Anatole Thibault nacque in un quartiere parigino di editori, librai e antiquari, al numero 19 del quai Malaquais dove il padre François Thibault, originario dellaBeauce, il quale, inizialmente ciabattino e poisottufficiale monarchico, si faceva chiamareFrance Libraire, aveva il proprio negozio di libri.[1][2] Da lui Anatole prese lopseudonimo di France con il quale è soprattutto noto.
Ricevette un'istruzione classica presso l'Institution Sainte Marie prima e alCollège Stanislas poi, uscendone nel 1862 senza aver brillato e ottenendo ilbaccellierato nel 1864. Fin da giovanissimo aiutò il genitore nel suo commercio, prendendo gusto alla conoscenza erudita e avendo modo di conoscere nella libreria paterna, specializzata in opere e documenti sullaRivoluzione francese, tanti studiosi i quali, con la loro erudizione, lo scetticismo ironico e l'umorismo disincantato, saranno di modello ai personaggi dei suoi romanzi.
Già dal 1863 iniziò a collaborare a rivistebibliografiche, come ilBullettin dubouquiniste, loChasseur bibliographe (Il cacciatore bibliografo) e l'Intermediaire des chercheurs et des curieux (Intermediario dei ricercatori e dei curiosi), finché non fu assunto nel 1867 dall'editore parigino Lemerre come lettore, ossia con l'incarico di proporre e curare la pubblicazione di nuove opere; al 1868 risale il suo primo scritto, unsaggio suAlfred de Vigny.
In occasione dellarivoluzione comunarda non prese posizione, preferendo allontanarsi da Parigi, dove rientrò solo alla fine del 1871. Cominciò a scrivere poesie, due delle quali furono pubblicate nel 1872 nelParnasse Contemporain, cui fece seguito, l'anno dopo, il volume di poesie, di fatturaparnassiana, iPoèmes dorés (Poemi dorati). Nel 1875 curò la terzaantologia poetica deLe Parnasse contemporain, e l'anno dopo, tratto da unaballata diGoethe, pubblicò ildramma in versiLes Noces corinthiennes (Le nozze di Corinto).
Raggiunta una stabile posizione economica con l'assunzione alla Biblioteca delSenato nel 1876, poté sposare l'anno successivo Marie-Valérie Guérin de Sauville, dalla quale avrà nel 1881 la figlia Susanne. Dopo la pubblicazione, nel 1879, dei due raccontiJocaste eLe Chat maigre (Il gatto magro), nel 1881 ottenne il primo grande successo con la pubblicazione del romanzoLe Crime de Sylvestre Bonnard membre de l'Institut (Il delitto dell'accademico Sylvestre Bonnard membro dell'Istituto), premiato dall'Académie française.
Scrittore ormai affermato e ricercato nei salotti, legato di amicizia conErnest Renan, pubblicò nel 1882Les Désirs de Jean Servien (I desideri di Jean Servien) e nel 1883Le Livre de mon ami (Il libro del mio amico) e collaborò comecritico letterario a diversi quotidiani. Il risultato di queste collaborazioni furono i quattro volumi deLa Vie littéraire pubblicati dal 1888 al 1893 dove egli,classicista, non esitò a polemizzare apertamente con il creatore delnaturalismoÉmile Zola e con il poeta parnassianoLeconte de Lisle, come lui bibliotecario del Senato[3] e dal quale fu perfino sfidato aduello.
Intanto il suo matrimonio conobbe una grave crisi e France iniziò, nel 1888, una relazione con Léontine Arman de Caillavet, una donna non più giovane che sembra avesse un'importante influenza sull'orientamento delle sue idee politiche; da unprogressismo illuminato di matrice settecentesca, lo scrittore si orientò infatti verso le posizionisocialiste che avevano allora, inFrancia, il più popolare rappresentante nella figura diJean Jaurès.
Nel ventennio seguente France realizzò le opere di maggiore qualità: nel 1890 pubblicòThaïs (Taide), la vicenda di una prostituta convertita al cristianesimo dal monacoeremitaPafnuzio che, preso da un'insana passione per Taide, quando questa ha ormai rinnegato il suo passato e vive santamente, finisce per dannare la sua anima; nel 1893 apparveLa Rôtisserie de la reine Pédauque (La rosticceria della regina Piedoca), una sorta diromanzo filosofico che ebbe un seguito, quello stesso anno, conLes Opinions de M. Jérôme Coignard.
