È uno dei principali centri economici della regione e la maggiore città per dimensioni e popolazione. Affacciata sulmare Adriatico, sorge su un promontorio che dà origine all'omonimo golfo e protegge l'ampio porto naturale, tra i maggiori d'Italia per traffico internazionale di passeggeri[7][8]. La città si estende su numerose colline, a picco sul mare nel settore orientale del promontorio. La costa alta della città fa parte dellaRiviera del Conero e ricade nelParco del Conero.
La storia della città è legata alle attività portuali e di navigazione sin dal 387 a.C. quando divenne unacolonia greca diSiracusa, in contatto con i principali centri del levante mediterraneo; l'origine greca di Ancona è ricordata dall'appellativo che le è attribuito comunemente: "città dorica". In età romana, sotto l'imperatoreTraiano svolse il ruolo di ingresso d'Italia dai porti d'Oriente, anche se visse il suo periodo aureo nelMedioevo, sia artisticamente sia economicamente, quando fu una floridarepubblica marinara e guadagnò l'appellativo di "porta d'oriente"[9].
La città di Ancona sorge sulla costa dell'Adriatico centrale, sulle pendici settentrionali delmonte Conero, che formano un promontorio di forma triangolare, con il colle del Duomo posto al vertice. Questo promontorio dà origine verso ovest a un golfo, ilgolfo di Ancona, nella cui parte più interna si trova il porto naturale. La costa del golfo è bassa: le colline arrivano a ridosso del mare, ma non formano rupi; in questa zona si trova la spiaggia sabbiosa diPalombina Nuova, bordata dalla linea ferroviaria.
A sud del colle del Duomo la costa è alta e rocciosa, tanto che nel corso dei secoli la città non ebbe mai necessità di costruire mura di difesa verso est; tra le spiagge di questo tratto di litorale, si ricordaquella del Passetto, caratterizzata da grandi scogli bianchi, tra i quali la Seggiola del Papa, uno dei simboli della città. Altre spiagge di costa alta si susseguono verso sud, tra le quali quelle di Mezzavalle e diPortonovo.
Dal punto di vista orografico il territorio urbano è contraddistinto da un'alternanza di fasce collinari e di vallate, che corrono da est ad ovest. Le colline dove sorgono i rioni più antichi sono cinque: il colle Guasco, con ilDuomo, monte Cappuccini, con ilFaro, monte Cardeto, conil suo parco, il colle Astagno, con laCittadella, e il colle di Santo Stefano, con ilPincio. Lungo la vallata centrale corrono i tre corsi principali e il viale della Vittoria, che nel loro complesso permettono di attraversare tutto il promontorio percorrendo i due chilometri che separano le banchine del porto dal belvedere marino della pineta del Passetto.
Il luogo dove sorge Ancona rientra nella zona asismicità medio-alta, èclassificata di livello 2 dallaProtezione Civile.[11] La scossa maggiore verificatasi a partire dal secondo dopoguerra è quella del 14 giugno 1972, che raggiunse il X grado della scala Mercalli ed ebbe epicentro nel mare di fronte alla città.
Le due più note particolarità geografiche di Ancona: il tramonto sul mare (nella foto, visto dal Passetto) e la possibilità di vedere le montagne dalmate (nella foto, viste da via Panoramica)
La particolare forma del promontorio dà origine a due fenomeni naturali che sono sempre stati considerati caratteristiche distintive di Ancona: il sole che sorge e tramonta sul mare e la visibilità, in condizioni di tempo sereno, delle cime delle montagne dalmate.
La possibilità di vedere sia l'alba, sia il tramonto sul mare è dovuta al fatto che il promontorio cittadino è bagnato dall'Adriatico sia ad est che a ovest. Ciò è considerato particolare perché, mentre osservare il sole sorgere sul mare è tipico di tutta la costa adriatica occidentale, non è così per il tramonto[12].
Il fenomeno è visibile nella sua completezza per circa un mese, a cavallo delsolstizio d'estate, quando il sole cala direttamente nell'orizzonte marino; negli altri periodi il sole tramonta dietro ad una sottile striscia di terra.
Occasionalmente, nelle giornate molto serene, da alcuni punti della sommità delle varie colline cittadine, è possibile osservare ad occhio nudo le vette più alte delleAlpi Dinariche, al di là dell'Adriatico[13].
Gli inverni sono moderatamente freddi e piovosi: le temperature diurne raggiungono in media 9,3 °C e la minima notturna è di 4 °C; nevicate sono possibili in caso di irruzioni gelide che investono l'Italia dai quadranti settentrionali o orientali; il mese più freddo è gennaio, con una media di 6 °C. In primavera la temperatura media diurna è di 16,3 °C e la minima notturna di 10,7 °C. Le estati sono calde e umide, con temperatura media diurna di 26 °C e minima notturna di 19,3 °C. In autunno la media diurna è di 18,7 °C e la minima notturna di 14 °C. I mesi più piovosi sono ottobre (98 mm) e gennaio (66 mm).
Ilsoleggiamento è buono, con 2.135 ore di sole all'anno. La massima temperatura del mare si ha in agosto (23,5 °C) e la minima in febbraio (10 °C).
I venti caratteristici sono laBora da N/E, che spira a volte con violenza e che è in grado di causare intense mareggiate, loScirocco, da S/E, umido e spesso piovoso (afoso d'estate) e ilGarbino, da O–S/O, vento di caduta dall'Appennino che spira con maggiore frequenza in autunno e in primavera[15].
Igreci diSiracusa, che fondarono la città nel387 a.C., notarono la forma particolare del promontorio, simile ad un triangolo o ad un gomito piegato, e per questo motivo chiamarono la nuova città Ἀγκών,Ankón, che ingreco antico significa "gomito"[16]
Toponimi derivati
Come è avvenuto per altre città italiane anche il nome di Ancona è stato usato per denominare città di nuova fondazione nei vari continenti. Così abbiamo un'Ancona nordamericana negliStati Uniti (nello Stato dell'Illinois), una sudamericana inBolivia (nel dipartimento diPotosí) ed un'Ancona oceaniana inAustralia (nello Stato diVictoria).
Quattro localitàcroate derivano il loro nome dal nome di Ancona in croato antico,Jakin. Esse sono: la baia di Jakišnica nell'isola di Pago, la baia di Jakinska e il promontorio di Jakisnica nell'isola diMelada e infine la località di Jakin nell'isola diBrazza[17]; in passato erano infatti molto frequentate da navigatori anconetani. In un noto canto popolarebosniaco si parla inoltre di un giovanejakinlija e di ragazzejakinke[18].
Il promontorio di Ancona era già abitato nell'Età del bronzo. I suoi abitanti entrarono presto in contatto con i navigatorimicenei, che frequentavano il porto naturale sottostante.
Nel periodo finale dell'Età del Bronzo, sulMonte Cappuccini esisteva un villaggio dicultura protovillanoviana, che poi continuò a svilupparsi sino all'Età del Ferro, diventando un villaggiopiceno. Il suo porto era frequentato dai navigatori greci, fatto che lo rendeva un vero e proprioemporio marittimo greco-piceno[19]. Il centro era costituito da magazzini, strutture portuali e da una serie di edifici abitati da greci che conservavano le proprie tradizioni e, pur non avendo la sovranità del territorio, vivevano in piena autonomia. Gli abitanti autoctoni, dal canto loro, facevano da tramite tra i greci e i mercati dell'entroterra, dove infatti si ritrovano manufatti greci[20].
La definitiva grecizzazione risale al IV secolo a.C. Fu nel 387 a.C.[21], infatti, che un gruppo di greci provenienti da Siracusa, esuli dalla tirannide diDionisio I, sbarcarono ad Ancona e vi fondarono una propria colonia[22]. La fondazione di Ancona rientrava nel piano di Dionisio I di espandere l'influenza siracusana nell'Adriatico, e fu accompagnata dalla nascita di altre colonie greche nella sponda orientale di questo mare.
Secondo la maggior parte degli storici, la colonia greca sorse sulle pendici del colle ora chiamato Guasco; sulla sommità del colle sorse l'acropoli, con iltempio di Afrodite[23]. Dato che i siracusani fondatori della città erano greci distirpe dorica, Ancona è fin dall'epoca antica chiamata «la città dorica». Una delle più importanti caratteristiche di questapolis è il suo persistente attaccamento al carattere greco e la sua resistenza culturale allaromanizzazione[24].
All'arrivo dei Romani nelPiceno, Ancona attraversò un periodo di transizione tra la civiltà greca e quella romana. Le tappe principali della romanizzazione sono due: il133 a.C., quando ci fu la deduzione di una colonia romana nell'agro anconitano in seguito allaLex Sempronia Agraria, e il90 a.C. quando fu istituito il municipio romano in seguito allaGuerra Sociale. Da quell'anno Ancona può dirsi città romana, pur rimanendo per alcuni decenni un'isola linguistica e culturale greca[25]. In età imperiale svolse per Roma la funzione di collegamento marittimo con l'Oriente e per questo l'imperatoreTraiano ne ampliò il porto.
Repubblica di Ancona: le sue vie commerciali, i suoi consolati e fondachi e la sua figura più rappresentativa: Ciriaco Pizzecolli, padre dell'Archeologia
Uno dei periodi più fiorenti di Ancona iniziò nell'XI secolo, quando iniziò a reggersi comelibero comune erepubblica marinara, laRepubblica di Ancona[26]. Per difendere la propria indipendenza si scontrò sia con ilSacro Romano Impero, che tentò ripetutamente di ristabilire il suo effettivo potere, sia conVenezia[27], che non accettava nell'Adriatico altre città marinare. Nell'assedio del 1173[28] da parte delle truppe imperiali, si distinsero le gesta diStamira, l'eroina anconitana per eccellenza, e del sacerdote Giovanni di Chio. Tale assedio si concluse in favore dei difensori anconetani: una spedizione riuscì ad avvisare gli alleati, che arrivarono in aiuto della città ormai allo stremo, costringendo l'esercito imperiale a ritirarsi.
