miele
Jamón asado - coscia di maiale arrostita allo spiedo servita nel proprio sugo
Pollo a la andaluza - piatto a base di pollo, mandorle, aglio, alloro e zafferano
Atún encebollato - piatto a base di tonno pomodori e cipolle
Ortiguillas - alghe fritte
Tocino de cielo - dolci a base di tuorlo d'uovo caramellizzato
Alfajores - dolci natalizi a base di pasta di mandorle, noci e miele
Una menzione speciale sulla gastronomia andalusa: letapas. Nella zona di Granada, dove si ritiene sia nato proprio questo concetto, tali piatti monoporzione vengono ancora offerti in molti locali gratuitamente quando si ordina una bibita, un ottimo modo per provare in maniera economica tutto ciò che la cucina andalusa può offrire accompagnato da un buon bicchiere ditinto de verano (a base di vino e gazzosa) o unaclara (a base di birra e gazzosa).
^Il toponimoAl-Ándalus pare essere la corruzione del latinoAtlanticum: J. Vallve,El nombre de Al-Ándalus, 4, Fasc. 1-2, Al-qantara: Revista de estudios árabes, 1983, pp. 301-356,ISSN 0211-3589 (WC ·ACNP).
^L'inconsistenza di questaetimologia facile è data dal fatto che il passaggio deiVandali alla volta delNordafrica fu rapido e quasi senza tracce. L'etimo va invece riferito all'espressionegotica "Landahlauts", "lotti terrieri attribuiti (ai nobili visigoti)". Cfr. Heinz Halm ("al-Andalus und Gothica Sors",Die Welt des Orients, 66, 1989, p. 252 e segg.). Gliarabi avrebbero premesso alla parola il loro articolo determinativo "al-" e la desinenza tipica delle apposizioni.
^ Antonio López Ontiveros,El territorio andaluz: su formación, delimitación e interpretación, inGeografía de Andalucía, Editorial Ariel, 2003,ISBN84-344-3476-8.