Insignito dellaLegion d'onore, celebre in tutta la Francia, amante dell'antichità classica, visitò anche l'Italia e proseguì la produzione letteraria con il romanzoLe Lys rouge (Il giglio rosso) del 1894 e con i raccontiIl pozzo di Santa Chiara (1895), mentre neLe Jardin d'Épicure (Il giardino di Epicuro) affrontò con ironia temi filosofici, volgendosi a dimostrare quanta irrazionalità vi fosse nella società contemporanea.
Divenutoaccademico di Francia nel 1896 al posto diFerdinand de Lesseps, iniziò a scrivere latetralogia dellaStoria contemporanea (1897-1901), quattro romanzi -L'Orme du Mail (L'olmo del viale),Le Mannequin d'oisier (Il manichino di vimini),L'Anneau d'améthyste (L'anello d'ametista) eMonsieur Bergeret à Paris (Il signor Bergeret a Parigi) - che hanno per protagonista il signor Bergeret, modesto e disilluso, ma colto e arguto professore di un liceo di provincia, attraverso i cui occhi France descrive la società del suo tempo, le sue miserie e le sue ipocrisie, mantenendo tuttavia fiducia nella possibilità del riscatto e dell'elevamento umano.
Émile Zola, che denunciò l'affare Dreyfus
L'ultimo volume della serie è dedicato all'affare Dreyfus, il celebre caso giudiziario dell'ufficiale francese ebreo, accusato ingiustamente di spionaggio e deportato allaCaienna, sul quale la Francia si divise in colpevolisti - iclericali e inazionalisti - e innocentisti, a capo dei quali fu Émile Zola, che denunciò il complotto ai danni diDreyfus, con il celebre articoloJ'accuse, ottenendo il sostegno di Anatole France, che ruppe ogni rapporto con intellettuali colpevolisti comeFrançois Coppée,Paul Bourget eMaurice Barrès.
Da quell'episodio l'impegno politico di Anatole France si fece più stringente: plaudì allaRivoluzione russa del 1905 e condannò la repressione zarista; con laVita di Giovanna d'Arco, del 1908, attaccò uno dei miti cattolici e nazionalistici, quello dellapulzella d'Orléans; nello stesso anno pubblicòL'Île des Pingouins, unasatira sulla storia e i destini della Francia, e nel 1909, oltre aLes Contes de Jacques Tournebroche eLes Sept femmes de Barbebleu, raccolse i suoi scritti polemici nel tre volumi diVers les temps meilleurs.
Nel gennaio 1910 morì la sua compagna, la signora de Caillevet. France pubblicò molte meno opere, ma nel 1912 ottenne un vero trionfo conLes Dieux ont soif (Gli dei hanno sete), ambientato ai tempi dellaRivoluzione francese, dove al fanatico terrorista Evariste Gamelin, France contrappone il saggio e scettico Brotteaux des Ilettes. Dopo i saggi deLe Génie latin (Il genio latino) del 1913, conLa Révolte des anges (La rivolta degli angeli), del 1914, si concluse l'impegno narrativo dello scrittore: protagonisti sono gliangeli del mito e il loro capo,Satana,arcangelo benigno e generoso, il quale rinuncia a dare la scalata al cielo per sostituirsi a Dio, perché, dice, «la guerra genera la guerra e la vittoria la sconfitta. Il Dio vinto diventerà Satana, Satana vincitore diventerà Dio. Possa il destino risparmiarmi questa sorte spaventosa! Io amo l'inferno che ha formato il mio genio, amo la terra dove ho fatto un po' di bene, se è possibile farne in questo mondo terribile dove gli esseri non esistono che per l'assassinio».
Si ritirò nella sua residenza di campagna dellaBéchellerie, pressoTours, con la moglie Emma Laprévotte - già cameriera della signora de Caillevet - e, mentre giustificava laguerra della Francia contro l'Impero tedesco, approvò laRivoluzione russa del 1917 e scrisse libri di memorie, comeLe Petit Pierre (Pierino) nel 1918 eLa Vie en fleur (La vita in fiore) nel 1922, dopo aver ottenuto, nel 1921, ilpremio Nobel per la letteratura.
«In riconoscimento della sua brillante realizzazione letteraria, caratterizzata da nobiltà di stile, profonda comprensione umana, grazia, e vero temperamento gallico.»