Figura di spicco del periodo della repubblica di Ancona fuCiriaco Pizzecolli (detto Ciriaco d'Ancona), umanista, archeologo e navigatore, che viaggiò per tutto il Mediterraneo alla ricerca di testimonianze storiche, nel tentativo di salvarle dall'oblio e dalla distruzione; per questa sua attività era chiamato dai suoi stessi contemporaneipater antiquitatis ed è oggi considerato il fondatore in senso generale dell'Archeologia[29].
Tuttavia, agli inizi del 1500, Ancona era ancora florida. Ciò destò la cupidigia delpapa Clemente VII, il quale, ansioso di reintegrare le casse vaticane, vuote dopo ilSacco di Roma del 1527, decise di impossessarsi della città, con un abile piano. Il primo passo fu la costruzione dellaCittadella, offerta dal papa alla città con il pretesto di fornirle difesa da un imminente attacco da parte dei turchi, ma in realtà realizzata per mantenere Ancona strettamente sotto il dominio papale: i cannoni della nuova fortezza erano puntati sulla città e sulle sue principali vie di accesso. Grazie a questo stratagemma, con un colpo di Stato, il 19 settembre1532papa Clemente VII vincolò Ancona alla Santa Sede[30] e cedette il governo della città al cardinaleBenedetto Accolti in cambio di un'ingente somma di rendita annua, nominandolo legato pontificio della Marca di Ancona; il governo dell'Accolti fu segnato da violenze e persecuzioni.
Alla morte di Clemente VII, il nuovopapa Paolo III Farnese ordinò l'imprigionamento del cardinal Accolti, il riconoscimento dell'innocenza dei cinque nobili anconetani da lui giustiziati sommariamente ed il ritorno in città degli esiliati; ripristinò inoltre una qualche autonomia del Senato anconetano. Nonostante ciò, la realtà fu che la città non fu più libera di autodeterminarsi, rimanendo sotto lo stretto controllo dei legati pontifici.
La perdita della libertà condusse a partire dalla seconda metà del Cinquecento ad una lenta decadenza, che durò oltre un secolo e che si interruppe solo nel1732, quandopapa Clemente XII concedette ilporto franco, ovvero dell'esenzione delle imposte doganali. Oltre a dare alla città questo nuovostatus, Clemente XII incaricò l'architettoLuigi Vanvitelli di restaurare ed ampliare il porto. Grazie a queste misure, la città visse un nuovo momento di benessere, legato alla ripresa della grande navigazione.
Durante laPrima guerra di indipendenza, nel1849, Ancona si dichiarò libera dal dominio papale e aderì allaRepubblica Romana. Il papa allora chiamò gliaustriaci per riprendere il possesso delle sue terre. Compagna diVenezia e diRoma, la città di Ancona per settimane resistette eroicamente all'assedio austriaco, grazie anche ai volontari provenienti da varie regioni d'Italia. Si distinse nella lotta l'anconetanoAntonio Elia, che fu uno dei più strenui difensori della città[31] e che, dopo la resa dei patrioti e l'occupazione austriaca, venne arrestato con false accuse e fucilato.
Nel decennio tra il1860 e il1870, a causa della situazione geopolitica nazionale, Ancona rivestì un ruolo militare di primo ordine e fu dichiaratapiazzaforte di prima classe insieme a sole altre quattro città italiane.
Il nuovo ruolo fu alla base di un notevole sviluppo urbano e dell'introduzione di tutti i servizi pubblici che il progresso metteva a disposizione in quegli anni.
Targa a ricordo delle oltre 700 vittime perite nel rifugio durante i bombardamenti alleati
Durante ilventennio fascista, la città di Ancona ebbe un notevole sviluppo urbanistico, con l'urbanizzazione lungo il viale della Vittoria e la costruzione delrione Adriatico.Negli ultimi anni dellaseconda guerra mondiale, a causa della sua importanza strategica, Ancona subì numerosissimibombardamenti da parte delleforze alleate, che dovevano preparare il passaggio del fronte. In particolare, quello del 1º novembre1943 fu uno dei più tragici; in pochi minuti migliaia di persone persero la vita, di cui settecento all'interno di un solo rifugio antiaereo, e un intero rione della città storica (ilrione Porto) venne quasi cancellato.
Il gen.Władysław Anders, comandante del II Corpo d'Armata polacco
In riconoscimento del comportamento solidale della popolazione durante l'occupazione tedesca e i bombardamenti alleati, Ancona fu insignita dellamedaglia d'oro al valor civile.
Porto e Duomo nel 1967
Nel secondo dopoguerra Ancona si riprese velocemente dalle pur gravi ferite della guerra; tra l'altro, il1959 vide la fondazione dell'Università. Si sono abbattute poi sulla città tre gravi calamità naturali: un'alluvione nel1959, unterremoto nel1972 e unafrana nei rioniPosatora ePalombella nel1982. Anche in queste disastrose occasioni la ripresa della città fu rapida.
Da segnalare negli ultimi decenni sono: la riapertura delTeatro delle Muse (2002), l'inaugurazione del grandeParco del Cardeto (2005) e la notevole intensificazione dei traffici del porto nelle comunicazioni con l'Europa balcanica e laGrecia. Nel2008 il governo ha scelto Ancona come sede del Segretariato permanente dell'Iniziativa Adriatico Ionica, nella storicaCittadella cinquecentesca.
Lo stemma e il gonfalone sono stati riconosciuti con decreto del Capo del Governo del 18 novembre 1934.[32][33]Dallo Statuto[2] comunale si ricavano le descrizioni dello stemma, del bollo e del gonfalone.
Stemma
«Scudo di rosso, al Capo d'Angiò e al Guerriero d'oro armato di spada sul cavallo corrente.
Il Capo d'Angiò è d'azzurro, al lambello di rosso di quattro pendenti con tre gigli d'oro sottostanti allineati.Lo scudo è sormontato da corona murale dalle cinque torri ed è affiancato da due ramoscelli (d'ulivo e di quercia rispettivamente a destra e a sinistra di chi guarda) che si incrociano in basso, con nastro sovrapposto recante la scritta:"ANCON DORICA CIVITAS FIDEI".»
Sigillo
«È tondo, conforme allo stemma, con fascia perimetrale entro la quale è la scritta:
"ANCON DORICA CIVITAS FIDEI" orientata in senso orario e preceduta in alto da una croce scorciata espansa fra due stelle.»
Gonfalone
«È di rosso alla croce scorciata (ovvero greca) d'oro, con soprastante scritta "COMUNE DI ANCONA"; termina in basso a guisa di scaglione con frangia d'oro guarnita agli estremi laterali di nappe pure dorate.
Gli ornamenti esterni, dorati, sono costituiti da due cordoni laterali per parte, di differente lunghezza, con nappe terminali che si annodano prima all'asta trasversale pomellata e quindi a quella verticale, al cui incontro è un nastro azzurro con frange dorate, decorato agli estremi con il guerriero dorato come allo stemma.L'asta è sormontata dal guerriero d'oro armato di spada sul cavallo corrente.»
La bandiera del libero comune di Ancona, usata come base del gonfalone
«In ricompensa del valore dimostrato dalla cittadinanza negliepisodi militari del 1849. Il riferimento è all'assedio di Ancona, dopo che la città aveva seguito le sorti della Repubblica Romana. Mentre Roma era stretta dai Francesi, Ancona sosteneva con soli 4.000 uomini l’attacco di 11.000 Austriaci del maresciallo von Wimpffen, iniziato il 24 maggio 1849 e sostenuto da una squadra navale. Dopo una strenua resistenza, la città fu costretta a capitolare.» — Roma, 18 maggio 1899[34]
«Alla Città di Ancona» — Elenco delle ricompense conferite ai benemeriti in occasione del terremoto calabro-siculo 28 dicembre 1908 con RR. decreti 7 e 21 luglio, 9 agosto, 23 settembre 1910; 23 febbraio, 16 marzo, 27 maggio 1911, in Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 130 del 30 giugno 1911
I monumenti più importanti della città sorgono nei luoghi più significativi nel suo promontorio: ilDuomo, al suo vertice, l'Arco di Traiano e ilLazzaretto nel porto, laCittadella sulle sommità di una collina a picco sul mare e ilMonumento ai Caduti nel luogo in cui la vallata centrale della città sbocca sulla costa alta.
Le testimonianze storiche più importanti sono legate ai due periodi di massimo splendore della città e del suo porto: l'epoca delrepubblica marinara e quella delporto franco settecentesco.
IlDuomo di San Ciriaco è uno dei simboli della città, sia perché con i suoi più di ventiquattro secoli ne riassume la storia, sia perché con la sua posizione, sulla sommità del colle Guasco e sulla punta più estrema del promontorio, domina il porto, il golfo e caratterizza i panorami della città: è visibile persino da alcuni quartieri periferici. È una fusione diarte romanica ebizantina, quest'ultima presente nella pianta acroce greca e nelle sculture. I due leonistilofori del portale sono essi stessi uno dei simboli cittadini[38].
Per il Medioevo, oltre al Duomo, sono notevoli altre due chiese. La prima èSanta Maria della Piazza, che ha una facciata ad archetti di ispirazione bizantina e un portale ricco di figure simboliche; dal suo interno si accede ai resti della sottostante basilicapaleocristiana[39]. La seconda è la chiesa monastica diSanta Maria di Portonovo; è situata nei dintorni della città, tra il bosco e la spiaggia diPortonovo e sotto le rupi diMonte Conero. Ha una singolare pianta, fusione tra una basilica a cinque navate e una croce greca[39].