(Motivazione del Premio Nobel)
Anatole France fu considerato un'autorità morale e letteraria di primo piano. Fu apprezzato da scrittori e personalità comeMarcel Proust (France è considerato come uno dei modelli che ispirò Proust per il personaggio dello scrittore Bergotte nellaRecherche),Marcel Schwob,Léon Blum, il russoEvgenij Zamjatin. Influenzò, inoltre, molti scrittori che respingevano ilnaturalismo, come lo scrittore giapponeseJun'ichirō Tanizaki. Le sue opere furono pubblicate dall'editoreCalmann-Lévy dal 1925 al 1935. Anatole France, da vivo e subito dopo la sua morte, fu oggetto di un gran numero di studi.
Ma, dopo la sua morte, fu bersaglio di unpamphlet deisurrealisti,Un cadavere, a cui parteciparonoDrieu La Rochelle eAragon, autore di un testo intitolato: «Avete già schiaffeggiato un morto?» in cui scrive: «Per me ogni ammiratore di Anatole France è un essere degradato». Secondo gli autori del pamphlet, Anatole France era un "esecrabile istrione dello spirito", rappresentante della "ignominia francese".André Gide lo giudicava uno scrittore "senza inquietudine" di cui "si capisce tutto subito". La reputazione di France divenne così quella di uno scrittore paludato dallo stile classico e superficiale, autore ragionevole e conciliante, compiacente e soddisfatto, e anche melenso, tutte qualità mediocri incarnate soprattutto dal personaggio del signor Bergeret. Diversi specialisti dell'opera di France considerarono tuttavia questi giudizi eccessivi e ingiusti, o perfino frutto di ignoranza, in quanto trascurano gli elementi magici, irragionevoli, buffoneschi, neri o pagani, presenti negli scritti di France. A detta di questi studiosi, l'opera di France ha sofferto e soffre ancora di un'immagine ingannevole.
A causa di questo relativo oblio e alla scarsa conoscenza del lavoro di France, le opere su questo autore sono oggigiorno rare e i suoi libri, eccetto i pochi più noti, sono difficilmente ristampati.
Ciclo di quattro volumi (L'histoire contemporaine):
1897 -L'Orme du mail, (L'olmo del viale, tr. diMarisa Zini, Torino, Einaudi, 1952); (L'olmo del viale, tr. diUgo Dettore, Milano, Rizzoli, 1953)
1897 -Le Mannequin d'osier (Il manichino di vimini, tr. di Marisa Zini, Torino, Einaudi, 1952); (Il manichino di vimini, tr. di Ugo Dettore, Milano, Rizzoli, 1953)
1899 -L'Anneau d'améthyste, (L'anello di ametista, tr. di Marisa Zini, Torino, Einaudi, 1952); (L'anello di ametista, tr. di Ugo Dettore, Milano, Rizzoli, 1953)
1901 -Monsieur Bergeret à Paris, (Il signor Bergeret a Parigi, tr. diSilvio Catalano, Milano, Morreale, 1927); (Il signor Bergeret a Parigi, tr. di C. Meneghelli, Milano, Minerva, 1934); (Il signor Bergeret a Parigi, tr. di Marisa Zini, Torino, Einaudi, 1952); (Bergeret a Parigi, tr. di Ugo Dettore, Milano, Rizzoli, 1953)
1876 -Les Noces corinthiennes - dramma antico in versi
1879 -Jocaste - racconto; (Giocasta, tr. di Giovanni Marcellini, Milano, Caddeo, 1922); (Giocasta, tr. di Pino Bava, Milano, Veronelli, 1957)
1879 -Le Chat maigre - racconto; (La Taverna del Gatto Magro, tr. di Giovanni Marcellini, Milano, Caddeo, 1922); (Il Gatto magro, tr. di Pino Bava, Milano, Veronelli, 1957)
1881 -Le Crime de Sylvestre Bonnard, membre de l'Institut (Il delitto di Silvestro Bonnard membro dell'istituto, tr. di C. Siniscalchi, Milano, Sonzogno, 1923); (Il delitto di Silvestro Bonnard, tr. di Gustavo A. Marolla, Milano,Barion, 1927); (Il delitto di Silvestro Bonnard, tr. di Giovanni Marcellini, Lanciano, Carabba, 1931); (Il delitto di Silvestro Bonnard, membro dell'Istituto, tr. di Andreina Quadrio, Milano, Bietti, 1933); (Il delitto dell'accademico Silvestro Bonnard, tr. diEnrico Piceni, Milano 1953); (Il delitto dell'accademico Sylvestre Bonnard, tr. di Giorgio Arduin, Sesto San Giovanni, Peruzzo, 1987); (Il delitto di Sylvestre Bonnard, tr. di Alessandro Serra, Milano 2007)
1882 -Les Désirs de Jean Servien (I desideri di Giovanni Servien, tr. di Giovanni Marcellini, Milano, Caddeo, 1921); (I desideri di Jean Servien, tr. diEnrico D'Angelo, Caraffa di Catanzaro, Abramo, 2005)
1884 -Les Autels de la peur (Gli altari della paura, tr. diPaolo Fontana, Latina, L'argonauta, 1998)
1885 -Le Livre de mon ami (Memorie di un altro me, tr. di Michele d'Urso, Firenze, Bemporad, 1923); (Il libro del mio amico, tr. di Frango, Milano, Barion, 1925); (Il libro dei ricordi, tr. di Giovanni Marcellini, Lanciano, Carabba, 1928); (Il libro di Pierre, tr. di Carla Verga, in A. France,Il meglio, a cura di C. Verga, Longanesi, Milano 1959); (Il libro del mio amico, tr. di Alessio Odini, a cura diFelice Accame, Milano, Biblion, 2015)
1889 -Balthazar (Baldasar, tr. di Giovanni Marcellini, Lanciano, Carabba, 1930); (Baldassarre, tr. di Pino Bava, Milano, Veronelli, 1958)
1890 -Mémoires d'un volontaire (Memorie di un volontario, tr. di Carlo Carlino, Como, Ibis, 1994)
1893 -La Rôtisserie de la reine Pédauque (La rosticceria della regina Piedoca, tr. di D. Tarzia, Milano, Quintieri, 1921); (La rosticceria della regina Piedoca, tr. di Giovanni Vaccaro, Sesto San Giovanni, Barion, 1925); (All'insegna della Reine Pédauque, tr. di Silvio Catalano, Milano, Sonzogno, 1928); (La rosticceria della regina Piedoca, tr. di Arturo Salucci, Milano, Bietti, 1931); (La rosticceria della regina Pedoca, tr. di Anna Maria Salvatorelli, Torino, Eclettica, 1945); (All'insegna della Regina Pédauque, tr. di Luigi de Nardis, Torino, UTET, 1979); (La rosticceria della regina Pié d'Oca, tr. di Michela Giuliana, Palermo, Novecento, 1992)
1893 -Les Opinions de Jérôme Coignard (I detti dell'abate Coignard, tr. di Silvio Catalano, Milano, Sonzogno, 1924)
1895 -Le Jardin d'Épicure (Il giardino di Epicuro, tr. di Giovanni Marcellini, Roma, Carra Bellini, 1921); (Il giardino d'Epicuro, tr. di Gustavo A. Marolla, Milano, Barion, 1925); (Il giardino di Epicuro, tr. diLuigi Filippi, Milano, IEIT, 1929); (Il giardino d'Epicuro, tr. di Angela Balducci, Milano 1995)
1895 -Le Puits de Sainte Claire (Il pozzo di Santa Chiara, tr. di Gustavo A. Marolla, Sesto San Giovanni, Barion, 1927); (Il pozzo di Santa Chiara, tr. di Franco Stevani, Ultra, 1945); (Il pozzo di Santa Chiara, tr. di Pino Bava, Milano, Veronelli, 1958); (Il pozzo di Santa Chiara, a cura di Maurizio Tempestini, Torino, Robin, 2024)
1899 -Pierre Nozière (Pierre Nozière, tr. diLuigi Galeazzo Tenconi, Milano, Barion, 1927); (Pierre Nozière, tr. di Giovanni Marcellini, Lanciano, Carabba, 1928)
1901 -L'Affaire Crainquebille (Il processo Crainquebille, tr. di Giovanni Marcellini, Aquila, Vecchioni, 1925); (Crainquebille, tr. di Mario Fanoli, Firenze, Parenti, 1956); (Crainquebille, tr. di Luigi de Nardis, Torino, UTET, 1979); (Crainquebille, tr. di Carlo Nordio, Macerata, Liberilibri, [2002] 2014)
1902 -Opinions sociales
1902 -Le Procurateur de Judée (Il procuratore della Giudea, tr. diLeonardo Sciascia, Palermo, Sellerio, 1980)
1903 -Histoire comique (Storia comica, tr. diFausto Valsecchi, Milano, Sonzogno, 1914); (Storia di comici, tr. di Erme Cadei, Milano, Morreale, 1925); (Storia comica, tr. di Franco Stevani, Milano, La Prora, 1945)