Le due antiche sinagoghe di Ancona, quella levantina e quella italiana, sono alloggiate in un unico edificio, nel cuore dell'antico ghetto[42]; suggestivo è inoltre l'antico e ampio cimitero israelitico, ilCampo degli Ebrei, panoramicamente situato nei pressi dell'orlo della falesia[43].
Testimonianza eccezionale dell'Età Antica è l'Arco di Traiano, attribuito adApollodoro di Damasco, che si erge sul molo che l'imperatore volle a protezione del porto. L'Anfiteatro romano è stato completamente scavato nella zona dell'ingresso principale, detto "Arco Bonarelli", mentre la parte posteriore del monumento non è stata ancora completamente riportata alla luce e risulta dunque di difficile lettura per il profano.
Il Settecento vide una rinascita artistica della città, di cui fu protagonistaLuigi Vanvitelli, che oltre alla già citata Chiesa del Gesù lasciò in città ilLazzaretto, singolare e vastissima costruzione pentagonale, costruita all'interno del porto su un'isola artificiale; vanvitelliani sono anche l'Arco Clementino e il tratto di molo su cui sorge. Dopo i radicali interventi urbanistici di Vanvitelli, la città venne dotata di un nuovo ingresso monumentale,Porta Pia, che fa da contraltare all'Arco di Traiano, sul lato opposto del porto.
Dell'Ottocento si ricorda ilTeatro delle Muse, con facciataneoclassica recante sul frontone gli altorilievi delle nove muse, di Apollo e diPalemone, dio dei porti.
Del Novecento notevoli sono ilMercato delle Erbe, architettura di ghisa e vetro instile liberty, e ilMonumento ai caduti, con la sua scenografica scalinata conducente al mare sottostante, accolto in breve tra i simboli della città.
Nell'area archeologica delTempio di Afrodite, situata sotto alDuomo, è visibile il basamento del tempio, studiando il quale è stato possibile ricostruire idealmente tutto l'edificio, che dall'alto del colle Guasco dominava l'Ancona greca e quella romana[44]. Lo scavo è accessibile dall'interno del Duomo, ma nonostante rivesta un notevole interesse è da anni precluso ai visitatori.
Sotto la chiesa di Santa Maria della Piazza ci sono iresti della basilica paleocristiana che, secondo alcuni studi, sarebbe stata l'antica cattedrale di Santo Stefano, la prima della città. Si può accedere a questa zona archeologica dall'interno della chiesa, e si possono ammirare mosaici policromi con simbologia paleocristiana, resti delle absidi, dei colonnati, del fonte battesimale e della cattedra[45].
Via XXIX Settembre è affacciata sulle banchine portuali, sugli arrivi e sulle partenze delle navi e su uno dei più classici panorami della città, dominato dalDuomo, dalFaro vecchio e dai vecchi rioni arrampicati sui colli. All'inizio della via si trova lastatua bronzea di Traiano, che ricorda l'ampliamento del porto deciso dall'imperatore.
Via della Loggia è l'antica via del Porto, sulla quale si affacciano edifici che hanno visto la storia della città marinara, tra i quali laLoggia dei Mercanti e ilPalazzo Benincasa.
La passeggiata "da mare a mare", ossia dalle banchine del porto al belvedere delPassetto, permette di congiungere i due lati del promontorio sul quale sorge la città; è costituita dai tre corsi principali e dal Viale della Vittoria. I tre corsi, dedicati a Garibaldi (Corso Nuovo), Mazzini (Corso Vecchio) e a Stamira, attraversano paralleli i quartieri ottocenteschi della città e ne costituiscono il centro commerciale. Il Viale della Vittoria, attraversa invece l'espansione urbanistica del primo Novecento e presenta interessanti esempi di architettura eclettica e liberty.
Via del Comune (Via Pizzecolli), prima dell'apertura dei corsi ottocenteschi, fu per secoli la strada principale della città. Percorre in salita tutto l'antichissimo rione di San Pietro e conduce sulla sommità del Colle Guasco, dove sorge ilDuomo; ha aspetto medievale ed è ricca di palazzi storici, di monumenti e di scorci panoramici sul porto.
Via Astagno, con i vicoli limitrofi, costituiva l'anticoghetto ebraico, con i suoi alti palazzi e le strade strette e ripide.
Piazze
Le piazze centrali della città sono quattro.
Piazza della Repubblica, comunemente detta "del Teatro", è il punto di unione tra centro e porto; vi si scorgono le banchine, con i traghetti in partenza per la Grecia e i paesi balcanici; vi si affaccia ilTeatro delle Muse.
Piazza del Papa, di forma singolarmente allungata, è il cuore dei rioni più antichi della città. Prende nome dalla statua dipapa Clemente XII, responsabile della rinascita settecentesca dei traffici portuali; è un ritrovo serale molto frequentato.
L'ottocentescapiazza Cavour è la più vasta della città ed è sistemata a giardino, come la vicina piazza Stamira; in entrambe le piazze le aiuole sono caratterizzate da palme di varie specie.
Piazza Roma, insieme al Corso Vecchio, ospita nei giorni feriali l'animato mercato di bancarelle ed è caratterizzata dallaFontana dei Cavalli; a pochi passi c'è l'anticaFontana delle Tredici Cannelle; secondo la tradizione chi deve partire può assicurarsi il ritorno in città bevendo l'acqua di questa fontana.
Luoghi panoramici
I luoghi panoramici più noti di Ancona sono[46]: il piazzale del Duomo, affacciato sul porto, sulla città e sulla costa, visibile sino a Pesaro;Porta Pia, con vista su porto, Duomo e Faro, il belvedere di Capodimonte, da cui si può osservare l'isola pentagonale delLazzaretto circondata dalMandracchio, ilPincio, con vista sulla città e sul porto, la pineta del Passetto, affacciata sulla costa alta, visibile sino a Monte Conero. A questi punti panoramici classici si aggiungono quelli aperti al pubblico negli ultimi decenni: la Lanterna Rossa, con vista completa sui rioni antichi disposti ad anfiteatro intorno al porto, e ilFaro, alto sulle rupi e sui tetti della città antica[47].
La città è ben dotata di viali, piazze alberate e parchi, panoramici perché posti sulle parti più alte delle colline; ha infatti52 m² di verde per abitante[48]. Tra essi si elencano i più importanti dal punto di vista storico e paesaggistico.
Parco del Cardeto
IlParco del Cardeto il più vasto della città (circa 35 ettari) è caratterizzato da interessanti testimonianze storiche, da un'elevata naturalità e da numerosi punti panoramici. È a picco sul mare ed occupa la sommità di due colline: Monte Cardeto e Monte Cappuccini. Al suo interno zone di prato naturale, di boschetti sempreverdi, di macchie diginestre; le fioriture spontanee (tra cui quelle di varieorchidee selvatiche) si susseguono lungo il corso dell'anno.
Parco del Passetto
IlParco del Passetto è situato a sud del Monumento ai Caduti. Si trova a picco sul mare, cui conduce un sentiero; è caratterizzato dalla presenza di tre laghetti artificiali, di una pista di pattinaggio e di una piscina pubblica e da terrazze affacciate sul mare. Per anni lasciato in degrado, il suo recente restauro è stato segnato da vicende giudiziarie che hanno rivelato una progettazione mal eseguita e mal realizzata[49].
Parco della Cittadella
IlParco della Cittadella è cinto dalle mura del Campo Trincerato e confina con laCittadella, da cui prende il nome. All'interno del parco le antiche strutture militari convivono con una vegetazione in gran parte spontanea; interessante la presenza di un percorso dedicato alla conoscenza tattile e olfattiva del mondo vegetale.
Pincio
IlPincio di Ancona, non molto esteso, è di grande importanza storica, dato che è il più antico della città, essendo sorto dopo il1870 per celebrare lapresa di Roma. Come il suo omonimo romano, il Pincio di Ancona è ricco di sempreverdi, ha un impianto geometrico dei sentieri ed ha un belvedere da cui si gode di un'ampia vista sulla città.
Villa Santa Margherita
Villa Santa Margherita risale all'Ottocento[A 1] ed è organizzata come ungiardino romantico: tra la vegetazione che imita il paesaggio naturale sorgono quinte architettoniche, un'aranciera e un edificiobelvedere immerso nel bosco, ricco di alberi monumentali. Per vent'anni fu sede del convento dei Frati Minori[50].
Parco del Cras
IlParco del Cras nacque nel1901 come giardino dell'Ospedale Psichiatrico; ha gli alberi più rigogliosi della città, dato che per molti anni sono stati risparmiati dalle potature. È interessante anche per l'organizzazione degli spazi in grandi cortili verdi collegati da porticati coperti da capriate in legno, che rendono il parco visitabile anche con la pioggia[51].
La costa alta anconitana rientra nel Parco del Conero. In lontananza la punta delle Due Sorelle e il Monte Conero
Una gran parte della fascia costiera del territorio comunale di Ancona rientra all'interno delParco regionale del Conero, caratterizzato da ampi boschi sempreverdi dimacchia mediterranea, da scogliere a picco sul mare, da spiagge raggiungibili solo a nuoto o per impervistradelli, da una campagna di alto valore paesaggistico e ricca di prodotti tipici, come lalavanda, il miele, l'olio, i legumi. Tra le località anconetane all'interno del Parco va citataPortonovo, meta molto frequentata da anconetani e turisti, con i suoi boschi a ridosso delle spiagge e con i suoi antichi monumenti.
Peculiarità della città è il fatto che ilParco del Conero comprende anche aree prettamente urbane: tra esse la zona delPassetto, con le rupi, la pineta e le scogliere, e quella delleValli di Pietralacroce, che dal centro abitato scendono verso il ciglio delle rupi; quattrostradelli conducono al mare, attraversando boschi e prati. Queste zone sono ricche di punti panoramici sulle scogliere sottostanti e sulla città.
I fondali marini
Da anni è in discussione alMinistero dell'Ambiente l'ipotesi di istituire unparco marino nel mare che bagna la costa orientale della città e ilparco del Conero, motivata dalla presenza di fondali di grande ricchezza naturalistica: non è comune in Adriatico incontrare, ad esempio,madrepore,gorgonie e tante specie dinudibranchi. In una costa molto frequentata e nella quale il rapporto con il mare è antico ed intenso[52], si prevede di proteggere l'ambiente marino senza impedire gli usi tradizionali e innocui per la natura, come la balneazione, la nautica a vela o a remi e la piccola pesca amatoriale[53].
Per la corretta lettura dei dati si ricorda che nel 1928 vennero accorpati ad Ancona i comuni di Paterno,Montesicuro eFalconara Marittima; quest'ultimo nel 1948 ritorna ad essere autonomo.
Nella storia dell'evoluzione demografica di Ancona si nota il brusco calo avvenuto nel 1944 per lo sfollamento della popolazione verso le città e le campagne limitrofe a causa dei numerosi bombardamenti durante laseconda guerra mondiale. Altre cause del calo di popolazione sono la graveepidemia delXVIII secolo, ilterremoto del1972 e, in misura minore, la frana del1982.
Ancona ha avuto il massimo degli abitanti nel 1971. Da allora si è assistito ad un lieve calo, favorito daisaldi naturale (differenza fra nati e morti) emigratorio (differenza fra immigrati ed emigrati) entrambi negativi dal 1979.[56]Dopo un minimo di 98 000 abitanti, registrato nel 1999, si è registrato un progressivo incremento della popolazione, grazie soprattutto al consistente flusso migratorio, che ha riportato la città a superare di nuovo le centomila unità, attestandosi a più di 102 000 abitanti nel rilevamento anagrafico di dicembre 2008.
Ad Ancona il fenomeno della presenza di cittadini stranieri in città non è nuovo, in quanto l'esistenza del porto ha sempre richiamato folti gruppi di persone da paesi anche lontani, che spesso si organizzavano in comunità vere e proprie.
Le principali nei secoli furono: l'ebraica (con i due rami levantino ed italiano, ognuno fornito di propriasinagoga); l'albanese; laragusea (aveva il suo riferimento nella chiesa di San Biagio); lagreca (aveva il suo riferimento nellachiesa di Sant'Anna dei Greci); l'armena (la cui chiesa era San Gregorio illuminatore). Anche imusulmani hanno sempre frequentato la città, tanto che nel periodo medievale ad essi erano stati assegnati alcuni locali nel palazzo del Comune.
La presenza in città di varie etnie è testimoniata anche dall'esistenza, all'indomani dell'Unità d'Italia, di tre cimiteri: quello ortodosso (ilCampo de' Greci, chiuso dopo L'Unità e non più esistente), quello protestante (ilCampo degli Inglesi, ancora visitabile), quello ebraico (ilCampo degli Ebrei).
Tra le varie comunità, quella ebraica è quella che ha lasciato più il segno nella storia della città e che tuttora è significativa. È una delle più antiche e significative comunità ebraiche d'Italia. A testimonianza della sua storia rimangono l'antico ghetto con ledue sinagoghe e il suggestivo cimitero (uno dei più vasti ed antichi d'Italia): ilCampo degli Ebrei.
cun 'st'anima gentile; cià qualcosadel caratere nostro anconità;rozo de fora, duro, un po' vilàma drento bono, un zuchero, 'n'amore,...ché nun conta la scorza, conta el core»
(dalla poesia" Cume se magna le crucete in porcheta" diEugenio Gioacchini)
Il dialetto cittadino, secondo la tradizione sarebbe nato nel rione Porto, in una piccola piazza ora non più esistente, dettala Chioga, nella quale si mescolavano tre parlate: quella locale deipurtulòti (portolotti), lavoratori portuali, quella dei marinai levantini (provenienti dall'Oriente) stabilitisi in città e quella deiburanèli, ovvero le famiglie originarie dallalaguna veneta, trasferitesi ad Ancona in cerca di fortuna e dedite alla pesca.[58] Nel corso del tempo si è modificato e reso assai singolare dagli influssi dovuti agli scambi del porto.
L'anconitano appartiene aidialetti italiani mediani (subareaperimediana), e ha influssigallo-italici eveneti, per cui è spesso considerato di transizione tra i dialetti centrali e quelli gallo-italici.
Ildialetto anconitano è usato nellapoesia vernacolare anconetana, nel teatro e nelle canzoni popolari. Il poeta che ha reso il dialetto cittadino lingua letteraria è statoDuilio Scandali, a cui sono seguiti molti altri, fino al contemporaneoFranco Scataglini, la cui lingua non è però il dialetto popolare, ma quello trasfigurato dalla poesia. Da più di un secolo numerose compagnie di teatro dialettale si sono susseguite, creando una buona tradizione e l'annuale festival del dialetto diVarano. Tra le canzoni più note ci sono: l'"Inno del portoloto", "Erane tre surele", "Alba", "El carnevale".
Isola linguistica gallica del Conero
Le frazioni anconitane delConero, ossiaPoggio eMassignano, insieme aCamerano, formano l'area dell'isola linguistica gallica del Conero. I dialetti di questi centri non sono varianti del dialetto anconitano, ma costituiscono un nucleo gallico, simile a quello parlato a nord dell'Esino. Nei versi riportati sotto si dà un esempio del dialetto delPoggio.
«Pett' al Mont' d'Ancona sorg' el Poy
bellu ch' par un fior' 'n cima a un scoysu pr' fianchi del mont' s' rampignae tutta t'ariscopr' la campagna
Tutta la gent' ch passa l'arimirach'achì par' ch' č' god' la naturasal ben d' la marina e quel del mont'sa i camp' verdi e pîni sempr' d' piant'»
(Giuseppe Bartolucci, da "Biagin cucal e altri versi")
Antichissima credenza, attestata fin dalCinquecento, è quella di bere l'acqua dellaFontana del Calamo (comunemente chiamatale Tredici Cannelle) per assicurarsi il ritorno in città[59].
Assai singolari e prova di uno stretto rapporto con il mare sono legrotte del Passetto, cinquecento cavità scavate sin dalla metà dell'Ottocento alla base della rupe, per servire come ricovero di barche ed appoggio estivo; i fruitori, i "grottaroli", sono riuniti in tre associazioni[52][60].
In città si usano tradizionalmente lecarte da gioco piacentine, e ciò è dovuto al fatto che nelloStato Pontificio, del quale Ancona fece parte dal1532 al1860, la città di Piacenza aveva l'esclusiva per la fabbricazione delle carte[61].
La sanità ad Ancona è gestita principalmente dall'"Azienda Ospedaliero-Universitaria Ospedali Riuniti", che accorpa l'Ospedale "Umberto I", il cardiologico "G. M. Lancisi" e l'Ospedale dei Bambini "G. Salesi". I primi due sono situati in un unico polo, nel quartiere delleTorrette, mentre il terzo è localizzato alPassetto. È presente una forte collaborazione con la facoltà di medicina dell'Università Politecnica delle Marche.
Sono presenti anche l'ospedale geriatrico "U. Sestilli", sede locale dell'INRCA e la casa di cura convenzionata "Villa Igea".
Biblioteca comunale Luciano Benincasa, fondata nel1669, con più di 100.000 volumi è la più importante della città; è annessa un'emeroteca. Chiusa per lavori di restauro della sede, nel 2012 è stata riaperta solo parzialmente.
Biblioteca dell'Archivio di Stato, fondata nel 1871, conserva, tutela e valorizza circa diciassette chilometri lineari di materiale documentario;
Nel 1562 venne aperta ad Ancona l'Universitas studii generalis cuiuscum scientiae et facultatis, con le facoltà di diritto e di teologia e la possibilità di apertura anche di facoltà scientifiche[63] L'università anconitana si ricollegava alla scuola di diritto attiva in città nel Medioevo, dal 1300 in poi.[64]
Gli studi universitari moderni ad Ancona iniziano nel1959 con l'apertura della facoltà di Economia. Nel1969 viene fondata l'Università degli Studi di Ancona, dal2003 denominata "Università politecnica delle Marche", che conta quaranta corsi di laurea e cinque facoltà: Agraria, Economia, Ingegneria, Medicina e Scienze. Gli studenti sono più di 16.000[65].
Hanno inoltre sede in città l'Istituto Teologico Marchigiano e l'Istituto Superiore di Scienze Religiose «Lumen gentium», aggregati alla Facoltà di Sacra Teologia dellaPontificia Università Lateranense, e la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici.
Per ciò che riguarda gli studi musicali, in città svolgeva la funzione diConservatorio l'Istituto Superiore di Studi Musicali "G.B. Pergolesi", attivo dal1924 al2014, dal2001 pareggiato ai conservatori di musica statali. Nel 2014 il Comune decise di chiudere l'istituto[66]
Museo archeologico nazionale delle Marche: è ospitato all'interno del cinquecentescopalazzo Ferretti e permette un interessante viaggio nel tempo grazie alle testimonianze ricchissime di tutte le civiltà della regione. Conserva una completa documentazione sull'arte e sulla vita quotidiana delpopolo piceno; notevoli sono anche le testimonianze dell'invasionegallica del VI secolo a.C. e dellafase greca di Ancona.