1905 -Sur la pierre blanche (Sopra la pietra bianca, tr. di Gustavo A. Marolla, Milano, Barion, 1925); (Sopra la pietra bianca, tr. di Giovanni Marcellini, Lanciano, Carabba, 1929;Sulla pietra bianca, tr. di Laura Emilia Barchiesi, Camerano, Gwynplaine, 2011)
1908 -Les Contes de Jacques Tournebroche (I racconti di Giacomo Tournebroche), tr. di Luigi Galeazzo Tenconi, Milano, Efa, 1945; (I racconti di Giacomo Girarrosto, tr. di Pino Bava, Milano, Veronelli, 1958)
1912 -Les Dieux ont soif (Gli dei hanno sete, tr. di Angiolo Lanza, Milano, Avanti, 1922); (Gli Dei sitibondi, tr. di Pio Schinetti, Milano, Treves, 1929); (Gli dei hanno sete, tr. diAnna Maria Guarnieri, Milano, Geos, 1944); (Gli dèi hanno sete, tr. di Fanny Malle, Torino, Einaudi, 1951); (Gli dei hanno sete, tr. di Pio Schinetti, Milano, Garzanti, 1967); (Gli dei hanno sete, tr. di Pietro Lazzaro, Milano, Fabbri, 1970); (Gli dei hanno sete, tr. di Viviana Carpifave, Cava de' Tirreni, Marlin, 2022)
1914 -La Révolte des anges (La ribellione degli angeli, tr. di Luigi De Mauri, Milano, Barion, 1928); (La rivolta degli angeli, tr. di Alessandra Baldasseroni, Firenze, Sansoni, 1966); (La rivolta degli angeli, tr. di Lisa Tullio, Roma, Curcio, 1978); (La rivolta degli angeli, tr. di Luigi De Mauri, Padova, Meridiano Zero, 2004)
1915 -Sur la voie glorieuse
1918 -Le Petit Pierre (Pierino, tr. di Clelia Falconi, Venezia, La Nuova Italia, 1928)
1922 -La Vie en fleur (La vita in fiore, tr. di Carla Verga, in A. France,Il meglio, a cura di C. Verga, Longanesi, Milano 1959)
1902 -Les Sept femmes de Barbebleu et autres contes merveilleux (Le sette mogli di Barbablù e altri meravigliosi racconti, tr. diMassimo Caputo, Milano, Sonzogno, 1922); (Racconti meravigliosi, tr. diLivio Cibrario, Torino, Eclettica, 1946); (Le sette mogli di Barbablù, tr. diPino Bava, Milano, Veronelli, 1958); (Le sette mogli di Barbablù e altri racconti meravigliosi, tr. diFelicia Lustri, Milano, Bibliografica, 1992); (Le sette mogli di Barbablù e altri racconti meravigliosi, tr. diPaola Verdecchia, Roma, Donzelli, 2004)
1874 -Le Livre du bibliophile (Il libro del bibliofilo, tr. diPino Di Branco, Milano, La Vita Felice, 2008)
1888 -Le Château de Veaux-le-Vicomte (Il castello del Visconte, tr. diLuigi Bellavita, Milano, Sugarco, 1986); (Il castello di Vaux-le-Vicomte, tr. diMaria Delogu, Palermo, Sellerio, 2006)
1892 -L'Étui de nacre - raccolta di novelle (Il cofano di madreperla, tr. diMario da Siena, Modena, Vincenzi, 1922); (L'astuccio di madreperla, tr. diGustavo A. Marolla, Milano, Barion, 1927); (L'astuccio di madreperla, tr diPino Bava, Milano, Veronelli, 1957)
1906 -Vers les temps meilleurs - raccolta di discorsi e lettere
^"La grande stima per la produzione intellettuale, che in Francia va dalle più umili alle più alte istanze, aveva già da anni escogitato questo saggio metodo di conferire a poeti e scrittori, i quali non traessero pingui guadagni dal loro lavoro, delle discrete sinecure. Uno era per esempio nominato bibliotecario al Ministero della marina o al Senato ed aveva così un piccolo stipendio e ben poco da fare, poiché i senatori ben di rado chiedevano libri, mentre il felice titolare di simile beneficio poteva comodamente, nell'antico palazzo con la vista sulgiardino del Lussemburgo, scrivere i suoi versi durante le ore d'ufficio, senza preoccuparsi mai di trarne un guadagno. Quella modestissima sicurezza bastava loro":Stefan Zweig,Il mondo di ieri, Mondadori, 1954, p. 98.
^Cfr. l'introduzione di Luciana Viarengo alla ristampa del suo "L'isola dei pinguini", Isbn Edizioni, 2006.