Museo tattile statale Omero: È uno dei più importanti musei tattili in Italia[67], e permette di avvicinarsi all'arte toccando calchi in gesso a grandezza naturale di famose opere scultoree, modellini architettonici di celebri monumenti, reperti archeologici e sculture originali di artisti contemporanei.
Museo diocesano di Ancona: è una collezione di arte sacra; notevoli sono i sarcofagi paleocristiani e gli arazzi dai colori vivissimi diRubens.
Museo diffuso urbano: è un museo a cielo aperto che si snoda tra i luoghi dell'antica comunità ebraica anconitana. È attualmente chiuso.
Museo di scienze naturali Luigi Paolucci: nato nel 1864 grazie all'opera del noto scienziato anconitanoLuigi Paolucci, ha avuto sede in città per 80 anni e poi è stato chiuso per i danni di guerra; nel 1997 è stato trasferito nella vicinaOffagna, uno deicastelli di Ancona. Sono esposti fossili, minerali, materiali didattici storici e animali impagliati.
L'arte di ogni epoca ha lasciato in città testimonianze significative, ma Ancona è particolarmente ricca di opere d'arte dei suoi periodi di massima fioritura: quelli dell'impero diTraiano (II secolo a.C.), dellarepubblica marinara (dall'XI al XVI secolo), e delporto franco (XVIII secolo).
In particolare, la città fu uno dei centri principali delRinascimento adriatico, fenomeno artistico in cui la riscoperta dell'arte classica è accompagnata da una certa continuità formale con l'arte gotica. Coinvolse pittura, scultura e architettura ed è un tipo di Rinascimento in cui non si rinnega il gotico, ma lo si svuota di significato utilizzandolo solo come decorazione, mentre la sostanza delle opere artistiche accoglie le novità legate alla riscoperta dell'arte greca e romana[69].
Testimonianze archeologiche di arte picena e greca
Per il Medioevo, si deve ricordare la scuola di pittura gotica, laScuola di Ancona, attiva in città tra Trecento e Quattrocento;Olivuccio di Ciccarello ne era il maestro[70][71].
Per il Rinascimento, il pieno Quattrocento è segnato dall'anconitanoNicola di Mastro Antonio. Altri protagonisti della pittura rinascimentale ad Ancona furonoCarlo Crivelli,Tiziano eLorenzo Lotto, che aprì una scuola di pittura in città. I capolavori di questi artisti sono conservati nelle chiese e nella pinacoteca.Tiziano, in particolare lasciò in città la sua prima opera datata e uno dei suoi ultimi dipinti, ciò che permette di seguire la sua evoluzione artistica.
In questa sezione si elencano le principali opere che, nel corso dei secoli hanno rappresentato Ancona nella scultura, nella pittura, nella letteratura e nel cinema.
L'Arco di Traiano di Ancona in un dipinto delDomenichinoPio II arriva ad Ancona, delPinturicchio
Il più antico panorama di Ancona risale al ⅠⅠ secolo, si trova a Roma ed è scolpito nelle pietre dellaColonna Traiana. Si tratta dellascena 58, raffigurante laPartenza da Ancona dell'Imperatore Traiano per laSeconda Guerra Dacica[72]. In questa raffigurazione Ancona è riconoscibile attraverso i monumenti più rappresentativi dell'epoca: iltempio di Venere, i cui resti sono visibili al di sotto dell'attualeduomo; iltempio di Diomede, colpito dalle onde[73]; il molo e l'Arco di Traiano, ancora ottimamente conservati nel porto attuale. È interessante notare che, nonostante siano passati diciannove secoli, ancor oggi i luoghi rappresentativi della città siano rimasti gli stessi: il tempio sul colle Guasco, il porto, l'Arco di Traiano.
Nel Rinascimento, Ancona è stata rappresentata varie volte nei dipinti di noti artisti.
Giovanni Bellini rappresenta il Duomo e il colle Guasco nellaCrocifissione di Prato, e il rione di Capodimonte nellaSacra Conversazione 'Giovannelli'[74][76], mentre nelMartirio di San Marco, eseguito insieme aVittore Belliniano eLorenzo Lotto, raffigura ancora una volta il Duomo e il colle Guasco, anche se Ancona qui serve per rappresentareAlessandria d'Egitto[74].
IlPinturicchio, nelPapa Pio II arriva per la Crociata al porto di Ancona, raffigura una veduta della città[74].
Carlo Crivelli, nellaVisione del Beato Gabriele Ferretti, ci offre una veduta della campagna nei pressi della Chiesa di San Francesco ad Alto[77].
Tiziano, nelNoli me tangere, rappresenta Porta Capodimonte[76][78].
IlDomenichino nel dipintoArco di Traiano ci ha lasciato una interpretazione rinascimentale dell'antico monumento romano[79].
NellaGalleria delle carte geografiche, aiMusei vaticani, c'è il più completo panorama dell'Ancona cinquecentesca:Veduta della città e del porto di Ancona, diAntonio Danti[80] accompagnata dalle vedute prospettiche degli altri tre porti più importanti dell'epoca.
Passando al Settecento, si ricordano soprattutto due opere diLuigi Vanvitelli:Veduta del Molo nuovo dal Lazzaretto e la speculareVeduta del Lazzaretto dal Molo Nuovo[81]. Tra incisori di questo secolo che hanno raffigurato Ancona, si ricordanoGiovanni Battista Piranesi (Arco di Traiano) eJakob Philipp Hackert (Veduta del porto di Ancona con l'Arco di Traiano)[82].
In letteratura, il nome di Ancona compare per la prima volta nell'età classica:Catullo nelCarmina, 36, la cita parlando dei più celebri luoghi di culto di Venere, mentreGiovenale nel libro IV delleSatire, parla deltempio di Venere sorretto dalla dorica Ancona; è la prima attestazione dell'epiteto di dorica riferito alla città.
Arrivando al Medioevo,Dante Alighieri, nelcantoXXI del Paradiso, dice:In quel loco fu' io Pier Damiano /e Pietro Peccator fu' nella casa / di Nostra Donna in sul lito adriano. È sanPier Damiani a parlare nei versi del Poeta e la dimora di nostra Signora sul lido adriatico, secondo alcuni studiosi, sarebbe la chiesa diSanta Maria di Portonovo.
Nel Rinascimento,Michel de Montaigne, nel suoGiornale di viaggio in Italia[83], ci lascia una accurata descrizione di Ancona, mentreTorquato Tasso[84] ce ne fornisce un'immagine poetica.
Nel Settecento,Giacomo Casanova nei suoi diari si sofferma a lungo a proposito dei suoi due soggiorni ad Ancona e ci racconta belle ed intriganti avventure capitategli con due donne incontrate qui[85].
Arrivando al Novecento,Robert Musil ambienta ad Ancona le vicende dei protagonisti del romanzoViaggio in Paradiso e descrive l'atmosfera del porto e delle piccole spiagge sotto le rupi[89].Joyce Lussu nel romanzo "Anarchici e Siluri" ci riporta indietro nel tempo, facendoci immergere nell'Ancona deglianni 1910, che nella finzione letteraria ospitavaSherlock Holmes alle prese con spie, ricevimenti alleMuse e passeggiate nei boschi del Conero assieme al celebre naturalista anconetanoLuigi Paolucci[90].Pier Paolo Pasolini, inLa lunga strada di sabbia, lascia una acuta descrizione della città[91].
Ossessione, diLuchino Visconti (1943). Il capolavoro di Visconti, considerato il primo filmneorealista, nelle sequenze centrali è stato girato ad Ancona, rappresentata dal regista come luogo in cui il protagonista, osservando le navi lasciare il porto, spera di partire e di lasciarsi tutto dietro alle spalle.
Un'anima divisa in due, diSilvio Soldini (1993). Anche in questa pellicola Ancona rappresenta per i protagonisti, fuggitivi daMilano, il desiderio di una vita migliore. In questo caso non è la presenza del porto, ma la dimensione a misura d'uomo e la vicinanza con la natura a far assumere alla città questo ruolo.
La regina degli scacchi diClaudia Florio (1998). Ancona in questo film è nebbiosa, inquietante e, con le sue vie in salita, le sue antiche scalinate, le sue spiagge invernali, fa da sfondo perfetto alla difficile e combattuta introspezione di una giovane ragazza.
La stanza del figlio diNanni Moretti (2001). Vincitore della Palma d'oro al 54ºFestival di Cannes, è stato girato interamente in città; qui Ancona è usata senza citarla, pur con notevoli riferimenti, per rappresentare una tipica città dell'Italia di oggi.
InCorpo estraneo, diKrzysztof Zanussi, (2013) sono state girate ad Ancona alcune scene, in cui la città rappresenta la solare realtà iniziale della vicenda narrata, che poi si perde in una lunga e faticosa ricerca esistenziale[92].
Gli anni folli della velocità - Vite Straordinarie (2020) di Gabriele Ogiva e Federica Biondi. Un racconto che accompagna lo spettatore in un viaggio attraverso l'anconetano dell'immediato dopoguerra, terra di motori e di piloti. Il lungometraggio contiene il più vecchio ed inedito filmato sulla città dorica, risalente al 1932.
Addio in Febbraio - Precordi (2022) di Gabriele Ogiva. Il film ripercorre l'avventurosa vita di Bruno, italiano emigrato in Argentina e l'ossessione amorosa di quest’ultimo per la giovane cugina argentina Delia, per la quale lascerà tutto.
Teatro delle Muse. Costruito nel1827 su progetto diPietro Ghinelli, ha conservato soltanto la struttura esterna e la neoclassica facciata a colonne ioniche. Durante laseconda guerra mondiale il tetto fu parzialmente danneggiato da uno spezzone incendiario d'aereo, cosa che suggerì agli amministratori un'assai discussa demolizione e ricostruzione degli interni in stile moderno, avviando una ristrutturazione durata decenni e terminata nel 2002. Capace di accogliere più di mille spettatori, ospita una stagione lirica di livello internazionale, una stagione sinfonica, una di prosa ed una di musica jazz. È la sede del Teatro Stabile delle Marche.
Teatro sperimentale "Lirio Arena". Inaugurato nel maggio1960 per far rinascere ad Ancona il teatro drammatico dopo le distruzioni della guerra, in attesa della riapertura del Teatro delle Muse. Fu per anni l'unico teatro cittadino pubblico.
Teatro Metropolitan (già Teatro "Vittorio Emanuele II"), gioiello delXIX secolo ubicato nel corso principale, è stato oggetto di complesse opere di ristrutturazione ad uso ricettivo-commerciale e dell'originale è rimasto il solo involucro esterno.
Teatro Goldoni, altro teatro storico realizzato a metà Ottocento. Pur essendo originariamente di notevole valore architettonico, con architettura Liberty e interessanti strutture in ghisa, con un progetto del1995[94] è stato sventrato per realizzare un cinema multisala.
Ancona è sede dell'Orchestra Filarmonica Marchigiana, una delle tredici Istituzioni Concertistiche Orchestrali italiane (ICO) riconosciute dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali[95].
Ha sede in città anche il Coro Lirico Marchigiano "V. Bellini", fondato nel 1887, che sino alla Seconda guerra mondiale è stato il coro stabile delTeatro delle Muse, con il quale adesso collabora stabilmente, così come con i principali teatri regionali[96].
L'Orchestra di Fiati, fondata a fine Ottocento, è l'istituzione musicale più antica della città, derivando dalla banda musicale cittadina[97].
La Banda Musicale Torrette di Ancona, Fondata nel 1930 nasce all'interno delle attività della Società di Mutuo Soccorso del quartiere di Torrette di Ancona. Il precipitare degli eventi del 2º conflitto bellico del novecento obbligarono a sospendere le attività. Grazie alla sensibilità di alcuni musicisti (alcuni dei quali ancora attivi componenti dell'organico), il 19 gennaio 1997, la ricostruita Banda Musicale di Torrette tiene il suo primo servizio pubblico in occasione della festa di Sant'Antonio. In particolare la Banda è presente nelle ricorrenze Civiche (25 aprile, 2 giugno, 2 e 4 novembre) in quelle religiose quali la processione del Corpus Domini e molte altre. Nel 2014, in occasione della festa di San Ciriaco, Patrono della Città - Il Comune di Ancona ha conferito alla Banda la Cittadinanza Benemerita, per meriti nella diffusione della musica e quale esempio di volontariato Civico e Culturale.
Il simbolo universalmente riconosciuto delle tradizioni gastronomiche di Ancona è lostoccafisso all'anconitana, celebrato da manifestazioni ricorrenti nell'anno e tutelato dall'Accademia dello Stoccafisso[98].
Stoccafisso all'anconetanaMitili e anemoni sul fondale diPortonovo (Ancona)
Insieme allo stoccafisso, l'altro re della cucina anconitana è ilmosciolo, nome locale delmitilo non allevato, ma pescato sulle scogliere naturali, riconosciuto come "prodotto di origine protetta"[99]. Durante l'estate, igrottaroli anconitani pescano i mitili in apnea, li puliscono sulla riva con attrezzi fabbricati artigianalmente, li cucinano in vario modo (ci si fanno sughi per la pasta, si preparano impanati alla griglia, o semplicemente "alla marinara" (conditi con aglio prezzemolo e limone), li gustano in grandi tavolate fuori dalla grotta[100].
Gli antipasti più tipici sono a base di frutti di mare, preparati e venduti anche in piccoli chioschi nel centro della città. I più tipici sono lecrocette e ibombetti in porchetta, ossia con aglio, pomodoro e finocchio selvatico.
Come primi piatti si ricordano ivincisgrassi, preparati soprattutto in occasioni festive, e le paste al sugo di pesce: alla pescatora (con il pomodoro) o alla marinara (in bianco) e allo scoglio (con mitili, vongole, gamberetti e calamari).
Oltre allo stoccafisso e aimóscioli, altri secondi tipici sono ilbrodetto all'anconetana, una variante della zuppa di pesce adriatica, e vari tipi dipesce azzurroa scottadeto, ossia alla brace.
Un contorno tipico di Ancona sono ipaccasassi, un'erba succulenta che, come dice il nome, vive nelle spaccature degli scogli marini; sono utilizzati per accompagnare il pesce, per arricchire la pasta all'aglio e olio e per preparare la "pizza dorica"[101].
Nel periodo della vendemmia si preparano le ciambelle al mosto, che, tagliate e tostate, danno origine alle fette al mosto. Nelle case si preparano, con mosto e farina, una crema da arricchire poi con noci e pinoli: si tratta deisughetti (in anconetanosciugheti) d'uva[102].
I tradizionalicornetti anconetani sono lepolacche, il cui nome ricorda i soldati del II Corpo polacco che, dopo aver liberato Ancona nell'agosto 1944, rimasero qualche tempo in città e apprezzavano questi dolci[103].
Un altro simbolo della cucina anconitana è ilpà cu l'ojo (pane con l'olio), una semplice bruschetta che la popolazione locale mangia nei diversi orari della giornata. L'uso anconitano di cibarsi di questa semplice vivanda è conosciuta in tutte leMarche, tanto che gli abitanti delle altre zone della regione usano burlescamente il terminepà cu l'ojo per indicare ogni abitante di Ancona.
Nei momenti più freddi dell'anno si usa bere ilturchetto, un caffè molto lungo rinforzato con rum, buccia di limone ed anice: una energetica la cui origine è legata al modo in cui i marinai anconetani correggevano il caffè lungo che si vedevano servire inGrecia e inTurchia, al loro gusto troppo leggero[103]. Il notoCaffè Borghetti, o Caffè Sport, trova la sua origine proprio in questa città.
Tra gli appuntamenti tradizionali più importanti si segnalano i seguenti.
Festa del mare ed eventi collegati
Lafesta del mare di Ancona si tiene nella prima domenica di settembre e consiste in un'animatissima processione di centinaia di imbarcazioni che dal porto si recano al largo per onorare i caduti del mare con una cerimonia religiosa. A terra si tengono spettacoli, sfilate, concerti e la "fiera degli Archi", nel rione marinaro della città. Conclude la giornata uno spettacolo di fuochi d'artificio, a specchio delle acque del porto[105].
La festa del mare ha fatto da catalizzatore per altre iniziative più recenti: intorno alla prima domenica di settembre si svolgono il festival musicale multiculturale "Adriatico Mediterraneo"[106] e, dal 1999, la "Regata del Conero".[107]
La festa del mare ha avuto origine nel 1982, da un'idea del frate cappellano del porto Padre Francesco Catani, come un "riconoscimento per tutti coloro che lavorano in mare e per il mare e al contempo un invito spirituale a rapportarsi al mare e alle genti che lo percorrono con cura, rispetto e sensibilità"[108].
Non collegata direttamente alla festa del mare, è la manifestazione sportiva "Miglio del Passetto", nata negli anni settanta del Novecento grazie a Luigi Stefanelli, fondatore e presidente per tanti anni della Società sportiva Garibaldina, dapprima consistente nella traversata del porto e trasferita nel 1984 nelle acque del Passetto[109].
La festa della Venuta, che si tiene le sere dell'8 e del 9 dicembre accendendo grandi falò in varie parti della città ed anche in campagna[110]; il 10 dicembre infatti si festeggia la Madonna diLoreto, e la tradizione vuole che i fuochi odierni ricordino quelli che nel1200 servirono ad illuminare la strada alla Santa Casa che in volo stava giungendo nel vicino centro di Loreto[59]. Nel1617, grazie all'iniziativa del frate cappuccino anconitano fra Tommaso, l'usanza si diffuse capillarmente in tutte le Marche[111]. Una curiosità: alla festa della Venuta del 1849 assistette Garibaldi, in città per chiedere sostegno ai circoli patriottici[112].
IlCarnevale è da secoli molto onorato in città[113]. Daglianni cinquanta in poi viene festeggiato con sfilate di maschere nelle vie del centro ed è stato denominato "Carnevalò".
La maschera storica della città eraPapagnoco, nato nella metà dell'Ottocento dalla fantasia di un burattinaio anconitano. Dalla ribalta dei teatrini passò presto ad essere usato come maschera. Ne fu proibito l'uso, per decreto regio, nel1861, probabilmente per la sua carica troppo trasgressiva. Papagnoco era il tipico contadino trasferitosi in città; dal contrasto fra le sue origini e l'ambiente urbano nascevano le situazioni comiche che lo caratterizzavano. Rozzo,paccó (spaccone), vestito di grigio con fazzoletto rosso al collo e cappello a larghe falde nero, era armato di un bastone con il quale minacciava i cittadini, che con la sua mentalità agreste accusava di malcostume. Nella ribalta dei burattini, spalla diPapagnoco eraBurlandoto, anch'esso poi diventato una maschera. Rappresentava la guardia della dogana papalina, sciocco e dalla divisa rappezzata e sudicia, burlato dai popolani e dai contrabbandieri[114].
La nuova maschera carnevalesca anconitana, scelta nel 1999 con votazione popolare, è Mosciolino, ideata dal grafico Andrea Goroni, simile ad un folletto marino. Le caratteristiche e la storia di questa maschera sono narrate nel paragrafo "La storia di Mosciolino".
Fiera di maggio
La fiera Fiera di maggio si tiene in città fin dalXIV secolo, dal 1º al 4 maggio, in onore del santo patronoSan Ciriaco[115]. Nell'occasione, i fedeli salgono alDuomo per onorare il corpo del martire paleocristiano, esposto nella cripta solo nel mese di maggio. Centinaia di bancarelle invadono per l'occasione le strade del centro. Dagli anni cinquanta, un luna park staziona in città durante la settimana della fiera.Piazza del Papa e le vie che conducono al Duomo erano la sede storica della fiera, rappresentata nel noto film diViscontiOssessione. La fiera è una delle più grandi del centro Italia per numero di bancarelle richiama visitatori da tutta la provincia[116].
La salita al Monte
Un'antica tradizione (almeno vecchia di due secoli) vuole che in primavera gruppi di giovani partano quando ancora è notte per salire alMonte d'Ancona (il Conero) a vedere l'alba sul mare, con la vista che spesso si allarga ai monti della opposta sponda dalmata[117]. Dal dopoguerra in poi l'uso è cambiato, ma ancora centinaia di persone si recano al Monte in primavera o in estate, ma in macchina e non solo all'alba[118].
Festa della Madonna del mare, Festival del Dialetto, Festa del Covo
Ancona è una tipica città policentrica, dato che sono quattro le piazze centrali:Piazza del Papa, il cuore dei rioni più antichi;Piazza del Teatro, punto di unione tra il centro e il porto;Piazza Roma, il centro della zona dei mercati all'aperto e al coperto;Piazza Cavour, la più vasta e alberata, centro dei rioni ottocenteschi. Le ultime tre piazze sono unite da un tridente di corsi paralleli: corso Mazzini (corso vecchio), corso Garibaldi (corso nuovo) e corso Stamira; sono i corsi principali e la zona commerciale tra essi compresa è nota con il nome di "Spina dei corsi".
Scorcio del Colle Guasco di Ancona dal porto
Se quattro sono le piazze centrali e tre sono i corsi principali, uno solo è il vertice di questa città circondata per due lati dal mare: la sommità del colle Guasco, sul quale sorge ilDuomo, punto di riferimento nei panorami e primo segno inconfondibile della città per chi proviene dal nord o dal mare.
Anche laCittadella caratterizza i panorami della città, essendo posta sulla cima del Colle Astagno, affacciato sul porto. Dagli anni cinquanta è immersa in un bosco di pini piantato in occasione di una festa dell'albero per scongiurare le frane che interessavano il versante e dotare la città di una zona di fresca ombra.
Caratteristica è la presenza di un asse stradale che attraversa tutto il promontorio da ovest ad est, detto "da mare a mare": dalle banchine del porto al belvedere sulle rupi delPassetto.
Dato che la città si adagia su numerose colline e si affaccia sulla costa alta, altra caratteristica è la frequenza con la quale si incontrano salite, scalinate, punti panoramici e sentieri impervi che scendono al mare.
A nord, la conurbazione di Ancona si estende fino aFalconara Marittima, con la quale c'è una continuità di insediamento lungo la via Flaminia. L'area urbana di Ancona supera i 200 000 abitanti e comprende i comuni confinanti che sotto molti punti di vista orbitano intorno ad essa[119]
L'area metropolitana di Ancona, definita in base al pendolarismo diretto verso la città, alla densità di popolazione e al continuum edilizio, ha una popolazione di 283 926 abitanti; comprende 16 comuni, ha un'area di593 km² ed una densità di 460 abitanti al km²[120].
I quartieri e i rioni di Ancona sono ventisette, mentre lefrazioni sono dodici. Dal 2017, i rioni, i quartieri e le frazioni della città sono raggruppati in nove "Consigli di partecipazione".
Come il resto della regione, Ancona è caratterizzata da un tessuto industriale costituito da numerose piccole aziende; la specificità economica della città è la presenza di un porto internazionale e di diversi cantieri navali, tra cui spicca lasede di Ancona della Fincantieri; nel loro complesso, i lavoratori portuali sono circa 6.000, di cui più di 4.000 addetti alla costruzione di navi, più di 1.700 al traffico passeggeri e merci e 750 circa alla pesca[121].
Il porto peschereccio di Ancona, accolto nelmandracchio, è uno dei maggiori italiani; i mercati ittici di Ancona sono nel loro insieme al secondo posto nell'Adriatico[A 4] e al sesto posto in ambito nazionale[122].
L'industria deicantieri navali, storicamente rilevante in città, ruota intorno alCantiere navale di Ancona diFincantieri e diversi cantieri privati, tra i quali gli stabilimentiCRN, che fanno di Ancona un centro importante della cantieristica italiana. Molto importanti sono le industrie metalmeccaniche, chimiche, farmaceutiche; ad Ancona nacque ilGruppo Angelini farmaceutici, il quale è presente con uno stabilimento di produzione in zona Baraccola.
Il commercio è l'attività principale della città, per la grande rilevanza che ha ilporto, tra i primi porti italiani per traffico internazionale, con oltre un milione di passeggeri annui[124], e uno dei primi dell'Adriatico per le merci, con il transito di circa 200.000 TIR ogni anno. Dal2005 Ancona è il porto d'imbarco per le crociere.
Dato il ruolo di capoluogo regionale, in città sono moltissimi i cittadini impiegati nei servizi, in particolar modo quelli pubblici, mentre il settore del commercio è particolarmente attivo nella zona dei tre corsi principali, storico centro commerciale della città, sia nelle periferie, dove negli ultimi anni, sono sorti numerosi centri commerciali di grandi dimensioni.
Il quartiere fieristico di Ancona è stato dismesso. Sin dal 1933 vi si teneva la "Fiera Adriatica della Pesca" che diventò presto "Fiera Internazionale della Pesca". Durante laseconda guerra mondiale fu interamente distrutto. Ricostruito in breve tempo, venne inaugurato nel1948 alla presenza del Presidente della RepubblicaLuigi Einaudi; la fiera assunse di nuovo carattere internazionale nel 1955. Neglianni ottanta il quartiere fieristico fu rinnovato e, con12000 m² di superficie espositiva divisi in due padiglioni ed un centro congressi, iniziò ad ospitare esposizioni di molteplici settori: circa 30 manifestazioni e 250 convegni annui. Dopo più di settant'anni di vita, la Fiera della Pesca non viene più allestita dal 2012.
Ilturismo ha una sua importanza, sia quello di transito, visto l'alto numero di persone che si imbarcano sui traghetti, (più di 1.000.000 all'anno), sia quello balneare, diretto soprattutto verso la spiaggia diPortonovo.
Ancona è collegata aPadova eBari dallastrada statale 16 Adriatica, mentre l'Autostrada A14 Adriatica (caselli di Ancona Nord e Ancona Sud) fornisce un collegamento rapido stradale fino aBologna e aTaranto. Il collegamento con l'Umbria e conRoma è assicurato da una superstrada: lastrada statale 76 della Val d'Esino.Una strada di attraversamento della città, chiamatabretella oAsse Nord-Sud, in parte sopraelevata, collega il centro cittadino con i rioni periferici e il casello autostradale Ancona sud. Il porto è servito dallaSS 681.
Ilporto di Ancona è tra i primi porti italiani per traffico internazionale di veicoli e passeggeri[7], mentre per le merci è tra i primi dell'Adriatico. Per ciò che riguarda la pesca, è al terzo posto inItalia perTSL[127].
L'Aeroporto di Ancona-Falconara, situato aFalconara Marittima, offre sia voli di collegamento con hub internazionali (Monaco), che diversi voli low-cost (ad esempio per Londra, Catania, Tirana, Düsseldorf, Bruxelles).
Il servizio di trasporto urbano è operato dallaConerobus, che gestisce larete filoviaria di Ancona, le autolinee urbane ed extraurbane nonché l'ascensore panoramico del Passetto.
Nel 1994 sono iniziati i lavori per lametropolitana di superficie, sistema di integrazione tra autobus treno nell'area urbana di Ancona. Alcune stazioni ferroviarie già esistenti (Ancona marittima,Varano,Palombina,Falconara Marittima eCastelferretti - Aeroporto) sono state affiancate da fermate ferroviarie realizzate appositamente per il progetto:Ancona Torrette, diAncona Stadio, diCamerano - Aspio e diFalconara Stadio, con una spesa di due milioni di euro. Erano previsti punti di smistamento dei bus in corrispondenza delle stazioni e delle fermate ferroviarie. Il progetto è stato poi abbandonato dalle istituzioni: lastazione di Ancona Marittima, che sarebbe dovuta essere il capolinea della metropolitana, nel 2015 è stata addirittura soppressa e le stazioni realizzate ex-novo, dopo i treni inaugurali, non sono mai entrate in funzione (tranne quella di Camerano-Aspio)[128][129].
Nel 2024 il sindaco ha dichiarato che, in accordo conRete Ferroviaria Italiana (RFI) e Regione, la stazione di Ancona marittima sarà riattivata, ritornando al progetto di farne il punto terminale del percorso di una metropolitana di superficie che collegherà l'aeroporto con lastazione centrale, il porto e il centro cittadino[130]. A tal fine, sin dal 2022, Ancona Marittima è inserita nel documento strategico della mobilità ferroviaria del Ministero delle Infrastrutture[131].
La società anconitana di atletica è dal 1908 la S.E.F. Stamura. Campioni olimpici anconitani sonoGianmarco Tamberi, medaglia d'oro nel salto in alto, eGastone Pierini, medaglia di bronzo nel sollevamento pesi.
Arti marziali
Il taekwondo è presente nella città di Ancona già dalla metà degli anni settanta. Le società sono: dal 1986 il Taekwondo Club Ancona, dal 1996 l'Accademia Dorica e dal 2009 il Taekwondo Olympic Ancona. Tutte e tre le società sono affiliate alla FITA.
La società sportiva S.E.F. Stamura ha una sezione di judo ed una di aikido.
Squadre che rappresentano vari quartieri o frazioni doriche sono Colle 2006, Ankon Dorica, Nuova Folgore, Pietralacroce, Ponterosso, Portuali Ancona, Candia Baraccola, Dorica Torrette, Juvenilia, Nuova Aquila e Varano. Hanno tutte disputato campionati dilettantistici regionali.
Calcio a 5
La squadra principale è il Cus Ancona, che partecipa al campionato di serie B. Numerose sono anche le squadre di Serie C1 (Pietralacroce), C2 (Mantovani, Verbena e Aspio 2005) e D (Ankon, Futsal Ancona, Circolo Collodi e Nuova Folgore).
Canottaggio
Il Gruppo Sportivo "Armando Maggi" delCorpo Nazionale dei Vigili del Fuoco negli anni novanta ha assunto notorietà grazie alle imprese diAlessandro Corona, tra le quali spiccano la conquista di cinque titoli mondiali e la partecipazione consecutiva a quattro edizioni olimpiche[135].
Ciclismo
Ancona è stata per nove volte sede di arrivo di tappa delGiro d'Italia, la prima nel1911, l'ultima nel1999, quando ospitò una cronometro individuale con partenza e arrivo ad Ancona. La città fu inoltre sede di partenza di una tappa nel 1961.
Lalotta greco-romana si pratica ad Ancona dagli inizi delXX secolo. Attualmente è attiva l'A.S.D. Pro Patria.
Nuoto
La società cittadina è la Vela Nuoto Ancona, nata nel 1902. Ha avuto diversi atleti nelle squadre nazionali, per un totale di sette presenze a campionati mondiali e sei ai campionati europei, oltre a incontri internazionali giovanili e assoluti. È scuola di nuoto federale per l'avviamento al nuoto, pallanuoto e nuoto sincronizzato. L'anconitanoSauro Nicolini è campione paralimpico (una medaglia d'argento, due di bronzo)[135]. Svolge attività di nuoto agonistico, nuoto sincronizzato, pallanuoto e nuoto master. È la più antica società sportiva del capoluogo.
La principale società della città è laDorica Pallamano Ancona, che partecipa al campionato di serie A di élite.
Pallanuoto
La società cittadina è la Vela Nuoto Ancona, nata nel 1902. La squadra maschile è ormai in pianta stabile in serie A2. La squadra femminile è stata promossa in serie A1 nella stagione 2018-19 e nella stagione 2023-24.
Pallavolo
Nella pallavolo femminile la squadra principale è laConero e Ponterosso Volley Club Ancona che partecipa al campionato di B1. L'anconitanoSamuele Papi ha giocato inNazionale, con cui ha vinto due campionati mondiali, ed è campione olimpico (due medaglie d'argento, una di bronzo)[137].
Storicamente una delle attività sportive più amate in città. L'associazione sportiva di riferimento è l'Unione Pugilistica Anconetana "Umberto Pittori" (UPA), che prende il nome dal pugile, triestino di nascita ed anconitano d'adozione, che ha vinto tre campionati italiani (1935, 1936 e 1938) e partecipato alleOlimpiadi del 1936 per la categoria dei pesi Welter[135].
La società di riferimento è l'A.S.D. Tennis Club Ancona.
Vela
Nel porto turistico di Marina Dorica, fanno base diversi circoli velici; tra questi il sodalizio ultracentenario della S.E.F. Stamura, l'Ancona Yacht Club e la sezione locale della Lega Navale. Atleti e imbarcazioni di questi circoli partecipano a regate di ogni livello, compresi i campionati del mondo. Le manifestazioni più importanti sono la Regata del Conero (per la vela d'altura, nella seconda domenica di settembre) e il trofeo dell'Ammiragliato (per le derive).
Stadio Dorico, dal 1931 al 1992 il principale della città
Palazzo dello sport "PalaRossini", il principale della città, dedicato al campione olimpico anconitanoLiano Rossini, una medaglia d'oro e una d'argento nel tiro a volo.
Anno 2010 -Il Sole 24 ore,Intervista a Luciano Canepa, presidente dell'autorità portuale ell'Adriatico centrale, 17 novembre 2010, da cui si cita:Ancona è il primo porto italiano per passeggeri e veicoli, con oltre 1,5 milioni di passeggeri e 200.000 TIR ogni anno.
Guido Piovene,Viaggio in Italia, Arnoldo Mondadori Editore, 1957 - XI edizione - 1961 (p.403)
^* Nando Cecini,Le parole e la città, Il Lavoro Editoriale, 2010 (capitoloAncona) - il testo raccoglie diverse testimonianze letterarie del fenomeno.ISBN 978-88-7663-469-7
^(FR) Vladimir Skračić,Noms des peuples non croates dans la toponymie adriatique; Marche e Dalmazia tra umanesimo e barocco: atti del convegno internazionale di studio, Ancona, 1988.
^Esperienze letterarie, Casa Editrice Napoletana; Giuseppe Cingolani, Ancona e il suo porto, Sala Stampa Edizioni, 2004.
^Delia G. Lollini,La civiltà picena inPopoli e civiltà dell'Italia antica, Roma, Biblioteca di Storia Patria, 1976, Vol. V.
Edward W. Bodnar e Clive Foss (a cura di),Cyriac of Ancona: Later travels, Cambridge (Massachusetts), Harvard University Press, 2003,ISBN0-674-00758-1. Bodnar chiama Ciriaco: «the founding father of modern classical archeology» ("il padre fondatore della moderna archeologia classica");
^Secondo il Santini "la marina mercantile anconitana della quale era a capo Antonio Elia fece nella difesa del patrio suolo bravamente il suo dovere" (cfr. G. Santini,Diario dell'assedio e difesa di Ancona nel 1849, L'Aquila 1925, p. 108 e segg.).
^motivazione, suquirinale.it.URL consultato il 1º dicembre 2006(archiviato il 5 ottobre 2006).
^La medaglia è stata conferita con decreto del presidente della Repubblica il 19 settembre 1960, come riportato nel testo seguente:Tuttitalia, Enciclopedia dell'Italia Antica e Moderna, volumeMarche, Sansoni editore - Firenze e Istituto Geografico De Agostini - Novara (1963). Nel sito del Quirinale sono riportate le parole del presidente della repubblica in occasione della sua visita ad Ancona: «due volte medaglia d'oro, valorosa nelle lotte del Risorgimento, coraggiosa nel far fronte alle distruzioni provocate dalla seconda guerra mondiale, da cui seppe presto risorgere.»
^Mario Natalucci, Ancona attraverso i secoli, Città di Castello, Unione arti grafiche, 1960
^Lidiano Bacchielli,Domus Veneris quam dorica sustinet Ancon, in Archeologia Classica volume XXXVII, 1985 (pagine 106-137); Mario Luni, inSan Ciriaco: la cattedrale di Ancona: genesi e sviluppo, Volume 1º, a cura di Maria Luisa Polichetti, F. Motta Editore, 2003 (pagine 49-93).
^Maria Luisa Polichetti,Santa Maria della Piazza, Sagraf, 1981
^Armando Angelucci, sulle rivisteL'onda - L'eco dei bagnanti eFlik & Flok; Palermo GiangiacomiIl vernacolo anconitano 1932; Saturno Schiavoni, nella rivistaRiguleto; Mario Panzini nelDizionario del vernacolo anconitano, Controvento editore 2008, vol. I, alla voce "La Chioga".
^abAA.VV. Tradizioni e costumi d'Italia, Istituto Geografico De Agostini, Novara 1983
^* Sergio Anselmi, Gianni Volpe,Marche, volume della collanaL'architettura popolare in Italia, Edizioni Laterza, 1987 -ISBN 978-88-4202-819-2;
^In questo caso l'identificazione non è condivisa da tutti: vedi Mario TarelliPorta Capodimonte in una tela di Tiziano? Ancona 1945.
^ Evelina Borea e Carlo Gasparri,L'idea del bello: viaggio per Roma nel Seicento con Giovan Pietro Bellori, Ed. de Luca, 2000, p. 326. Nel dipinto l'iscrizione è modificata.
^AA.VV.Tradizioni e costumi d'Italia, Istituto Geografico De Agostini, Novara 1983;Tuttitalia, Enciclopedia dell'Italia Antica e Moderna, Volume Marche, Sansoni editore–Firenze e Istituto Geografico De Agostini–Novara (1963)
^La forestiera–Impressioni di una signora inglese sulla vita nelle Marche nell'Ottocento–di G. Gretton–edizione Il lavoro editoriale–Ancona–2003
^Area urbana di Ancona (PDF)(archiviato dall'url originale il 13 settembre 2021)., da cui: 210.729 abitanti; comprende i comuni di Ancona, Falconara, Montemarciano, Sirolo, Numana, Camerano, Osimo, Offagna, Agugliano, Polverigi, Camerata Picena, Monte San vito.
^"Il Sole - 24 ore",Porto di Ancona da primato(archiviato dall'url originale il 12 settembre 2014)., articolo del 17/11/2010. Si escludono da questa classifica, naturalmente, i porti interessati al traffico interno, come Ischia, Reggio Calabria o Messina
In neretto icapoluoghi di regione, in corsivo lecittà metropolitane. (1): lo statuto dell'Emilia-Romagna indica lacittà metropolitana di Bologna come capoluogo della regione.